Per tutta la mattinata Victoria
controllò quasi ogni due
minuti il cellulare, per controllare che Ryan avesse letto il
messaggio, in
impaziente attesa di una sua chiamata. Non era per niente concentrata,
ed aveva
chiesto di non essere disturbata da nessuno. Aveva del lavoro da
sbrigare e dei
resoconti da preparare sull’esito della Con per la casa di
produzione, ma la
sua testa era decisamente altrove. Finalmente, intorno alle 10, ora di
Los
Angeles, Ryan la chiamò.
“Ciao, scusa se non ti ho
chiamata prima, dovevo sbrigare
delle commissioni” le disse, e le sembrava tranquillo.
Probabilmente ancora non
aveva visto le foto, anche se a New York ormai era mattina da un po',
essendo 3
ore avanti rispetto a La.
“Se sei preoccupata per le
foto, stai tranquilla” la rassicurò
subito, indovinando la ragione dell’urgenza con cui gli aveva
scritto.
“Davvero? Cioè,
tu non sei preoccupato? Credevo che fossi in
riunione con la tua agente e tutto lo squadrone per trovare una
soluzione!”
osservò lei sorpresa.
“Ma no, figurati! Smentire
una notizia come questa sarebbe
controproducente, sarebbe come confermare che c’è
qualcosa sotto” le spiegò
“Sono solo un paio di foto, per giunta molto sfuocate, e
siamo insieme ad altre
persone, ad una festa. Non hanno in mano niente di concreto,
è sensazionalismo
fine a se stesso, non hai motivo di preoccuparti, fidati” la
rassicurò.
A quel punto, Victoria
tirò un sospiro di sollievo. In
fondo, dei due era senz’altro Ryan quello più
esperto in fatto di media e
gossip.
“Oh, ok! Bene, meglio
così” osservò, mettendosi a sedere
alla sua scrivania.
“Eri già andata
in panico, vero?” la prese in giro lui.
“Bè, un po' si.
Puoi biasimarmi? Insinuano che ci sia del
tenero. E forse la mia coscienza sporca ha fatto il resto”
ammise lei.
“Vic, non è
niente di preoccupante, sul serio. E’ normale
che ci si incontri ad eventi come la Con di San Diego! Mi hanno
fotografato
anche con James McAvoy, Channing Tatum e Hugh Jackman, ma non per
questo
insinuano che sia gay! Ci hanno ricamato sopra perché
è l’unico pseudo appiglio
che avevano per un articolo. Intanto riempiono il loro sito. Ma non
è
credibile, non ci cascherà nessuno”
osservò tranquillamente.
“Quindi nemmeno tua moglie
si è fatta delle domande e ti ha
chiesto spiegazioni?” gli chiese di getto.
Lui restò in silenzio
qualche istante prima di risponderle.
“No, non mi ha chiesto
niente. E’ un’attrice anche lei, sa
come funzionano queste cose. Non hai motivo di preoccuparti, te lo
assicuro.
Comunque staremo ancora più attenti le prossime volte che ci
vedremo, giusto
per evitare problemi. Sempre che tu voglia ancora rivedermi, quando
verrò a Los
Angeles” precisò.
“Si, si, certo che voglio
vederti. Scusa, non volevo farti
pressione o sembrarti ansiosa, ma non sono abituata a trattare con i
media e ad
avere a che fare coi siti di gossip! Insomma, negli ultimi tre anni la
mia vita
sentimentale è stata noiosa e prevedibile, nessuno scandalo
dopo la mia storia
con quel tennista, quindi…sono arrugginita!”
ammise sorridendo.
“Sei stata con un
tennista?” esclamò lui spiazzato
“Più
tardi devo fare qualche approfondita ricerca su di te con Google,
ragazzina.
Devo sapere altro o vuoi che scopra tutto da solo?”
“Scemo! Non
c’è niente di scandaloso da sapere. Ho avuto
solo un paio di storie, il broccolo, ehm, cioè Josh, e prima
di lui Kevin. Mio
padre lo detestava, perché era un casanova, mi riempiva di
corna, ed avvisava i
paparazzi ogni volta che andavamo a cena o in vacanza insieme. La cosa
più
scandalosa che troverai saranno delle foto nostre sulla sua barca,
mezzi nudi” precisò
vispa.
