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Autore: DesiKookie93    19/08/2017    3 recensioni
Scopri una verità che i tuoi genitori ti hanno nascosto fin da quando eri piccola... pensando di farlo per il tuo bene...
Come la prenderai?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PoV You
 
La prima settimana di scuola trascorse in fretta, a parte i primi due giorni, fortunatamente non successe nulla e le lezioni furono tranquille.
Il fine settimana lo avevo passato nello studio di Yoongi, dove mi aveva fatto cantare e mi aveva insegnato un po’ a comporre i mixtape, anche se non ero nemmeno lontanamente brava come lo era lui.
 
- Ti ci vuole solo un po’ di pratica, non pretenderai di saperlo fare fin da subito? – mi disse lui con un sorrisino in volto.
- Lo so che mi serve pratica… - dissi io gonfiando le guance.
- Beh, puoi venire ad esercitarti ogni volta che vuoi, lo sai che non mi dai fastidio. – disse lui, premendo un dito sulla mia guancia che tenevo ancora gonfia. 

Così io avevo passato da lui tutta la giornata di sabato e anche quella di domenica.
 
Con i miei genitori la situazione non era cambiata molto, ancora non ci parlavamo.
Almeno questo con mio padre.
Con mia madre avevo iniziato a scambiare qualche frase, ma non avevamo una chiacchierata molto lunga, giusto qualche minuto prima che io me ne andassi in un’altra stanza.
 
Jungkook invece aveva passato alcuni pomeriggi fuori casa, insieme al ragazzo che aveva rincontrato a scuola, anche se non me lo aveva ancora presentato nemmeno una volta.
Non potevo non ammettere di essere curiosa di conoscere questo suo amico, però non volevo nemmeno costringere mio fratello a presentarmelo se non voleva.
Dopotutto io gli avevo presentato Yoongi perché avremmo passato tutti gli intervalli dell’anno insieme, e poi perché non volevo un altro terzo grado come quello che mi aveva fatto il primo giorno che lo ha visto.
 
Il lunedì seguente io mi alzai un po’ in ritardo rispetto al solito, ma non abbastanza tardi per essere in ritardo per andare a scuola.
 
Scesi in cucina convinta di trovarci già Jungkook, ma rimasi un po’ delusa quando invece non trovai nessuno.
 
Non sentii nessun suono in casa, tranne quello che stavo facendo io per preparare la colazione.
Se Jungkook fosse stato sveglio, avrei sentito qualcosa…
 
Decisi così di provare ad andare a chiamarlo, magari stava ancora dormendo.
 
Salii le scale e bussai piano alla sua porta, senza però ricevere risposta.
Aspettai qualche secondo, poi senza fare troppo rumore, aprii la porta della sua camera e sbirciai dentro.
 
In quel momento Jungkook si girò su un fianco mugugnando nel sonno.
Io mi avvicinai piano piano e lo guardai.
Era rannicchiato con un braccio piegato su cui teneva appoggiata la testa.
Era la stessa identica posizione in cui dormiva quando eravamo piccoli, e io proprio come allora lo trovai fin troppo adorabile.
Iniziai così ad accarezzargli la testa, un po’ mi dispiaceva svegliarlo.
 
- Jungkookie… - lo chiamai come quando eravamo piccoli, tenendo il tono basso.
- Uhm… - rispose lui, aprendo lentamente gli occhi. 

Quando mi vide, batté più volte le palpebre, e poi si strofinò gli occhi con la mano.
 
- Y/N… - disse, con la voce impastata dal sonno.
- Dobbiamo andare a scuola, devi svegliarti o faremo tardi… - gli dissi, accennando un sorrido vedendolo così. 

Lui mi guardò per qualche secondo, poi spostò le coperte e iniziò ad alzarsi.
 
- Tu preparati, alla colazione ci penso io. – gli dissi, dirigendomi verso la porta della sua camera, per tornare in cucina.
- Uhm… - rispose lui, annuendo mentre si dirigeva verso il suo armadio, ancora con gli occhi semichiusi per il sonno. 

Appena finimmo di prepararci, uscimmo di casa e iniziammo a camminare verso la scuola.
Io mi rimisi una cuffia come facevo sempre, però questa volta offrii l’altra a Jungkook, anche perché non volevo che me la prendesse come era già successo.
 
