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Autore: Irene_Violet    19/08/2017    2 recensioni
Sono tornata, dopo poco (stranamente), in questo periodo mi sento ispirata. Spero che questa nuova Fict, possa essere di vostro gradimento. Vi auguro buona lettura. - Irene_Violet
[Magic Kaitō 1412 - EP 13] *Potreste incorrere in spoiler*
La classe 2-B del Liceo Ekoda, si reca in gita in montagna sul Monte Kita, nella prefettura di Yamanashi. La giornata sulla neve, sembra procedere più che bene, per il nostro Kaito Kuroba, fino a che, vari piccoli eventi, non lo porteranno ad incorrere in una spirale discendente principalmente a causa della Strega Akako e di un misterioso ragazzo, che apparirà a sorpresa. Sarà proprio quest'ultimo incontro, a rovinare definitivamente la giornata del mago.
Riuscirà Kaito a sfuggire alla tela del ragno?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2: La Strega delle Nevi.

 

POV Kaito/Aoko

Una volta terminato il pranzo, la Professoressa Konno, rivelò finalmente, che l'evento al quale la classe avrebbe dovuto partecipare: una gara di sci in maschera a coppie. Nessuno sembrò particolarmente entusiasta della cosa, soprattutto, quando la professoressa, specificò in maniera categorica, che per “coppia” si intendeva un duo formato da un ragazzo ed una ragazza. Questo “imponeva” che i ragazzi dovessero invitare le ragazze a sciare assieme a loro. La Professoressa Konno, sembrò fin troppo emozionata all'idea di un evento del genere, nonostante lei non sapesse sciare e non sarebbe stata in nessun modo coinvolta nella competizione, in quanto insegnante. Il fastidio dei giovani, non derivava tanto dal dover proporre ad una ragazza di gareggiare assieme, piuttosto dal risvolto romantico che la donna, vedeva in tutto ciò.

L'imbarazzo a quel genere di scenario era ovvio e palpabile. Kaito sbadigliò per tutta la durata del discorso, melodrammatico pronunciato dall'insegnante, ma all'udire che avrebbero dovuto cercare un partner, obbligatoriamente del sesso opposto, con cui gareggiare i pensieri di Kaito, furono orientati verso un'unica persona. Non aveva il minimo dubbio a riguardo, voleva invitare Aoko a fare coppia con lui. Kaito, chiuse gli occhi, rinchiudendosi in un momento di raccoglimento, esaminando mentalmente, la reazione di lei, alla sua eventuale proposta:


 

Prima possibilità:

«Yo Aoko! Stavo pensando... ti va se facciamo coppia, per la gara di sci in maschera?» - le avrebbe chiesto.

Aoko girata di spalle, avrebbe stretto i pugni e si sarebbe voltata, con le lacrime agli occhi - «Me lo hai chiesto solo per prenderti gioco di me. Bakaito!» - per poi lanciargli addosso diverse palle di neve.

 

Kaito scosse la testa, constatando che quello scenario non era plausibile, dopotutto, non l'aveva presa in giro per il suo modo di sciare, anzi le aveva anche dato dei consigli. Kaito dunque, si mise a riflettere nuovamente, ipotizzando un secondo scenario.


 

Seconda Possibilità:

«Yo Aoko! Stavo pensando... ti va se facciamo coppia, per la gara di sci in maschera?»

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Un piccolo risolino, si liberò dalle labbra di Aoko - «Pff... Vorresti fare coppia con Aoko?» - la ragazza sarebbe scoppiata in una risata divertita, cadendo sulla neve, mentre ancora ridacchiava - «Era davvero buona, Kaito.»

 

Kaito annuì, ancora ad occhi chiusi, mentre la professoressa continuava a dire qualcosa riguardo al torneo di sci, di cui però Kaito non si interessò minimamente - “Sì, questa reazione è probabile.” - il ragazzo frenò il suo ritmico annuire - “Però potrebbe anche andare a finire diversamente”


 

Terza Possibilità:

«Yo Aoko! Stavo pensando... ti va se facciamo coppia, per la gara di sci in maschera?»

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«Eh? Kaito, stai chiedendo ad Aoko di essere tua partner?» - sarebbe arrossita, per poi scuotere la testa - «No, non è il caso! Aoko poi non sa sciare. Infatti, credo che non parteciperò alla gara, in qualche modo» - avrebbe chiuso il tutto con un sorriso malinconico - «Non preoccuparti, Kaito. Non c'è bisogno che ti accolli una frana come Aoko, sicuramente ci sarà qualcuno molto più bravo, con cui fare coppia.» - cercando di rifiutare, senza offendere la sua sensibilità.


 

Kaito annuì, anche questa volta. Questa possibilità era senz'altro la più vicina alla realtà, ed una volta arrivato a questa conclusione, Kaito uscì dal uso stato di trans, picchiando la mano destra chiusa a pugno sulla mano sinistra aperta.

 

D'accordo! L'unica per sapere come potrebbe andare a finire, è rischiare il tutto per tutto” - si disse, in quel momento, la Professoressa Konno, annunciò che la classe era libera di andare. Kaito, vide allora Ogura venirgli incontro e non fu dunque in grado di avvicinare subito Aoko, per chiederle se le andasse di essere sua compagna all'evento di questa sera.


«Allora amico, che ne pensi di questa storia del torneo di coppia?» - gli chiese Ogura, sorridendo, per poi mostrare un'espressione leggermente più rabbuiata - «Bella seccatura, eh?» - disse.

