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Autore: Irene_Violet    19/08/2017    2 recensioni
Sono tornata, dopo poco (stranamente), in questo periodo mi sento ispirata. Spero che questa nuova Fict, possa essere di vostro gradimento. Vi auguro buona lettura. - Irene_Violet
[Magic Kaitō 1412 - EP 13] *Potreste incorrere in spoiler*
La classe 2-B del Liceo Ekoda, si reca in gita in montagna sul Monte Kita, nella prefettura di Yamanashi. La giornata sulla neve, sembra procedere più che bene, per il nostro Kaito Kuroba, fino a che, vari piccoli eventi, non lo porteranno ad incorrere in una spirale discendente principalmente a causa della Strega Akako e di un misterioso ragazzo, che apparirà a sorpresa. Sarà proprio quest'ultimo incontro, a rovinare definitivamente la giornata del mago.
Riuscirà Kaito a sfuggire alla tela del ragno?
Genere: Azione, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akako Koizumi, Aoko Nakamori, Kaito Kuroba/Kaito Kid
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 5: Aspettami

 

POV Kaito/Aoko

Kaito prese un respiro profondo e scavando lentamente tra la neve, riuscì a mettersi seduto, ricavando poi un incavo nella zona innevata che si trovava vicino al suo naso e alla sua bocca, in modo da riuscire a respirare in modo più agevole. Aveva riflettuto sulla possibilità che Keiko o Ogura, allarmati, avrebbero allertato la Professoressa in modo che partissero le operazioni di soccorso, tuttavia questa opzione, richiedeva un certo lasso di tempo per venire attuata ed a meno che non si trovassero molto vicini alla superficie, cosa che poteva garantire un maggiore ricambio d'aria, non conveniva che restassero lì in attesa di aiuti che rischiavano di arrivare troppo tardi. Quindi, il mago, quasi completamente mimetizzato nella sua prigionia, decise di darsi da fare. L'unico modo per uscire da lì era scavare: ma questa operazione poteva essere rischiosa, in quanto se si fosse trovato, sotto un consistente strato di neve, se avesse cominciato a scavare verso l'alto, per liberarsi, avrebbe rischiato di non andare da nessuna parte. In quanto rimuovendo allo strato inferiore, della neve per aprirsi un varco, si sarebbe trovato bloccato da altrettanta neve, che sarebbe sprofondata a chiudere il vuoto da lui generato e così si sarebbe trovato nuovamente in trappola, venendo costretto dalla situazione a riprovare ancora e ancora, prima di poter emergere in maniera definitiva. Una volta fuori, avrebbe dovuto poi cercare Aoko, rischiando di perdere tempo prezioso. Avrebbe preferito optare per uno scenario diverso: cercare Aoko, per poi scavare per tirare fuori entrambi da quella situazione, in una singola manovra.

D'accordo, ma come dovrei trovarla, la “Principessa sepolta nella neve”?” - Kaito appoggiò, a terra la bottiglia del Seltz, accanto a sé, per poi appoggiare una mano sulla coltre in un punto imprecisato, mentre l'altra la pose in tasca. Due intuizioni da quelle azioni, colpirono il ragazzo:

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nella tasca destra della giacca s'imbatté nel suo localizzare GPS, di cui non si ricordava affatto. La commessa del negozio di articoli sportivi e costumi, glielo aveva ridato indietro, quando dopo aver indossato il costume di Kid ed aver noleggiato quello da Principessa per Aoko, aveva restituito la giacca a vento e la tuta da sci. Kaito se l'era messo in tasca, senza neppure pensarci, ma ora si poteva definire una vera e propria ancora di salvezza.

Huh? Ecco come.” - il ragazzo ebbe un piccolo sussulto, mentre constatava di avere una chance in più di risolvere il tutto; successivamente, Kaito notò un cambio in consistenza presso la sua mano sinistra, dalla morbida consistenza della neve, ad una superficie scivolosa, quando si rivolse per capire cosa fosse successo, vide che dalla bottiglietta del Seltz, era fuoriuscita una piccola quantità d'acqua, che aveva congelato il terreno circostante alla bottiglia. Kaito, sgranò gli occhi e la prese in mano, repentinamente, rimuovendo lo strato di ghiaccio che si era formato su di esso - “Ci sono!” - sogghignò - “Mi spiace Ogura. Il tuo Seltz, avrà vita breve... però si tratta di un'emergenza”.

