Libri > Shadowhunters
Segui la storia  |       
Autore: WhiteRaven_sSR    20/08/2017    2 recensioni
Questa storia nasce dalla mia passione per i personaggi poco considerati o non protagonisti nelle opere in cui si muovono. E' ambientata nel mondo di Shadowhunters, ma i quattro stregoni protagonisti sono personaggi originali. Il rating potrebbe subire variazioni.
---------------------------------------------------------------------------------------------------------
"[...]I dubbi sorgono quando sono i Nephilim, gli Shadowhunters a fare le regole per tutti, basandole sulle loro esperienze, tradizioni, famiglie, punti di vista. Già. Ma che ne è di noi? Del nostro punto di vista. Che ne è dei Figli di Lilith che da sempre risolvono i loro casini? Anche noi abbiamo le nostre regole. E loro non sono nessuno per giudicarci!"
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ci vollero ore perché Ash si svegliasse e si rendesse conto di essere sveglio. Intanto Gilbert e Salem avevano fatto in tempo a prendere il thè, parlare un po' di ciò che era accaduto in quegli anni mentre si erano sentiti per messaggio di fuoco senza però potersi vedere a causa di impegni vari, avevano preso un altro thè, mangiato biscotti, sentito Oskar fare rumore dal piano di sopra, preso un altro thè. Insomma, all'ennesima tazza di thè, oltre a non sopportare l'idea di dover andare al bagno ogni dieci minuti, Gilbert si era decisamente scocciato.
Scocciato era forse dire poco, la pazienza aveva iniziato ad abbandonarlo già mentre parlavano delle loro vite private, in cui il francese aveva raccontato all'altro di lavorare spesso e volentieri per i più prestigiosi musei di Francia. Poco amante dell'aria aperta e del verde di per sé, ciò che aveva spesso frenato Gilbert era anche dovuto a questo. Tutto ciò che sapeva riguardo il mondo dell'arte, della musica, del cibo di Francia e paesi limitrofi, non era dovuto ad altro che alla teoria studiata sui libri. Più o meno recenti, più o meno famosi, ma pur sempre libri.
Come ogni stregone che si rispetti, vista la sua età, conosceva la storia poiché l'aveva vissuta, ma a livello pratico, ovviamente non era paragonabile agli altri tre e lo sapeva bene. Perso nei propri pensieri, solo dopo qualche secondo si accorse che Salem stava parlando con lui.
Andiamo, si è svegliato.” disse l'egiziano, alzandosi in piedi.
Come fai a saperlo?”
Istinto”
Che fossero legati da una sorta di legame fraterno o da una magia arcana, così come da un semplice incantesimo, non avrebbe saputo dirlo.
Si diresse quindi al piano superiore assieme all'egiziano, raggiungendo l'infermeria in pochi minuti, dove ora Ash si era tirato a sedere, intento a strofinarsi un occhio per il lieve status post sonno ancora presente nel suo corpo, se così si poteva dire. Nel vederli arrivare, sorrise entusiasta.
Quanto ho dormito?”
Troppo, mio caro, è ora di rimettersi al lavoro o il caro Oskar ne farà le spese” lo riprese ridacchiando il fratello, andando a sedersi sul bordo del letto, osservandolo. In realtà tutti sapevano che a Oskar di quella faccenda non importava assolutamente nulla e se avesse voluto, sarebbe potuto fuggire all'istante in uno dei propri soliti posti dimenticati da Dio, godendosi i prossimi venti o trent'anni, continuando a creare scompiglio come al solito. Fugge sempre, lo sanno tutti. E nemmeno per codardia, quanto perché reputa ogni cosa una seccatura.
Ci pensò Gilbert a chiamarlo, tornando a riunire tutti e quattro nella stessa stanza, pronti ad ascoltare le spiegazioni dell'egiziano ancora a letto.
Dovette concentrarsi un po' per cercare di reprimere momentaneamente la follia che lo attanagliava ormai da qualche centinaio di anni, ma dopo diversi respiri e un'applicazione momentanea di un sigillo cartaceo a sé stesso, trovò la concentrazione necessaria. Il suo sguardo era diverso, in un certo senso. Dolce, rilassato e giocoso come sempre, ma allo stesso tempo determinato e consapevole che avrebbe avuto a disposizione poco tempo.
Sono quasi certo che fosse un ghoul, un soggiogato di qualche vampiro per il tipo di sentimento che ho sentito. La disperazione del subconscio, mista al dovere di assecondare il volere del padrone...nessun Nascosto sano, per così dire, avrebbe provato emozioni tanto contrastanti, a meno che non fosse stato minacciato di morte.” iniziò a spiegare.
