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Autore: SophLandd    19/08/2017    1 recensioni
«Mi sei mancato.» Le parole gli escono senza preavviso, e si sorprende lui stesso.
L'ha detto in un sussurro, ma abbastanza forte da essere sentito.
Alza lo sguardo verso il ragazzino, notando come gli occhi di lui sembrino così persi e lucidi.
Ma è solo un secondo, perchè poi tornano freddi come prima.
Freddi come la morte.
«Non ti avrei mai ucciso.» Sospira l'umano, per poi uscire una volta per tutte dal loft. Derek resta in silenzio a guardare la porta, dando un pugno al tavolo di fianco.
\ Capitolo 4.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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"I know I leave for months at a time but you never leave my mind."

Stiles apre gli occhi a causa della sveglia, e si stiracchia, rilassando tutti i muscoli. Si alza dal letto, quando si accorge che c'è qualcosa che non va.

Com'è tornato a casa?
Stiles si ricordava di essersi addormentato a casa di Peter, e dubita di essere arrivato qua con il teletrasporto.

Ancora confuso si avvicina alla scrivania, leggendo il biglietto scritto da suo padre. Come al solito è sempre impegnato al lavoro, e deve preparsi la colazione da solo. Sbuffa sonoramente, per poi scendere di sotto, quando sente uno strano odorino.

Stiles si ferma in mezzo alle scale, annusando meglio.
Sembra proprio che qualcuno stia cucinando le omelette con la nutella. Dannazione se le adora!
Suo padre gliele preparava solo in occasioni speciali, come il suo compleanno. Eppure suo padre non dovrebbere essere a casa, che abbia avuto un cambio di programma?

Finisce di scendere le scale, con l'acquolina in bocca, quando si blocca di botto, con la bocca dischiusa.
C'è una figura davanti alla cucina, con una padella in mano, girata di spalle.
E che spalle, dannazione!
Riconoscerebbe quel tatuaggio ovunque.

Perchè Derek è mezzo nudo in casa sua a preparare delle omelette?
Stiles si controlla velocemente il corpo, come per cercare prove di una possibile notte passata con il ragazzo, ma si ritrova vestito con gli stessi abiti del giorno prima.

I muscoli della schiena di Derek sono irrigiditi, e i jeans gli fasciano perfettamente le gambe e il sedere, lasciando poco all'immaginazione.
Stiles s'impone di far restare la mente con i piedi a terra, ma questa non l'ascolta, e se ne va per conto suo a fantasticare.

«Buongiorno, Stiles.» Lo saluta Derek, senza girarsi, avendo percepito fin da subito la sua presenza.

«Buongiorno?» Fa l'umano, con la testa in confusione totale.
Cosa diavolo è successo?

«Le omelette sono quasi pronte.» Lo avvisa l'ex Alpha, per poi girarsi verso il ragazzino. Stiles fissa senza pudore il fisico scolpito del licantropo, come per memorizzarsi tutti i minimi dettagli.
Ma Derek non poteva essere un grassone orripilante?
Ovviamente no!

«Vedo che la vista piace.» Ghigna Derek, per poi lasciare due omelette sul piatto di Stiles, sopra il tavolo.

«Le magliette sono fuori di moda?» Ironizza il ragazzino, continuando però a non togliere lo sguardò da lì, e comincia inevitabilmente ad immaginarsi quello che possono aver fatto. Sicuramente Derek non è qua di sua spontanea volontà, per fargli esclusivamente la colazione.

«Non guardarmi in quel modo.»
Lo riprende Derek, mentre si mette seduto di fronte a Stiles, cominciando ad addentare la sua colazione.

«Come, esattamente?» Chiede perplesso il ragazzino, masticando un pezzo di omelette, dopo averla praticamente intinta nella Nutella.
Derek alza un sopracciglio.

«Come se avessimo fatto sesso.»

