Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: DesiKookie93    10/08/2017    3 recensioni
Scopri una verità che i tuoi genitori ti hanno nascosto fin da quando eri piccola... pensando di farlo per il tuo bene...
Come la prenderai?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
PoV You
 
 
Tornata in camera mia dopo aver finito di cenare, mi sdraiai sul letto prendendo in mano il mio cellulare.
Ora avevo il numero di Jungkook.
Ancora non mi capacitavo di come fosse successo, anche perché il modo in cui me lo aveva dato mi aveva colto di sorpresa.
Insomma, era TROPPO VICINO, senza contare che mi aveva sfilato il cellulare dalla tasca dei pantaloni.
Non poteva semplicemente chiedermi il cellulare?
O scrivermi il numero su un biglietto?
 
Sentii le guance avvampare ripensando a come mi aveva sussurrato all’orecchio facendomi venire i brividi.
 
Perché mi imbarazzavo così tanto con lui?
Forse perché non sono abituata a stare in presenza di un ragazzo?
Mmh…
Quello no, anche Yoongi è un ragazzo, ma con lui non mi sento così in imbarazzo come con Jungkook, forse perché Yoongi lo conosco da quando sono venuta qui in Italia dieci anni fa, mentre Jungkook lo conoscevo quando ero piccola, e non ho la più pallida idea di come sia diventato adesso, dato che sono solo tre giorni che lo vedo.
Sì, forse è proprio perché siamo stati separati per dieci anni che mi sento così imbarazzata a stare con lui.
Perché non so nulla di quello che ha fatto in questi dieci anni.
 
Mi girai su un fianco sempre con lo sguardo fisso sul telefono.
Aveva salvato il suo numero con il nome “Jungkookie”, seguito dall’emoticon di un coniglietto e un cuore, e vedendolo mi scappò un sorriso.
Si ricordava ancora del nomignolo con cui lo chiamavo sempre da piccola, e probabilmente aveva messo il coniglietto perché io spesso lo paragonavo ad un tenero coniglietto che aveva la zia e che a me piaceva molto.
 
Solo in quel momento mi chiesi se dopo aver scritto il suo numero sul mio telefono avesse in qualche modo scritto il mio sul suo.
Se gli avessi dovuto scrivere un messaggio avrei dovuto dirgli che ero io?
Mmh…
Ripensandoci me lo aveva ridato troppo in fretta per esserselo salvato anche lui.
Non so perché, ma volevo provare a scrivergli, anche se era praticamente nella camera accanto alla mia.
 
Mi venne in mente che avevo lasciato il cd di Yoongi sul mobiletto all’entrata, così mi alzai dal letto e scesi al piano di sotto a prenderlo, per poi tornare in camera ed inserirlo nello stereo.
Adoravo quelle canzoni, e le avevo anche imparate a memoria, tanto che iniziai a canticchiare, senza però alzare troppo il volume della voce.
Mi imbarazzavo a cantare davanti a qualcuno, l’unico che mi avesse sentito era solamente Yoongi, anche se c’era voluto parecchio prima che mi passasse l’imbarazzo con lui.
Continuai a cantare fino a che non mi venne sonno e dopo aver spento lo stereo, andai a dormire.
 
 
Il giorno seguente mi svegliai piuttosto presto, io stessa ero sorpresa di questo, dato che amavo restare a letto fino a tardi quando potevo, soprattutto quando ero in vacanza.
Però quel giorno mi sentivo sveglissima, così scesi a preparare la colazione, pensando a cosa avrei potuto fare durante la giornata.
 
Mentre stavo cucinando, arrivò Jungkook.
 
- Buongiorno… - disse con la voce impastata dal sonno, baciandomi sulla guancia per poi andarsi a sedere al tavolo.
- Buongiorno… - risposi, arrossendo per il bacio e girandomi a guardarlo. 

Riusciva a malapena a tenere gli occhi aperti, aveva tutti i capelli arruffati e sembrava che a momenti si sarebbe addormentato sul tavolo.
Lo trovai piuttosto tenero, sembrava proprio un bambino.
 
- Vuoi la colazione? – gli chiesi, avvicinandomi a lui sistemandogli un po’ il ciuffo spettinato. 

Lui semplicemente annuì senza dire nulla, per poi stropicciarsi gli occhi con la mano.
 
Quando fu pronta, misi la colazione in due piatti, e dopo avergli dato il suo, mi sedetti di fronte a lui, iniziando a mangiare.
 
