Fanfic su attori > Ryan Reynolds
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Autore: bebe    12/08/2017    1 recensioni
Una ragazza ricca, figlia unica di un famoso produttore, fidanzata con il rampollo di un'altra agiata famiglia californiana, ovviamente approvato dal padre, incontra un attore più grande di lei, con un intenso passato sentimentale e se ne innamora. ricambiata. Ma riuscirà il loro sentimento a resistere alle malelingue, ai pettegolezzi, ed all'ostilità del padre di lei?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per tutta la mattinata Victoria controllò quasi ogni due minuti il cellulare, per controllare che Ryan avesse letto il messaggio, in impaziente attesa di una sua chiamata. Non era per niente concentrata, ed aveva chiesto di non essere disturbata da nessuno. Aveva del lavoro da sbrigare e dei resoconti da preparare sull’esito della Con per la casa di produzione, ma la sua testa era decisamente altrove. Finalmente, intorno alle 10, ora di Los Angeles, Ryan la chiamò.

“Ciao, scusa se non ti ho chiamata prima, dovevo sbrigare delle commissioni” le disse, e le sembrava tranquillo. Probabilmente ancora non aveva visto le foto, anche se a New York ormai era mattina da un po', essendo 3 ore avanti rispetto a La.

“Se sei preoccupata per le foto, stai tranquilla” la rassicurò subito, indovinando la ragione dell’urgenza con cui gli aveva scritto.

“Davvero? Cioè, tu non sei preoccupato? Credevo che fossi in riunione con la tua agente e tutto lo squadrone per trovare una soluzione!” osservò lei sorpresa.

“Ma no, figurati! Smentire una notizia come questa sarebbe controproducente, sarebbe come confermare che c’è qualcosa sotto” le spiegò “Sono solo un paio di foto, per giunta molto sfuocate, e siamo insieme ad altre persone, ad una festa. Non hanno in mano niente di concreto, è sensazionalismo fine a se stesso, non hai motivo di preoccuparti, fidati” la rassicurò.

A quel punto, Victoria tirò un sospiro di sollievo. In fondo, dei due era senz’altro Ryan quello più esperto in fatto di media e gossip.

“Oh, ok! Bene, meglio così” osservò, mettendosi a sedere alla sua scrivania.

“Eri già andata in panico, vero?” la prese in giro lui.

“Bè, un po' si. Puoi biasimarmi? Insinuano che ci sia del tenero. E forse la mia coscienza sporca ha fatto il resto” ammise lei.

“Vic, non è niente di preoccupante, sul serio. E’ normale che ci si incontri ad eventi come la Con di San Diego! Mi hanno fotografato anche con James McAvoy, Channing Tatum e Hugh Jackman, ma non per questo insinuano che sia gay! Ci hanno ricamato sopra perché è l’unico pseudo appiglio che avevano per un articolo. Intanto riempiono il loro sito. Ma non è credibile, non ci cascherà nessuno” osservò tranquillamente.

“Quindi nemmeno tua moglie si è fatta delle domande e ti ha chiesto spiegazioni?” gli chiese di getto.

Lui restò in silenzio qualche istante prima di risponderle.

“No, non mi ha chiesto niente. E’ un’attrice anche lei, sa come funzionano queste cose. Non hai motivo di preoccuparti, te lo assicuro. Comunque staremo ancora più attenti le prossime volte che ci vedremo, giusto per evitare problemi. Sempre che tu voglia ancora rivedermi, quando verrò a Los Angeles” precisò.

“Si, si, certo che voglio vederti. Scusa, non volevo farti pressione o sembrarti ansiosa, ma non sono abituata a trattare con i media e ad avere a che fare coi siti di gossip! Insomma, negli ultimi tre anni la mia vita sentimentale è stata noiosa e prevedibile, nessuno scandalo dopo la mia storia con quel tennista, quindi…sono arrugginita!” ammise sorridendo.

“Sei stata con un tennista?” esclamò lui spiazzato “Più tardi devo fare qualche approfondita ricerca su di te con Google, ragazzina. Devo sapere altro o vuoi che scopra tutto da solo?”