E adesso Stiles sta quasi soffogando a causa dell'omelette, che gli è andata di traverso alle parole del ragazzo.
Si riprende quasi subito, tossendo leggermente, per poi bere subito in bicchiere d'acqua.

«Scusa se l'unica cosa che mi ricordo è il volto di Peter, e mi risveglio con te a casa mia, che mi prepari la colazione mezzo nudo!» Esclama Stiles, fissandolo con un'espressione glaciale. Ma l'ex Alpha non è affatto intimidito da questi sguardi, nonostante gli siano così estranei.

«Peter mi ha chiamato, e ti ho riportato a casa. Ho dormito sul divano, se t'interessa.» Lo informa il licantropo, continuando a mangiare come se niente fosse.
L'umano resta un attimo in silenzio.

«Quindi...Peter ti ha raccontato tutto?» Osa chiedere il ragazzino, titubando.
Derek annuisce, guardandolo con aria di rimprovero.

«Ne dobbiamo parlare, Stiles.» Afferma, che sembra più un obbligo che altro. Stiles si alza da tavola, sfidandolo con lo sguardo.

«Perchè dovremmo? Non c'è niente da dire.» Replica, mentre l'ex Alpha lo imita, divisi solo da un tavolo, e da troppe parole mai dette.

«Stiles, hai chiesto a Peter di morderti! Ti sembra una cazzata?!»
Esclama, innervosendosi del solito comportamente menefreghista del ragazzino.

«Per sfortuna vostra sono ancora umano!» Ribatte l'umano, chiudendo le mani a pugno.
Derek scuote la testa, sconsolato.

«Hai frainteso tutto, Stiles.
Nessuno di noi vuole che tu diventa un licantropo! Ti vogliamo così come sei, capito? Abbiamo sbagliato a non chiamarti per la riunione, ma non volevamo farti perdere del tempo!» Grida l'ex Alpha, chiedendosi poi perchè ultimamente loro due sembra debbano sempre urlarsi addosso, per parlare. Come una sorta di autodifesa. Stiles volta il capo da un'altra parte, per poi guardare di nuovo Derek negli occhi.  Derek rabbrividisce, il suo sguardo è così...indecifrabile.
E l'umano non trasuda nessuna emozione. Nessuna, diamine.
Poi Stiles fa una risata amara.

«Mi volete davvero così, Derek? Fidati, fossi in voi non mi starei di certo accanto!» Esordisce, con tono amaro.
Derek lo scruta attentamente.

«So che c'è ancora il vecchio te, Stiles, da qualche parte.» Mormora l'ex Alpha, con tono sommesso. Stiles scuote la testa, sorridendo tristemente.

«Se n'è andato, Derek. Due anni fa.» Sussurra, e il ragazzo dischiude la bocca, cercando di cogliere il significato dietro quelle parole.
Eppure non riesce davvero a capire cosa voglia dire il ragazzino, e non vorrebbe sbagliare ad intendere.
O forse semplicemente si rifiuta di capire.

«Non devi fare più cazzate, Stiles.» Derek ritorna sull'argomento morso, facendogli capire la gravità che avrebbe potuto avere la sua azione.
Stiles gli si avvicina, inchiodandolo sul posto con quel dannato sguardo.

«Sono le mie decisioni, Derek! Mie e di nessun altro! Da quando cazzo ti importa?!» Urla, con quasi il fiatone.
Derek illumina qualche secondo gli occhi di blu.

«Dopo tutto quello che abbiamo passato, pensi ancora che non m'interessi nulla di te, Stiles?» Chiede, con toso quasi offeso, come se le sue parole gli facessero tremendamente male. Stiles fa un sorrisetto, scuotendo di nuovo lievemente la testa.

«Forse non t'importa abbastanza, Derek. Non abbastanza.» Mormora, indietreggiando, per poi voltargli le spalle.