- Hai sentito un po’ di musica ieri? – mi chiese.
- Eh? Mmh… sì… - risposi, un po’ sorpresa.
- Anche se leggermente, ti ho sentita cantare… - disse, per poi sbadigliare e tornare a mangiare.
- C-cosa? – mi cadde la forchetta di mano mentre lo guardai sorpresa. Ero sicurissima di aver tenuto il tono di voce basso, non avrebbe dovuto sentirmi.
- Beh, il mio letto è contro la parete che divide le nostre camere… quindi qualcosa riesco a sentirla… e in quel momento non stavo ancora dormendo, ero solo sdraiato… - mi disse lui guardandomi, sbadigliando ancora. – non sei niente male lo sai? – 

Io arrossii e girai il viso di lato per non darlo troppo a vedere.
Mi aveva sentito cantare, e mi aveva detto che non ero male, un po’ ero felice per il complimento, ma ero troppo imbarazzata per il fatto che mi aveva sentito.
Cercai di concentrarmi sul finire la mia colazione, in quel momento volevo solo tornare in camera mia, non sapevo che fare.
 
Sentii il mio cellulare suonare, e vidi che era un messaggio di Yoongi che mi chiedeva se nel pomeriggio avevo da fare, dato che aveva appena composto un nuovo mixtape e voleva farmelo sentire.
Sul mio viso comparve un sorriso vedendo quel messaggio, avrei potuto sentire nuove canzoni, non vedevo l’ora.
 
- Chi è? – mi chiese Jungkook.
- Yoongi… - risposi semplicemente io.
- Mmh… - 

Io alzai lo sguardo dal telefono per guardarlo.
Anche quando ero tornata il giorno prima e mi aveva fatto il terzo grado aveva risposto così, e proprio non mi spiegavo il motivo.
In più vidi che aveva fatto una smorfia e aveva girato lo sguardo.
Però non conosceva Yoongi, l’aveva visto solo qualche minuto la mattina precedente quando era venuto a prendermi.
 
- Perché fai così? – gli chiesi. 

Lui mi guardò negli occhi qualche secondo, per poi distogliere lo sguardo e alzarsi per mettere il suo piatto nel lavandino.
 
- Non è niente… Io torno a dormire… - disse, uscendo dalla cucina. 

Io mi alzai mettendo il piatto nel lavandino e seguendolo, afferrandolo per il polso e fermandolo proprio sulla soglia della cucina.
 
- Si vede benissimo che hai qualcosa… - gli dissi, un po’ imbronciata. 

Non mi piaceva che facesse così, soprattutto senza dare spiegazioni.
Lui fissò la mia mano che ancora stava stringendo il suo polso, e poi alzò gli occhi su di me, incontrando i miei.
 
- Davvero, non è nulla di importante… - mi disse, ma io non gli credetti. Aveva sicuramente qualcosa.
- Allora oggi vieni a fare compere con me. – gli dissi, io stessa sorpresa della frase appena detta, ma non lo diedi a vedere. 

Lui rimase molto sorpreso appena lo dissi, ma annuì e mi sorrise.
Davvero avrebbe accettato?
 
- Cosa devi comprare? –
- Mmh… volevo fare un giro in fumetteria dato che con i nostri genitori domenica non ci sono rimasta molto, e non ho visto se sono usciti i numeri che mi mancano… - 

Non era proprio del tutto vero, solitamente in fumetteria mi piaceva andare il sabato o la domenica, mentre ora eravamo solo a mercoledì.
Però era vero che con i nostri genitori ci ero rimasta per poco, anche perché il loro strano comportamento mi faceva passare la voglia di guardare i manga.
E dato lo strano comportamento di Jungkookie, non mi andava molto di passare il pomeriggio con Yoongi mentre i miei pensieri sarebbero stati completamente su mio fratello.
Non sarei riuscita ad ascoltare come volevo le canzoni.
 
- Va bene, e poi anche io volevo guardare se c’era qualche manga… -
- Eh? Piacciono anche a te? – chiesi sorpresa.
- Sì, sembra così strano? –
- Solo un po’… - dissi, abbassando lo sguardo. 

In quel momento sentii dei passi provenire dal piano di sopra, e avendo abbassato lo sguardo notai che stavo ancora tenendo il polso di Jungkook, così lo lasciai andare, proprio un secondo prima che mio padre comparisse in cima alle scale e ci vedesse.
 
- Buongiorno… - disse guardandoci.
- …Buongiorno… - risposi io, senza guardarlo. Jungkook invece non disse nulla. 