“Scemo! Non c’è niente di scandaloso da sapere. Ho avuto solo un paio di storie, il broccolo, ehm, cioè Josh, e prima di lui Kevin. Mio padre lo detestava, perché era un casanova, mi riempiva di corna, ed avvisava i paparazzi ogni volta che andavamo a cena o in vacanza insieme. La cosa più scandalosa che troverai saranno delle foto nostre sulla sua barca, mezzi nudi” precisò vispa.

“Ma non mi dire! La piccola Avery ha uno scheletro nell’armadio!” la prese in giro.

“Piantala! Ti diverti, eh?” rimarcò.

“Si, a dire il vero si! Se entri in paranoia per due misere foto, chissà come succederà se mai dovessero beccarci!” aggiunse.

“Per carità! Sarebbe un casino enorme” disse lei sospirando.

“Lo so, ma staremo attenti e filerà tutto liscio, tranquilla” la rassicurò ancora.

“Va bene, ci proverò!” sorrise lei.

“Brava. Adesso devo andare, ma ci risentiamo più tardi, d’accordo? Buon lavoro, ragazzina” la salutò.

Parlare con lui l’aveva decisamente tranquillizzata e rassicurata, almeno per l’aspetto mediatico e ‘gossipparo’ dell’articolo uscito online. Ma le rimanevano molto interrogativi. Ormai era assodato che Ryan le piacesse e molto, ma era ancora confusa, più che altro si sentiva in colpa, perché si stava intromettendo in un matrimonio. Non le importava poi molto di sapere o capire il reale stato del rapporto fra Ryan e la moglie. Lui era impegnato, tanto avrebbe dovuto bastarle per stargli alla larga, ma non ci riusciva. Era una sorta di dilemma morale per lei, che non era certo il tipo di ragazza adatta a ricoprire il ruolo dell’amante, dell’altra donna. Non era certa di poter andare avanti per molto così, nonostante fosse attratta e intrigata da Ryan.

Più tardi, quel pomeriggio, Victoria passò alla Fondazione, per rivedere alcuni rendiconto con sua zia Charlotte. La donna, che conosceva la nipote come le sue tasche, capì con un solo sguardo che la ragazza aveva la testa altrove, che qualcosa la preoccupava. Dopo alcuni convenevoli, e qualche domanda sulla Comic Con, Charlotte iniziò a sondare il terreno.

“Allora, mi dici che succede? Sei pensierosa, qualcosa ti tormenta e non dirmi che non è niente.” Disse sua zia, osservandola attentamente.

“Non dirmi che si tratta ancora di Josh e che tuo padre si è intromesso un’altra volta!” rimarcò, quasi scandalizzata da questa possibilità.

“No, no, Josh non c’entra nulla e neanche papà. Qualsiasi cosa tu gli abbia detto zia, sei stata molto convincente” rispose la ragazza, sorridendo.

Poi sospirò e si decise a confidarsi con la zia.

“Ho conosciuto un ragazzo. O meglio, un uomo” iniziò a dire, mentre lo sguardo di Charlotte si illuminava. Conoscendola, stava già sicuramente fantasticando su chi potesse essere e su quanto sarebbe stato emozionante vedere la nipote vestita da sposa all’altare.

“Davvero? Ma è fantastico!” esclamò giuliva “E chi è? Cosa fa? Lo conosco?” le domandò a mitraglietta, già entusiasta.

“Calma, calma. Non posso dirti chi è né cosa fa. Non sono certa che tu lo conosca, ma potresti averlo visto da qualche parte” rispose “E’ una situazione complicata, zia” aggiunse.

“Qualunque problema ci sia, sono certa che si sistemerà. Ti illumini quando parli di quest’uomo misterioso” le fece notare.

“Non puoi proprio darmi nemmeno un piccolo dettaglio? Sai che sono curiosa. Si comporta bene con te? E’ un tipo a posto?” aggiunse.