«Vero!» - confermò Kaito in uno sbuffo - «Più importante: ho sentito che qui, ci sono i bagni termali misti» - lo informò Kaito con un espressione divertita in volto.

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«Lo so. Lo so.» - i due ridacchiarono per qualche istante, poi Ogura, tornò serio - «Quindi? Sai già con chi farai coppia?» - chiese curioso.

«Non ne ho la minima idea» - ribatté Kaito, per poi rimbalzare indietro la domanda, in modo da non cadere nella stessa situazione, che aveva vissuto con Yamada sul Pullman; Ogura poi, è un tipo persistente e se avesse dovuto accennare qualcosa, l'avrebbe tormentato per tutto il resto della giornata, fino al momento della gara - «E tu?» - Kaito decise dunque di prendere lui, le parti dell'inquisitore, assillando il ragazzo, con quella stessa domanda - «Sai già chi vorresti che fosse la tua partner?»

Il ragazzo, imponente nell'apertura delle spalle e con un carattere solitamente arrogante, divenne in un attimo, mansueto come un agnellino. Rispondendo con una risatina nervosa - «Neppure io, ne ho la minima idea»

«Umh...» - Kaito lo fissò con sospetto per un attimo, per poi voltarsi - «Sarà. Buona fortuna in questo caso!» - disse Kaito allontanandosi di qualche passo, nel mentre, poté sentire Ogura sospirare di sollievo, cosa che scatenò in Kaito una lieve risatina delle sue. Come altri della sua classe, il moro, si allontanò verso l'uscita dell'albergo, guardandosi attorno, in cerca di Aoko, che però non vedeva da nessuna parte, in compenso, però si imbatté in Keiko e la prese da parte, chiedendo a lei, dove fosse l'amica, così per farsi un idea, su come agire nei suoi confronti.

«Ah, Keiko!» - la chiamò Kaito, prendendola da parte - «Sai dov'è Aoko?» - chiese.

«E' uscita qualche minuto fa. Forse è fuori sulla pista. Mi ha detto che l'hai aiutata con le basi, eh?» - sorrise “diabolicamente” la ragazza con i codini - «Dì un po Kaito-kun, hai intenzione di fare coppia con lei per la gara?» - chiese sporgendosi verso di lui, con espressione interrogativa.

Kaito, preso dal nervosismo, a quella domanda, pose una mano dietro la nuca e rise - «Sei sempre spiritosa, Keiko. Comunque ho da fare...» - disse muovendosi a scatti, in direzione della porta d'ingresso - «Grazie, ci vediamo» - detto questo corse fuori e riprese a guardarsi intorno, senza però riuscire ad individuare Aoko.

Ogura dopo che ebbe parlato un po con un altro compagno, raggiunse Kaito proponendogli una seconda gara di sci, questa volta senza posta in palio. Un semplice testa a testa, tra due sciatori. Non riuscendo a vedere Aoko da nessuna parte Kaito accettò ed i due presero lo skilift e si diressero in cima alla pista, per poi effettuare la prova di abilità sugli sci, durante la discesa. Partirono nello stesso momento e Kaito, piegò le ginocchia ed il busto in modo da avere maggiore aereo dinamicità, riuscendo a superare di almeno una lunghezza di sci, il compagno, che comunque gli stava alle costole. Essendo Kaito in testa ai due, poteva scegliere il percorso da attuare, si diresse dunque dritto verso un paio di quei dossi, che si formano naturalmente a causa dei depositi di neve, superandolo magistralmente. Arrivato al secondo, lo utilizzò come rampa, ed atterrò liscio piegando maggiormente le gambe e curvandosi a destra con il corpo, per mantenere una buona stabilità. Questo genere di prestazioni, era qualcosa di a dir poco indescrivibile.

«Come al solito sei bravissimo, Kaito» - Ogura, si compiacque, nell'avere un “avversario”, della sua portata, contro il quale confrontarsi. Mentre, la discesa proseguiva, una figura femminile, superò il ragazzo, dirigendosi verso il compagno.

Kaito all'improvviso, sentì un colpo sulla schiena, e voltandosi, notò Akako che lo affiancò, facendogli un cenno.

«Ti precedo» - disse lei, sorrido, e superandolo per poi vederla scomparire a fine pista.

«Cos'era quello?» - si disse Kaito, che perplesso, raggiunse Akako a fine pista, rimettendosi in fila per la funivia, mentre Ogura avendo perso la sfida, raggiunse alcuni dei compagni per chiacchierare un po.

 

 

POV Akako

La strega aveva preso da parte Aoko, poco dopo che la Professoressa aveva esposto la faccenda del torneo, confessandole che Kaito le piaceva e proponendole una scommessa: Kuroba avrebbe scelto sicuramente una tra loro due, come partner per la gara di sci. Colei che tra loro due, sarebbe stata scelta, sarebbe divenuta automaticamente la vincitrice. Mentre, la perdente, si sarebbe dovuta allontanare da lui per sempre. Akako aveva l'assoluta certezza, grazie al suo incantesimo, di finire in coppia con lui, quindi i giochi erano fatti. Fu molto seria, nell'esporre a Nakamori la sua proposta, ma lei non reagì affatto come si aspettava. Non che avesse aspettative troppo alte, dato che si trattava di una ragazza così infantile; Nakamori Aoko, rise alla sua proposta, definendola ridicola, ciò sorprese parecchio la strega. Inoltre, non si dimostrò per nulla gelosa, anzi, sembrava interessata ad approfondire, l'argomento dell'attrazione che Akako, provava verso il ragazzo. La Koizumi, decise di defilarsi prima dalla ragazza, considerando la sfida, ancora aperta, nonostante Aoko non avesse ufficialmente accettato. Akako, mentre eseguiva una discesa tranquilla, notò in lontananza il suo bersaglio, dunque infilò la mano nella tasca della sua giacca a vento di color rosso mogano e ne estrasse il suo adesivo, con su disegnando il cuore, da lei rappresentato. Tenne l'adesivo nella mano sinistra mentre accelerando, fino a raggiungere il ragazzo avvolto in una giacca a vento gialla. Akako allora dette una pacca sulla schiena di Kaito, attaccandogli l'adesivo sulla schiena. Per non sembrare sospetta, gli sorrise affiancandolo e facendogli un cenno.

