Anime & Manga > Death Note
Segui la storia  |       
Autore: Immortal_Black    18/08/2017    1 recensioni
In una cittadina medioevale, iniziano a verificarsi strani omicidi, si dice che all'assassino basti pronunciare il nome della vittima per ucciderla. Il giovane Lord di quella città cercherà di fermare gli omicidi, ma riuscirà a farlo senza venire ucciso a sua volta?
Dal testo:
-Sono Sir Mihael Keehl e sono qui davanti a voi per confessare i miei crimini. Ho tradito il mio signore cercando di assassinarlo infrangendo un sacro giuramento. Mi dichiaro colpevole agli sguardi degli dei e degli uomini…- la sua voce riecheggiare nella mia mente. [...]Diceva che se si fosse preparato, il momento dell'esecuzione sarebbe stato meno drammatico. Non lo è stato.
~~~~~~~~~~~~
[Medioeival!AU] [No spoiler]
Genere: Avventura, Fantasy, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: L, Light/Raito, Matt, Mello, Near, Un po' tutti | Coppie: Matt/Mello, Mello/Near
Note: AU, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

6 mesi prima

 

Questo posto fa proprio schifo. 

Sul tavolo a cui sono seduto ci sono macchie di dubbia provenienza, non capisco se si tratti di vino, sangue o vomito. La bistecca che ho nel piatto sembra fatta di cartone e il contorno di vegetali potrebbe essere il residuo di qualche sbocco della sera prima. L'unica cosa che si salva è la birra, è molto forte e questo non contribuisce al mio intento di rimanere sobrio fino a mezzogiorno. Sto aspettando quel bastardo da un'ora abbondante, se non si presenta giuro che lo metto a spalar letame per il resto della sua vita di merda. 

Prendo un altro boccale di birra. Inizio a trangugiare il liquido scuro, senza curarmi delle goccioline che mi scorrono sul mento. 

-Non ti ci affogare- disse un ragazzo della mia stessa età mentre si sedeva, i capelli rossi che sembravano un cespuglio in fiamme. 

Poso la birra e mi asciugo la bocca con il dorso della mano. Gli lancio un'occhiata torva. 

-Trova una buona scusa per il tuo ritardo o non posso prometterti che non ti ficcherò un coltello nell'occhio.- dico con tutta tranquillità, appoggiando il pugnale sul tavolo 

-Ma…così ferisci i miei sentimenti Mello caro!- sembrava sinceramente offeso e sbalordito dal mio comportamento… Si, sincero come un ubriaco che alla domanda "Hai bevuto?" risponde "Per niente". 

-Non ho voglia delle tue cazzate Matt, dimmi perché mi hai chiamato, ho cose più importanti da fare- 

-Quanto sei acido! Non avrai mangiato una pianta di limoni, per caso?- 

Gli lanciai uno sguardo omicida, poggiando la mano sull'impugnatura del pugnale. 

Sbuffa -Allora, hai presente il vecchio Lord Lunatico?- 

-Si, ho presente- 

-Lo hanno trovato spiaccicato sotto le mura del palazzo, probabilmente era sbronzo ed è caduto giù, anche se non tutti la pensano allo stesso modo. Ho incontrato una sguattera che era amica con un'ancella della moglie del Lord che ha giurato di aver sentito che il figlio del Lunatico voleva prendere al più presto il posto del padre e per questo ha architettato la sua morte- mentre parlava la voce gli si era abbassata fino a diventare un sussurro, costringendomi ad avvicinarmi per sentirlo meglio. 

-A me che cosa dovrebbe fregare?- chiesi imitando il suo tono di voce e alzando un sopracciglio 

-Il nuovo piccolo Lord ha decretato che vuole indire un torneo per scegliere l'ultimo cavaliere che farà parte della sua guardia giurata…- 

-Non vorrei ripetermi, ma perché dovrebbe interessarmi? Non sono un fottutissimo cavaliere quindi non potrei neanche partecipare- il mio sopracciglio continuava a rimanere alzato, avrei dovuto disegnarlo in quella posizione, per risparmiare tempo. 