Se n'è andato, e pretende pure che lui creda a queste parole del cazzo?
Tutti sono bravi a parlare, ma sono i fatti che dimostrano. Derek non riesce proprio a capire cos'ha Stiles che non vada, e perchè ce l'abbia così tanto con lui. Sa che chiederglielo, almeno adesso, non servirebbe a nulla, e non riesce proprio a capire cosa provi il ragazzino. Tutto in lui sembra azzerato.

«Perchè sei rimasto a dormire qua, Derek?» Aggiunge subito dopo l'umano, senza lasciarlo neanche ribattere o contraddirlo.
L'ex Alpha esita.

«Mi hai chiesto tu di rimanere.» Sospira, pensando che il ragazzino se ne sarebbe ricordato.
Insomma, era sveglio, no?

Stiles dischiude la bocca, e Derek riesce finalmente a percepire qualcosa. Principalmente sorpresa.
L'umano credeva stesse solo sognando, non che parlasse con il vero Derek. Altrimenti non gli avrebbe mai chiesto di restare. Questione di orgoglio, forse.

«E...e tu sei rimasto?» Il suo tono è di puro stupore, come se fosse una cosa stranissima. Derek abbassa un attimo il capo, per poi rialzarlo sull'umano.

«Sì.» Conferma, anche se la risposta è abbastanza scontata, ma il ragazzino si atteggia in modo davvero strano ultimamente.

«Sei rimasto solo perchè te l'ho chiesto?» Continua a chiedere il ragazzino, sempre con la bocca semi-aperta. Derek giura che Stiles ha gli occhi lucidi, e che dietro le sue parole sembra esserci qualcosa di molto più significativo e profondo.

«Certo, perchè non avrei dovuto?»
E forse anche Derek ha intuito che il ragazzino non si stia riferendo a quel momento in particolare, ma fugge da quel pensiero.
Stiles a quel punto accenna un sorriso, sul punto quasi di piangere.
Già, perchè non avrebbe dovuto? Bastava davvero chiedere di rimanere? Poi il ragazzino si rende conto che si sta lasciando andare, e fa tornare tutte le sue emozioni dietro la corteccia, assumendo di nuovo uno sguardo freddo e distaccato.

E Derek fiuta quel che rimane delle sue ultime emozioni. Tristezza, rabbia e qualcos'altro, che assomiglia tanto all'amore.

•••

Stiles non voleva truccarsi per la festa di Halloween, ma era stato costretto.
O meglio, Lydia l'aveva obbligato.
La ragazza si era presentata a casa sua apposta, munita di tutti i trucchi possibili e inimmaginabili.
Così Stiles era diventato in poco tempo un vampiro, e a detta della ragazza molto sexy. Ha finti denti, che gli modificano un po' la voce, il volto completamente bianco e del finto sangue sul corpo. Inoltre ha delle lenti rosse, che gli ricordano tanto gli occhi di Scott. Per concludere è vestito tutto di nero, con i capelli che Lydia ha cercato invano di tirare su.
Purtroppo gli rimanevano sulla fronte. La banshee invece si è vestita e truccata da una sorta di scheletro, risaltando la sua bellezza.

Derek non voleva truccarsi per la festa di Halloween, ma era stato costretto.
O meglio, Malia l'aveva obbligato.
La cugina, avendo saputo che il ragazzo sarebbe andato in discoteca, si era presentata a sorpresa a casa sua, con tutto il materiale.

«Fermo, Der!» Esclama la coyote, cercando di spruzzargli dello spray verde sui capelli. L'ex Alpha ringhia, cominciando ad innervosirsi.

«Sei sicura di quello che stai facendo?» sospira, mentre la ragazza assume un'espressione concentrata.

«Sì, sarai il Joker più bello della festa. Rimorchierai da morire!» Esordisce, porgendogli poi uno specchietto.
Derek lo prende, osservandosi attentamente.

Ha i capelli verdi, la pelle del volto bianca, e la bocca nera, con dei tagli piuttosto inquietanti.
Non si riconosce quasi.
La ragazza lo guarda soddisfatta, notando quanto così il cugino sembri ancora più sexy.
Un cattivo niente male.