Ovvio che partirono le lamentele di Oskar con tanto di insulti verso i vampiri. Non sanno proprio stare buoni quei dannati, a sentire ciò che diceva o sembrava saperne.
Suppongo dovremmo andare a trovare anche loro...” sospirò Salem.
Non se ne parla, sono stufo di fare la palla da biliardo tra istituti e covi vari, che vengano a prendermi se vogliono!” sbottò Oskar.
In effetti iniziava a sembrare una partita a flipper, con loro sballottati di qua e di là come piccole palline metalliche. Ovviamente la pazienza del corvo aveva un limite.
Datti una calmata e vediamo di risolvere la cosa, ok? Magari potremmo chiedere al capo clan di raggiungerci da qualche parte.” propose Salem.
Il ragionamento non faceva una piega, se si fosse parlato di persone normali. Mondani, streghe o stregoni forse, ma tirare fuori dei vampiri dal loro covo per chiedergli un incontro, equivaleva a chiedergli di rendersi vulnerabili. Contando anche la luce diurna. Sospettosi per natura, non si sarebbero mai presentati in un piccolo gruppo a sé stante, quando potevano godere della protezione del clan. In teoria.
Inviarono un messaggio di fuoco diretto ai Lowtower, che prontamente risposero con gli indirizzi che i vampiri erano soliti frequentare in città. Rimasero sorpresi nello scoprire che il capo clan era una ragazza piuttosto singolare, ma che allo stesso tempo sembrava esserci un individuo altrettanto influente in città.
E questo come cavolo si pronuncia?!” sbottò ancora una volta Oskar, fissando il foglio, su cui erano riportati non solo gli indirizzi in lettere latine, ma anche...cos'era quello, cinese?
Quindi iniziarono a partire insulti anche ai cinesi. La cosa fece ridere Salem e preoccupare Gilbert. Oskar ne aveva proprio per tutti, senza contare etnia, genere, religione, politica. Per lui tutti avevano qualcosa da criticare, era nel suo carattere, quando ci si metteva, come in quel caso, ormai spazientito.
Ma al momento non aveva importanza, poiché la precedenza andava alla capo clan, una certa Allison Scoresby, una anglo-americana “fuori dagli schemi” a quanto gli avevano raccontato. Dopo essersi quindi assicurati che Ash stesse bene e fosse in grado di rimettersi in piedi da solo, non gli restava altro da fare che sistemarsi e avviarsi verso la prossima meta in tutta calma, poiché avrebbero dovuto aspettare il tramonto. Gilbert già lo immaginava che non si sarebbe dovuto aspettare nulla di buono, ma era curioso di capire quanto fossero particolari i Nascosti di quella città.

Camden Town, ecco la loro prossima meta. Quartiere singolare per i suoi mercati e negozi all'insegna del gotico, le luci brillanti, i locali vividi e altrettanto particolari. Insomma, quel piccolo quartiere era un sogno per qualsiasi giovane alla ricerca di un po' di brio notturno e i quattro stregoni lo sapevano bene, specie se il luogo pullulava di Nascosti. Peggio ancora nel sapere che l'indirizzo fornitogli dai Lowtower conduceva direttamente a un pub in stile gotico-rococò in un mix cozzante di epoche e colori che trovava luogo dall'unione di medievale e moderno, quantomeno al meglio impastato dal proprietario del locale. Come molti edifici presi a tema da qualche videogioco o simile, il pub sorgeva su due piani, presentandosi all'esterno come una sorta di Sagrada Familia in miniatura, una piccola cattedrale con guglie dall'apparenza antica, ma costruita completamente con macchinari e strumenti moderni, nonché materiali. Lo stile di Gaudì infatti non era comparabile alla struttura moderna, con intarsi rotondi sulle volte esterne, in prossimità delle grandi vetrate dai colori sgargianti, rappresentanti diverse creature mitologiche quali fate, vampiri, lupi mannari e altri invece che i classici temi cattolici riportanti spesso e volentieri la nascita e i miracoli del Cristo. Come il monumento spagnolo, ma non meno della stessa Notre Dame francese, iperboloidi, volte e paraboloidi nella struttura esterna non mancavano, così come i conoidi a formare le quattro guglie, una per ogni angolo della piccola cattedrale, che tendeva a svilupparsi più in altezza, che in larghezza.