Kuroba, trovata una strategia efficace, prese il Tracker GPS e lo azionò, allargando la mappa per cercare, la spia di una secondo localizzatore nelle vicinanza - “Ti prego, dimmi che l'hai addosso e che è acceso!” - dopo qualche un minuto circa di attesa, una seconda spia comparve sullo schermo a poca distanza da lui. La vista di quel puntino, fece sospirare di sollievo, Kaito - “Perfetto. Mettiamoci all'opera”.

Kaito a quel punto, recuperò il Seltz, ponendolo nuovamente all'interno della giacca, per poi cominciare a scavare nella neve in direzione del puntino posto sulla piccola mappa, sul minuscolo schermo del tracciatore GPS. Kaito avanzava adagio, gattonando pian piano. Dietro di lui sentiva la neve cadere dalla parte superiore della galleria. Il Seltz sarebbe servito ad evitare il crollo della neve, quando avrebbe aperto un varco, verso la superficie. Kaito si fermava a tratti per prendere ossigeno, per poi tornare ad avanzare. Di tanto in tanto, controllava la posizione, per assicurarsi che stesse andando nella direzione corretta. Proseguì per circa una ventina di metri, sotto la neve, fin quando lo strato di neve davanti a lui, non incontrò un vuoto, cadendo non appena sfiorata dai guanti di Kid.

Il ladro si ritrovò davanti la figura di Aoko, stesa sulla neve, avvolta nel suo costume. La neve non l'aveva sepolta, poiché nei pressi del bacino di Aoko, erano piantati degli sci, mentre nei pressi della sua testa erano affondate le racchette. Questi quattro elementi erano disposti come fossero pilastri, ai quali era tessuta una stretta trama dorata, che impediva al banco di neve soprastante di ricadere sul corpo della giovane. Kaito dedusse dunque, che si trovavano ai piedi della funivia e che Spider aveva disposto tutto ciò per salvare la vita di Aoko. Un sorriso velato solcò il viso del mago, apprezzò quel gesto sportivo, poiché nonostante tutto, il suo avversario, aveva pensato a salvaguardare almeno l'incolumità della fanciulla.

Kaito, gattonò adagiò inserendosi all'interno dello spazio, precedentemente organizzato dall'illusionista, fino a raggiungere Aoko, a carponi. Il suo respiro era irregolare ed agitato, le sue mani stringevano piccoli cumuli di neve ed il suo viso appariva affannato e pallido. A Kaito non servì certo un dottorato in medicina per fare due più due: Aoko stava annaspando in cerca d'aria, l'ossigeno in quel cubicolo di spazio, stava scarseggiando e l'atmosfera era divenuta soffocante. I sintomi che aveva notato su di lei, erano probabilmente dovuti ad una sensazione di soffocamento, che stava sperimentando e l'aveva portata in iperventilazione. Il che era un problema da non sottovalutare, perché respirando così rapidamente, l'ossigeno avrebbe finito per disperdersi ad una velocità tale che Kaito, non sarebbe stato in grado di creare una via d'uscita in tempo per salvare la vita di entrambi. Doveva pensare in fretta a come, poter regolarizzare il respiro di Aoko, prima che le cose potessero divenire ancor più disperate.

Kaito, per cercare di rinfrescare l'aria, estrasse dalla giacca il Seltz spruzzandolo verso l'alto, per poi metterlo da parte, in quanto gli sarebbe servito tra poco, dopo di ché spostò la sua attenzione su Aoko, che sembrava star soffrendo molto, mentre il respiro, andava progressivamente a ridursi di frequenza. Per fortuna il programma scolastico, prevedeva un corso di primo soccorso. La procedura prevista, in caso d'insufficienza respiratoria, era la respirazione artificiale. Kaito dunque dal momento che il soggetto era incosciente, ma il respiro era presente non avrebbe dovuto effettuare le compressioni addominali, ma solo fornirle ossigeno. Al pensiero di dover agire in quel modo, un lieve rossore si palesò sul suo viso, ma si affrettò a scuotere la testa, per tornare in sé - “Non è il momento di farsi venire certi tipi di scrupoli. Ha bisogno d'aria.” - Kaito frenò di colpo i tentennamenti del suo animo di adolescente, per mettere in primo piano, le necessità vitali di Aoko, dunque schiuse le labbra della ragazza, le tappò le narici con pollice ed indice ed avvicinò le labbra sulle sue, soffiandovi per un paio di volte con una pausa di cinque secondi, da una ventilazione all'altra. Kaito dovette ripetere quest'operazione, finché il respiro della ragazza non si fece nuovamente stabile, e se anche solo lievemente la sua carnagione riprese un po del suo colorito roseo.