“Si, è in gamba. Il problema zia è che è sposato” le disse infine, quasi centellinando le parole ed a quella rivelazione, Charlotte cambiò espressione e si fece più seria.

“Oh” esclamò solo.

“Lo so. E so anche cosa starai pensando. Che mi sono bevuta il cervello, che gli uomini sposati non lasciano la moglie per l’amante, che probabilmente vuole solo divertirsi, ma sento che non è così. Non ho idea di come andrà a finire, ma mi piace, e mi fido di lui” osservò decisa “Tua nipote è ufficialmente una sgualdrina” aggiunse ironicamente.

“Non dirlo, non è vero. Non sei affatto una sgualdrina. Sei solo molto coinvolta da quest’uomo, è evidente. Dev’essere davvero speciale se sei riuscita a passare sopra al fatto che sia sposato. Normalmente non sono dettagli che tralasci e di cui non tieni conto, perciò mi auguro che ne valga la pena” disse Charlotte “E immagino che sia anche un po' più grande di te se è già sposato” osservò.

Victoria annuì.

“Si, è un bel po' più grande, ma non li dimostra” si affrettò a precisare “E comunque non è mica vecchio eh! Insomma, non arriva nemmeno ai 45! Forse 42, si 42 al massimo” disse concitata la ragazza “E ha anche due figlie” aggiunse quasi in un soffio, forse sperando che la zia non sentisse.

“Tesoro…sei sicura che sia la cosa giusta?” le domandò la zia.

“No, per niente. Lo so che è un errore, che mi sto intromettendo in un matrimonio. Ma lui non è felice con lei. Ok, lo so! Ogni uomo sposato che tradisce la moglie, racconta di problemi coniugali, ma lo vedo. E’ chiaro che non è felice, gli si legge in faccia. Non mi ha promesso niente e io non gli ho chiesto nulla. Magari non durerà nemmeno, ma vorrei provare e vedere come va. Non  sono mai sentita così bene come con lui con nessun altro. Lui mi capisce al volo, sa sempre cosa dire, e non devo sforzarmi di essere perfetta ed impeccabile ogni secondo, posso essere me stessa, senza trucchi. A lui vado bene come sono! Se lo incontrassi, capiresti perché mi sto ostinando tanto, nonostante la situazione a dir poco complicata” aggiunse.

Charlotte sospirò e raccolse le idee. Victoria era come una figlia per lei, si preoccupava del suo futuro e l’ultima cosa al mondo che voleva era vederla star male, per giunta per colpa di un uomo sposato.

“Allora spero che prima o poi ci sia occasione di conoscerlo. Vorrebbe dire che la situazione si è risolta!” disse solo.

“Senti tesoro, sai che non ti giudico, so che sei in gamba e che non serve che ti faccia delle raccomandazioni! Ma stai attenta, d’accordo? E’ bello che tu voglia seguire il tuo istinto, il tuo cuore, ma cerca di rimanere anche coi piedi per terra e di tenere gli occhi ben aperti. E dì a quel tipo che se ti fa soffrire, dovrà vedersela con me! Sai che posso essere anche peggio di tuo padre, se mi ci metto!” aggiunse, prima di abbracciarla forte.

Parlare con sua zia, confidarsi con lei, aveva fatto bene a Victoria. Non aveva districato tutti i suoi dubbi, ovviamente era presto, c’erano troppe variabili da considerare e troppe cose da valutare, ma per lo meno si era sfogata, aveva dato voce a tutti i suoi dubbi e già questo era servito a farla sentire più leggera e un po' meno in colpa. Nei giorni successivi, tornò a concentrarsi sul lavoro, e non mancarono contatti quotidiani con Ryan. Messaggi, telefonate furtive rubate qua e là ed a volte ad orari impensabili, ma si sentivano ogni giorno. E di lì a breve, lui sarebbe volato a Los Angeles, ed avrebbe finalmente potuto rivederlo.