«Ti precedo!» - esclamò, affondando e superandolo, subito dopo - “E' fatta! L'adesivo è piazzato. Oggi raggiungerò il mio scopo, presto, tutti gli uomini del mondo, saranno ai miei piedi.” - «Ohohohoh»

Akako sciò leggiadra, fino alla funivia e si mise in coda. Venne raggiunta da Kaito che si pose in fila dietro di lei.

«Oh, Kuroba-kun» - sorrise gaiamente la strega, vedendolo.

«Yo, Akako.»

«Quello che ci si aspettava da te Kuroba-kun. Sei un ottimo sciatore» - la ragazza mostrò un sorriso placido e felice sul suo volto. Lui rise, e non aggiunse altro, lei invece continuò a sorridergli, fin quando uno schianto poco lontano, non attirò, l'attenzione di entrambi.

««Huh?»» - i due si voltarono per capire cosa fosse, allora poté notare una Aoko, coperta di neve, che si lamentava per il dolore. L'aveva vista tentare di sciare e non era assolutamente in grado.

Akako assottigliò lo sguardo, non appena Kaito si avvicinò a Nakamori, che intanto si stava rialzando.

«Yo Aoko» - le si rivolse Kuroba - «Come al solito, sei proprio negata» - le disse, in tono palesemente giocoso.

«Ma sta un po zitto» - ribatté lei, che doveva aver intuito lo scherzo, infatti si lamentò solo lievemente.

Poco dopo Kaito, pose lo sguardo sulla pista - «Comunque, non hai ancora deciso, giusto?» - domandò alla ragazza.

«Di che cosa parli?» - chiese lei, che prolungò il tono infastidito di poc'anzi.

«Vedi, riguardo alla coppia per il torneo di sci... con qualcosa...» - disse, Akako intuì dell'imbarazzo nella voce di Kuroba e la cosa la infastidì.

Ho capito perfettamente cosa cerchi di fare, Kuroba Kaito, ma mi dispiace, non te lo lascerò fare” - affermò la strega, nei suoi pensieri, mentre Kaito proseguì.

«Kekeke, non ho altra scelta» - disse alzando la mano destra, indicandosi con il pollice - «Farò, io coppia con te!» - disse sfoggiando un sorriso compiaciuto nei confronti di Nakamori, che arrossì di riflesso.

Akako a quel punto, si avvicinò a Kaito, dandosi una lieve spinta con gli sci. Quando concluse la sua discussione con Nakamori, lei si prodigò per endarsene in tutta fretta, ma in lontananza, poté giurare di aver sentito la voce di Fujie, uno dei tanti ragazzi, parte della sua personale cerchia di adulatori della 2-B, che chiamava il suo nome. Anche lui era tremendo nello sci e conoscendo Nakamori, con il suo spirito da agnellino, dev'essersi sentita toccata dalla penosa prestazione del ragazzo, e deve averlo sicuramente consolato. Desunto tutto ciò, da un breve ragionamento, Akako azzardò - «Oh, però ho sentito dire che fosse già in coppia con Fujie-kun»

«Akako-chan» - Nakamori non doveva averla notata sino a quel momento, altro particolare che la rendeva fastidiosa, agli occhi della strega. Che mancanza di educazione, non provare neanche a guardarsi intorno per capire se Kuroba potesse essere solo o meno!

Lui, rivolse lo sguardo ad Akako e poi ad Aoko - «E' vero, Aoko?» - domandò, in tono che lasciava trasparire un lieve velo di delusione. Ella confermò il tutto.

Come ci si aspettava da te, Nakamori-san. Ti sono grata per il tuo essere una sempliciotta” - Akako non cercò neppure di celare, un sottile sorriso compiaciuto, che le venne spontaneo, non appena le sue supposizioni, si concretizzarono.

«Allora... non c'è scelta» - completò Kaito, con aria delusa.

Nel frattempo, lo Skilift arrivò ed Akako, ne approfittò per trascinare il ragazzo sulla seggiovia - «Ah, la seggiovia è arrivata!» - prendendolo per mano. Un inerme Kaito, si fece trascinare, e finì col sedersi accanto ad Akako, sul seggiolino - «Ci vediamo, Nakamori-san! Ohohohoh!»

Il piano di Akako, stava prendendo forma. Il suo target era proprio, accanto a lei, Nakamori Aoko, aveva un partner per la competizione ed adesso, che la sua rivale era sistemata, Kuroba, non avrebbe avuto alcun modo di sfuggirle.

La strega rise, con trasporto, osservando, la ragazza che lì fissava da terra, farsi sempre più piccola, esattamente proprio come le sue possibilità di rivalsa su di lei. Akako poteva sentirlo: il sapore della vittoria, sul Ladro Fantasma.