- Vuoi…? – chiesi, tenendo la cuffia tra le dita.
- Uhm? Sì… - rispose lui, guardandomi sorpreso prima di prendere la cuffia ed infilarsela nell’orecchio. 

Misi qualche canzone che mi piaceva, ovviamente non i mixtape di Yoongi.
Se lui avesse scoperto che li avrei fatti sentire a qualcuno senza il suo permesso, si sarebbe arrabbiato parecchio con me, e non mi avrebbe fatto più andare nel suo studio o ascoltare le sue nuove creazioni per un bel po’, e io non volevo che questo accadesse.
 
Infatti, quando la settimana prima Jungkook ci aveva chiesto cosa stavamo sentendo, io avevo risposto in modo vago proprio perché stavamo sentendo i mixtape, anche se un po’ mi dispiaceva mentirgli.
 
Arrivati a scuola, Jungkook fu subito assalito dalle ragazze non appena entrò in classe.
Io andai dritta al mio posto, erano lo stesso gruppetto che avevo in classe l’anno prima, e proprio come allora, si attaccavano al ragazzo più bello della classe, anche se quest’ultimo non le guardava più di tanto.
E Jungkook era davvero il ragazzo più bello della classe, o forse addirittura dell’intera scuola.
 
Stavo tirando fuori i quaderni per la prima lezione, tra cui quello su cui disegnavo, che avrei tenuto nascosto, quando sentii chiamarmi.
 
- Buongiorno, Y/N! –
- Uhm? – 

Alzai lo sguardo verso la fonte di quella voce, e mi ritrovai davanti un mio compagno di classe con cui avevo passato anche l’anno precedente, che mi stava fissando in modo malizioso.
 
- Che vuoi? – gli dissi, guardandolo un po’ male.
- Come siamo cattive… svegliata dalla parte sbagliata del letto? – mi disse lui sorridendo. 

Io non risposi, continuai a guardarlo sospirando.
Proprio come c’era quel gruppetto di ragazze che se la tiravano, c’erano anche i ragazzi che si comportavano allo stesso modo, tra cui quello che avevo davanti a me in quel momento.
Anche l’anno prima aveva provato a rivolgermi la parola, ma a me non stava per niente simpatico, quindi non c’eravamo mai parlati molto.
Non era brutto, anzi, era piuttosto carino, e se quest’anno non avessimo avuto in classe Jungkook, probabilmente le ragazze si sarebbero attaccate a lui, e lui non le avrebbe di certo rifiutate, anche perché ci provava con qualsiasi ragazza della scuola.
 
E a me quel genere di ragazzo non piaceva per nulla.
 
- Perché non usciamo qualche volta? Potresti scoprire qualcosa di me che ti piace… - mi disse lui, appoggiando una mano sul mio banco mentre con l’altra mi aveva preso il viso e mi aveva sussurrato quelle parole sulle labbra.
- Te l’ho detto anche l’anno scorso. Quelli come te non mi piacciono per niente. – gli dissi, scansandogli la mano con cui mi teneva il viso.
- Uuh… mi piaci di più quando ti arrabbi… - disse lui. 

Io lo fulminai con lo sguardo, e ringraziai la campanella che in quel momento suonò, seguita dall’entrata in classe del professore, che fece sedere tutti al proprio posto.
 
- Che voleva quel tipo? È un tuo amico? – mi chiese Jungkook, sedendosi vicino a me e tirando fuori il quaderno.
- L’unico amico che ho è Yoongi, quel tipo ce l’avevo in classe anche l’anno scorso… - dissi, facendo una smorfia. 

Vidi Jungkook guardare nella direzione del ragazzo che poco prima era davanti a me, ma non capii la sua espressione.
 
Il resto delle lezioni passò in fretta, e presto suonò la campanella dell’intervallo.
 
Vidi il solito gruppetto che stava per avvicinarsi di nuovo a Jungkook, quando sentimmo una voce proveniente dalla porta della classe che lo chiamava.
 
- Kookie!! – 

Io appena sentii quel nome, riconobbi la voce, e mi girai verso il ragazzo che aveva parlato.
Era lo stesso ragazzo che era venuto a chiamarlo il primo giorno di scuola mentre eravamo con Yoongi.
Ora che lo vedevo bene, era davvero carino.
 
Vidi Jungkook guardarmi e ricambiai lo sguardo.
 