“Ma non mi dire! La piccola
Avery ha uno scheletro
nell’armadio!” la prese in giro.
“Piantala! Ti diverti,
eh?” rimarcò.
“Si, a dire il vero si! Se
entri in paranoia per due misere
foto, chissà come succederà se mai dovessero
beccarci!” aggiunse.
“Per carità!
Sarebbe un casino enorme” disse lei sospirando.
“Lo so, ma staremo attenti
e filerà tutto liscio,
tranquilla” la rassicurò ancora.
“Va bene, ci
proverò!” sorrise lei.
“Brava. Adesso devo andare,
ma ci risentiamo più tardi,
d’accordo? Buon lavoro, ragazzina” la
salutò.
Parlare con lui l’aveva
decisamente tranquillizzata e
rassicurata, almeno per l’aspetto mediatico e
‘gossipparo’ dell’articolo uscito
online. Ma le rimanevano molto interrogativi. Ormai era assodato che
Ryan le
piacesse e molto, ma era ancora confusa, più che altro si
sentiva in colpa,
perché si stava intromettendo in un matrimonio. Non le
importava poi molto di
sapere o capire il reale stato del rapporto fra Ryan e la moglie. Lui
era
impegnato, tanto avrebbe dovuto bastarle per stargli alla larga, ma non
ci
riusciva. Era una sorta di dilemma morale per lei, che non era certo il
tipo di
ragazza adatta a ricoprire il ruolo dell’amante,
dell’altra donna. Non era
certa di poter andare avanti per molto così, nonostante
fosse attratta e
intrigata da Ryan.
Più tardi, quel
pomeriggio, Victoria passò alla Fondazione,
per rivedere alcuni rendiconto con sua zia Charlotte. La donna, che
conosceva
la nipote come le sue tasche, capì con un solo sguardo che
la ragazza aveva la
testa altrove, che qualcosa la preoccupava. Dopo alcuni convenevoli, e
qualche
domanda sulla Comic Con, Charlotte iniziò a sondare il
terreno.
“Allora, mi dici che
succede? Sei pensierosa, qualcosa ti
tormenta e non dirmi che non è niente.” Disse sua
zia, osservandola attentamente.
“Non dirmi che si tratta
ancora di Josh e che tuo padre si è
intromesso un’altra volta!” rimarcò,
quasi scandalizzata da questa possibilità.
“No, no, Josh non
c’entra nulla e neanche papà. Qualsiasi
cosa tu gli abbia detto zia, sei stata molto convincente”
rispose la ragazza,
sorridendo.
Poi sospirò e si decise a
confidarsi con la zia.
“Ho conosciuto un ragazzo.
O meglio, un uomo” iniziò a dire,
mentre lo sguardo di Charlotte si illuminava. Conoscendola, stava
già
sicuramente fantasticando su chi potesse essere e su quanto sarebbe
stato
emozionante vedere la nipote vestita da sposa all’altare.
“Davvero? Ma è
fantastico!” esclamò giuliva “E chi
è? Cosa
fa? Lo conosco?” le domandò a mitraglietta,
già entusiasta.
“Calma, calma. Non posso
dirti chi è né cosa fa. Non sono
certa che tu lo conosca, ma potresti averlo visto da qualche
parte” rispose “E’
una situazione complicata, zia” aggiunse.
“Qualunque problema ci sia,
sono certa che si sistemerà. Ti
illumini quando parli di quest’uomo misterioso” le
fece notare.
“Non puoi proprio darmi
nemmeno un piccolo dettaglio? Sai
che sono curiosa. Si comporta bene con te? E’ un tipo a
posto?” aggiunse.
“Si, è in gamba.
Il problema zia è che è sposato” le
disse
infine, quasi centellinando le parole ed a quella rivelazione,
Charlotte cambiò
espressione e si fece più seria.
“Oh”
esclamò solo.
“Lo so. E so anche cosa
starai pensando. Che mi sono bevuta
il cervello, che gli uomini sposati non lasciano la moglie per
l’amante, che
probabilmente vuole solo divertirsi, ma sento che non è
così. Non ho idea di
come andrà a finire, ma mi piace, e mi fido di
lui” osservò decisa “Tua nipote
è ufficialmente una sgualdrina” aggiunse
ironicamente.
