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Autore: Prof    16/06/2009    7 recensioni
- Come, razza di stupido, come fai a non conoscerlo?! Proprio l'altro giorno ti ho mostrato quel libro!
- Ma Sakura-chan...
- Naruto! Perchè, perchè, sei così sbadato? Ma dove hai la testa?! Eppure mi pareva che avessi compreso bene il concetto.
- Su, su, Sakura, sappiamo tutti che Naruto è un po' duro di comprendonio. - intervenne diplomaticamente Kakashi, cercando di calmare la furia di Sakura. Obbiettivo ben lungi dall'essere raggiunto.
- Eh, no, Maestro Kakashi! Lei lo difende sempre! Accetti la realtà! Questo stupido non sa neanche che tipo di persona sta combattendo! Eppure quel libro l'hanno letto tutti! Tutti!
L'espressione del jonin si fece improvvisamente seria e attenta. I suoi occhi fremevano, ormai era certo che...
- Stai parlando di quel libro?
Sakura, seria, rispose: - Sì, maestro.
- Quel libro che tutto il Villaggio ha letto?
- Già.
- Quel libro che tutta la Terra del Fuoco ha letto?
- Così pare.
- Quel libro primo in classifica per dodici settimane nel suo genere?
- Proprio così. - poi, insospettendosi - Vedo che è bene informato su quel genere di libri... -
Kakashi parve cadere dalle nuvole: - Chi io? Eheh... No perchè sai... un amico di un amico di un mio amico...così parlando del più e del meno...
- Ma insomma! Sakura-chan! Ma di che state parlando?
Genere: Parodia, Demenziale, Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Akasuna no Sasori , Altri, Deidara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Questa fanfiction, sperando che le possa piacere, la dedico a wolvie91, che si è rivelata inconsapevolmente la mia fonte di ispirazione. Thanks!





Quel libro...
< non tutto ciò che è scritto è necessariamente vero >







Bastò un solo pugno ben assestato.
La parete di roccia si sbriciolò sotto il colpo, come fosse stata di sabbia. Il rumore della frana si estese per numerose miglia, attraverso la vegetazione deserta.
Poi, tornò a regnare il silenzio.
Il maestro Kakashi diede il segnale. Fecero irruzione.

...Gaara, siamo arrivati!...

I quattro ninja si disposero in formazione d'attacco, pronti allo scontro.
Al centro della grotta erano ben visibili due figure: di corporatura normale il primo, basso e robusto, forse gobbo, il secondo. Parevano due persone qualunque.
Ma quelle divise, nere e ornate di nuvole rosse, quei coprifronte sfregiati dal segno del loro tradimento, persino quegli anelli tanto piccoli quanto insignificanti, testimoniavano una sola cosa: loro erano i nemici.
Erano i rapitori di Gaara.
Erano quei pazzi che cercavano i Cercoteri.
Erano quei bastardi che gli stavano rovinando la vita.
Loro erano l'Akatsuki.
Naruto sentì la collera aumentare dentro di sè; presto gliel'avrebbe fatta pagare. E si sarebbe ripreso Gaara. Le parole gli esplosero in bocca:- Ridat--

- Oh, Kaaami!!! -

L'esclamazione di Naruto rimase ferma a mezz'aria, perdendosi nella gola.
Lentamente tutti portarono lo sguardo sull'autore dell'urlo. O meglio, l'autrice.
Sakura era lì, a bocca spalancata, con il braccio tremante che indicava spasmodicamente uno dei due nemici, senza riuscire ad emettere una frase di senso compiuto.
- io...io...capelli biondi... codino... ciuffo emo...Akatsuki... io... io... -
- Sakura-chan, che hai? Stai bene? Qualcosa non va? - la trivellò di domande Naruto.
La ragazza cambiò repentinamente umore, rispondendo - E fammi finire di parlare, idiota! - E correndando il tutto con un bel pugno in testa al genin del team.
Poi , schiarendosi graziosamente la voce, riprese: - Come stavo dicendo, prima che una testa quadra mi interrompesse,- assunto di nuovo lo stato di shock - io... quel tipo...l'ho già visto!
Tutti puntarono lo sguardo sul soggetto in questione.
- Lui è Deidara!- esclamò teatralmente Sakura.
Tutti lo fissarono. 
Attimi di silenzio. La tensione attanagliava le gole. La suspence era alle stelle.
Possibile che...?