-Non devi essere "un fottutissimo cavaliere" per partecipare al torneo, ti basta avere un'arma e saperla usare, e tu hai entrambi i requisiti- sul sui viso compare un largo sorriso, di quelli che usa per far sciogliere le donne. 

-E cosa ci guadagno?- la discussione stava diventando interessante, oppure erano solo i fumi dell'alcool a darmi alla testa 

-Il titolo di cavaliere…- 

-Sai cosa me ne faccio di un titolo?- 

-Un posto a corte ed una stanza privata nel castello…- 

-Si e anche una giovane donzella in sposa- lo presi in giro 

-…oltre al cospicuo premio in denaro che corrisponde a ventimila monete d'oro- mi lancia uno sguardo di sottecchi per vedere la mia reazione. 

Rimasi pietrificato. Con una cifra simile avrei potuto sistemarmi a vita. Senza contare la sala a palazzo e il vantaggio di avere un titolo nobiliare. Avrei raggiunto l'apice della mia vita di merda. Poter smettere di sgobbare come un mulo e concedermi una vita di agio e lusso sfrenato. Decisamente una bella prospettiva. 

-Le prendiamo queste monetine, si o no?- 

Ha detto "prendiamo" non "prendi" quindi si aspetta che divida con lui una parte del totale… 

-Cosa ti fa pensare che voglia darne una parte a te?- 

-Perché senza le mie informazioni sui punti deboli degli altri partecipanti non riusciresti a cavare un ragno dal buco- 

Cosa avevo detto sul mio sopracciglio? Prima o poi andrà in paralisi e non riuscirò più a farlo scendere. 

-Bene parteciperò e avrai una parte del ricavato, ora mi lasci al mio bicchiere?- 

Matt rise e mi diede una pacca sulla spalla e mentre se ne andava urlò 

-Fagli il culo, Keehl!- Ci guadagnò molte occhiate storte e il mio ghigno divertito. 

Mail. Solo io conosco il suo vero nome, così come solo lui conosce il mio. Lo conosco da quando si è presentato alla porta della mia "famiglia" quasi completamente ricoperto di fango e tanto magro da potergli contare le costole. In quel periodo alloggiavo con una famiglia di pastori, aiutandoli con le bestie. Sono orfano e ho cambiato famiglia regolarmente: mi facevo ospitare, li aiutavo un paio di giorni per poi sparire e portarmi dietro i loro risparmi. Era il modo più veloce di guadagnare e mi consentiva di restare in vita. Grazie a questi espedienti ho visitato varie città e sono diventato molto bravo a camuffarmi. Prima di Matt non ho avuto legami duraturi con nessuno, a causa del mio brutto carattere e del mio stile di vita. Da quando ho stretto amicizia con quel rosso i ladruncoli da temere non erano più uno, ma due. Crescendo ci siamo accorti di non poter più andare avanti così, i guadagni non bastavano per sfamare una persona, figurarci per due ragazzi che facevano miglia e miglia a piedi. La nostra "salvezza" fu incontrare una compagnia di mercenari ed unirci a loro. Imparammo a combattere, ed ero migliore di Matt sia con l'arco che con la spada. Lui, però, aveva un talento che si può definire solo come inquietante, riusciva a scoprire i segreti più reconditi di chiunque, contadini e Lord, cavalieri e puttane. Sapeva tutto di tutti. E questo per una compagnia mercenaria si può rivelare molto utile. Lo pagavano bene ed era visto di buon occhio da tutti, ma decise di seguirmi comunque, quando decisi di lasciare la compagnia. 

È da ormai cinque anni che faccio il mercenario, difendendo il tale nobile o uccidendo la tal persona in cambio di denaro. Matt vende alcune delle informazioni che ottiene e così tiriamo avanti. 

Ero così immerso nei miei pensieri da non essermi accorto del ragazzo che si era seduto difronte a me. 

Aveva il cappuccio che lasciava solo intravedere i capelli e il mantello che gli nascondeva i vestiti. 

-Chi ti ha detto che potevi sederti?- il ragazzino alza gli occhi e li fissa nei miei. Le sue iridi erano grigie, quasi totalmente oscurate dalle sue pupille dilatate che gli davano un'aria totalmente inespressiva. 