«Potevo semplicemente trasformarmi in licantropo.» Le fa notare il lupo, senza neanche complimentarsi con lei per il risultato. Malia sbuffa.

«E togliermi tutto il divertimento? No grazie!» Replica, per poi guardargli da più vicino la barba, come per capire cosa farci.

«Non mi rado per nessun motivo al mondo.» Ringhia Derek, anticipando la cugina. Malia alza le mani in sua difesa.

«Quindi devi cominciare a cercare la tua soulmate.» Gli fa la coyote, incrociando le braccia al petto.
Derek annuisce.

«Già, e sarà davvero estenuante. Potrei cominciare dalle persone con cui ricordo di aver scambiato almeno una volta la parola. Da quello che ha detto Deaton, tra me e la mia soulmate c'è una forte connessione.» La informa il ragazzo.

«Io propongo direttamente di fare una bella orgia con tutta la discoteca, ci stai? Tanto sei un licantropo, non ti affaticherai così facilmente e...» Inizia a parlare la ragazza, con un sorrisetto malizioso, quando si accorge che l'ex Alpha la sta letteralmente ammazzando con lo sguardo.

«Okay, okay, allora sei pronto a rimorchiare. Dio, non ti si riconosce! Vuoi le lenti colorate?»Parla poi la coyote.

Derek si alza, guardando la cugina con un sorrisetto.

«Ho le mie lenti.» Afferma, illuminando gli occhi di blu.

La discoteca è piena di persone, ognuno con un suo costume o maschera, e Derek incontra altri dieci Joker, minimo. Con tutto questo trucco pensa che sarà difficile riconoscere la gente, e sbuffa diverse volte.
Ma la sua soulmate non poteva essere Braeden? Sarebbe stato tutto molto più facile.

Stiles è insieme ai suoi amici, vicino al bancone degli alcolici. Un barista si muove ininterrottamente, prendendo ordini su ordini.

«Prendete qualcosa?» Chiede Mason, rivolgendosi agli altri.

«Noi licantropi non ci possiamo ubriacare, Mason.» Gli ricorda Liam, sospirando pesantemente.
È una delle pecche.

«Stiles?» Domanda allora Mason, voltandosi verso il ragazzino.
L'umano osserva la moltitudine di gente davanti a loro, che balla, già in parte ubriaca. La musica è davvero forte, e le luci colorate illuminano la grande sala.

«No, grazie.» Risponde il ragazzino, ricordandosi bene come l'alcool gli faccia perdere il controllo.
Ed è qualcosa che non può assolutamente permettersi.
Una ragazza improvvisamente gli si avvicina, e Stiles nota che è davvero carina.

«Vuoi ballare?» Gli propone, mezza ubriaca, e Stiles si ritrova ad annuire. Scott fa l'occhiolino al migliore amico. La ragazza, che ha scoperto si chiami Courtney, lo porta a sedere su dei divanetti. Stiles improvvisamente la riconosce, nonostante tutto quel trucco.

«Ma tu vieni a lezione di filosofia con me!» Esclama il ragazzino, mentre la castana annuisce, per poi baciarlo. Stiles ricambia il bacio sorpreso, per poi staccarsi quasi subito.

«Non ti piacevano le ragazze?» Domanda, stranito. Aveva sempre pensato Courtney fosse lesbica.
La ragazza annuisce sorridendo.

«Sì, a te?»

«Sì. E ti piacciono anche i maschi?»

«Sì, e a te?»

Stiles sussulta.

«A me cosa?»

«Ti piacciono anche i maschi?»

Stiles va subito con la mente da un'altra parte.