 

Non ti lascerò riposare tanto presto, Aoko. Dovrai prepararmi ancora un mare di colazioni e cene. Almeno finché non sarai diventata abbastanza brava. Dovrai arrabbiarti, con me ed odiare le mie gesta da ladro fantasma, ancora per un po. Intesi?”

 

Il moro sorrise e si allontanò da Aoko, tornando da dove aveva avuto accesso all'ambiente. Quel punto, infatti, non era protetto dalla rete di Spider e Kaito avrebbe potuto muoversi con facilità. Kaito aprì un varco proprio in corrispondenza della sua testa, piuttosto ampio, considerando che avrebbe dovuto trasportare Aoko a spalla, poiché era priva di sensi. Una volta compiuta quell'operazione, spruzzò, il Seltz, che congelò l'apertura all'istante, complici le basse temperature.

Funziona, ottimo” - si disse, entusiasta del fatto che la sua idea, risultasse efficace, per poi cominciare ad alzarsi adagio, mentre continuava a dar forma al tunnel, verso la loro libertà, spruzzando il Selz nel mentre che avanzava, per evitare il cedimento del condotto. Quando Kaito arrivò a scavare, a circa ¾ della sua altezza, con le gambe leggermente piegate, facendosi strada con il braccio destro, la sua mano dopo essersi fatta strada per qualche attimo, finalmente incontrò il vuoto. Il giovane allora alzò istintivamente la testa, per poi riuscire a vedere le nuvole sopra di sé ancora grigie e minacciose. Il vento ululava e la nave cadeva a grandi fiocchi, probabilmente si stava scatenando una bufera, e ciò aveva contribuito a rinforzare il manto sotto il quale erano stati inizialmente sepolti. Kaito congelò le pareti della loro via di uscita e si precipitò a recuperare Aoko, caricandola in spalla con facilità, grazie alla rete, di Spider. Una volta prese con sé, Kaito raggiunse il cunicolo, avanzando sulle ginocchia, e trascinandosi con il braccio sinistro, fino a raggiungere la loro via d'uscita.

La bravura con i numeri e le proporzioni matematiche, gli aveva salvato la vita, il tunnel era dell'ampiezza necessaria a farlo passare, anche portando in spalla la ragazza, priva di sensi, dunque non gli restò altro che alzarsi completamente in piedi, per sbucare finalmente all'aria aperta. Kaito si assicurò di adagiare prima Aoko su uno strato di neve sicuro, per poi issarsi ed uscire da quella prigione a sua volta. Ritrovandosi all'aria aperta, il ragazzo non poté far a meno che sospirare di sollievo.

«Questa volta c'è mancato davvero poco!»

Il giovane Kuroba, non perse ulteriore tempo ad elogiare la sua impresa e si precipitò da Aoko, sentendola prendere un respiro profondo, quando ebbe disponibilità di aria pulita. Kaito gli si accosto immediatamente, inginocchiandosi accanto a lei e posando la testa della ragazza sulle sue ginocchia, in modo che fosse sollevata da terra.

«Aoko, come ti senti?» - non appena la sollevò sentì che era incredibilmente fredda, cosa più che normale per qualcuno che è rimasto a lungo sepolto sotto un gelido strato di neve. - “Non va bene. Devo trovare il modo si scaldarla almeno un po” - si disse e per prima cosa, si sfilò la giacca con la quale avvolse Aoko, per ripararla dal freddo. La ragazza annaspò e tossì, si stava lentamente riprendendo a giudicare dal lieve e ritrovato colore delle sue gote. Quando la crisi si fu placata, Kaito la strinse a se, sperando che anche questo la aiutasse a scaldarsi Nel mentre un lieve gemito fu prodotto dalle sue labbra della ragazza, allora Kaito, chiamò nuovamente il suo nome, rassicurandola e dicendole di resistere, perché sarebbero stati presto al rifugio.

