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Autore: Nahal    14/08/2017    0 recensioni
"Give me a taste of something new
To touch to hold to pull me through
Send me a guiding light that shines
Across this darkened life of mine"
"Dammi un sapore di qualcosa di nuovo
che mi tocchi, mi stringa, che mi metta in sesto
mandami una luce guida che splende
attorno a questa mia vita buia"
Breathe - Midge Ure
Un incontro che sancisce un nuovo inizio.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Draco Malfoy, Hermione Granger
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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With every waking breath I breathe
I see what life has dealt to me

 

I lunghi corridoi di Hogwarts, attraversati in solitudine, continuavano a toglierle il respiro.

La sua mente veniva ininterrottamente pervasa e violentata dal ricordo di occhi amici, vitrei, fissi nell'infinito, del sangue versato ovunque, quel sangue motivo di tanto odio ma inequivocabilmente uguale,chiunque ne fosse il proprietario.

Le macerie di Hogwarts avevano ripreso il loro posto ma, seppur invisibili agli occhi, esse segnavano profonde ferite che nessuno dei presenti alla battaglia avrebbe saputo mai rimarginare del tutto.

Aveva deciso di tornare perché la vita doveva pur proseguire e attaccarsi a ciò per cui negli anni aveva tanto lavorato sembrava darle una parvenza di normalità.

Ma c'era anche chi era tornato perché altrimenti al di fuori di quel luogo non avrebbe saputo dove sbattere la testa.

Hogwarts era diventato allo stesso tempo simbolo di rinascita e di dannazione.

 

With every sadness I deny
I feel a chance inside me die

 

I lunghi corridoi attraversati in solitudine continuavano a dargli la sensazione di poter continuare a respirare. Era difficile stare in mezzo alle persone che in ogni momento lo guardavano come se fosse un mostro. Ma come dar loro torto?

Troppe erano le colpe del quale si era macchiato, prima fra tutte la codardia.

E in un luogo in cui i coraggiosi erano l'esempio da seguire, adesso più che mai, era una nullità gettata in fondo al pozzo.

La verità era che preferiva essere trattato per quello che meritava in un luogo a lui familiare ove poter continuare a ricordare gli errori commessi, piuttosto che trovarsi in balia delle apparenze del mondo che aveva contribuito a dilaniare.

Nessuno lo trattava con palese disprezzo, probabilmente la guerra aveva reso tutti stanchi di certi atteggiamenti, ma di certo nei loro occhi il timore nei suoi confronti non era celato. Lo ignoravano semplicemente, mantenendo le distanze.

Avrebbe potuto sostenere i MAGO e non tornare mai più....ma dove sarebbe andato?

Il Manor per lui era il simbolo di tutto ciò che non esisteva più, o meglio di tutte quelle false idee che in realtà non erano mai esistite.

Il sangue puro....che cavolata enorme.

Lo pensava già da un po' perché era inevitabile avere a che fare con maghi e streghe mezzosangue e nati babbani di grande potere e rendersi conto che gli insegnamenti a lui dati altro non erano che deboli tentativi di mantenere alto il proprio status.

Un tempo era orgoglioso della sua discendenza, ma col passare degli anni aveva compreso che forse ciò che contava maggiormente era chi dimostravi di essere.

 

Give me a taste of something new

 

Camminando persa nei suoi pensieri si accorse soltanto all'ultimo di chi gli si fosse parato di fronte.

Sembrava l'ombra di ciò che era stato un tempo.

Ormai da mesi nessun ghigno volontario deformava il suo viso in sua presenza come aveva fatto per anni. I suoi occhi gli ricordavano il cielo immediatamente subito dopo la tempesta, come se la sua anima fosse bloccata in bilico tra la furia da poco scatenata e l'attesa incerta del sereno.

In sua presenza si sentiva costantemente spiazzata, come se anche per lei qualcosa di nuovo dovesse accadere, distruggendo ogni certezza di un passato legato ad atteggiamenti ingenui...

Era una mente acuta, questo era indubbio, peccato che l'avesse sprecata dietro a dettami primitivi inculcategli da altri e ai quali si era attaccato con un orgoglio quasi invidiabile.

Cosa doveva aspettarsi adesso da lui?

Lei non aveva più voglia di perpetrare i passati rancori aveva bisogno di andare avanti e come ormai si era abituata a fare, ricordando ancora la prima volta che si trovò a non guardarlo con sospetto, gentilmente disse semplicemente il suo nome. Non c'era più disprezzo in quel nome che aveva già pagato abbastanza le conseguenze degli infausti eventi.

- Malfoy...-

 

 

To touch to hold to pull me through
Send me a guiding light that shines
Across this darkened life of mine

 

- Granger!-

Accidenti come al solito non era riuscito ad ammorbidire il tono, le vecchie abitudini erano davvero difficili da abbandonare e pensare che dall'inizio della scuola era stata la prima al di fuori dei suoi compagni di Casa a rivolgergli la parola.

Per anni l'aveva disprezzata, o forse sarebbe meglio dire che si era convinto di odiarla.

