Con 20 voti, su 26, ha vinto l’opzione “B- Kara rimane” dunque eccovela.
Buona
lettura.
B - Kara rimane
Si svegliò e si stiracchiò
pigramente, gli occhi ancora chiusi, un sorriso felice sulle labbra. Era stata
una notte grandiosa. Allungò la mano cercando il corpo caldo della donna lì
dove lo aveva abbandonato e sorrise nel trovarlo.
“Buongiorno.” Disse una voce timida.
Lena aprì gli occhi e si ritrovò ad ammirare la bellezza della giovane
illuminata dai primi raggi del sole.
“Buongiorno.” Rispose, ma, a
differenza della giovane, lei si allungò fino a posare le proprie labbra su
quelle morbide di lei. Poi si tirò indietro e osservò il lieve rossore sulle
sue guance. Con la mano le accarezzò la schiena, godendo del semplice piacere
di poterlo fare.
“Quando sono venuta, ieri…” Arrossì
un poco al doppio senso, ma Lena la lasciò continuare con solo un piccolo
sorriso sulle labbra. “Quando Kal mi ha detto cosa
era successo a Metropolis… ho avuto paura per te, ma
non credevo che venirti a trovare ci avrebbe portate a questo punto.”
“Sei pentita?” Le chiese, la mano che
continuava delicata ad accarezzare le spalle, il braccio e la schiena della
donna non nascoste dal lenzuolo.
“No.” Affermò la supereroina. “È stata una notte…” Arrossì e Lena le
venne in aiuto.
“Per me è stata magnifica.” Affermò.
“Sì.” Annuì decisa Supergirl.
“Ma?” Domandò allora, Lena, sapeva
che vi era un ma, come vedeva che la donna era profondamente combattuta. Alla
fine però sembrò giungere ad un solo concetto.
“Io sono Supergirl.”
“Lo so.” Ecco, non importava quello
che provava o non provava, lei era Supergirl.
“Non mi conosci, non sai…” Continuò
la kryptoniana.
“Nemmeno il tuo nome.” Concluse lei.
Cadde il silenzio, poi la ragazza si fece avanti e prese il suo viso tra le
mani, baciandola con dolcezza e trasporto.
“Inizieresti qualcosa in cui sai di
non poterti donare appieno?” Le domandò poi e il suo tono era basso, triste.
“Non lo so.” Ammise Lena. Avrebbe
voluto darle una risposta diversa, ma non poteva, mentire sarebbe stato sciocco
con la ragazza che le teneva il volto tra le mani e si specchiava nei suoi
occhi, alla ricerca della verità.
Supergirl annuì piano, poi la baciò ancora. Un
bacio che sapeva di addio.
Lena la osservò mentre si alzava e,
veloce come solo un Super poteva essere, si vestiva, presentandosi davanti a
lei di nuovo come la supereroina che era, pronta a salvare tutti eppure
irrimediabilmente lontana.
“Vorrei che le cose fossero diverse.”
Le disse poi raggiunse la finestra e si lanciò nel cielo.
Oh sì, avrebbe voluto che le cose
fossero diverse, avrebbe voluto chiederle di dirglielo, il suo nome, di
presentarsi, avrebbe voluto avere il coraggio di trattenerla, ma come poteva?
Era stata solo una notte di sesso… Si rigirò il pensiero nella testa, no… non
era stato sesso.
Fece una doccia e si vestì, poi
chiamò in ufficio e avvisò che sarebbe arrivata in ritardo.
Venti minuti dopo si trovava davanti
alla porta dell’appartamento 4A.
“Lena!” La ragazza trangugiò a vuoto
nel vederla.
“Ti disturbo?” Chiese. Kara
spalancava sempre la sua porta nel vederla, mentre ora la fissava interdetta,
come se fosse sorpresa di vederla lì. “Mi dispiace, avrei dovuto avvisarti,
prima di venire… non sei sola?” Domandò e vide le guance della giovane
arrossire come se fosse stata colta sul fatto.
“No! Sì! Sono sola!” Spalancò la
porta e la fece entrare.
“Va tutto bene, Kara?”
“Certo, perché?” Le domandò con tono
tutto fuorché sincero. Lena le lanciò uno sguardo perplesso poi comprese.
“Oh… hai parlato con Supergirl?”
“Io? Noooo!”