“Non dirlo, non
è vero. Non sei affatto una sgualdrina. Sei
solo molto coinvolta da quest’uomo, è evidente.
Dev’essere davvero speciale se
sei riuscita a passare sopra al fatto che sia sposato. Normalmente non
sono
dettagli che tralasci e di cui non tieni conto, perciò mi
auguro che ne valga
la pena” disse Charlotte “E immagino che sia anche
un po' più grande di te se è
già sposato” osservò.
Victoria annuì.
“Si, è un bel
po' più grande, ma non li dimostra” si
affrettò a precisare “E comunque non è
mica vecchio eh! Insomma, non arriva
nemmeno ai 45! Forse 42, si 42 al massimo” disse concitata la
ragazza “E ha
anche due figlie” aggiunse quasi in un soffio, forse sperando
che la zia non
sentisse.
“Tesoro…sei
sicura che sia la cosa giusta?” le domandò la
zia.
“No, per niente. Lo so che
è un errore, che mi sto
intromettendo in un matrimonio. Ma lui non è felice con lei.
Ok, lo so! Ogni
uomo sposato che tradisce la moglie, racconta di problemi coniugali, ma
lo
vedo. E’ chiaro che non è felice, gli si legge in
faccia. Non mi ha promesso
niente e io non gli ho chiesto nulla. Magari non durerà
nemmeno, ma vorrei
provare e vedere come va. Non sono
mai
sentita così bene come con lui con nessun altro. Lui mi
capisce al volo, sa
sempre cosa dire, e non devo sforzarmi di essere perfetta ed
impeccabile ogni
secondo, posso essere me stessa, senza trucchi. A lui vado bene come
sono! Se
lo incontrassi, capiresti perché mi sto ostinando tanto,
nonostante la
situazione a dir poco complicata” aggiunse.
Charlotte sospirò e
raccolse le idee. Victoria era come una
figlia per lei, si preoccupava del suo futuro e l’ultima cosa
al mondo che
voleva era vederla star male, per giunta per colpa di un uomo sposato.
“Allora spero che prima o
poi ci sia occasione di
conoscerlo. Vorrebbe dire che la situazione si è
risolta!” disse solo.
“Senti tesoro, sai che non
ti giudico, so che sei in gamba e
che non serve che ti faccia delle raccomandazioni! Ma stai attenta,
d’accordo?
E’ bello che tu voglia seguire il tuo istinto, il tuo cuore,
ma cerca di
rimanere anche coi piedi per terra e di tenere gli occhi ben aperti. E
dì a
quel tipo che se ti fa soffrire, dovrà vedersela con me! Sai
che posso essere
anche peggio di tuo padre, se mi ci metto!” aggiunse, prima
di abbracciarla
forte.
Parlare con sua zia, confidarsi con
lei, aveva fatto bene a
Victoria. Non aveva districato tutti i suoi dubbi, ovviamente era
presto,
c’erano troppe variabili da considerare e troppe cose da
valutare, ma per lo
meno si era sfogata, aveva dato voce a tutti i suoi dubbi e
già questo era
servito a farla sentire più leggera e un po' meno in colpa.
Nei giorni successivi,
tornò a concentrarsi sul lavoro, e non mancarono contatti
quotidiani con Ryan.
Messaggi, telefonate furtive rubate qua e là ed a volte ad
orari impensabili,
ma si sentivano ogni giorno. E di lì a breve, lui sarebbe
volato a Los Angeles,
ed avrebbe finalmente potuto rivederlo.
Nel frattempo, anche suo padre
rientrò a casa, dopo il
viaggio di lavoro in Europa. Era soddisfatto dell’esito della
trasferta ed
impaziente di iniziare la produzione del nuovo film. Era sempre di buon
umore e
per fortuna non badava nemmeno alle strane telefonate che la figlia
riceveva la
mattina presto o la sera o durante le riunioni di lavoro. La vedeva
serena e
tranquilla, questo gli bastava, ed in più era convinto che
fossero sempre
telefonate di lavoro. Quasi sicuramente aveva visto o gli avevano
riferito di
quelle foto scattate alla Con, ma non ci aveva dato peso, Ryan aveva
ragione a
minimizzare. Se nemmeno suo padre, che era notoriamente e geneticamente
sospettoso ci aveva visto nulla di strano e compromettente, allora
erano
davvero innocue.