L'allenamento è finito, Scott e gli altri licantropi stanno uscendo di casa. Malia, la quale è entrata da poco a far parte del Branco, se ne va stancamente. Scott si ferma un attimo sull'uscio della porta, osservando l'umano raccogliere delle scartoffie da terra. Stiles approfitta di questi allenamenti per studiare o fare ricerche su creature sovrannaturali.
Di solito si siede su un angolino, distraendosi spesso a causa di Derek, che sembra dover stare sempre senza maglia.

E Stiles ogni volta gli vorrebbe saltare addosso sempre più di prima.
Fortuna che ha ancora il buon senso e la dignità che lo fermano.
Cosa farebbe a quel dannato Alpha...

Al momento Derek è in bagno, così sono rimasti solo lui e Scott.

"Ehi, quindi stasera vieni da me?" Gli chiede l'amico, riferendosi alla solita serata pizza e videogiochi.
Stiles avvampa, scuotendo la testa.

"Vado con Danny nel pub Roell." Risponde, tutto rosso, e raccogliendo un libro da terra.
Scott corruccia lo sguardo.

"Il pub è gay, giusto?" Chiede.

"Già." Conferma il ragazzino.
Danny gli aveva proposto di andarci, anche se in veste di amici.
Scott sorride.

"Buon divertimento, allora!"
Esclama, andandosene via.
Stiles ha ancora le guance arrossate, quando sente dei passi dietro di lui.
Si gira di scatto, ritrovandosi poco distante l'Alpha. Derek gli si avvicina lentamente, portando il ragazzino ad indietreggiare. Stiles cerca invano di controllare i battiti del cuore, che sono impazziti. La troppa vicinanza con il licantropo lo manda in tilt.

"Cosa..." Borbotta l'umano, quando Derek gli si ferma a pochi centimetri di distanza. I suoi occhi si illuminano qualche secondo di rosso.

"Quindi, ti piacciono anche i maschi?" Domanda, con un ghigno, e Stiles si vorrebbe solo sotterrare.
Allora li stava ascoltando, quel bastardo. Stiles boccheggia.

"Umh, ?" Sembra più una domanda che un'affermazione.
Derek ghigna ancora, scrutandolo attentamente, con un sorrisetto, come se riuscisse a vedere oltre la sua pelle. Oltre tutto.

"Stasera non andrai al pub." Afferma poi Derek, voltandogli le spalle.
Stiles dischiude la bocca.

"Perchè?!" Esclama, in disaccordo.

"Mi devi aiutare, Stiles, mi devi fare delle ricerche." Esordisce, andando in cucina a prepararsi un bicchiere d'acqua.

"Proprio stasera?" Insiste Stiles, imbronciandosi.

", Stiles. Sono troppo urgenti." Ringhia il licantropo, e Stiles non può dirgli di no. L'ex Alpha non glielo perdonerebbe poi.

Così il ragazzino alla fine si ritrova a dover cercare cose come 'i licantropi come si riproducono?' e 'la luna prima o poi collasserà?'

Stiles si risveglia dai suoi pensieri, guardando la ragazza.

«Sì, mi piacciono anche i ragazzi.» Sospira, per poi notare un ragazzo poco distante da loro.
Dio, ne ha visti tanti di Joker nel corso della serata, ma quello è qualcosa di eccezionale. È una sorta di Dio greco, anche se gli ricorda vagamente qualcuno.

«Scusami.» Borbotta allora, lasciando la ragazza sola, e avvicinandosi a quel bellissimo ragazzo, che sembra troppo grande per fare ancora il college.

«Joker, eh? Ti sei truccato da solo?» Inizia a parlare Stiles, con tono abbastanza atono. Il ragazzo si gira verso di lui, e Stiles cerca di scacciare la persistente sensazione di familiarità.

«No, mi ha aiutato un'amica.» Risponde l'uomo, anche se sente davvero male il timbro della voce, visto che la musica lo sta soffocando.

«Vuoi ballare?» Chiede Stiles, con un sorrisetto malizioso, e il Sexy Joker lo osserva un attimo, per poi annuire.
Non sembra di molte parole.
Una volta Stiles non si sarebbe mai sognato di chiedere di ballare ad uno simile, ma adesso crede di poterselo permettere. O almeno non sente più emozioni come vergogna o timidezza.