La menzogna era così evidente che Lena inclinò la testa fissandola divertita.
“Ehm… forse?” Tentò lei, rossa in viso.
“Ti ha detto tutto, vero?”
“Tutto cosa?” Replicò la ragazza
osservandola, mentre lei si sedeva al suo posto, lasciando la borsa a terra.
Kara osservò i capelli di Lena, raccolti in uno stretto chignon, Rao, era così bella! Se solo avesse potuto prenderla tra le
braccia e baciarla! Ma a cosa stava pensando? Lei non voleva baciarla! E poi…
non poteva, lei era Kara, non Supergirl e Supergirl non l’avrebbe baciata più, quello era sicuro,
fisso, deciso.
“Va bene.” Arrossì un poco all’idea
di dirlo, ma poi alzò lo sguardo su Kara. “Io e lei, ieri notte, siamo andate a
letto assieme.”
Kara annuiva, sistemandosi gli
occhiali, sembrava presa da un rictus, le sue mani si torturavano, abbassava il
volto, lo rialzava e le sue guance erano decisamente rosse.
“Ed è stato bello, molto bello…”
Continuò, gli occhi sognanti mentre ricordava le volte, molte volte, in cui
avevano raggiunto il piacere assieme e i dolci momenti prima e dopo, in cui
avevano riso e giocato.
“Mi dispiace.” Affermò timidamente
Kara e lo sguardo di Lena si riappuntò sulla realtà, Supergirl
doveva essere stata chiara anche con Kara, tra loro era stata solo la questione
di una notte.
“Perché deve andare così?” Chiese,
con Kara poteva essere se stessa, poteva mostrare quello che provava senza
rischiare di passare per egoista. “Lo so, lo so, lei è Supergirl,
appartiene a tutti e a nessuno, così deve essere, ma…” Allungò le mani e
strinse quelle di Kara. “Ieri notte è stato speciale, Kara. Lo so che non
merito nulla, ma… perché aver avuto un simile momento e non poter sperare in
qualcosa di più?”
“Sono sicura che lei... che lei è
confusa e… che… non sa bene come reagire a quello che è successo… perché è stato
imprevisto e… forse vorrebbe capire meglio, ma non può perché…” Kara balbettava
agitando le mani, il viso rosso. Lena sospirò e poi sorrise.
“Sono davvero una pessima amica,
arrivo qui all’alba e pretendo di gettarti addosso i miei stupidi problemi
sentimentali, quando tu…” Si interruppe, mentre Kara arrossiva.
“Ehi, le amiche servono a questo,
giusto? E poi non mi sembra di esserti molto utile.” Le disse distogliendo gli
occhi da lei.
“Avevo bisogno di parlarne, di vedere
le cose alla luce del sole. Quindi, grazie, Kara per esserci.” Le sorrise,
cercando di farle comprendere quanto fosse importante per lei, la loro
amicizia.
Perché non poteva semplicemente baciarla? Perché non poteva mandare al
diavolo tutto, sbottonarsi la camicia e mostrarle il simbolo che nascondeva
sotto. Dirle che, sì, era stata la migliore notte della sua vita e che Lena,
con la sua dolce e serena amicizia aveva saputo scavare nel suo animo e
arrivare fin nel suo cuore? Kara osservò quel viso dolce e un poco triste e
pensò che sarebbe bastato un solo istante perché vi fosse su di esso il più bel
sorriso del mondo.
Distolse gli occhi da lei e si chiese come fosse possibile che avesse
simili pensieri. Cosa provava per Lena? Era tutto frutto di una momentanea
passione o era qualcosa di più? Di certo non poteva negare la notte appena
trascorsa, ma doveva archiviarla per sempre oppure no?
Note: Prima di tutto, i 6 che hanno scelto l’opzione “A- Kara scappa” non si disperino, ritroveranno il pezzo alla fine della storia, assieme a tutte le opzione che verranno scartate.
Seconda cosa, lo so che iniziavate a prenderci gusto, ma questo capitolo non prevede nessuna scelta. Con i soliti 5 commenti avrete il seguito e allora, sì, una nuova scelta da fare! ;-)
E ora, la storia: c’è qualcuno di più confuso di Kara? E quanto è difficile starsene lì, mentre Lena le apre il suo cuore mostrandole, senza saperlo, quello che prova per lei?
Fatemi sapere quello che pensate!