Dall'altro lato della grotta, il ninja dal codino sussurrò compiaciuto al compagno: - Ha visto maestro? A quanto pare sono più famoso di lei. uh.

Naruto fu il primo a parlare, rompendo la pesante atmosfera: - Deidachi?!

- Famoso? tzè! - Deidara percepì chiaramente il tono sarcastico del compagno, bramando nel profondo del cuore di far esplodere in tanti piccoli pezzettini quell'ignorante arancio-vestito.

Intanto nel gruppo dei ninja della Foglia:
- Come, razza di stupido, come fai a non conoscerlo?! Proprio l'altro giorno ti ho mostrato quel libro!
- Ma Sakura-chan...
- Naruto! Perchè, perchè, sei così sbadato? Ma dove hai la testa?! Eppure mi pareva che avessi compreso bene il concetto.
- Su, su, Sakura, sappiamo tutti che Naruto è un po' duro di comprendonio. - intervenne diplomaticamente Kakashi, cercando di calmare la furia di Sakura. Obbiettivo ben lungi dall'essere raggiunto.
- Eh, no, Maestro Kakashi! Lei lo difende sempre! Accetti la realtà! Questo stupido non sa neanche che tipo di persona sta combattendo! Eppure quel libro l'hanno letto tutti! Tutti!
L'espressione del jonin si fece improvvisamente seria e attenta. I suoi occhi fremevano, ormai era certo che...
- Stai parlando di quel libro?
Sakura, seria, rispose: - Sì, maestro.
- Quel libro che tutto il Villaggio ha letto?
- Già.
- Quel libro che tutta la Terra del Fuoco ha letto?
- Così pare.
- Quel libro primo in classifica per dodici settimane nel suo genere?
- Proprio così. - poi, insospettendosi - Vedo che è bene informato su quel genere di libri... -
Kakashi parve cadere dalle nuvole: - Chi io? Eheh... No perchè sai... un amico di un amico di un mio amico...così parlando del più e del meno...
- Ma insomma! Sakura-chan! Ma di che state parlando?
- Oh, Naruto! Adesso piantala! Ne avevamo già discusso!
- Ma io...
- Comunque non dovrebbero esserci problemi. - Troncò il discorso la ninja, scrutando bene l'uomo sulla sinistra. - Pare che quello non sia il suo compagno. -
- Ti sbagli Sakura - intervenne la vecchia Chiyo - è proprio lui.
La ragazza e il suo maestro spalancarono gli occhi dalla sorpresa.
- Ma nel libro...
- Non lasciatevi ingannare. Quella è Hiruko, una marionetta. Il vero Sasori è all'interno.
Sasura portò le mani alla bocca, a tacere un muto urlò di stupore; Kakashi abbandonò le braccia sui fianchi, inerme, stordito dalla realtà che stava vivendo.
- Quindi...
- Hey! Qualcuno mi spiega cosa sta succedendo? Uffi...
La furiosa Sakura tornò imperante:- è possibile testa quadra che proprio non ti venga in mente?!
La vecchia Chiyo continuò, incurante del fatto che Sakura stesse per strozzare Naruto. I suoi occhi, pieni di tristezza, fissavano quella marionetta inanimata, attreversandola e immaginando il bel viso del nipote. Quanti anni erano passati.
- Sapevo di aver fatto molti errori nell'educare mio nipote, ma non pensavo... - tacque, il dolore dei ricordi e del rimorso troppo forte.
- Vecchia Chiyo, quindi lei ha letto quel libro...-
Fece un lungo respiro: - Già, Kakashi. è così. è il best seller del Villaggio della Sabbia. Non ci potevo credere all'inizio, e invece... Adesso è tutto davanti ai miei occhi.
- Vecchia Chiyo! Non se ne faccia una colpa. In fondo si è allontanato da lei molto tempo fa. - provò a confortarla Sakura, poggiandole una mano consolatrice sulla spalla; dopo aver abbandonato Naruto in un angolino esanime.
- Sicuramente è stato l'ambiente successivo che...-