Porta il volto a poca distanza da quello del Sexy Joker- come ha deciso di chiamarlo- per poi strusciarglisi addosso. Stiles non fa altro che fissargli le labbra, con tanta voglia di assaporarle, per poi beccare il Sexy Joker fare lo stesso con le sue. Stiles gli circonda il collo con le braccia, e il ragazzo gli posa le mani suoi fianchi.
È uno strusciarsi addosso continuo, e nell'aria si può percepire una tensione sessuale assurda.
Uno scambio di sguardo affamati.

Poi Stiles porta il sexy Joker in un posto più tranquillo, notando però come siano familiari i suoi occhi azzurri. Perchè tutto di lui gli è così familiare? Eppure con la luce e tutto il trucco non riesce a ricordargli davvero qualcuno di sua conoscenza.
I due si avvicinano all'angolo divani, restando però in piedi. Restano qualche secondo in silenzio.

«Cerchi qualcuno?» Chiede d'un ttratto il Sexy Joker, notando come il ragazzino sembri guardarsi intorno. Stiles si volta verso di lui, abbassando un attimo lo sguardo.

«Forse una persona, ma dubito che verrà. Sai, non è un tipo da feste.» Dice Stiles, con la solita voce distaccata.

«Il tuo ragazzo?»

Stiles a quel punto sussulta impercettibilmente, scuotendo la testa, con l'accenno di un sorriso.

«Oh, no. Non so neanch'io cosa siamo.» Si confida, e il Sexy Joker torna a guardarlo attentamente.

«Sembri triste, ti ha fatto qualcosa questo ragazzo?»!Insiste il Sexy Joker, e il ragazzino impreca mentalmente per aver fatto scoprire le sue emozioni. Guarda il Sexy Joker negli occhi.

«Ha fatto la cosa peggiore di tutte.
Se n'è andato, senza neanche dirmi un ciao, capisci? Senza neanche dirmi 'Sai, Stiles, me ne sto andando per un po', stammi bene'. Niente!
Ero lì, davanti a lui, e tutto quello che ci siamo scambiati è stato un fottuto sguardo! Dopo tutti quegli anni, tutte quelle volte che ci siamo salvati a vicenda, cazzo! Tutto quello che abbiamo passato...! Solo uno sguardo...» Si sfoga Stiles, accorgendosi di aver iniziato a straparlare, con uno sconosciuto tra l'altro. Il Sexy Joker ha la bocca dischiusa.

«Stiles?» Domanda, incredulo.

«Sì, è il mio nome. Il tuo?»!Conferma il ragazzino, senza guardarlo in faccia. Parlare di Derek fa male, davvero male.

«Io...devo andare.» Lo lascia il Sexy Joker, scappando via, e Stiles si batte una mano in faccia. Ecco, a causa di Derek ha sprecato una nottata di follie. Perchè il licantropo deve influenzare la sua vita sempre così tanto? Dannazione!

Ritrova i suoi amici dopo un po' di tempo, e Malia, vicina a lui, gli sorride.

«Hey, Stiles, rimorchiato?» Gli domanda, ballando accanto ad un bel ragazzo.

Stiles annuisce.

«Stavo con un Joker stupendo, Mal, ma l'ho spaventato con le mie chiacchiere e se n'è andato.»!Borbotta l'umano, cercando di farsi sentire attraverso la musica. Malia corruccia lo sguardo.

«Aspetta, occhi azzurri?»

«Sì, un fisico pazzesco e una leggera barba."

Malia si ferma di botto.

«So che è molto diverso dal solito, ma queste luci devono averti dato alla testa." Mormora, pensierosa.

«Malia, che stai dicendo? Lo conosco?»

La coyote lo guarda negli occhi.

«È Derek, Stiles. È Derek.»

   
 
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