-Buongiorno, tu sei Mello, vero? Devo parlarti di una questione. - lo disse in tono calmo e monocorde, urtando il mio sistema nervoso. Prima di rispondergli alcun ché finisco il mio boccale di birra e ne ordini un altro, il tutto senza che quel ragazzino mi staccasse gli occhi di dosso o che pronunci una sillaba. Era veramente irritante. 

-Cosa ti fa pensare che voglia parlare con te?- il mio sopracciglio si era alzato per l'ennesima volta. 

-Non ho mai detto che tu devi parlare con me. L'unica cosa che devi fare é ascoltarmi, non mi interessano i tuoi commenti- Prendo in mano il pugnale, nessuno può permettersi di parlarmi in quel modo. Adesso gli taglio la lingua a questo bastardo, così non potrà più dire un cazzo. 

Come se mi avesse letto nel pensiero il ragazzino disse: 

-Se lo farai non potrai sentire ciò che ho da dirti- il suo sguardo era puntato nelle mie iridi azzurre e non tradiva nessuna emozione. Cercai di calmarmi, dichiarando a me stesso che picchiare quel moccioso fosse un totale spreco di energia. 

-Avanti parla, non ho tutto il giorno- mi sistemo meglio sulla sedia e prendo un sorso di birra, chissà se il ragazzino ne beve… 

-Volevo parlarti del torneo che ci sarà dopo domani…- 

Dopo domani? Ecco qual è la data! Quell'idiota di Matt mi dice solo le cazzate e non le informazioni importanti. 

-… che il vecchio Lord Lawliet è morto e che il suo successore è molto giovane ed inesperto…- 

Lawliet? Conosco il nome di quel vecchio, che tanto vecchio non era, morto a soli quarant'anni, che schifo. Comunque tutti tra il popolo lo chiamavano Lunatico, sia per lo stemma della sua casata (Una luna argento in campo verde), che per il suo singolare modo di fare e per il carattere volubile. L'ho visto una sola volta ma è una figura che non si dimentica facilmente. 

-… ti consiglio di fare molta attenzione ai suoi movimenti, potrebbe rivelarsi decisivo per vincere il torneo e non perdere la vita.- 

-Potresti ripetermi chi devo "controllare"? Non vorrei mai uccidere la persona sbagliata- mi ero perso metà del suo discorso e di quello che ho sentito non ho capito niente, ma al ragazzino non serve saperlo. 

-Si chiama Yagami Light, é il consigliere del Lord e suo zio- quest'ultima parte sembrava fargli disgusto, tanto che mentre pronunciava quelle parole lo sguardo si staccò dal mio e si concentrò sulle venature del tavolo. 

-Quanto mi paghi?- non amavo lavorare come sicario, ma era sempre meglio di non lavorare affatto. 

-Non devi ucciderlo ma semplicemente tenerlo d'occhio- 

Stavo per obbiettare che avrebbe potuto "tenerselo d'occhio" da solo, quando il ragazzino si alzò e disse: 

-Il tuo pagamento arriverà alla fine del torneo, ventimila monete d'oro- detto questo uscì dalla locanda senza aggiungere altro o voltarsi indietro. 

Ventimila. Era sicuramente il premio del torneo, quindi avrebbe partecipato anche quel moccioso mingherlino. Però non aveva senso. Potrei vincere quella somma senza bisogno del suo aiuto e allora lui non saprebbe come pagarmi, oppure poteva vincere qualcuno che non centrava nulla con me o con lui. Quel ragazzo non sembrava stupido e non si sarebbe basato su mere probabilità per promettermi il pagamento. E se possedesse tutti quei soldi? Impossibile. Aggrottai la fronte. No. Quello con cui ho appena parlato non può essere… No. Non lo è. Se no mi sarei lasciato sfuggire uno dei migliori affari della mia vita. Non potrei perdonarmelo. 

Presi il boccale e bevvi tutto ad un fiato. Ne ordinai un altro e continuai a bere. Dopo un paio di giri il mio intento di rimanere sobrio almeno fino a mezzogiorno era andato a farsi fottere.

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Death Note / Vai alla pagina dell'autore: Immortal_Black