Nel frattempo, anche suo padre rientrò a casa, dopo il viaggio di lavoro in Europa. Era soddisfatto dell’esito della trasferta ed impaziente di iniziare la produzione del nuovo film. Era sempre di buon umore e per fortuna non badava nemmeno alle strane telefonate che la figlia riceveva la mattina presto o la sera o durante le riunioni di lavoro. La vedeva serena e tranquilla, questo gli bastava, ed in più era convinto che fossero sempre telefonate di lavoro. Quasi sicuramente aveva visto o gli avevano riferito di quelle foto scattate alla Con, ma non ci aveva dato peso, Ryan aveva ragione a minimizzare. Se nemmeno suo padre, che era notoriamente e geneticamente sospettoso ci aveva visto nulla di strano e compromettente, allora erano davvero innocue.

Era rientrata alla base anche Skyler, e fu sua la reazione in assoluto più entusiastica alla notizia della relazione clandestina fra Victoria e Ryan. Le due amiche si incontrarono proprio a casa di Skyler, la sera del suo rientro. Non si vedevano da un po', da un paio di settimane almeno, perché entrambe erano state impegnate fuori città. Victoria le aveva accennato per telefono che aveva qualcosa di importante da dirle e le aveva lasciato intendere che si trattava di un uomo, di affari di cuore insomma, e quando raggiunse l’amica, non fece in tempo ad entrate che iniziò il terzo grado.

“No! Non ci credo! Davvero? Proprio lui lui?” esclamò eccitata Skyler, mentre mangiavano pizza ed altre schifezze direttamente in soggiorno, sedute sul tappeto, davanti al dvd di The Notebook, non prestando però più alcuna attenzione al film.

“Dio benedica il Canada! I due Ryan, Stephen Amell. Il Paese dello sciroppo d’acero ci dà sempre grosse soddisfazioni!” esclamò vispa.

“Sai che non te la cavi così, vero? Voglio i dettagli” la esortò l’amica, guardandola con aria furba “I dettagli più torbidi e sconci della tresca. Allora, com’è a letto?” le chiese, senza nessun pelo sulla lingua, com’era nel suo stile.

“Ma non ci penso nemmeno!” protestò l’altra.

“Eddai, non farti pregare! In fondo è una domanda innocua. Non ti ho mica chiesto di scattargli una foto nudo mentre dorme. Anche se non disdegnerei affatto, quindi sentiti libera di prendere l’iniziativa e di inviarmi qualche scatto” rise.

“Ok, mi arrendo! E’ il migliore con cui sia mai stata, contenta?” rispose Victoria, sperando di essersela cavata così.

“Contenta un tubo. Grazie tante, il termine di paragone era Josh, che probabilmente pensava tutto il tempo a fondi di investimento e speculazioni differenziali! Praticamente non mi hai detto niente” borbottò l’altra.

“Sei tremenda!” rise Victoria “E’ stato perfetto. Insomma, può sembrare distaccato e per la sua stazza magari dare l’idea di essere freddo e burbero, ma in realtà c’è tutto un fuoco che cova dietro la sua apparenza da orso. E’ passionale, ma anche dolce e attento, per niente egoista, come quasi tutti i maschi in camera da letto. E’ stato davvero bello e non faccio che ripensarci” ammise, con aria ancora sognante.

“Quindi mi dicevi che a giorni vi rivedrete?” la incalzò Skyler, che si stava ingozzando di pop corn ora, ascoltando il racconto dell’amica, che era molto più interessante di un film già visto dieci volte che faceva loro da sottofondo.

“Si, dovrebbe essere qui dopodomani. Deve registrare un’intervista mi pare e ha un servizio fotografico. Non si fermerà molto, ma almeno potrò rivederlo, anche se solo per qualche ora. Non so ancora nemmeno come organizzare la cosa, ma credo ci penserà lui. Dobbiamo stare super attenti, se per caso ci beccano, sarebbe un casino assurdo” osservò sospirando.