Nostro padre ci guardò per un momento, e poi scese le scale diretto in cucina, e noi ci spostammo per farlo passare.
 
- Stamattina preparo io la colazione… - provò a dire mio padre, entrando in cucina e dirigendosi ai fornelli.
- Noi abbiamo già mangiato poco fa… - dissi io, senza riuscire a nascondere una nota di nervosismo nella voce.
- Ah… lo immaginavo… - disse lui, andando verso il frigorifero.
- Andiamo dopo pranzo va bene? – sussurrai a Jungkook per non farmi sentire da nostro padre, e lui annuì.
- Voi due avete fatto pace? – chiese mio padre.
- Sì, visto che se ci troviamo in questa situazione è solamente colpa tua e della mamma. – dissi io, per poi andare subito verso le scale per tornare in camera mia. 

Nemmeno volevo vedere o sentire come aveva reagito mio padre a quella frase, non mi importava.
Con Jungkook era stato facile chiarire, anche perché non era colpa di nessuno dei due, ma era solo un malinteso che si era creato in seguito a questa situazione.
Ma con i miei genitori era diverso.
Con loro non sarebbe stato per niente facile tornare a come eravamo prima, forse non lo saremmo tornati più.
Perché anche quando sarebbe giunto il momento in cui chiariremo, niente tornerà come prima, anche perché io, dopo questa bugia durata tutti questi anni, non crederò mai più ad alcuna parola pronunciata dai miei genitori, di qualsiasi cosa si tratti.
 
Tornata in camera, mi ricordai che dovevo ancora rispondere al messaggio di Yoongi, così gli scrissi, dicendogli che sarei andata da lui un’altra volta, perché quel giorno sarei andata in fumetteria con Jungkook.
La sua risposta non tardò ad arrivare, dicendomi di non preoccuparmi e che poteva farmele sentire anche una volta che avremmo ricominciato la scuola, anche se io sapevo che ci teneva avere la mia opinione appena le finiva.
 
Dopo aver letto il suo messaggio, andai nelle note del telefono, mentre mi dirigevo alla libreria in cui tenevo i manga, e iniziai a segnare i numeri che mi mancavano, così da non rischiare di comprarli doppi, anche perché ne avevo talmente tanti che sarebbe stato difficile ricordare a memoria tutti i numeri che mi servivano, anche se non li avrei comprati tutti quel giorno ovviamente, o avrei speso troppo.
 
Dopodichè mi misi a disegnare qualcosa per far passare il tempo, e in sottofondo tenevo il cd che mi aveva fatto Yoongi.
Decisi però di non cantare, e dovetti trattenermi un po’ per non farlo, ma non volevo rischiare di farmi sentire di nuovo da Jungkook, era imbarazzante.
 
Verso l’una, sentii qualcuno bussare alla mia porta, e quando andai ad aprire, mi ritrovai davanti Jungkook che mi fissava.
 
- Tu hai già pranzato? – mi chiese.
- No… -
- Allora andiamo a mangiare adesso? I nostri genitori se ne sono andati poco fa, quindi non rischiamo di vederli come stamattina. – disse, e io notai che sembrava sollevato che se ne fossero andati.
- Nemmeno tu li vuoi vedere? – gli dissi, mentre chiudevo la porta della mia camera dietro di me e insieme a lui mi dirigevo in cucina.
- Beh, anche se io sapevo la verità, hanno mentito anche a me per tutto questo tempo… e poi mi fa arrabbiare il fatto che sapendo che io lo sapevo, non hanno comunque voluto dire nulla a te, facendoti rimanere all’oscuro fino ad ora… - disse, lo sguardo rivolto altrove mentre si mordeva nervosamente il labbro inferiore, imbronciato. 

Io lo trovai ancora una volta tenero.
Insomma, il suo modo di arrabbiarsi era adorabile, e il broncio che metteva sembrava troppo quello di un bimbo.
E poi… era arrabbiato anche per me? Perché i nostri genitori non mi avevano mai detto nulla…
 
In quel momento mi venne davvero voglia di abbracciarlo e dirgli quanto fosse tenero, ma mi trattenni.
Non volevo abbracciarlo all’improvviso così, perché non sapevo come avrebbe reagito se lo avessi fatto.
Non eravamo più bambini.
 
Quando arrivammo in cucina, andai verso i fornelli per iniziare a cucinare, ma lui mi fermò.
 