«Andrà tutto bene Aoko. Adesso torniamo subito al rifugio, cerca di farti forza»

Aoko poté sentire solo una voce confusa, familiare ma indistinta, quando pian piano tentò di aprire le palpebre, tutto ciò che vide fu una figura piegata su di lei ed un candido manto bianco, che svolazzava tra la neve sospinto dal vento.

Chi è... questa persona, che sta parlando ad Aoko?” - si domandò-”Un abito bianco eh?” - notò la ragazza - “La donna delle nevi, mi sta portando in salvo. Per fortuna”.

Aoko sembrò reagire, tuttavia, il suo capo ricadde da un lato, Kaito si precipitò ad appurare i suoi parametri virali. Il battito era regolare, così come il respiro, ma aveva assoluto bisogno di riscaldarsi per non rischiare di cadere in ipotermia. Kaito allora, recuperò solamente le sue scarpe, per poi caricarsi Aoko in spalla, avvolgendo le braccia di lei attorno al suo collo, sorreggendola per le ginocchia, poste all'altezza del bacino. Fatto ciò, il ragazzo sprofondò i piedi, nella neve fresca e di mosse producendo di conseguenza un solco nella neve, man mano che avanzava.

Il vento aveva cominciato a farsi sempre più forte e la neve più fitta, ma Kaito non si perdeva d'animo. La lunghezza della pista che dovevano percorrere per arrivare in hotel, non gli era mai sembrata così lunga. Si sentiva quasi come Mokichi, costretto dalla donna delle nevi ad avanzare in una direzione, senza doversi mai fermare, per il bene della ragazza che portava sulle sue spalle.

 

«Cavoli. Ancora non riesco a crederci» - sbuffò pensando ad alta voce - «Questa giornata è stata decisamente peggio di quando sono uscito con Aoko, lo stesso giorno di un furto. Risolta questa cosa, credo che dormirò per tutta la durata del viaggio di ritorno. Sono esausto!» - sospirò e poco dopo sentì la ragazza muoversi leggermente sulla sua schiena - «Huh?» - Kaito si fermò voltando lievemente la testa.

Aoko pian piano riprese i senti, aggrappandosi a Kaito, per istinto - «K...Kaito?» - domandò, mentre tentava di capire dove fosse. Si sentiva stordita, stanca oltre che infreddolita.

«Ti sei svegliata?» - le chiese, con tono calmo - «Tranquilla, siamo quasi arrivati»

«Dov'è G-Gunter-kun?» - domandò lei a fatica, in quanto il suo ultimo ricordo era di essere con lui.

«Non ne ho idea.» - le rispose, un po infastidito - «Dopotutto, è un illusionista, avrà deciso di scomparire dalla scena!»

«Ah, capisco» - sospirò Aoko. Mentre tremante, cercava di riordinare la confusione che governava in quel momento, nella sua testa.

«Hai freddo, Aoko?» - le chiese. La ragazza annuì, con il viso appoggiato alla spalla di Kaito - «Manca poco, guarda» - le fece segno, con il capo. Aoko capì ma non rivolse lo sguardo verso la struttura illuminata, in lontananza.

 

Diversi flash dell'incubo che aveva vissuto, in quel posto tetro e solo fiocamente illuminato, richiamarono l'attenzione di Aoko, mentre Kaito proseguiva dicendole qualcosa, che lei non riuscì a capire. Ricordò il tono di disprezzo con cui l'aveva trattata, le prese in giro pronunciate con freddezza, il rimpianto nell'aver scelto lei come partner dell'esibizione di quel pomeriggio, ma soprattutto, le ritorno alla mante nitida immagine di quel bacio tra Kaito (nei panni di Kid) ed Akako, nonché la sensazione di vuoto, che la aveva perforato l'addome. Era tutto così strano, ma allo stesso tempo così reale. Al disorientamento iniziale, un sentimento d'insicurezza, avvolse Aoko che dopo un piccolo respiro, si rivolse a lui, con voce flebile.

«Kaito...» - lo chiamò, nel mentre che lui proseguiva nella sua marcia.

«Huh? Cosa c'è?» - chiese lui in risposta.