- Scusa, oggi gli avevo promesso che avremmo passato l’intervallo insieme perché dobbiamo fare una cosa. Salutami Yoongi. – mi disse, andando verso quel ragazzo.
- E quella ragazza chi è? – chiese lui, rivolto a Jungkook ma con lo sguardo che mi guardava incuriosito.
- È Y/N!! – disse Jungkook, lanciando uno sguardo di sfida al ragazzo. 

Nel frattempo che parlavamo, io e Jungkook ci eravamo avvicinati a lui, anche perché io dovevo uscire dalla classe per andare da Yoongi.
 
- Lui è Jimin. Voleva conoscerti. – disse Jungkook con tono rassegnato, vedendo lo sguardo curioso di Jimin su di me, e il mio che era altrettanto incuriosito su di lui.
- Oh, piacere. – dissi, arrossendo leggermente.
- Oh che carina. Piacere mio. – disse lui sorridendo e facendo un breve inchino. 

Essendo in quel momento vicino a lui, ne approfittai per guardarlo meglio.
Si notava subito che non fosse italiano, ma non dimostrava nemmeno la mia età, anche se aveva qualcosa che faceva capire che fosse più grande di Jungkook.
Aveva i capelli rosa, cosa che lo rendevano adorabile, e quando sorrideva era davvero tenero.
 
- È meglio che andiamo adesso, o vuoi passare qui tutto l’intervallo? – disse Jungkook, e a me parve un po’ spazientito.
- Ok ok, calmati. Non sto facendo nulla di male. – gli rispose Jimin sorridendo. 

Ci salutammo e io andai finalmente verso la classe di Yoongi, e lo trovai ad aspettarmi fuori dalla porta della sua classe.
 
- Scusa il ritardo, mi sono fermata un attimo a parlare. – gli dissi.
- Con Jungkook? –
- Ricordi il ragazzo che è venuto a chiamarlo il primo giorno di scuola? Me lo ha presentato. –
- Mmh? Ora capisco perché sei arrossita. – disse lui ghignando.
- Ehi! – risposi gonfiando le guance.
- Beh, non c’è nulla di male ad essere timidi. Non ti stavo prendendo in giro. – mi disse lui, e iniziammo ad avviarci al nostro solito posto. 

Passammo l’intervallo tranquillamente, parlando delle lezioni e ascoltando musica.
 
Quando tornai in classe, mancava ancora qualche minuto prima dell’inizio delle lezioni, e Jungkook non era ancora tornato.
 
Presi posto al mio banco, decisa a voler disegnare qualcosa per far passare il tempo, ma quando stavo per tirare di nuovo fuori il quaderno dei disegni, il mio braccio venne afferrato in malo modo e strattonato.
 
Mi girai verso il colpevole, e mi ritrovai davanti quel gruppetto, e tutte mi stavano guardando come se volessero incenerirmi.
 
- Che volete? – dissi, senza minimamente nascondere il fatto che mi facevano innervosire solo a guardarle.
- Non ti azzardare a rivolgerti a noi con quel tono! – disse una di loro, in tono minaccioso. 

Il problema è che a me non facevano né caldo né freddo le sue parole.
Erano quelle tanto brave a parole, ma quando si trattava di fatti non facevano nulla.
Altrimenti l’anno prima mi avrebbero fatto qualcosa.
 
- Che rapporti hai con Jungkook? – chiese un’altra, squadrandomi.
- Che vuoi dire? – chiesi. A loro che importava?
- Vieni sempre a scuola con lui e tornate a casa insieme… e non sembra per niente dispiacergli di stare seduto vicino a te… -
- Cosa gli hai fatto? È impossibile che tu ti avvicini ad un ragazzo… - disse un’altra.
- Gli abbiamo già chiesto se sei la sua ragazza… - disse la prima.
- E lui cosa vi ha risposto? – chiesi, un po’ incuriosita.
- Niente, se n’è andato senza risponderci. – rispose lei, voltando lo sguardo contrariata.
- Quindi perché dovrei dirvi qualcosa io? È Jungkook che volete, io che centro? –
- Semplice. Devi stargli lontano. A partire dal fatto di venire a scuola e tornare a casa con lui. E inoltre cambia anche banco. L’anno scorso non mi sembrava ti dispiacesse non avere nessuno seduto vicino a te. – continuò la prima che aveva parlato, guardandomi dall’alto in basso.
- Perché dovrei fare quello che volete voi? – chiesi alzandomi, e andando vicino alla ragazza guardandola con sfida, cosa che la spaventò un po’ e la fece indietreggiare. – E poi… abitiamo nella stessa casa, quindi non possiamo non venire a scuola insieme. – aggiunsi, senza però specificare che eravamo fratelli. 