Era rientrata alla base anche Skyler,
e fu sua la reazione
in assoluto più entusiastica alla notizia della relazione
clandestina fra
Victoria e Ryan. Le due amiche si incontrarono proprio a casa di
Skyler, la
sera del suo rientro. Non si vedevano da un po', da un paio di
settimane
almeno, perché entrambe erano state impegnate fuori
città. Victoria le aveva
accennato per telefono che aveva qualcosa di importante da dirle e le
aveva
lasciato intendere che si trattava di un uomo, di affari di cuore
insomma, e
quando raggiunse l’amica, non fece in tempo ad entrate che
iniziò il terzo
grado.
“No! Non ci credo! Davvero?
Proprio lui lui?” esclamò
eccitata Skyler, mentre mangiavano pizza ed altre schifezze
direttamente in
soggiorno, sedute sul tappeto, davanti al dvd di The Notebook, non
prestando
però più alcuna attenzione al film.
“Dio benedica il Canada! I
due Ryan, Stephen Amell. Il Paese
dello sciroppo d’acero ci dà sempre grosse
soddisfazioni!” esclamò vispa.
“Sai che non te la cavi
così, vero? Voglio i dettagli” la
esortò l’amica, guardandola con aria furba
“I dettagli più torbidi e sconci
della tresca. Allora, com’è a letto?” le
chiese, senza nessun pelo sulla
lingua, com’era nel suo stile.
“Ma non ci penso
nemmeno!” protestò l’altra.
“Eddai, non farti pregare!
In fondo è una domanda innocua.
Non ti ho mica chiesto di scattargli una foto nudo mentre dorme. Anche
se non
disdegnerei affatto, quindi sentiti libera di prendere
l’iniziativa e di
inviarmi qualche scatto” rise.
“Ok, mi arrendo!
E’ il migliore con cui sia mai stata,
contenta?” rispose Victoria, sperando di essersela cavata
così.
“Contenta un tubo. Grazie
tante, il termine di paragone era
Josh, che probabilmente pensava tutto il tempo a fondi di investimento
e
speculazioni differenziali! Praticamente non mi hai detto
niente” borbottò
l’altra.
“Sei tremenda!”
rise Victoria “E’ stato perfetto. Insomma,
può sembrare distaccato e per la sua stazza magari dare
l’idea di essere freddo
e burbero, ma in realtà c’è tutto un
fuoco che cova dietro la sua apparenza da
orso. E’ passionale, ma anche dolce e attento, per niente
egoista, come quasi
tutti i maschi in camera da letto. E’ stato davvero bello e
non faccio che
ripensarci” ammise, con aria ancora sognante.
“Quindi mi dicevi che a
giorni vi rivedrete?” la incalzò
Skyler, che si stava ingozzando di pop corn ora, ascoltando il racconto
dell’amica, che era molto più interessante di un
film già visto dieci volte che
faceva loro da sottofondo.
“Si, dovrebbe essere qui
dopodomani. Deve registrare un’intervista
mi pare e ha un servizio fotografico. Non si fermerà molto,
ma almeno potrò
rivederlo, anche se solo per qualche ora. Non so ancora nemmeno come
organizzare la cosa, ma credo ci penserà lui. Dobbiamo stare
super attenti, se
per caso ci beccano, sarebbe un casino assurdo”
osservò sospirando.
“Tranquilla,
c’è sempre un modo. Basta usare nomi falsi,
andare in hotel fuori target per i paparazzi, posti dove non
cercherebbero mai
un vip, e lasciare una lauta mancia alla reception. Basterà
a far perdere loro
la memoria.” La rassicurò “E’
così eccitante! Devo ammettere che mi hai
sorpresa! Non è per niente da te questa cosa! Mi
congratulo!” aggiunse vispa “E
inoltre, prova che, ancora una volta, avevo ragione in
pieno!” le fece notare
“Te l’avevo detto che gli piacevi! Sin da quella
volta che ti ha fatto una
mezza scenata di gelosia al party Amfar! Era così
ovvio” concluse soddisfatta.