 

POV Aoko

Con il viso rivolto verso la seggiovia in salita, Aoko sentì nel petto un grande vuoto ed una grande amarezza - “Non c'era scelta, giusto?” - si disse tra sé.

Giusto, non c'era nulla da fare, dopotutto, aveva scelto lei stessa, di non proporsi come partner per Kaito. Sentiva che avrebbe rifiutato e dopotutto non avrebbe avuto tutti i torti, essendo lei una vera frana nello sci. Quindi andava bene così. L'aveva detto anche a Fujie-kun, quando lo aveva incontrato e si era proposta di sciare con lui: “Kaito, troverà sicuramente qualcuno bravo come lui, con cui sciare”. Era inevitabile, che quella persona, dovesse essere Akako Koizumi. Una ragazza dal grande fascino, dalla personalità intrigante ed il carattere forte, oltre che molto brava sugli sci. Inoltre, gliel'aveva detto apertamente.

«A me piace» - riferendosi a Kaito, quando le propose la scommessa, su chi sarebbe diventata la sua partner.

Già se lì immaginava, sciare sulla neve fianco a fianco e vincere il primo premio, con una performance invidiabile, che avrebbe stregato tutti i presenti, lasciandoli senza fiato. Quindi era più che giusto, che facessero coppia.

Per quanto riguardava lei, sapeva benissimo, di essere un'imbranata. Come era anche consapevole, di quanto al pari di Akako, lei non avesse nulla di speciale.

Era infantile, irascibile, esagerata, e sicuramente poco attraente. Era... Aoko.

Quella ragazza, che era stata per anni al fianco di Kaito, che l'aveva sempre osservato come se lui avesse tutte le risposte. Akako, si sbagliava di grosso, credendo che lei, lo ritenesse un sempliciotto. Sapeva stupirla, emozionarla, irritarla e divertirla. Le era stata accanto per dieci lunghi anni. Quindi lo sapeva, quanto Kaito fosse speciale, ma al contrario di Akako, non lo avrebbe ammesso.

In fondo cosa ci avrebbe guadagnato? Avrebbe rischiato di creare tra loro un'inutile imbarazzo o addirittura una rottura ed Aoko, teneva troppo a lui, per lasciare che ciò accadesse. Quindi andava bene, vederlo allontanarsi con un'altra. Sarebbe stato egoista non lasciarlo andare, avrebbe dimostrato di essere davvero una bambina, anteponendo il suo desiderio di vicinanza a Kaito, alla felicità dello stesso. Se Akako poteva renderlo felice, allora anche Aoko lo sarebbe stata.

Davvero? Allora... Perché?” - domandò a se stessa Aoko, mentre immersa nei suoi pensieri, si era messa a camminare per la pista, utilizzando la tecnica a “lisca di pesce” che Kaito gli aveva insegnato - “Perché se sono convinta, che vada bene, sento questo dolore opprimente nel petto? Perché ho voglia di piangere. Sono proprio un'idiota! Sono proprio una bambina!”

Un amaro sorriso, si palesò sulle labbra della ragazza, mentre continuava a camminare, senza meta, con gli occhi che cominciavano a bruciarli, finì per cadere in ginocchio sulla neve, senza nessun apparente motivo. Quel dolore nel petto, le stava togliendo il fiato.

Rimase lì per un po, a fissare il manto bianco, oramai coperto da strisciate di sci ed impronte di racchette. Perse la cognizione del tempo, finché una voce, non la richiamò alla realtà.

 

«Si sente bene signorina?» - chiese una voce maschile, con un flebile accento straniero - «Per caso è ferita? Ha bisogno di aiuto?» - domandò, ed attirata dalla voce sconosciuta, come Ulisse dal canto delle sirene, Aoko alzò il capo.

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Un ragazzo alto, dalla pelle chiara, con una chioma lunga fin sopra le spalle, bionda come il grano, le stava porgendo la mano, per aiutarla ad alzarsi. Aoko, rimase incantata, lo fissò diversi secondi, salvo poi realizzare la maleducazione del suo atteggiamento.

«No» - si affrettò a dire, afferrando la sua mano, alzandosi, rischiando anche di scivolare, nel compiere questa operazione - «Sto bene, mi sono solo fermata a riposare. W-Waah»

Il ragazzo la sorresse per la vita - «Meglio così allora.» - replicò il ragazzo, sollevandosi la visiera e rivelando due occhi chiari limpidissimi. Aoko, si allontanò, sorretta dal ragazzo, che la teneva dagli avambracci, assicurandosi che non cadesse. Aoko a quel punto poté guardarlo meglio: il ragazzo indossava una camicia blu, una cravatta rossa con un panciotto grigio con pantaloni della stessa tinta, ed infine una giacca nera. Quella non sembrava la divisa di una scuola e se lo era, Aoko non la riconobbe. Il ragazzo inoltre, sembrava più grande di lei, ma non ne era sicura.

Il ragazzo le sorrise dolcemente - «Io sono, Gunter Von Goldberg II, onorato di fare la vostra conoscenza signorina» - disse portando la mano destra della ragazza a contatto con le sue labbra - «Sono uno un illusionista in visita qui, nel vostro meraviglioso paese, dall'Inghilterra. Nato da madre inglese e padre tedesco» - aggiunse, chiarendo il mistero dello strano accento, non ché dell'inconsueto colore di capelli, che egli sfoggiava.