Era meglio fargli credere qualcos’altro a loro, no?
 
L’anno prima non gli avevo mai risposto, quasi fingevo che non esistesse quando parlava, perché mi infastidiva e basta, ma in quel momento il mio corpo reagì da solo, anche io stessa ne fui sorpresa.
 
- Te ne pentirai. – disse lei, senza riuscire a nascondere un leggero tremolio nella voce. 

Detto questo, se ne tornarono tutte al proprio posto, perché era suonata la campana, e in quel momento arrivò anche Jungkook.
 

 
PoV Jungkook


Dopo che io e Jimin ci fummo allontanati dalla mia classe, andammo verso un’aula vuota, perché Jimin voleva allenarsi un po’ nel ballo anche durante l’intervallo scolastico.
Quando entrammo, io misi la musica dal mio cellulare, e lo guardai mentre ballava, correggendolo a volte se sbagliava un passo.
 
- Certo che Y/N è proprio carina. Nella mia classe non me ne piace nemmeno una. – disse Jimin quando fece una pausa per bere un po’ d’acqua.
- Sì, ma non provarci. È mia sorella. – dissi, guardandolo male.
- Lo so. Come fratellino sei proprio geloso lo sai. –
- Mph… - risposi, girando lo sguardo. 

Non mi piaceva l’idea che il mio migliore amico potesse mettersi con mia sorella, e poi non sarebbero mai andati bene come coppia, o almeno io non ce li vedevo per niente.
 
- Sai se ha già il ragazzo? –
- Jimin!! –
- Calmati, ero solo curioso. Comunque non credo sia il mio tipo, quindi puoi stare tranquillo. –
- Se ti mettessi con lei dovresti cambiare colore di capelli… a lei piacciono i colori scuri… - dissi con un sorrisino, volevo prenderlo un po’ in giro, però non stavo mentendo. - … l’unica cosa che so è che ha un migliore amico. Se avesse un ragazzo non passerebbe tutto il tempo con il suo amico no? –
- Magari il suo ragazzo non è di questa scuola… -
- Anche il fine settimana lo passa con il suo amico. –
- Oh… allora non credo che abbia il ragazzo. –
- Mhp… -
- Comunque… Fossi in te starei attento. – mi disse in tono serio.
- Che vuoi dire? –
- Beh, per quel poco che ho visto è molto timida e da quello che mi hai raccontato tu è dolcissima. Quindi se qualcuno vuole prenderla in giro ce la farà senza troppi problemi… sai di che parlo… -
- Se qualcuno prova a farle del male se la vedrà con me. – dissi deciso.
- Beh, meglio se non le capita nulla. – disse Jimin. 

In quel momento suonò la campana, ed entrambi tornammo nelle nostre rispettive classi.
 
Quando mi diressi al mio banco, notai lo sguardo della “capa” del gruppetto che mi assale tutte le mattine puntato su mia sorella, anche se cercava di nasconderlo.
Notai che il suo sguardo era un misto tra uno sguardo di sfida e uno spaventato.
Mi chiesi se per caso mi fossi perso qualcosa, ma quando mi sedetti vicino a mia sorella, la guardai, e la trovai tranquilla come al solito.
 
Non potevo sapere cosa fosse successo solo qualche minuto prima tra di loro.
 
Quando suonò la campana della fine delle lezioni, ricacciammo tutto nella cartella, e io notai che mia sorella non aveva riposto UN quaderno nello zaino, ma DUE.
Eppure ne usava solo uno per la lezione, però non sapevo se fosse il caso di chiederle qualcosa, magari era qualcosa che teneva per lei.
Anche se ero dannatamente curioso.
 
Uscendo dalla scuola, sentii un brivido lungo la schiena, come se qualcuno ci stesse osservando di nascosto, e quando mi girai indietro, vidi un ragazzo allontanarsi, ma ci stava dando le spalle in quel momento, quindi non poteva essere lui.
Che mi stavo immaginando qualcosa dopo la frase che mi aveva detto Jimin?
 