“Tranquilla, c’è sempre un modo. Basta usare nomi falsi, andare in hotel fuori target per i paparazzi, posti dove non cercherebbero mai un vip, e lasciare una lauta mancia alla reception. Basterà a far perdere loro la memoria.” La rassicurò “E’ così eccitante! Devo ammettere che mi hai sorpresa! Non è per niente da te questa cosa! Mi congratulo!” aggiunse vispa “E inoltre, prova che, ancora una volta, avevo ragione in pieno!” le fece notare “Te l’avevo detto che gli piacevi! Sin da quella volta che ti ha fatto una mezza scenata di gelosia al party Amfar! Era così ovvio” concluse soddisfatta.

Victoria sospirò.
“Dici che mi sono bevuta il cervello?” le chiese.

“Forse, ma hai fatto bene! Siamo giovani, se non facciamo qualche follia adesso, quando dovremmo farla? Siamo autorizzate, anzi, è nostro preciso dovere” rispose senza alcuna esitazione.

“Ma è sposato, ha due figlie” rimarcò l’altra.

“Non è un problema tuo. Quello impegnato è lui, tu sei libera come l’aria, ora che non sei più fidanzata con quella palla al piede di Josh. Senti, capisco che sia complicato e che tu possa sentirti in colpa, ma se ti piace, se stai bene con lui, allora dico che devi fare almeno un tentativo. Non stai facendo un torto a nessuno, anche se ti sembra il contrario. Quello sposato è lui e il suo matrimonio molto probabilmente è solo una bella copertina che racchiude pagine in bianco o con poche barbose righe da recitare alle première dei film. Non pensare che sua moglie sia una santa, per un po' di pubblicità si venderebbe pure la madre!” osservò.

“Non lo so. Forse, anzi, sicuramente hai ragione, ma mi sento uno schifo. E al contempo non riesco nemmeno a pensare di non sentirlo o non vederlo, né riuscirei ad essergli solo amica, ora che abbiamo superato il confine” riprese a dire Victoria “E’ pericoloso, ma in parte rende il tutto ancora più eccitante.” Aggiunse, abbozzando un sorriso.

“Esatto! Questo è l’approccio giusto. Consideralo un risarcimento al piattume dei tuoi ultimi anni passati con Josh” commentò l’amica. Il suo ex a quanto pare aveva riscosso grande successo solo con suo padre! Per Ryan era un broccolo e per Skyler una palla al piede.

“Comunque, ti farò avere una lista di hotel fuori mano molto discreti” riprese a dire la sua migliore amica, strizzandole l’occhio.

“Come fai ad essere così bene informata sui posti giusti da frequentare per gli amanti clandestini?” le domandò l’altra.

“Intanto perché faccio la PR e fra i miei clienti ci sono molti più fedifraghi di quanti se ne possano immaginare, e devo sempre essere pronta a parar loro il sedere e poi è capitato anche a me una volta” rispose.

“Oh, giusto. Scusa, mi ero dimenticata di lui” rimarcò dispiaciuta per la gaffe.

“Tranquilla, è storia vecchia. Se tornassi indietro lo rifarei, anche se è finita male. Meglio così piuttosto che vivere col rimpianto di quello che sarebbe potuto essere. Per questo insisto a dirti di provarci. Non è vero che ogni tresca fra amanti sia il classico clichè della scappatella fugace e squallida. Spesso è molto di più, ma bisogna anche avere coraggio, e non sempre gli uomini ce l’hanno. Il mio all’epoca ha preferito tornare dalla moglie, per evitare scandali e di perdere la faccia. Ma se Ryan ha le palle, eviterà che succeda” osservò.

“Magari sono solo una delle tante” rimarcò pensierosa Victoria.

“Che io sappia, non ci sono mai state voci di tradimenti da parte sua. O li nasconde bene o è davvero la prima volta che tradisce sua moglie. Vedrò di fare qualche verifica, magari facendo sbilanciare qualche collega del giro, ma non credo salterà fuori niente sinceramente. Quindi smettila di analizzare tutte le ragioni per cui dovresti lasciar perdere e goditela. Che duri anni, mesi o settimane, goditela” la rassicurò.

“Sai, hai ragione! Comunque vada, non ha nessun senso farmi tante domande e paranoie ora. Magari fra una settimana mi stancherò io e lo manderò al diavolo e mi sarò fatta tante paturnie per niente” esclamò Victoria “Non è una cosa che ho cercato, è capitata e voglio vedere in che direzione mi porterà.” Aggiunse.