Victoria sospirò.
“Dici che mi sono bevuta il cervello?” le chiese.
“Forse, ma hai fatto bene!
Siamo giovani, se non facciamo
qualche follia adesso, quando dovremmo farla? Siamo autorizzate, anzi,
è nostro
preciso dovere” rispose senza alcuna esitazione.
“Ma è sposato,
ha due figlie” rimarcò l’altra.
“Non è un
problema tuo. Quello impegnato è lui, tu sei
libera come l’aria, ora che non sei più fidanzata
con quella palla al piede di
Josh. Senti, capisco che sia complicato e che tu possa sentirti in
colpa, ma se
ti piace, se stai bene con lui, allora dico che devi fare almeno un
tentativo.
Non stai facendo un torto a nessuno, anche se ti sembra il contrario.
Quello
sposato è lui e il suo matrimonio molto probabilmente
è solo una bella
copertina che racchiude pagine in bianco o con poche barbose righe da
recitare
alle première dei film. Non pensare che sua moglie sia una
santa, per un po' di
pubblicità si venderebbe pure la madre!”
osservò.
“Non lo so. Forse, anzi,
sicuramente hai ragione, ma mi
sento uno schifo. E al contempo non riesco nemmeno a pensare di non
sentirlo o
non vederlo, né riuscirei ad essergli solo amica, ora che
abbiamo superato il
confine” riprese a dire Victoria “E’
pericoloso, ma in parte rende il tutto
ancora più eccitante.” Aggiunse, abbozzando un
sorriso.
“Esatto! Questo
è l’approccio giusto. Consideralo un
risarcimento al piattume dei tuoi ultimi anni passati con
Josh” commentò
l’amica. Il suo ex a quanto pare aveva riscosso grande
successo solo con suo
padre! Per Ryan era un broccolo e per Skyler una palla al piede.
“Comunque, ti
farò avere una lista di hotel fuori mano molto
discreti” riprese a dire la sua migliore amica, strizzandole
l’occhio.
“Come fai ad essere
così bene informata sui posti giusti da
frequentare per gli amanti clandestini?” le
domandò l’altra.
“Intanto perché
faccio la PR e fra i miei clienti ci sono
molti più fedifraghi di quanti se ne possano immaginare, e
devo sempre essere
pronta a parar loro il sedere e poi è capitato anche a me
una volta” rispose.
“Oh, giusto. Scusa, mi ero
dimenticata di lui” rimarcò
dispiaciuta per la gaffe.
“Tranquilla, è
storia vecchia. Se tornassi indietro lo
rifarei, anche se è finita male. Meglio così
piuttosto che vivere col rimpianto
di quello che sarebbe potuto essere. Per questo insisto a dirti di
provarci.
Non è vero che ogni tresca fra amanti sia il classico
clichè della scappatella
fugace e squallida. Spesso è molto di più, ma
bisogna anche avere coraggio, e
non sempre gli uomini ce l’hanno. Il mio all’epoca
ha preferito tornare dalla
moglie, per evitare scandali e di perdere la faccia. Ma se Ryan ha le
palle,
eviterà che succeda” osservò.
“Magari sono solo una delle
tante” rimarcò pensierosa
Victoria.
“Che io sappia, non ci sono
mai state voci di tradimenti da
parte sua. O li nasconde bene o è davvero la prima volta che
tradisce sua
moglie. Vedrò di fare qualche verifica, magari facendo
sbilanciare qualche
collega del giro, ma non credo salterà fuori niente
sinceramente. Quindi
smettila di analizzare tutte le ragioni per cui dovresti lasciar
perdere e
goditela. Che duri anni, mesi o settimane, goditela” la
rassicurò.
“Sai, hai ragione! Comunque
vada, non ha nessun senso farmi
tante domande e paranoie ora. Magari fra una settimana mi
stancherò io e lo
manderò al diavolo e mi sarò fatta tante paturnie
per niente” esclamò Victoria
“Non è una cosa che ho cercato, è
capitata e voglio vedere in che direzione mi
porterà.” Aggiunse.