A proposito di Jimin, quando arrivammo al cancello della scuola, lo trovai lì ad aspettarci, che sorrise quando vide mia sorella.
 
- Vi va se facciamo un pezzo di strada insieme? – chiese, guardando entrambi.
- Sì certo, perché no? – disse mia sorella, girandosi a guardarmi. 

Io annuii ed iniziai a camminare, la casa di Jimin non era molto distante dalla nostra, quindi avremmo fatto quasi tutta la strada insieme.
Jimin camminò al fianco di mia sorella, e io continuavo a guardarlo con la coda dell’occhio.
 
Le faceva molte domande, forse troppe, e lei non rispondeva proprio a tutte.
Un po’ ne ero contento, non mi sarebbe dispiaciuto se fossero diventati amici, anche perché così quando io sarei uscito di nuovo con lui, sarebbe potuta venire anche lei.
Però non volevo che entrassero troppo in confidenza.
 
Già non sopportavo il fatto che Yoongi la conoscesse meglio di me, se poi ci si fosse messo anche Jimin...
Non ci volevo pensare.
Quando arrivammo al punto in cui dovevamo prendere strade diverse, Jimin salutò mia sorella baciandola sulla guancia, e io dovetti trattenermi dal volerlo spingere.
Insomma, non la conosceva nemmeno da un giorno.
Vidi lei arrossire e salutarlo con un filo di voce.
In quel momento notai che se fossero da soli e Jimin fosse un qualunque ragazzo, lei si sarebbe fatta abbindolare fin da subito, proprio come mi aveva detto Jimin poche ore prima.
Se arrossiva così per un bacio innocente sulla guancia, chissà se l’avrebbe baciata sulle labbra.
 
Ma che mi mettevo a pensare? Stavo viaggiando troppo con la fantasia.
 
Però su una cosa ero sicuro. La dovevo proteggere.
Stamattina avevo fatto finta di nulla, ma avevo visto quel ragazzo afferrarle il viso e parlarle sulle labbra, solo che poi le ragazze che avevo intorno mi avevano distolto l’attenzione da loro, quindi non avevo nemmeno visto come avesse reagito lei.
 
Quando Jimin se ne andò, riprendemmo a camminare, e io non smettevo di guardarla con la coda dell’occhio.
 
- Non sei davvero abituata ai ragazzi eh? – dissi, con tono scherzoso.
- Non sono abituata ad essere baciata sulla guancia… - rispose, gonfiando le guance.
- Ma se io lo faccio sempre. – dissi un po’ offeso, lasciandole un bacio veloce sulla guancia dopo averlo detto, e vedendola arrossire e abbassare lo sguardo.
- A parte te non l’ha mai fatto nessuno… - disse a bassa voce, ma non abbastanza da non farsi sentire.
- Beh, io non ho nessuna intenzione di smettere di farlo. – dissi aprendo la porta di casa, per poi baciarla di nuovo sulla guancia. 

Lei si bloccò sulla soglia e mi guardò avvampando, e io la guardai sorridendole, per poi dirigermi verso la mia camera, lasciandola lì dov’era.


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- Angolo Autrice – 

Finalmente scopriamo chi è l’amico di Kookie, e ovviamente non poteva che essere Jimin! XD
Scusate il ritardo, questo capitolo avrei dovuto postarlo ieri, ma ho avuto un po’ di difficoltà a scriverlo. ^^”
Molte cose che sarebbero dovute succedere in questa storia, che io avevo pensato prima di iniziare a scriverla, sono cambiate drasticamente, come ad esempio il fatto che la protagonista e Kookie fanno pace subito non sarebbe dovuto succedere, il fatto che non gli dispiaccia essere compagni di banco e di classe doveva essere il contrario proprio perché sarebbero dovuti essere ancora arrabbiati tra di loro a questo punto della storia, però mentre la scrivevo gli avvenimenti sono cambiati inserendo alcune scene, tipo quella del temporale, e quindi adesso devo pensare bene come scriverla, perché non vorrei cambiarla a tal punto da non riuscire ad inserire alcune scene che ritengo le più importanti, e con cui senza di esse la storia non avrebbe molto senso.
 
Spero che vi sia piaciuto e ringrazio chi lo leggerà, chi ha messo la storia tra le preferite/seguite/ricordate e a chi lascia una recensione.
 
Bacioniii <3
   
 
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