Aoko arrossì, il ragazzo aveva la parvenza di un giovane nobile, questa apparenza, quasi ipnotizzò Aoko, che però si ricordò di rispondere alla sua domanda - «P-Piacere, io sono Aoko Nakamori» - disse con un lieve inchino.

«Estasiato» - il ragazzo ricambiò, inchinandosi a sua volta, profondamente, come i cavalieri a corte. La ragazza, rimase completamente senza fiato, di fronte al ragazzo, che una volta risollevato il busto, propose - «Lady Aoko, che cosa ne direbbe, di spiccare il volo assieme a me, su questa distesa di candide nuvole?»

Aoko per un attimo parve confusa, ma poi sorrise, capendo che il ragazzo, semplicemente, le stava proponendo di sciare assieme a lui - «Grazie mille, però Aoko, è negata per lo sci. Mi dispiace, ma sono costretta a rifiutare» - disse inchinandosi con aria mortificata, ma quando alzò il capo, si ritrovò le dita di Gunter, sotto il mento, che la obbligarono a guardarlo dritto nei suoi occhi azzurro cielo.

«Non c'è nulla di cui aver paura» - la rassicurò il biondo - «dovrai solo lasciarti andare. Tranquilla, ci sarò io a guidarti»

Quelle parole, dettero ad Aoko maggiore sicurezza, ed allora annuì - «D'accordo»

Gunter sorrise alla ragazza, e le prese la mano, conducendola sulla pista, e sorreggendola, mentre insieme, discesero per la pista, con eleganza e leggiadria. In quel momento, Aoko si scordò completamente di Kaito e dell'amarezza che aveva provato sino a poco prima, concentrandosi solo sul bianco del panorama innevato, che si estendeva tutto intorno a loro. E mentre assieme percorrevano le piste, per un istante, Aoko ebbe veramente, l'illusione di poter volare, come per magia.

 

 

POV Kaito

Dopo essere rimasto bloccato, per diversi minuti, assieme a quella strega di Akako, il giovane Kuroba, riuscì finalmente a liberarsi di quella presenza così soffocante, operando una discesa tattica,ed abbandonando temporaneamente la sua giacca a vento, scambiandola con quella di un compagno, a cui disse che l'avrebbe ripresa, una volta tornato a valle. In questo modo, indossando una giacca a vento di colore blu, riuscì a guadagnare almeno un po di tempo, prima che lei riuscisse a ritrovarlo.

Aveva ancora i brividi a fior di pelle, pensando a ciò che era successo, su quella funivia:

Completamente immerso nelle sue frustrazioni, per non essere riuscito ad invitare Aoko in tempo, Kaito era troppo impegnato, per dare retta a qualunque cosa Akako stesse blaterando in quei momenti. Il suo cervello, infatti impostò la risposta standard: “Sì, va bene”, mentre macchinava ben altri pensieri. Tuttavia quel genere di risposta, fu inutile alla terza affermazione della strega, che appurato che Kaito non la stesse minimamente degnando di una qualche attenzione, pensò bene di afferragli in viso tra le mani e si ricadere sopra di lui a cavalcioni. Fu solo quando Kaito, si sentì stendere con la schiena sul seggiolino della seggiovia, che “riprese conoscenza”, tremando alla vista di una Akako, che lo teneva sotto scacco, ridacchiando maligna.

«Pare che nemmeno il famoso Kaitō Kid, possa resistere a quella ragazza.» - affermò con un risolino superbo, Akako, dalla sua posizione di vantaggio.

Kaito ebbe un lieve sussulto involontario a quella frase. Non c'era bisogno di essere una diabolica strega, che s'interessava dei sentimenti altrui, per arrivare a quella conclusione – almeno durante quella particolare giornata – tuttavia, il sentir pronunciare, quelle parole da lei, inquietarono parecchio, il mago, ora incatenato da quella donna - «N-Non ho la minima idea di cosa tu stia parlando» - cercò di fare lo gnorri, simulando un sorriso, nemmeno lontanamente credibile. Akako, poteva avere i suoi difetti, ma certamente non era né stupida, né ingenua.

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Il suo sorriso malevolo, non si spense per un attimo, mentre avvicinava il suo volto di Kaito al suo, affermando - «Saremmo una bella coppia anche nella vita, noi due»

Lui che sgranò gli occhi, oltre che per il poco spazio, rimasto a dividerli, anche per l'affermazione della ragazza - “Cavolo, è seria” - Kaito si affrettò ad allontanarla, obbligandola a mettersi nuovamente seduta, così che lui potesse fare lo stesso - «Ho capito. Ho capito» - si affrettò a dirle - «Saremo partner, okay?» - rimettendosi al suo posto sul seggiolino, Kaito ebbe i brividi al pensiero di ciò che era appena successo. E non poté far a meno di lanciare un'occhiataccia infastidita, quando Akako, cominciò a ridere, apparentemente senza motivo, con quella sua risata da gallina strozzata.

Questa donna, mi infastidisce!” - non poté far a meno di pensare, mentre divenne sempre più impaziente di toccare terra con gli sci, in modo da darsela a gambe, il più velocemente possibile da lei.



Sollevato della buona riuscita dello scambio delle giacche, Kaito liberò un sospiro - «Fiu! Almeno per adesso, dovrei averla seminata. Comunque, cosa le è preso, di colpo? “Saremmo una bella coppia”? Hmph... non ci penso proprio!»