La realtà era che lo aveva sempre messo in cattiva luce di fronte agli occhi di suo padre...una come lei che superava un purosangue in tutto era inaccettabile.

Ma nonostante le angherie subite, nonostante i pericoli corsi per salvaguardare la vita dei suoi amici e nonostante la minaccia incombente sul suo destino aveva sempre lottato strenuamente senza risparmiarsi mai, come lui invece non era mai riuscito a fare.

La sua era invidia, naturale conseguenza di una stima che le doveva rifiutare per presa posizione.

Ma adesso capiva che lei rappresentava quella luce che gli era stata negata e quella luce sembrava riuscisse a illuminarlo nonostante fosse convinto di dover restare in ombra.

 

 

For every man who built a home
A paper promise for his own
He fights against an open flow
Of lies and failures, we all know

 

Lo vide combattuto, ma sapeva che ciò che lo dilaniava non era più ciò che lei rappresentava bensì ciò che lui aveva rappresentato.

Lui non sapeva davvero come uscirne, di questo era certa.

Amava osservare le persone e da qualche mese aveva spesso osservato lui: continuava ad ostentare un atteggiamento algido e volitivo, ma lei che aveva avuto suo malgrado modo di incorrere nella sua fastidiosa presenza sapeva che questo era un semplice residuo di ciò che era stato.

Lo aveva detestato con tutte le sue forze e adesso quasi si sentiva in colpa per non aver mai provato a guardare al di là dell'apparenza.

Quanto doveva aver lottato per rimanere a galla in quel crudele mondo in cui era stato gettato?

Quanto triste poteva essere un adolescenza votata al semplice odio basato su ideali altrui?

Istintivamente si trovò a fare una cosa che mai avrebbe creduto di poter fare.

Il suo corpo si mosse come se fosse scollegato dalla sua mente, in cerca di un contatto, di un ponte tra due mondi così diversi ma cresciuti uno di fianco all'altro.

La sua mano si tese verso di lui.

 

To those who have and who have not
How can you live with what you've got?
Give me a touch of something sure
I could be happy evermore

 

Rimase immobile a fissare la sua mano per lunghi attimi.

Non era davvero convinto di poter meritare il perdono, perché indubbiamente quel gesto così naturale non poteva significare altro.

Ancora una volta lei aveva dimostrato il suo valore e ancora una volta lui era arrivato dopo di lei...ma forse era giusto così.

Quale diritto aveva di poterla guardare da pari dopo tutto quello che aveva fatto, dopo tutto quello che le aveva fatto?

Perché indubbiamente, anche se non sempre direttamente, aveva combinato un gran casino!

Vide tremare lievemente la sua mano e guardandola negli occhi lesse tutto il suo timore, il timore di aver compiuto un gesto sbagliato, il timore che lui ancora una volta potesse rifiutarla.

Fu in quel momento che capì che aveva ancora il potere di poter creare qualcosa di buono.

Fu in quel momento che sentì di dover prendere per la prima volta una posizione di sua spontanea volontà, con determinazione e sicurezza.

Allungò la sua mano verso la sua e la strinse con decisione.

 

This life prepares the strangest things
The dreams we dream of what life brings
The highest highs can turn around
To sow love's seeds on stony ground

 

Sentendo la stretta del ragazzo capì che aveva preso la decisione giusta.

Un primo passo per un nuovo inizio era stato compiuto, un primo passo per abbandonare tutti i pregiudizi e i rancori.

In una semplice stretta di mano erano sfumate le barriere che li avevano divisi per anni.

Certamente non sarebbe stato semplice, ma neppure impossibile, costruire un rapporto, ma ciò avrebbe aiutato due anime devastate dall'orrore della guerra a distruggere definitivamente ciò che essa aveva rappresentato.

Perché la morte di Voldemort aveva posto fine ad una parte di essa ma le idee a lui legate ancora aleggiavano tutto intorno a loro.

Sospirò profondamente come ad accogliere in se ogni speranza e ad espellere ogni tensione e gli sorrise.

Breathe some soul in me
Breathe your gift of love to me
Breathe life to lay 'fore me
To see to make me breathe

Breathe your honesty
Breathe your innocence to me
Breathe your word and set me free
Breathe to make me breathe

 

Il sorriso le illuminò il volto e vedendolo sentì di nuovo il sapore fresco e pulito della brezza mattutina accarezzargli l'anima.

Anche lui sorrise come non credeva più esser capace di fare e respirò davvero come non faceva da troppo tempo.
 

(Breathe)
 

Note:
Questa storia è nata in seguito alle numerose critiche fatte dai miei amici sul perché a loro avviso Draco ed Hermione non potrebbero mai trovare un punto di incontro e conscia del fatto che la Rowling stessa rifiuti un idea, non solo di loro due insieme, ma persino di un Draco buono, ho voluto provare a far emergere in parte quello che mi fa obiettare strenuamente i loro punti di vista. :)
E' la prima volta che mi azzardo a pubblicare qualcosa di mio e non potevo che iniziare in modo leggero parlando del mio pairing preferito.

   
 
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