- Il pranzo lo cucino io. – disse, serio.
- Ma… -
- Niente ma, tu siediti e basta. Io ho già mangiato due volte la tua colazione, mentre tu non hai ancora mangiato nulla cucinato da me. – 

Fu così che io mi sedetti al tavolo, guardandolo mentre spadellava ai fornelli, chiedendomi cosa avesse intenzione di cucinare.
Quando mise i piatti pronti sul tavolo, rimasi esterrefatta.
Sapeva cucinare meglio di me.
Io sapevo fare solo qualcosa di semplice, tanto a me bastava solo mangiare, non mi importava di fare chissà quale piatto.
Lui invece aveva cucinato la carne, le verdure e alcuni contorni.
Sembrava quasi di essere al ristorante.
 
- Quando hai imparato a cucinare? – gli chiesi, mentre il mio sguardo vagava da un piatto all’altro.
- La zia come sai è sempre impegnata con il suo lavoro, e passava poco tempo a casa, così ho imparato a farmi qualcosina per non dover sempre andare a comprare i piatti pronti da scaldare. – mi disse lui, come se fosse la cosa più normale del mondo.
- E tu QUESTO lo chiami qualcosina? – gli dissi io guardandolo, lui rispose semplicemente sorridendomi. 

Iniziammo così a mangiare, era tutto buonissimo.
 
Trovai un difetto solo quando provai a prendere una patata dal piatto davanti a quello di Jungkook… che però non si staccò dal piatto.
Provai di nuovo, ma il pezzo che avevo preso con la forchetta non si voleva proprio muovere, sembrava incollata.
Jungkook alzò lo sguardo dal suo piatto, e quando vide cosa stavo facendo, arrossì capendo l’errore che aveva fatto.
Aveva sbagliato le dosi e quindi si era creata una specie di colla che non faceva muovere le patate dal piatto.
Subito allontanò il piatto da me, scusandosi di non essersene accorto prima, mentre notai le sue guance diventare rossissime.
 
- Non fa nulla, se era tutto perfetto sarebbe stato troppo strano no? – dissi io, sorridendogli. 

Finito di mangiare, io mi alzai per lavare i piatti, e lui mi aiutò, e quando arrivò il momento di pulire quel piatto, lui lo prese in mano e si mise a fingere che fosse un trucco di magia.
Iniziò a capovolgere il piatto, a girarlo, a fargli fare le capriole, e smise solo quando io scoppiai a ridere e lui si unì a me.
 
- Ok, forse è meglio smetterla di giocare. – disse, ancora ridendo.
- Già, anche perché sennò rimaniamo qui cent’anni. – risposi io, ridendo insieme a lui. 

Dopodichè ci preparammo per andare in fumetteria, e ci saremmo dovuti andare a piedi, dato che nessuno dei due guidava.
Non era molto distante da casa nostra, solo che in macchina ci avremmo impiegato di meno, a piedi ci sarebbe voluto mezz’ora.
Usciti di casa, iniziammo a camminare, e lui si guardò in giro curioso.
Dopotutto era la prima volta che veniva qui, quindi per lui era tutto nuovo.
 
- Non sei uscito di casa da quando sei arrivato? – gli chiesi guardandolo.
- No, ho visto qualcosa passando con la macchina quando sono venuti a prendermi domenica e basta. – 

Continuammo a camminare senza dirci nient’altro, e notai che lui indossava una cuffia nell’orecchio sinistro.
Una parte di me era curiosa di sapere che musica ascoltasse.
Dopotutto non sapevo nulla di cosa gli piacesse o meno, e avevo tante domande da fargli in proposito, ma non sapevo bene come iniziare il discorso.
Non potevo mica tartassarlo di domande una dopo l’altra.
 
Anche io avevo una cuffia, anche perché non riuscivo ad andare in giro senza, e poi la musica ha lo strano potere di calmarmi, qualsiasi genere ascoltassi.
 
Appena entrati nella fumetteria, io mi diressi verso lo scaffale dove mettevano i nuovi arrivi.
Avevo così tante serie da finire, ma allo stesso tempo non riuscivo a non iniziarne di nuove.
Notai pochi manga che mi interessavano, così decisi di prenderne giusto un paio e poi andare a prendere i numeri mancanti delle serie che già avevo.
 
