You are my poison
CAPITOLO 12
Where is my
love?
Il cuore fece un doppio salto mortale al suo
ingesso nella stanza del ragazzo.
O forse era stata solo la sua impressione.
Ma le farfalle che avvertiva nello stomaco parevano
comunicarle il contrario.
Shikamaru le dava le spalle,intento a guardare il
panorama cittadino al di là dei vetri della finestra.
I raggi del tramonto illuminavo d’oro il suo
profilo,rendendolo simile ad una visione che sarebbe sfumata da lì a poco.
Stringeva tra le labbra una sigaretta,che sembrava
aspirasse quasi con estrema violenza.
La mano destra era nascosta nella tasca dei suoi jeans
scuri,e con il piede sinistro picchiettava più volte il pavimento.
“Le cene con i poliziotti ti rendono nervoso?”
Ino sorrise debolmente,avvicinandosi alle sue
spalle,e sfiorandogli con una mano il codino ad ananas.
Il moro diede un’altra tirata,per poi sospirare.
“Sei bellissima” affermò,senza tanti rigiri.
La ragazza abbassò leggermente il capo,continuando
ad accarezzargli i capelli legati.
“Non ti sei nemmeno voltato a guardarmi” gli fece
notare.
“Ti ho vista arrivare. Indossi un abito viola... e
hai lasciato i capelli sciolti”
Concludendo quella descrizione vaga,il Nara si
voltò finalmente a fissarla,ritrovandosela terribilmente vicino.
Ino ritrasse la mano che fino ad un attimo prima
si perdeva fra quei capelli color pece,volgendo lo sguardo altrove.
“Anche tu stai molto bene…Bella la camicia
sbottonata…”
Si sentì davvero ridicola nel parlare come lui,per
sfuggire a quella situazione davvero imbarazzante a suo parere.
“Ino…per favore allontanati…”
La ragazza alzò il viso verso di lui,perplessa.
“C’è qualcosa che non va?”
“Se mi stai così vicino,perdo il mio
autocontrollo” le fece notare,senza mezzi termini.
“Ma io non voglio allontanarmi” affermò,perdendosi
nel suo sguardo ombroso.
Si ritrovò a pensare che probabilmente la sua
bocca,ogni volta che era in presenza del ragazzo,si scollegava dal suo
cervello.
Altrimenti non avrebbe saputo spiegare
quell’improvviso sciogliersi della sua corazza che in quei sei mesi aveva
duramente costruito,per tenere lontano il dolore.
La mano di Shikamaru andò ad accarezzarle una
guancia,mentre la sua bocca andava a torturarle il collo di piccoli ed
invitanti baci.
Ino si lasciò sfuggire un gemito,mentre i suoi
occhi si chiudevano per trasportarla in quel mondo di sensazioni piacevoli.
Avvertì una voce dentro di lei gridarle di
fermarlo,ma la soffocò non appena le labbra di Shikamaru,risalendo sul suo
viso, avevano sfiorato le sue.
Accolse quel bacio con amorevolezza, stringendosi
a lui,come se la più piccola delle distanze tra loro,fosse stata mortale.
Rapiti da quel contatto passionale,sobbalzarono
distanziandosi,al suono del cellulare di lei.
L a Yamanaka lo afferrò titubante,guardando appena
il display e aprì lo sportelletto.
“Pronto?”
Il moro la osservò dargli le spalle,rispondere
leggermente brusca e riattaccare con un
sbuffo.
“Che palle mio padre” borbottò,rinfilando il
telefonino nella borsetta.
“Lo so bene”
Sorridendole debolmente la prese per mano, guidandola
fuori dalla stanza.
Si staccò da lei,solo quando ricomparvero davanti
il suo gruppetto di amici.
“Shika,non reggi il confronto con lei” lo canzonò
Naruto,guadagnandosi un’occhiataccia.
Ino ridacchiò,notando poi lo sguardo di Temari
fisso su di lei.
Si sentì stranamente a disagio,ma quando l’altra
le rivolse un timido sorriso,si rassicurò.
Avvertì il desiderio di parlarle,di conoscerla e
di chiederle tante di quelle cose che a Shikamaru non domandava mai ,per
discrezione.
“Bene,ora sarà meglio andare”
Annuendo con il capo,Ino lo seguì fuori
dall’appartamento,salutando gli altri con un cenno della mano.
***
La brezza serale,scosse lievemente i suoi fili
dorati,scostandoglieli sul viso.
Il suo cuore palpitava forte. Fin troppo,per i
suoi gusti.
Ormai era evidente che tra lei e il ragazzo fosse nata
una qualche attrazione,e si domandò se fosse il caso assecondarla.
“Il gatto ti ha mangiato la lingua?” la punzecchiò
Il Nara,voltandosi verso di lei.
“Potrei dire la stessa cosa… se non parlo io,puoi
farlo tu” lo rimbeccò,accigliando lo sguardo.
Shikamaru ridacchiò.
“Vero…per una volta hai ragione”
“Per una volta?” ripeté minacciosa, avvicinando il
volto a quello del ragazzo.
“Vuoi che ti baci di nuovo?” la canzonò l’altro.
A dispetto di ogni sua previsione,la ragazza ne si
infuriò,ne si imbarazzò. Si limitò ad avanzare di qualche passo,dandogli così
le spalle.
“Shikamaru” il suo tono di voce era diventato
criticamente serio.
Il silenzio del moro le fece intendere che aveva
tutta la sua attenzione.