«Posso chiederti una cosa?» - domandò Aoko, ascoltando il suono del vento che spirava dalle cime innevate alle loro spalle.

«Va bene.» - disse attendendo dunque la sua domanda.

«Kaito... in realtà, tu sei Kaitō Kid, vero?» - gli chiese Aoko stringendosi più saldamente a lui.

«Huh?» - Kaito, assunse un'espressione interrogativa, che lei non poté vedere - «Perché, mi chiedi una cosa così strana all'improvviso?» - domandò lui di conseguenza. Una delle prime cose che gli vennero in mente, fu che fosse in uno stato di semi coscienza, durante la conversazione avuta con Spider, poco tempo prima, ma se era così, non si spiegava perché non si fosse svegliata sentendo l'ago che le graffiava la pelle. La magia di Spider era potente, ma non impossibile da spezzare, ciò era dimostrato dal fatto che se bagnato con un forte getto d'acqua si era risvegliato dall'ipnosi. Perciò scartò quest'ipotesi.

Nel mentre Aoko gli rispose - «Ho fatto un sogno»

Un illusione? Quindi Spider l'ha davvero ipnotizzata. Cosa gli avrà fatto vedere, quel tizio?” - Kaito sospirò - «Se era solo un sogno, allora non dovresti dargli importanza, no?» - la riprese, lui in lieve tono di scherno - «Quindi? Hai sognato che io ero Kaitō Kid, dopo di ché hai pensato fosse una buona idea chiedermelo?» - Lei annuì - «Che sciocchezze! Perché mai dovrei essere Kid? Inoltre, non credi che se fossi davvero un ladro, non te lo direi ugualmente?» - gli infilò la pulce nell'orecchio Kaito

«Sì, forse...» - disse Aoko - «Eppure, gli somigli così tanto...» - proseguì la ragazza - «... e spesso e volentieri durante i suoi colpi, non ci sei mai. Che sia guardare uno spettacolo di magia in Tv o svolgere delle commissioni improrogabili. Alla fine, Kaito hai sempre altro da fare» - disse - «E' sospetto! E non solamente perché l'ho sognato. Alle volte, ti comporti in modo così strano, è ovvio che mi venga qualche dubbio!» - disse alzando la voce.

«Non agitarti o starai peggio» - gli disse in primo luogo Kaito - «Il motivo per cui non assisto ai suoi colpi è semplice: anche se credo che Kid sia un buon mago, non sono mica un Fanboy. Potrei addirittura considerarlo un rivale, almeno sotto quel punto di vista.» - ribatté alle sue affermazioni in tutta calma - «Per quanto riguarda la somiglianza, è semplicemente una coincidenza.» - poi continuò - «Oppure, esiste anche un'altra possibilità: Kaitō Kid, non è un Adone! Le sue fan lo osannano anche per il suo aspetto. Magari, è semplicemente brutto e si è mascherato prendendo a modello i tratti di un comune Giapponese sulla ventina. In fondo non ha nulla di così particolare. Bastano un cappello ed un mantello bianco, tutti potrebbero fingersi Kid. Probabilmente non gli assomiglio nemmeno, e quella che tu hai visto come “somiglianza” in realtà è solo un'impressione data dal costume» - Kaito si difese così “dall'accusa” di Aoko, di essere il Ladro Fantasma, ironizzando sul suo aspetto, nel tentativo di farla ridere, tuttavia, non ebbe reazione, dunque Kuroba continuò - «Comunque, se fossi veramente Kid, mi dici per quale motivo dovrei rubare gioielli? Quella roba non m'interessa e non avrebbe neanche senso sfidare la polizia, rischiando di venire arrestato e sbattuto in cella, se mai facessi un errore.»

Da parte di Aoko non ci fu ancora alcuna replica, quindi Kaito parlò ancora - «Con questo, direi che possiamo chiudere questa conversazione. Anche perché non ha poi molto senso.»

«Sì, forse, hai ragione...» - disse Aoko in tono monotono - «Però... non hai ancora risposto alla mia domanda. » - gli fece notare - «Il che è perfettamente logico... nessuno ammetterebbe mai di essere un criminale... questo lo so...» - proseguì, per poi poggiare la fronte contro la schiena del ragazzo - «Ma... se Kaito, tu fossi davvero Kid... vorrei che tu me lo dicessi. Proprio qui, proprio adesso...!» - Aoko doveva essere stata influenzata parecchio dai trucchi di Spider, per questo si stava struggendo in quella maniera.