“Ben detto! Qui ci vuole un brindisi. E’ un brindisi anche con la birra, vero?” rise Skyler.

Le due ragazze brindarono, facendo tintinnare le loro bottigliette di birra, e continuarono a mangiare pizza, pop corn ed a chiacchierare fra loro per aggiornarsi e spettegolare un po'.

I due giorni che mancavano all’arrivo di Ryan a Los Angeles, sembrarono non passare mai. Victoria era sempre più impaziente, ma anche nervosa. A San Diego erano stati molto bene insieme, ma era stato uno sviluppo assolutamente inaspettato, mentre ora forse c’erano aspettative diverse, e non era così scontato ritrovare la stessa sintonia, non solo dal punto di vista fisico. In realtà, però, ogni volta che si era sentiti, anche se solo telefonicamente, le cose non sembravano alterate né cambiate. Continuavano a parlare molto facilmente, di tutto, ed era palese che l’uno sentiva la mancanza dell’altra.

Con l’aiuto di Skyler, Victoria aveva individuato un hotel appena fuori LA, un posto discreto e carino, a  detta dell’amica, dove lei e Ryan si sarebbero potuti incontrare senza destare sospetti. Non sapeva ancora con esattezza quando effettivamente si sarebbero rivisti. Sapeva solo che di lì a due giorni lui sarebbe atterrato al LAX e poi l’avrebbe aggiornata man mano sui suoi impegni nell’arco di quei tre giorni di permanenza su suolo californiano. Così, ogni volta che il cellulare la avvisava dell’arrivo di un messaggio, la ragazza quasi sussultava ed il suo sguardo si illuminava.

“C’è qualcosa che devo sapere?” le domandò suo padre, di punto in bianco, quella sera a cena.

“No. No, perché me lo chiedi?” rispose lei, sforzandosi di mostrarsi tranquilla.

Le uniche a sapere di lei e Ryan erano sua zia e Skyler. Anzi, solo Skyler sapeva che si trattava di Ryan, alla zia non aveva proprio fatto nomi, quindi era impossibile che Charlotte avesse riferito qualcosa ad Andrew.

“Mi sembri particolarmente di buon umore ultimamente, soprattutto quando ti arriva qualche messaggio” osservò lui.

“Era di Skyler. La conosci. Mi invia sempre qualche messaggio divertente su Whatsapp.” Rispose solo.

“E’ sempre fuori di testa come al solito?” rimarcò divertito Andrew “Pensavo magari potesse essere un ragazzo. Una nuova frequentazione” riprese a dire scrutando la figlia.

“Sai, devo ammettere che non mi ha fatto piacere vedere certe foto di te con Reynolds al Comic Con. Ovviamente so che non stavi facendo niente di male, eravate ad una festa ed i giornalisti ci hanno ricamato sopra! Ma cerca di stare attenta, certi attori portano guai” disse solo.

“Perché lo dici? Lo conosci?” rispose la figlia “Mi ha detto che lui e due suoi amici sceneggiatori ti hanno inviato la sceneggiatura dei Deadpool e tu hai rifiutato di produrlo. Non è che stai facendo la volpe che non arriva all’uva?” gli domandò.

“Te l’ha detto lui?” rimarcò suo padre, facendosi serio “E’ vero, ma non ne sono pentito. Non è il genere di film che amo produrre. Ormai ho una certa reputazione ed ho l’età e l’esperienza per dire no quando un progetto non mi è congeniale. Che il film abbia avuto successo non mi fa cambiare idea sulla mia decisione e nemmeno su di lui. Non mi piace e non mi convince come attore. “ tagliò corto.

Victoria non fu poi molto sorpresa dalla risposta del padre. Era un’ottima persona e lei lo adorava, ma lo conosceva bene. Se non prendeva in simpatia qualcuno, a volte anche per futili motivi, non c’era verso di fargli cambiare idea.

  
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