“Oggi,sul terrazzo…avevi ragione. Forse dovremmo
stare veramente alla larga l’uno dall’altro. Ma non per causa tua,piuttosto per
me. Ci sono tante cose che non sai,e tanti aspetti di quella che sono diventata
talmente inquietanti,che restarne all’oscuro è la cosa migliore”
Shikamaru
afferrò una sigaretta dal pacchetto,portandosela alle labbra con fare nervoso.
Tirò una lunga boccata,prima di decidersi a
risponderle.
“Tutto quello che dici…ha a che fare con Hidan?
Con quel Neji che ha nominato Sasuke?”
Ino annuì impensierita.
“Sai Shikamaru…se ieri sera avessi avuto tra le
mani un coltello,o qualcos’altro di così pericoloso…probabilmente avrei
assecondato la mia tentazione di ucciderlo… sono diventata spregevole…e tutto
per colpa sua…”
Senza nemmeno che se ne rendesse conto,copiose
lacrime rigavano il viso che lei,con tanta cura,aveva truccato.
“Sono spregevole…” ripeté
singhiozzando,lasciandosi cadere sulle ginocchia,sull’asfalto accaldato per i
raggi solari del giorno.
“Non sei spregevole…sei semplicemente umana… e
odiare a tal punto,rientra nella nostra natura… purtroppo… Le tue sono parole
dettate da un astio profondo,ma io so che se avessi avuto veramente tra le mani
un coltello…alla fine non l’avresti ucciso Ino…perché tu hai una coscienza…”
“Stupida coscienza…” la sentì
borbottare,avvicinandosi.
Ino avvertì il calore del corpo di Shikamaru,a
contatto con il suo. La stava abbracciando da dietro.
“Se continuiamo di questo passo,non arriveremo mai
a questa cena” esclamò,col tentativo di spezzare la tensione e asciugandosi le
guance bagnate.
“Allora sarà meglio muoverci”
Annuì,mentre l’altro si rimise in piedi e le porse
la mano per alzarsi.
L’afferrò,per poi non lasciarla nemmeno quando
ripresero a camminare.
Quella presa così morbida e calda,la faceva stare
meglio.
***
“Che buon profumino…la mia mogliettina”
La mano dell’uomo andò ad accarezzarle il ventre
piatto,mentre le riempiva la guancia di piccoli e delicati baci.
Le labbra rosse di Kurenai andarono a piegarsi in
un sorriso sereno,mentre terminava di preparare la cena.
“Non siamo ancora sposati…e poi così mi rallenti”
asserì, divertita.
“Non importa… oggi siamo stati entrambi
impegnatissimi,non ti ho dato nemmeno un bacio” protestò quasi con fare
infantile,l’uomo.
La donna rise,sfiorandogli le labbra a bruciapelo.
Il suono del campanello li interruppe, portando la
mora a ridere.
“A quanto pare dovrai accontentarti solo di
questo…andiamo ad aprire… Shikamaru ha detto che avrebbe portato un’amica”
Le unghie rosse e ben curate andarono a sfiorargli
una mano,mentre si dirigevano verso la porta e l’aprivano.
“Buonasera”
Shikamaru mostrò un ghigno accattivante.
“Vedete che bravo ragazzo che sono?! Vi ho portato
pure una principessa a cena”
Ino arrossì imbarazzata da quella presentazione.
Non sapeva nemmeno se il ragazzo si stesse semplicemente facendo beffa di
loro,o se era un modo gentile e originale per fargliela conoscere.
“Lasciate stare ciò che vi ha detto…io sono Ino
Yamanaka,piacere”
“Io sono Kurenai,mentre lui è Asuma” le rivolsero
un dolce sorriso “ma prego,entrate,non state sulla soglia”
Seguendo i due poliziotti,Ino si guardò
intorno,osservando la modesta,ma accogliente abitazione in cui vivevano.
“Posso fumare o da fastidio?” chiese Shikamaru,con
fare strafottente.
“Sei un minorenne e perciò te lo vieto” lo riprese
Asuma,con fare paterno.
“Ma…”
“Vedi di non fare il maleducato” stavolta a
rimproverarlo fu la biondina,afferrandolo per un orecchio.
“Ahi!”
Kurenai rise,invitandoli a sedersi alla tavola
imbandita di prelibatezze per l’occasione.
“Spero tanto che vi piaccia la mia cucina…sono una
brava cuoca,ma il lavoro non mi da il tempo di applicarmi all’arte culinaria”
fece notare la poliziotta.
“Non è vero…la verità è che le piace perdere tempo
in commissariato,piuttosto che stare a casa” asserì l’uomo,guadagnandosi uno
scappellotto e suscitando le risate dei due ragazzi seduti di fronte a loro.
“Piuttosto Shikamaru…dove hai conosciuto questa
bella ragazza?”
“E’ la mia compagna di squadra al centro estivo…un
po’ pigra devo dire…”
“Che cosa?? Ma sei tu quello che non fa niente
dalla mattina alla sera!!!” protestò la sedicenne,profondamente offesa.
Stavolta furono i due conviventi a ridere.
Ino li osservò compiaciuta e per un attimo li
invidiò.
Loro avevano avuto la fortuna di conoscere il vero
significato della parola amore.
Avrebbe avuto anche lei questo privilegio?
Istintivamente si ritrovò a fissare Shikamaru.
***
Di nuovo un
capitolo pubblicato con un mega ritardo. E pensare che li ho pure già scritti
sul pc…la svogliatezza di Shikamaru è ormai radicata in me=)… Ma passiamo alle
cose più importanti…
Ringrazio tutte le persone che leggono questa ff, e coloro che la commentano
nonostante i ritardi e la pigrizia dell’autrice,ovvero diana88, Sakurina e Mimi 18…grazie!!!
Un bacione, Ely 91