 

A Kaito fece male, sentirla così disperata, per cui prima di risponderle, prese un bel respiro - «Non posso dirtelo!» - affermò, facendo alzare la testa di scatto alla giovane Nakamori.

«Eh?» - riuscì solo a pronunciare lei, in risposta, avrebbe voluto chiedergli la ragione, ma questa arrivò subito dopo.

«Forse perché, io non sono Kaitō Kid» - disse in tono sereno - «Sono solo uno studente al secondo anno di liceo, che nel tempo libero si diverte a fare il mago. Sono solo Kaito Kuroba.» - fece una piccola pausa - «E sei stata proprio tu ad aver ricavato le prove a riguardo, Aoko.» - le rammentò il ragazzo, sentì Aoko prendere un respiro, doveva aver confermato, quel che Kaito stava per dire, ancora prima che lo facesse - «Quella volta che mi hai chiesto un appuntamento al Tropical Land, era lo stesso giorno di un colpo di Kid, giusto? L'ho capito, che era un modo per dimostrare la mia innocenza. Per qualche ragione, tuo padre deve aver sospettato di me e tu hai voluto scagionarmi. Quindi, hai pensato di trascorrere l'intera giornata con me, così da verificarlo. Se fossi stato Kid, non mi sarei presentato o avrei trovato il modo di scappare, ma sei stata furba, Aoko. Una volta al cinema, quando ti ho detto che sarei uscito, perché non sopporto il 3D, mi hai ammanettato a te, obbligandomi a restare.»

Riassunse brevemente il ragazzo, sul quale viso era comparso un sorriso, aveva faticato parecchio quella volta a tornare in tempo, ma il suo volto rilassato, quando i sospetti su di lui si vanificarono, fu una ricompensa più che gradita, per il Ladro Fantasma. Perché la sua paura più grande, in quell'occasione, non era solamente essere smascherato, bensì anch perdere la fiducia e l'affetto che Aoko nutriva nei suoi confronti. Ma questo non sarebbe avvenuto, poiché Kaito, avrebbe fatto l'impossibile per impedirlo. Per un mago cadere sotto i sospetti del proprio pubblico è fatale, per questo, non avrebbe mai permesso a nulla di affossarlo, proprio come suo padre, gli aveva insegnato.

«Per ciò dimmi: quale prova può essere più attendibile, di ciò che hai vissuto in prima persona, Aoko?» - le chiese retoricamente, voltandosi leggermente verso di lei, con il sorriso sulle labbra.

Aoko tacque ancora, per un po, poi finalmente prese coraggio e domandò in tono freddo, come poco prima - «Quale film veniva proiettato, quel giorno al cinema del parco?»

«Huh?» - Kaito tirò un profondo sospiro - «Capitan E.T., un film strano, in cui il protagonista, è un'eroe mascherato, che alla fine non si scopre essere altri che l'alieno di quel film famoso, tornato per liberare la terra da un malvagio invasore alieno» - gli rispose senza esitazioni, il ragazzo - «Aveva una trama così assurda, che la si può definire indimenticabile, anche se le scene d'azione erano ben fatte»- aggiunse, per poi voltarsi nuovamente verso di lei - «Allora, sei soddisfatta? L'interrogatorio è finito?» - domandò in tono lamentevole, Kaito, nei confronti della sua amica d'infanzia, che di rimando sorrise in silenzio.

Che sciocca” - pensò Aoko - “Kaito, è sempre è solo il solito Kaito, dopotutto” - si sentiva sollevata, forse non avrebbe davvero dovuto prendere sul serio quello strano sogno.

«L'importante e che non comincia anche tu a fare come Akako, non sopporterei un altra persona fissata con cose assurde.»

A quella frase Aoko ricordò nuovamente quel bacio tra lei e Kaito, nel suo sogno, quindi decise di porgli un secondo interrogativo - «Senti, Kaito... posso farti un'altra domanda?»

«Questa volta cosa c'è, Ispettore Nakamori?» - chiese lui in tono sarcastico.

«Kaito... a te, per caso... piace Akako-chan?» - gli domandò repentinamente, Aoko.