- Questa ce l’hai? – mi chiese Jungkook, mettendomi davanti al viso l’action figure del personaggio del mio videogioco preferito, quello che mi aveva comprato il giorno prima Yoongi.
- No, dev’essere appena uscita, domenica non l’ho vista. – dissi, guardandola con occhi sognanti. Ma non dovevo comprarla, per questa volta avrei preso solo manga.
- Uhm… rispose lui, girandosi e allontanandosi da me. 

Io lo seguii con lo sguardo, dopotutto mi aveva detto che anche a lui piacciono i manga, quindi ero curiosa di sapere quale genere gli piacesse.
Finito di prendere i miei, andai a vedere cosa stava guardando Jungkook.
 
Appena vidi il titolo del manga che aveva tra le mani, rimasi sorpresa.
i ragazzi che vedevo venire in fumetteria le altre volte in cui avevo acquistato qualcosa, di solito prendevano quelli che parlavano di guerre, combattimenti, o mostri di vario genere.
 
Invece, quello che aveva tra le mani Jungkook lo avevo letto anche io, e qualche settimana prima ne avevo guardato l’anime.
Era una storia tragica ma romantica, sul fantasy, ma a me era piaciuta un sacco.
Non mi piacevano le storie d’amore in cui andava tutto liscio e non succedeva nulla, le trovavo noiose.
 
- Non sapevo ti piacesse questo genere. – dissi, continuando a guardare il manga.
- Ti aspettavi uno che parlava di combattimenti e mostri? –
- Beh, sì… -
- Beh, il gioco che piace a te è proprio pieno di combattimenti e mostri no? E trovi strano che a me piaccia questo genere? – mi chiese sorridendo.
- Di solito ai ragazzi che vengono qui vedo quel genere di manga in mano. Sei il primo ragazzo che vedo prenderne uno romantico. Quindi sì, sono sorpresa. –
- Potrei stupirti su molte cose allora. – disse guardandomi con un ghigno, prima di dirigersi alla cassa. 

Io lo seguii, e dopo aver pagato, uscimmo, notando solo in quel momento che era quasi ora di cena.
Non sembrava, ma avevamo passato molto tempo nella fumetteria.
Decidemmo così di tornare a casa.
 
Appena arrivati, dato che il nostro stomaco reclamava cibo, posammo le borse con gli acquisti nelle nostre camere, e poi andammo a cucinare, questa volta insieme però.
Quando io finii di lavare i piatti, sentimmo la macchina dei nostri genitori sul vialetto di casa, così prima che entrassero, noi andammo al piano di sopra, per non incontrarli.
 
Prima di entrare in camera mia e chiudere la porta della mia camera, Jungkook mi fermò.
 
- Aspetta un attimo. – disse, prima di sparire in camera sua. 

Tornò poco dopo con una busta in mano, che notai conteneva una scatola.
 
- Questa è per te. E non puoi rifiutarla. – disse, mettendomi praticamente in mano la borsa. 

Io lo guardai un attimo, e lui dopo qualche secondo tornò in camera sua, chiudendo la porta dietro di sé.
Io feci lo stesso perché sentii i passi dei nostri genitori lungo le scale, e solo quando appoggiai la schiena contro la porta appena chiusa, finalmente mi decisi a guardare il contenuto della busta.
Rimasi senza parole.
Quella busta conteneva l’action figure che lui mi aveva mostrato quando eravamo in fumetteria, quella del mio personaggio preferito del videogioco.
Perché me l’aveva comprata? E quando?

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------

 
 - Angolo Autrice – 

Ecco un nuovo capitolo. ^^
So che ieri ne ho già postato uno, ma quello l’ho postato con un giorno di ritardo, mentre questo doveva essere postato oggi, quindi eccolo qui.
Succedono un po’ di cose in questo capitolo, a Jungkook non sembra piacere molto Yoongi, i due fratelli ancora non hanno voglia di parlare ai genitori (e chissà quando lo faranno) e la protagonista decide di passare la giornata con il suo fratellino, che finisce per farle un regalo.
Spero che la parte dove cucina Jungkook e fa quel piccolo errore si sia capita, non sò se l'ho scritta proprio bene.
Comunque ho voluto metterla pensando all'episodio 20 di Run BTS! in cui appunto Jungkook fa attacare al piatto le patate (correggetemi se sbaglio) e poi si mette a far ridere tutti girando il piatto tra le mani. xD
Non so che altro dire.
Ringrazio come sempre chi legge, chi la mette tra le Preferite/Seguite/Ricordate e chi mi fa sapere la sua opinione, che per me è molto importante.
 
Al prossimo capitolo! :3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: DesiKookie93