“Ben detto! Qui ci vuole un
brindisi. E’ un brindisi anche
con la birra, vero?” rise Skyler.
Le due ragazze brindarono, facendo
tintinnare le loro
bottigliette di birra, e continuarono a mangiare pizza, pop corn ed a
chiacchierare fra loro per aggiornarsi e spettegolare un po'.
I due giorni che mancavano
all’arrivo di Ryan a Los Angeles,
sembrarono non passare mai. Victoria era sempre più
impaziente, ma anche
nervosa. A San Diego erano stati molto bene insieme, ma era stato uno
sviluppo
assolutamente inaspettato, mentre ora forse c’erano
aspettative diverse, e non
era così scontato ritrovare la stessa sintonia, non solo dal
punto di vista
fisico. In realtà, però, ogni volta che si era
sentiti, anche se solo
telefonicamente, le cose non sembravano alterate né
cambiate. Continuavano a
parlare molto facilmente, di tutto, ed era palese che l’uno
sentiva la mancanza
dell’altra.
Con l’aiuto di Skyler,
Victoria aveva individuato un hotel
appena fuori LA, un posto discreto e carino, a
detta dell’amica, dove lei e Ryan si sarebbero
potuti incontrare senza
destare sospetti. Non sapeva ancora con esattezza quando effettivamente
si
sarebbero rivisti. Sapeva solo che di lì a due giorni lui
sarebbe atterrato al
LAX e poi l’avrebbe aggiornata man mano sui suoi impegni
nell’arco di quei tre
giorni di permanenza su suolo californiano. Così, ogni volta
che il cellulare
la avvisava dell’arrivo di un messaggio, la ragazza quasi
sussultava ed il suo
sguardo si illuminava.
“C’è
qualcosa che devo sapere?” le domandò suo padre,
di
punto in bianco, quella sera a cena.
“No. No, perché
me lo chiedi?” rispose lei, sforzandosi di
mostrarsi tranquilla.
Le uniche a sapere di lei e Ryan
erano sua zia e Skyler.
Anzi, solo Skyler sapeva che si trattava di Ryan, alla zia non aveva
proprio
fatto nomi, quindi era impossibile che Charlotte avesse riferito
qualcosa ad
Andrew.
“Mi sembri particolarmente
di buon umore ultimamente,
soprattutto quando ti arriva qualche messaggio”
osservò lui.
“Era di Skyler. La conosci.
Mi invia sempre qualche
messaggio divertente su Whatsapp.” Rispose solo.
“E’ sempre fuori
di testa come al solito?” rimarcò divertito
Andrew “Pensavo magari potesse essere un ragazzo. Una nuova
frequentazione”
riprese a dire scrutando la figlia.
“Sai, devo ammettere che
non mi ha fatto piacere vedere
certe foto di te con Reynolds al Comic Con. Ovviamente so che non stavi
facendo
niente di male, eravate ad una festa ed i giornalisti ci hanno ricamato
sopra!
Ma cerca di stare attenta, certi attori portano guai” disse
solo.
“Perché lo dici?
Lo conosci?” rispose la figlia “Mi ha detto
che lui e due suoi amici sceneggiatori ti hanno inviato la
sceneggiatura dei
Deadpool e tu hai rifiutato di produrlo. Non è che stai
facendo la volpe che
non arriva all’uva?” gli domandò.
“Te l’ha detto
lui?” rimarcò suo padre, facendosi serio
“E’
vero, ma non ne sono pentito. Non è il genere di film che
amo produrre. Ormai
ho una certa reputazione ed ho l’età e
l’esperienza per dire no quando un
progetto non mi è congeniale. Che il film abbia avuto
successo non mi fa
cambiare idea sulla mia decisione e nemmeno su di lui. Non mi piace e
non mi
convince come attore. “ tagliò corto.
Victoria non fu poi molto sorpresa
dalla risposta del padre.
Era un’ottima persona e lei lo adorava, ma lo conosceva bene.
Se non prendeva
in simpatia qualcuno, a volte anche per futili motivi, non
c’era verso di
fargli cambiare idea.