E' ancora a causa dell'illusione di quel tizio o il freddo le ha dato alla testa?” - si chiese tra se, per poi sbuffare ed arrossire leggermente - «Accidenti, ma come ti vengono certe uscite a volte! C-Comunque... Akako non è il mio tipo a dirla tutta. M-Ma che c'entra adesso? Si può sapere che razza di sogni fai?!»

Aoko rispose immediatamente, arrossendo a sua volta - «I-I sogni di Aoko, non sono affari che ti riguardano! Bakaito!» - disse indispettita la ragazza cosa che fece sorridere Kaito. Sembrava starsi riprendendo piuttosto bene, per fortuna.

 

Intanto i due, raggiunsero l'albergo. Ogura subito corse loro incontro - «Ehi Kaito! Dove diavolo siete stati, voi due?! Ci siamo preoccupati a morte!»

«Non c'è tempo per le prediche. Ho trovato Aoko, sdraiata sulla pista, potrebbe aver preso freddo» - lo avvisò Kaito - «E' meglio portarla subito dentro e farle prendere qualcosa di caldo, non si sa mai.»

Ogura annuì - «Va bene, portiamola dentro» - disse.

«Portala tu dalla Professoressa Konno» - disse, mentre Aoko scese dalle spalle di Kaito, barcollando, venendo sorretta da Ogura - «Io arrivo tra un attimo»

Il ragazzo anche se un po disoriento, annuì e scortò Aoko all'interno dell'albergo.

Kaito dovette perdere qualche istante, per togliersi i pattini a reazione, nascondendoseli addosso, rimettendosi dunque le sue scarpe, per poi finalmente entrare anch'egli nel luogo luminoso e caldo, al confronto della bufera che stava attenuandosi progressivamente.

Kaito entrando nell'alberghetto, si diresse subito al negozio di articoli sportivi, restituendo il costume da Kid, una volta recuperati i proprio gadget dall'interno dello stesso, per poi recarsi nella sala dell'hotel, dove le ragazze e la Professoressa si stavano prendendo cura di Aoko, che era avvolta in una coperta, indossando degli abiti comodi, mentre reggeva tra le mani una tazza di cioccolata calda. Kaito sorrise, e si diresse verso uno dei divanetti posti nella sala, subito dopo venne affiancato da Ogura, che gli pose una mano sulla spalla.

«Ehi, puoi illuminarmi amico? Sei scappato senza dire nulla ed alla fine ritorni dicendomi di aver trovato Aoko distesa in mezzo alla neve. Che diamine è successo e dove si è cacciato quel Gunter Von qualcosa, non sarebbe dovuto essere insieme a lei?» - chiese porgendo a Kaito una tazza di caffè bollente.

«Thank you!» - rispose lui accettando la bevanda - «Cosa vuoi che ne sappia? Se la sarà data a gambe quel illusionista da quattro soldi! So solo che Keiko si è preoccupata nel non vedere tornare Aoko ed io sono andato a dare un'occhiata, trovandola poi stesa sulla pista, priva di sensi e infreddolita» - riportò il ragazzo, soffiando sulla bevanda calda, per poi berne un sorso.

«E' tutto piuttosto sospetto, però!» - sbuffò Ogura, per poi cambiare argomento - «In ogni caso, questo farà parte delle cronache di questa giornata. Dopo la vostra performance al concorso e questa bella avventura tra i ghiacci, chissà quante ne diranno a scuola» - disse ridendo, il ragazzo.

Kaito vacillò per un istante, stava per dirgli di chiudere il becco, quando gli venne in mente qualcosa di meglio, replicando - «La storia di ciò che è successo a noi, non supererà mai la tua performance di oggi sugli sci. Signor “Riflesso di Alice”» - lo punzecchiò Kaito, in merito al suo costume.

«Non è stata mica una mia idea! Keiko ha scelto i costumi!» - sbraitò arrossendo, il ragazzo muscoloso, in risposta a quella battuta.

«Certo, certo» - disse Kaito con un sorriso di scherno in volto - «Vallo a spiegare al resto del liceo, che hai protestato per non indossare il costume. Che ti costava sceglierne un altro, mi spieghi?»

«Era l'ultima coppia che avevano, ed il concorso specificava che dovesse essere

in coppia, giusto? Mica potevo vestirmi da velociraptor, non avrebbe avuto nulla a che fare con “Alice nel paese delle Meraviglie”!» - disse lui in risposta.