Mentre esternava i suoi pensieri, al panorama candido, Kaito, poté notare, durante la sua discesa, Aoko in compagnia di un ragazzo, che non aveva mai visto prima d'ora. Sembravano star parlando, Kaito si voltò un attimo per osservargli, ma allontanandosi progressivamente, presto, non riuscì a distinguere più nulla. Il che fu un bene, dal momento che non appena riportò lo sguardo davanti a sé, Kaito dovette repentinamente schivare una coppia di ragazzi, che sciava fianco a fianco. Tornato sui suoi passi, ripensò subito a quei due, che vide solo di sfuggita.

Chi diavolo era quel tipo? E soprattutto, che ci faceva insieme ad Aoko?”

Quando Kaito tornò a valle, incontrò di nuovo il compagno al quale aveva chiesto la giacca, ed i due se la scambiarono per la seconda volta, prendendo con sé le rispettive. Akako, non era ancora in vista, quindi Kaito ne approfittò per tornare in albergo, posare l'attrezzatura da sci al negozio e dirigersi poi verso la stazione termale poco lontana da lì. Aveva un gran bisogno di rilassarsi e scollarsi di dosso, gli eventi avversi di quelle ultime ore, con l'aiuto di un bel bagno caldo.

Kaito, raggiunse dunque i bagni termali e liberatosi dei vestiti, si avvolse in un asciugamano e che lasciò, una volta giunto alla vasca, nella quale s'immerse, poggiando l'asciugamano, sul bordo. Immerso tra il vapore caldo, Kaito si lasciò andare a diversi sospiri, era stato davvero sfortunato.

«Accidenti, Aoko!» - sbuffò nella solitaria vasca vuota, che lo ospitava - «Perché sei sempre così altruista? Se non avessi fatto coppia con Fujie a quest'ora io non avrei alle calcagna quella strega!» - Kaito si appoggiò alle rocce della vasca, con aria malinconica - «Certo volte, fa bene essere egoisti.» - dopo quella piccola riflessione ad alta voce, Kaito sospirò ancora - «Che noia!» - per poi immergersi in acqua, fino quasi sotto il naso - «E' tutto così noioso» - concluse la frase, creando bollicine in acqua, lasciando che solo la testa rimase emersa.

«Waaa. Non c'è nessuno! E' enorme!» - diverse voci femminili, provennero dallo spogliatoio antecedente alla vasca, il ché fece ridestare subito Kaito dai suoi pensieri. Aveva completamente scordato che si trattava di un bagno misto. Il pensiero di trovarsi assieme a delle ragazze nella medesima vasca, era qualcosa di stuzzicante per la sua psiche, anche se potrebbe essere stato imbarazzante, per le ragazze stesse.

«Siamo sicure vada bene?» - chiese una di loro.

«Tranquilla, quando ho controllato prima, non c'era nessuno» - la rassicurò una seconda voce.

«Ah! Aoko, vedo che sei piatta come al solito!» - scherzò una terza, seguita da una risposta lamentosa della diretta interessata.

«E lasciatemi in pace!»

Quel nome pronunciato da una delle sue compagne, oscurò istantaneamente tutti i pensieri di Kaito. Lei era proprio lì a pochi metri da lui, e sarebbe entrata nella medesima vasca. Un mare di sensazioni bombardarono la sua mente, ma una prevalse più di tutte sulle altre: la paura di essere riconosciuto da Aoko.

Se si fossero accorte di lui, sicuramente si sarebbero tutte, affrettate a cambiarsi e tornare in hotel, o lo avrebbero cacciato via, ma quello era il male minore, se non quanto, subire l'ira di Aoko, in caso il suo sguardo, avesse tratto giovamento da quella situazione. Già, poteva immaginarselo, lo scoppio di furia nei suoi confronti, nonostante non sarebbe stata colpa di nessuno, se Kaito avesse effettivamente visto qualcosa. E' normale infatti, svestirsi per fare un bagno termale e lui per quanto potesse voltarsi dall'altra parte, non era detto non potesse capitare, che poggiasse lo sguardo su di loro. Approfittando dunque di un attimo di distrazione del gruppetto, Kaito recuperò il suo asciugamano ed improvvisò un'acconciatura alla buona, armeggiando con i suoi capelli, raccogliendoli in due codini, mentre le ragazze si avvicinavano alla vasca.

«Non preoccuparti, ad un sacco di ragazzi, piacciono le ragazze piatte» - scherzò una delle tre.

«Ma di che parlate?» - sbuffò Aoko.

Una di loro, si inginocchiò sul bordo della vasca, per controllare la temperatura dell'acqua, notando Kaito, che in un angolo, ancora stava discutendo con i suoi capelli e l'asciugamano. Riuscì appena in tempo, a darsi una sistemata in modo convincente, che una delle tre disse - «Aspettate, laggiù c'è qualcuno!» - in tono preoccupato.

Kaito allora si voltò e resosi irriconoscibile, camuffò la voce, cercando di renderla il più sottile possibile, nonostante il testosterone che in quel momento circolava nel suo corpo, per pronunciare - «Vi riferite a me per caso?» - sorridendo alle tre e producendo una lieve risatina.

«Che carina! Ha la voce rauca!» - esclamò una di loro.

Aoko, che fino ad un istante prima, stringeva al petto il suo asciugamano, avvolto intorno alle sue forme, sospirò sollevata - «Ah, ma è una ragazza! Per fortuna!» - e così dicendo, assieme alle compagne, si liberò dell'asciugamano entrando in acqua.