Kakashi non riuscì a terminare la frase. Una voce roca tuonò dal centro della grotta:- Adesso basta! Mi sono stancato di aspettare i vostri i comodi! Facciamola finita subito.
- Visto? Avete fatto arrabbiare il maestro Sasori. uh. - ghignò, quasi divertito, il compagno.
Era finito il tempo delle chiacchiere. Adesso c'era spazio solo per lo scontro.
I ninja si prepararono all'attacco.
Fu Naruto il primo a parlare, spavaldo: - Tzè! Non me ne frega nulla se siete Sasoche? o Deichichecosadovequandoperchè?. Vi annienterò con le mie stesse mani e poi... - si bloccò. I due neuroni avevano fatto la sinapsi. Finalmente aveva compreso.
A bocca aperta, gli occhi spalancati, fissava quei due che aveva davanti. E capiva sempre di più. Si ricordò di quel libro. E di quella parola. Che non voleva dire niente; eppure diceva tutto.
Un sussurrò strozzato, un verso quasi indecifrabile: - ...Sasodei...
- Naruto...
Neanche ascoltava più i compagni. Aveva solo in mente le pagine di quel libro. E tutte quelle... paroline.
Indietreggiò intimorito, sudore freddo gli imperlava la fronte, molto poco agilmente inciampò nei suoi stessi piedi, cadendo con il sedere a terra. Alzò il braccio tremolante, in direzione dei nemici, pronunciando poche, sconnesse, parole: - ...Saso-chan... cioccolato... love-love... Deidy... pucci-pucci...Alba... rosa... smieloso... cuoricini...tanti cuoricini...AAAAARGHHHH!!!  
- Naruto! Calmati! - urlò la ninja-medico.
Per tutta risposta alzò il sedere, con l'aiuto delle braccia zizgagò a ritroso come un gambero, cercando di allontanarsi il più in fretta possibile, prima di sbattere la testa contro la parete di roccia.
In trappola.
- Assolutamente! Assolutamente no! Io con quelli lì non ci combattono! No, no e poi NO!
- Naruto non fare il bambino!
- No, maestro Kakashi! Ha ragione lui!
- Sakura, pure tu?
- Ci pensi. E se poi va a finire come nel capitolo cinquantasei? Vuole veramente combattere una battaglia del genere?!
- Il mio povero cuore non potrebbe reggere. -  Rincarò la dose la vecchia Chiyo.
- Ma, ma... ragazzi! E la missione? E i nostri doveri di ninja?
- Ma che vadano a farsi fottere! Io devo trovare Sasuke, mica...mica... ARGH! Non ci voglio pensare! La mia povera testa!!!
- Naruto, proprio tu?
- Mi dispiace maestro Kakashi. Ma un ninja ha i suoi limiti. E io li ho superati da un bel po'! - e Naruto scomparve in una nuvola di fumo.
Kakashi era allibito.
- Forza maestro Kakashi! So che ce la può fare! - E anche Sakura scomparve in una nuvola di fumo.
- Sakura! Pure tu? Ma cosa vi ho insegnato?!
- Kakashi, non aver timore. -almeno aveva ancora la vecchia Chiyo. Magra consolazione. - Baderò io che i tuoi allievi non si perdano. - E anche lei sparì in una nuvola di fumo.
- M-ma...
Kakashi era rimasto solo. Solo come un cane.
Si voltò verso il nemico.
I suoi compagni l'avevano abbandonato. Bé, avevano pure le loro ragioni. Ma lui non si sarebbe fatto intimorire. Non sarebbe caduto preda di certe immagini del suo subconscio. Non avrebbe avuto paura di qualche "pucci-pucci" e "love-love". Egli era un jonin. Aveva fatto parte della squadra ANBU. Era uno dei più fidati collaboratori dell'Hogake. Era il famoso Kakashi dello Sharingan. Era...
...Sasodei...
Una semplice parolina. Una semplice parolina ripetuta migliaia di volte nel cervello. Migliaia, milioni, miliardi.
Kakashi guardò negli occhi i due membri dell'Akatsuki.
Non aveva scelta.
- Oh, ma che sbadato! Devo andare in tintoria a ritirare la mia divisa di ANBU. Sarà per un'altra volta! Bye Bye! - e sparì in una nuvola di fumo.