«Okay... ma restano le foto che abbiamo fatto, dove sembravi così naturale, “Riflesso di Alice”, Kekeke» - Ogura a quel punto si infuriò, ed i due misero in atto una piccola scorribanda per la stanza, che durò solo finché i due non furono richiamati a gran voce dall'insegnante, che imponeva loro l'ordine.

Quando le cose si furono calmate, Ogura rivolse nuovamente la parola a Kaito - «A giusto, che fine ha fatto il mio Seltz, Kaito?»


«Huh?» - lui lo guardò perplesso - «Di che stai parlando?»

«Ma come di cosa? Non fare il finto tonto, della bottiglia che ti ho chiesto di tenermi. Avanti ridammela!» - gli intimò Ogura, allungando la mano verso di lui.

Kaito fece un attimo mente locale, prima di ricordare che fine avesse fatto - “Diamine! L'ho dimenticato là sotto, dopo aver finito di scavare la via d'uscita dalla neve! Ero troppo occupato a tirare fuori di lì Aoko ed mi sono completamente scordato di riprenderlo!” - per un attimo sbiancò, ma poi rise - «E-Ecco vedi, credo di averlo perso durante la corsa, forse è da qualche parte, imboscato sulla pista» - disse portandosi una mano alla nuca - «Mi dispiace, Ogura»

Il ragazzo ruggì - «Kaito!!» - e la scena si ripeté, mentre si lamentava ed insultava il mago, per aver perso l'oggetto a cui comunque teneva, ignaro del fatto che questo avesse salvato la vita ai suoi due compagni di classe.



Mancavano meno di cinque minuti all'arrivo del bus che li avrebbe trasportati nuovamente a Tokyo dalle Alpi meridionali dove si trovavano. Ognuno dunque andò a riprendere i propri bagagli, dalle stanze che gli erano state assegnate, restituendo chiavi e dispositivo GPS alla reception. Natsumi augurò loro di tornare presto a far visita allo stabilimento e con ciò alle 22 precise, il bus, partì con destinazione Tokyo.

Aoko, si addormentò durante il viaggio, per recuperare le forze a quella brutta esperienza, anche Kaito fece un pisolino durante il viaggio di ritorno. Kaito e Aoko giunsero alle rispettive case, verso le 22:45 e si salutarono per poi separarsi.



La ragazza rientrata a casa, poggiò sul tavolo il primo premio della gara di sci, un orsetto imbronciato in miniatura, sul tavolo per poi scappare in camera sua.

Kaito, cambiò magicamente l'espressione dal viso di quella statuina per poi mettersi a sedere davanti al PC, convinto che presto o tardi, sua madre l'avrebbe chiamato per chiedergli notizie, riguardo alla giornata, trascorsa in montagna. Anche se una delle risposte che diede alla madre alla domanda:

Com'è andata la gita in montagna”

Fu: “Lascia stare. Anche se ho vinto una gara di sci, questa rimane comunque una giornata da dimenticare”.

Glielo comunicò in tono seccato, ma tuttavia sorrise, poiché quegli splendidi momenti, trascorsi sulla pista nei panni di Kid, assieme ad Aoko, di sicuro, nessuno dei due gli avrebbe dimenticati. Ne era convinto. Alla fine Kaitō Kid, aveva davvero creato un miracolo: un ricordo condiviso, tra Kaito Kuroba, il suo alter ego e la sua Principessa Aoko.

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L'Angolo dell'Autrice:
Dunque eccoci qui, giunti alla fine di questa breve Fanfiction.
Anche in questo capitolo, forse sono stata troppo melodrammatica, ma spero in ogni caso vi sia piaciuta.
La gita del nostro Ladro fantasma, è stata un po pù movimentata di quanto se l'aspettasse, ma ad ogni modo, tutto si è risolto per il meglio.
Vi rimando al prossimo capitolo, aggiuntivo rispetto alla storia. Ci vediamo lì!  Saluti. -Irene_Violet.









Riferimenti
:
Testo

•EP n° 7 di Magic Kaito 1412
•File n° 4 del Manga di Kaitō Kid.

Immagini

•Kaito e Aoko, dall'EP n° 13 di Magic Kaito 1412
   
 
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