Kaito che teneva gli occhi socchiusi, per il suo e loro bene, arrossì a quell'operazione delle tre e si affrettò a voltarsi ed immergere il più possibile il viso in acqua - “Ragazze... posso vedere tutto” - il che non gli spiaceva in quanto uomo, ma lo imbarazzava comunque parecchio. Kaito rimase alla portata degli sguardi delle ragazze, per non destare sospetti, ma si guardava bene dal non voltarsi, per evitare qualunque tipo di situazione scomoda.

Le tre chiacchierarono per un po e Kaito non seguì troppo i loro discorsi, troppo preso da quella situazione in sé, per prestare attenzione, almeno finché Meiko, una delle due compagne con i capelli castano chiari, non si rivolse ad Aoko, con una domanda, che lo riguardava da vicino.

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«Ora che ci penso, perché non fai coppia con Kaito-kun, Aoko?» - sentendosi chiamato in causa, Kaito si voltò leggermente verso il gruppo, posto a diversi metri di distanza da lui.

Aoko rispose con tranquillità - «Perché Aoko è una sciatrice tremenda»

«Eh? Quindi hai rinunciato solo per questo?» - ribatté Yuko, ragazza dai capelli corti e scuri, che era insieme alle due.

«E poi Kaito odia perdere, se sciasse con Aoko, finirei per metterlo in imbarazzo!» - concluse lei, mentre presumibilmente, le ragazze la osservarono con disapprovazione.

«Tch...» - Kaito non riuscì a trattenere una lieve esclamazione stizzita. - “Ma come possono venirle in mente certe idee?! Questo torneo a me non interessa affatto, quindi vincere o perdere non farebbe differenza. Pensavo solo sarebbe stato carino, percorrere assieme a te le piste, Ahoko!” - pensò infastidito il ragazzo, prima che Aoko, proseguisse nel suo discorso.

«Kaito, fa sempre lo stupido, giusto?» - disse lei, con un tono dolce e pacato - «Quindi, come sua amica d'infanzia, qualche volta, voglio che Kaito sembri un figo.» - esclamò.

Kaito ebbe un leggero sussulto - “Aoko...” - lo aveva fatto perché teneva a lui e non solo per “risparmiargli una brutta figura”, in caso avessero sciato insieme. La dolcezza di quel pensiero, colpì Kaito, che si pentì maggiormente, di non essere riuscito ad invitarla, prima che lei potesse fare, qualunque altra cosa

«Quindi, va bene così» - concluse lei, abbassando il capo, e mostrando un'espressione soddisfatta.

Meiko e Yuko, in coro dissentirono - «Non va bene per niente!» - le urlarono contro. Kaito si trovò perfettamente d'accordo con le due e si unì al coro.

«Giusto! Non va bene per niente!» - voltandosi completamente verso le ragazze muovendosi di scatto, ed affermare quella frase, con la sua voce naturale.

Quando le tre si accorsero di quella stranezza, si voltarono nella sua direzione, con aria interrogativa; Kaito fece appena in tempo a dare loro le spalle, stando solo lievemente voltato verso di loro e correggendosi, dicendo con quella vocetta, flebile - «Non va affetto bene! Hohoho» - simulando una risatina, per tentare di rimediare alla sua gaffe involontaria, spinata dall'emotività.

«Visto?!» - si voltò Meiko, puntando il dito contro Kaito - «E' d'accordo anche la signorina! Puoi sempre scusarti con Fujie-kun e proporti a Kaito-kun come partner. Sono sicura, che sarà ben felice di accettare!» - affermò con convinzione, la ragazza.

Esatto!” - annuì di riflesso Kaito - “Ritratta tutto, Aoko! Salvami dalle grinfie di quella strega!” - pensò riferendosi ad Akako, che di sicuro, dopo la sua fuga, sarebbe stata infuriata con lui.

«Che dici?!» - ribatté Aoko - «Non posso farlo! Sarebbe un comportamento orribile!» - la ragazza abbassò lo sguardo verso l'acqua, mentre aggiunse - «E poi ho già detto a Kaito, che avrei fatto coppia con Fujie-kun, quindi non c'è modo che possa accettare la sua proposta adesso.»

«Vorresti dire che lui te l'ha chiesto?» - domandò shoccata Yuko, la quale affermazione venne confermata, da un cenno con la testa di Aoko.

«Aoko...!» - affermò Meiko, con aria accigliata - «Sei una sciocca!» - le urlò lanciandole contro un'ondata d'acqua - «Avresti potuto benissimo fare come ti ho detto! Kaito-kun, si era pure proposto! Come ti è saltato in mente?!» - disse continuando a lanciare acqua addosso alla compagna, che si riparava con le mani davanti al viso.

«Quel che fatto è fatto!» - replicò Aoko, cercando si evitare che gli schizzi d'acqua le andassero negli occhi - «Adesso a cosa serve prendersela?»

«Tu...!» - Meiko, spinse Aoko sott'acqua giocosamente e quando ne riemerse, quest'ultima sbuffò.

«Che ti è preso?!» - le tre si guardarono e si misero a ridere, poi quando il silenzio tornò, Yuka sospirò.

«Certo che è un vero peccato! Avresti dovuto accettare. Dopotutto, fa bene essere egoisti, di tanto in tanto!» - disse riferendosi alla situazione della compagna.

«Bé, non è ancora detto, giusto?» - sorrise Meiko - «Kaito-kun è un mago. Quindi potrebbe anche inventarsi qualcosa per cambiare le carte in tavola!» - disse sorridendo e facendo l'occhiolino ad Aoko, che arrossì repentinamente.