***


Due uomini camminavano per i boschi del Paese del Fuoco. Indossavano strani cappelli corredati di campanellini, e lunghi cappotti neri, ornati da nuvole rosse.
- Ha letto quel libro, Itachi-san?
- ...
- Chi l'avrebbe mai detto. Potevano pure dircelo. Non credo che nessuno gli avrebbe detto nulla.
- ...
- Bah, Chissà. Eppure mi sembra strano. Anzi, impossibile. Mi sono sempre sembrati così diversi, così distanti... quasi non ci credo.
- ...
- Davvero, mi chiedo come due come loro possano stare in...
- ..l'Odio.
- Eh?
- L'Odio. L'Odio unisce. Più di quanto possa fara l'Amore. E crea legami indissolubili. Odio e Amore sono due facce della stessa medaglia. Ricorda Kisame, odi et amo.
Kisame soppesò perplesso ogni singola parola del compagno.
- Sarà. Ma con tutti 'sti "pucci-pucci" non mi pare di vedere tutto questo odio...



***


- Miei adoratissimi pupilli figli della Giovinezza! Guardate cosa il vostro giovanile sensei vi ha portato!
I tre ninja osservarono il libro che teneva stretto in mano il maestro Gai. Due a dir poco sconvolti, uno affascinato come non mai.
- Maestro, quel libro ci aiuterà a diventare più forti?
- Certo mio caro Lee! Rafforzerà la Forza del vostro Vero Amore! Nice Pose!
- Ohh...
- Questo libro dimostra la Vera Forza dell'Amore Giovanile! Un Amore che non può arrestarsi di fronte a nulla! Che devasta tutto ciò che incontra! Che fa ardere la Fiamma della Giovinezza! Una storia rigorosamente vera. E davvero molto toccante. - Due enormi goccioloni di lacrime scesero dagli occhi del maestro.
- Gai-sensei!
- Oh, non ti preoccupare mio giovane Lee! Le storie d'amore a lieto fine mi commuovono sempre! Sob! - si soffiò sonoramente il naso.
- Oh, Gai-sensei! Lo sapevo che lei è un grand'uomo in tutto!
- Oh, Lee!
- Oh, Gai-sensei!
- Oh, Lee!
- Oh, Gai-sensei!
- Oh,...

- Santo cielo. è possibile che debbano fare sempre così? E adesso da dove spunta quel libro? Hei! Neji, dove vai?
- Me ne vado a casa ad allenarmi...
Ten Ten si sentì sollevata; almeno non era l'unica normale in quel team.
- ...Quel libro l'ho già letto.
- Cheee???



***



- ARGH!!! Sacrilegio! Eresia! Peccatori! Vi sacrificherò al Grande dio Jashin! Finirete all'Inferno!
- Taci, Hidan. Le tue urla mi infastidiscono alquanto.
- Come puoi rimanere così tranquillo, dopo aver letto quel libro?! Il Divino Jashin non tollera questi comportamenti!
- Sei petulante. Tieni, piuttosto.
- Che roba è? Una macchina fotografica? E che cazzo me ne faccio?
- è la tua nuova missione.
- Eh?
- Appena arrivati al covo, cercheremo di scattare foto compromettenti a quei due "pucci-pucci". E poi le rivenderemo. Guadagnando un sacco di soldi.
- Scordatelo, vecchio pervertito!
- Lo farai, lo farai...
- E sentiamo, perchè?
- Semplice. Se no non ti dico dove Tobi ha nascosto i tuoi libri sacri.
- ...D'oh!



***



- Kiba-kun! Kiba-kun!
- Cos'è successo Hinata? Perchè Kiba è lì svenuto a terra?
- Shino-kun! Finalmente sei arrivato! Non lo so, è successo tutto così velocemente. Prima stava leggendo in tutta tranquillità un libro che mi ha prestato Ino l'altro giorno, e poi... è svenuto.
- Non sarà mica quel libro?
- emm, penso proprio di sì. Oh, è tutta colpa mia!
- No, Hinata. Non ti preoccupare. è Kiba che è ancora un bambino. Andiamo; la maestra Kurenai ci sta aspettando.
- E Kiba-kun?
- Si riprenderà.

Solo una cosa disse di comprensibile Kiba :- ....pucci-pucci....
 


***




- Kukuku... Adesso capisco molte cose.
- Si riferisce a quel libro, Lord Orochimaru?
- Perspicace come sempre, Kabuto. L'animo umano. Com'è imprevedibile. Veramente affascinante. Gli uomini, come sono divertenti. Non dicono mai ciò che pensano, e non vivono ciò che sentono. E questo è uno dei loro più grandi mali. Non pensi che il mondo sarebbe migliore se tutti fossero sinceri con loro stessi?
- Ritengo che non tutti possano concedersi questo lusso. In fondo pochi posso vantarsi di conoscere il proprio Io. E ancor di meno possono vantare la conoscenza dell'Io del prossimo. E di  riuscire a manipolarlo.
- Sagace come al solito, Kabuto. Kukuku...