«Sarebbe bello! Me lo immagino: all'improvviso, Kuroba Kaito, apparirà dal nulla in mezzo alla neve, avvolto nel suo costume e ti porterà in trionfo come una Principessa, lungo tutta la pista, lasciando tutti senza fiato. Proprio un quadretto romantico! » - sospirò Yuko, concordando con l'affermazione dell'amica.

«Che sciocchezze!» - replicò Aoko - «Non è proprio da Kaito, fare una cosa del genere!» - in tono infantile e gonfiando leggermente le guance, cosa che fece ridere tutte e tre, lei compresa.

«Comunque vadano le cose...» - disse Yuko, poi quando le risa si calmarono nuovamente - «...in ogni caso, avrai la consapevolezza, che avrebbe voluto sciare con te. Non è bello, anche solo pensarla sotto questo punto di vista?» - chiese retoricamente, la bruna, sorridendo alla ragazza.

Aoko annuì, rossa in viso, per poi affermare, guardando il cielo, che andava verso all'imbrunire - «Si sta facendo tardi, forse dovremmo tornare all'albergo.» - propose.

«Sì, sì certo» - disse Meiko - «Ma prima, ho un'ultima domanda: Chi era quel ragazzo?» - domandò con un sorrisetto ammiccante.

«Huh? A chi ti riferisci?» - Aoko parve confusa, e la guardò battendo ripetutamente le palpebre.

«Non fare la finta tonta!» - la riprese Meiko - «Quel bel ragazzo biondo, che era insieme a te sulla pista questo pomeriggio! Sembravate davvero in confidenza!» - ridacchiò esponendo la questione, anche a Yuko che apparve sbalordita e subito s'incuriosì.

«Davvero? Chi era? Chi era? Diccelo! Diccelo!»

Quando Meiko, rievocò l'immagine di un ragazzo dai capelli biondi, Kaito trasalì, ricordando quel ragazzo che aveva notato anche lui, sulla pista, qualche ora prima, insieme ad Aoko - “Giusto! Chi diavolo era?” - si chiese Kuroba - “Mi è sembrato vagamente famigliare, ma non ricordo proprio, chi sia”

«Nessuno!» - Aoko, tentò in tutti i modi di frenare il loro entusiasmo con quella prima parola - «Si tratta solo di uno studente straniero che si è trasferito qui dall'Inghilterra» - disse.

«Ah, come Hakuba-kun!» - affermò Meiko - «Magari si conoscono pure» - rise, pensando quanto sarebbe sembrato piccolo il mondo a quell'eventualità.

«Vero!» - rise Aoko - «Si chiama Gunter Von Goldberg, ha origini tedesche, ma è nato in Inghilterra. E' un mago illusionista ed attualmente si trova in Giappone, per il suo secondo tour mondiale!» - spiegò, Aoko, sorridendo allegramente.

«Un illusionista eh? Che figata!» - affermò Yuko

«Aoko, sei una vera calamita per i maghi, eh?» - la punzecchiò Meiko, dato che sia Kaito che quel Gunter erano entrambi prestigiatori e provavano interesse, per la ragazza.

«Ma smettila! Sarà solo una strana coincidenza, non inventarti storie!» - rise Aoko, mentre quella le dava leggere gomitate.

Gunter von Goldberg?” - Kaito rifletté, come pensava, quel nome l'aveva già sentito altrove, poi una lampadina gli si accese nel cervello - “Ma certo! Quella volta, Akako ci portò a vedere il suo spettacolo di illusionismo! E pochi giorni dopo... feci la conoscenza di quel tizio strano, probabilmente appartenente all'organizzazione. Ed ora che ci penso... quell'altra volta, Hakuba l'aveva pronunciato chiaramente, questo nome. Quindi, è tornato in Giappone”. - collegò quei due avvenimenti, apparentemente distaccati tra loro, per una frase che quell'individuo mascherato pronunciò, connessa al fatto, che Hakuba, aveva affermato che quel tizio, era un sicario, che ingannava con l'aiuto dell'illusionismo. Durante il loro secondo incontro, inoltre, rivelò che quel nome, era probabilmente falso e che non si avevano eventuali indizi, sull'identità del soggetto.
 

«Ma la prossima scena, sarà più eccitante. Incontriamoci ancora Kaitō Kid!» - aveva pronunciato, prima di scomparire, accecandoli con una luce rossastra, proveniente dalla sua bizzarra maschera - «Dentro i tuoi incubi...»

Guarda caso, la sua apparizione, si era verificata, proprio qualche giorno prima della chiusura del tour di esibizioni, di Goldberg, previste in Giappone, e non si era fatto più vivo da allora. Questo gli diede da pensare: e se i due fossero in qualche modo collegati? Significava che presto, qualcosa di brutto, sarebbe potuto accadere, o a Kaito in prima persona... o a qualcuno, a lui vicino.

Kaito, guardò Aoko ridere spensierata, mentre quel sospetto, gli si insinuava in testa.
















Riferimenti:
Testo

EP n° 13 di Magic Kaito 1412
Special n° 7 di Kid the Phantom Thief di Detective Conan

Immagini
Aoko, Kaito, Kaito e ragazzo senza nome ("Ogura"), Akako e Kaito dall'EP n° 13 di Magic Kaito 1412

Gunter Von Goldberg II dallo Special n° 7, Kid the Phantom Thief di Detective Conan
 

   
 
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