***



- Uff... Kurenai... ancora con quel libro? Ma lo sai che ti fa male leggerlo?
- Ah... Come sono fortunati... Magari anch'io avessi qualcuno che mi facesse simili complimenti...
Asuma per poco non inghiottì la sigaretta. Si immaginò in giro per Konoha con Kurenai, chiamandosi per zuccherosi nomignoli come "pucci-pucci", "Tesorino", "Ciccino"... Sbiancò.
La ragazza non potè fare a meno di notarlo, e un dolce sorriso le apparve sul viso.
- Dai, stavo scherzando...
Asuma tirò un sospiro di sollievo; l'aveva scampata bella.
- ..."Amoruccio"!



***



- Pain, calmati.
Pain fermò un attimo la sua marcia, per poi riprendere con ancora più foga a girare intorno al tavolo del salotto.
- Konan, tu non puoi capire!
- Cosa? - gli chiese incurante, limandosi le unghie.
- Non mi ero mai trovato in una situazione del genere... Il manuale del "Perfetto Conquistatore del Mondo" non dice nulla a riguardo... che devo fare? Che devo fare?
Konan alzò gli occhi al cielo.
- Stai ancora pensando a quel libro? Rilassati Pain! Non ci vedo nulla di strano.
- Tu non ci vedi nulla di strano! Perchè sei donna e le donne...- la ragazza lo fulminò con lo sguardo -...hanno molta più apertura mentale rispetto al maschio medio. - Si salvò in calcio d'angolo.
- Ma il problema è un altro. Che succederà quando lo saprà il resto dell'Organizzazione? E quando lo sapranno i nostri nemici? Cosa penseranno?
Konan scattò in piedi, buttando la limetta fuori dalla finestra. La sua espressione arrabbiata, anzi, infuriata, non prometteva nulla di buono:
- Tu stai facendo di una storia d'Amore tanto appassionata una questione di volgare immagine?
Pain tremò: - Emm... non è come pensi... è che...cioè... non tutti sono in grado di capire...ecco...certe situazioni...ecco...
- Capisco - sibilò Konan - Non ti cruciare più, d'ora in avanti. Se ci saranno problemi me ne occuperò, personalmente.
Il ninja la guardò negli occhi; e gli venne la tremarella.
- C-certo, cara.




***



- Non fateglielo leggereeee!!!
- NUUUUOOOOO!!!
- Troppo tardi. - Questa la constatazione rassegnata di Temari.
Quel maledetto libro... sapeva che doveva tenerlo lontano dalla portata di Kankuro.
- No, no e poi NO! Pure questo mi tocca leggere! Perchè, perchè?
-
Dai Kankuro, non è poi la fine del mondo...
- Non è la fine del mondo? Non è la fine del mondo?! Hai ragione! è peggio!
Oh, no. Adesso partiva con il suo solito monologo.
- Ha ucciso il Terzo Kazekage, e vabbè, tanto chi lo conosce; ha rapito il Quinto Kazekage, ovvero mio fratello, e magari ci si può ancora ancora passare sopra; ma questo è troppo! Quel libro è troppo! Non ci voglio neanche pensare! Che rabbia!
- Hey! Kankuro! E adesso dove stai andando?
- Vado a bruciare tutte le mie marionette! E poi mi dedicherò alla pesca!
Temari volle replicare che abitavano nel mezzo del deserto,....
- ....tzè! "pucci-pucci"! E quello sarebbe lo Scorpione?! ma non fatemi ridere!...
...ma forse, per una volta, era meglio assecondare la luna storta del fratello.




***



- Ma da dove sono spuntati fuori quei ninja della Foglia, uh?
- dall'entrata?
- ah-ah. Molto spiritoso, Maestro. Cavolo se erano svampiti! uh! Ma che c'avevano per la testa? E poi tutti quei discorsi strani... ma che si erano fumati prima? uh.
- Non lo so, Deidara. - rispose seccato Sasori.
- Marujana? Qualche oppiaceo? L'elenco telefonico? uh.
- non ho intenzione di scoprirlo nè mi interessa. -
- E poi non c'era pure tua nonna lì in mezzo? uh? Che voleva? Magari si è spaventata per colpa della tua orribile marionetta...
- Ne dubito. -
- E poi continuavano a parlare di quel libro. uh. Ma che roba è? uh. Cosa mai poteva c'entrare? Quasi quasi sono curioso di dargli un'occhiata...uh..
- Ecco, bravo. Perchè non ti vai a leggere un bel libro mentre io finisco di riparare questa marionetta?
- Ma a me non piace legg--
- Vai, Deidara!
- Ok, ok. Non c'è bisogno di scaldarsi.
...
....Silenzio. Sacrosanto Silenzio. Divino sacrosanto Silen--

- DANNAAAA!!!

E dagliè.

- E adesso che vuoi? - fece spazientito il marionettista.
Deidara era lì, a bocca spalancata, con il braccio tremante che indicava spasmodicamente un libricino, senza riuscire ad emettere una sola frase di senso compiuto.
- io... io... tu... io... tu... arte... pucci-pucci...cuoricini... taaanti cuoricini...
- Adesso sei pure diventato analfabeta? Che moccioso pesante che sei...- Dio quanta pazienza ci voleva. E di certo lui non ne aveva molta. Ad essere precisi, non ne aveva proprio.
- Vediamo un po'. Passami quel libro. Vediamo cosa c'è scritto di tanto terribile...




***




In uno sperduto pascolo in alto fra le montagne, ogni giorno un pastorello, dopo avervi portato le sue pecore, si sedeva su una roccia per ammirare lo spettacolare paesaggio, e, in particolare, per ascoltare la musica della Natura. Non c'era nulla di più soave e di più vivo. Nulla che lo potesse appassionare tanto. Nulla che gli facesse amare in tal modo la vita. Quella era la sua unica felicità. La sua unica felicità regalatagli ognì dì.
Solo quel giorno, però, qualcosa turbò la musica soave; qualcosa carico del più disperato terrore.

- ...AAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRGGGGGHHHHHHHHH!!!!!!!!


Poi capì. Il protagonista doveva aver letto quel libro.




***




Plic.
Una goccia d'acqua colpì il suo viso, per poi scorre giù, lenta, sulla guancia, precipitando in fine sul duro terreno.
Lentamente riprese i sensi. Era stordito, forse dal troppo sonno. Tentò di alzarsi, ma un improvviso intorpidimento dei muscoli del tronco gli rese più difficile l'operazione. Cavolo, sembrava che Gamabunta lo avesse usato come tappetino elastico.
Si guardò intorno. Ma dove diavolo era finito?
Cercò di sforzare la memoria. Veloci gli salirono alle mente immagini sfocate: un combattimento, Suna in pericolo, i membri di Alba... poi più nulla. Bah, inutile rimuginare.
Si alzò in piedi, dandosi con eleganza una spolverata ai vestiti, appuntandosi mentalmente di non mangiare più pasta e fagioli con le cotiche prima di andare a letto.
- Eppure ero sicuro che la storia finisse in modo diverso... - pensò, prima di uscire dalla grotta.








FINE







Note dell'Autrice  
Iniziamo con i ringraziamenti: anche se wolvie91 non lo sa ancora, è grazie alla sua fanfiction "When Gary doesn't love his Mary" (andatela a leggere!), che è nata la mia nuova storia. Infatti, qua e là c'è qualche riferimento, che spero non dispiaccia all'autrice! ^^''
Spero che nessuna storca il naso, perchè non ne avrebbe il motivo: come avrete ben capito quel libro narra di una storia d'amore molto zucchero-yaosa (non controllate sul vocabolario, non esiste.^^)  tra Sasori e Deidara, che tutti conoscono tranne i diretti interessati, arrivando a conclusioni sbagliate. Qui sta il punto: storie del genere che trattano la coppia Sasodei non ne ho mai lette; anzi, quelle che ho avuto il piacere di leggere sono tutte appassionanti e ben curate. Il mio vero problema è che Sasori e Deidara proprio non me li riesco a vedere innamorati; ma questa è una mia opinione, ognuno ha il diritto di vederla come vuole.
Un ultima cosa: ho scritto "Loro erano"sapendo benissimo che la forma più corretta sarebbe "Essi erano", solo che quest'ultima forma sa molto di "costruito", e proprio non suonava bene.
E infine prendete questa povera fanfiction per quello che è; un modo per sorridere un po'.
   
 
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