Se vi chiedete dove fosse presente lo stile rococò in tutto questo, la risposta era all'interno della struttura. Superato un gruppo di Seelie intenti a ridere e scherzare, dopo aver fatto la fila come chiunque altro, non essendo raccomandati (benché Oskar avrebbe voluto bruciare il buttafuori all'ingresso) o muniti di pass speciale, riuscirono a entrare in quello che scoprirono essere un club non solo per vampiri, ma per qualsiasi Nascosto volesse farvi parte. Vampiri tanto clementi, in un certo senso, erano una novità per tutti.
All'interno le luci calde tendenti al rosso, o rosse completamente in alcune zone della cattedrale, splendevano e illuminavano solo parzialmente la piccola navata singola, composta di colonne elicoidali come il famoso monumento spagnolo, impreziosite da decorazioni lungo tutta la superficie, alla cui estremità si congiungevano le arcate semplici, definenti la struttura a croce latina tipica dei monumenti dell'epoca che si era voluta riportare. Le pareti in effetto pietra erano tuttavia decorate con modanature e dipinti repliche di opere famose, spesso francesi, affiancate o sovrastate da decorazioni quasi pacchiane e obsolete. Sollevando il capo, magari di giorno vista la scarsa luce, sarebbe stato possibile notare la ricercata pienezza del soffitto, con altre modanature, altre decorazioni in gesso o materiale similare, tutto in uno scuro grigio fumo perlescente, che la notte o al buio dava un effetto brillante grazie alla tecnica di glitter fosforescenti fini e non troppo vistosi. Il tutto per delineare le figure applicate al soffitto, nient'altro che angeli dagli occhi luminosi nel buio, quasi un effetto tapetum lucidum presente negli occhi degli animali, volendo dare la sensazione di essere non solo osservati, ma invidiati da quegli esseri tanto celesti, quanto intoccabili e lontani, che a parer loro neanche sapevano cosa fosse il piacere. Un bel pugno nell'occhio di architettura e arredamento, contando i cassettoni altrettanto eleganti in legno, le panche ai lati uguali a quelle presenti nelle chiese vere e un rosone sopra alla porta d'ingresso che con la luce della luna rifletteva sul pavimento l'ombra scura di un demone alato, forse lo stesso Lucifero. La quantità di riferimenti non solo al cielo, ma anche agli stessi Nephilim, con riferimenti razzisti, non mancavano di certo.
Era presente anche un secondo piano, o meglio un pianerottolo che non occupava tutta la superficie della navata o il soffitto non sarebbe stato visibile, creato in metallo scuro da cui era possibile accedere da una scala al fondo della sala. Ma con tutto quel caos, era difficile riuscire a vedere bene i dettagli.
Proprio un bel posticino...” disse con sarcasmo Salem.
Gli occhi di Gilbert erano fissi sul soffitto, quasi fosse più intento a ricercare un senso logico nello stile che altro, mentre Ash era tornato alla propria gioiosa pazzia per scelta. Che dire invece di Oskar, perfettamente a suo agio in mezzo a quel caos di gente che iniziava ad affollare la pista da ballo, ovvero tutta la superficie possibile del pavimento, affiancato da Salem, ora intento a cercare qualsiasi cosa gli fosse potuta tornare utile a trovare la capo clan.
Il soffitto è sbagliato. Avrebbero dovuto lasciare la formazione a intersecazione così com'era invece di riportarci le modanature ottocentesche, quello stile non c'entra assolutamente niente! Per non parlare delle sculture sulla destra messe lì a caso negli incavi...santo cielo, le riproduzioni del Bernini!” sbottò Gilbert, con grande sorpresa di tutti, voltatisi a guardarlo con un non so che di sconvolto. Forse lo avevano fatto perché erano lì per un nephilim morto e non perché l'idea di affiancare il Bernini a una sala gotica fosse un'idea di cattivo gusto...
Ma qualcuno alle sue spalle sembrò non apprezzare il commento, tanto da attirare la loro attenzione con dei borbottii sommessi gutturali, una sorta di ringhio di minaccia che avrebbe fatto seguire parole ben poco simpatiche se non fosse stato per l'aura dei gemelli. Quando l'uomo realizzò che Gilbert era con loro, abbassò lo sguardo e se ne andò in mezzo alla folla.
Oskar sembrò apprezzare il gesto, tanto da andare a mettere un braccio attorno alle spalle del francese, dandogli un lieve colpo alla spalla, tipico gesto per congratularsi.
Allora non sei inutile come sembri! Facciamone altri commenti scemi del genere, magari riusciamo a divertirci un po' scatenando una rissa.”
Non sono commenti scemi, è arte!” sbottò di nuovo Gilbert, gonfiando le guance.
Mentre i due si prendevano in giro e bisticciavano, Ash intravide un bancone e attirò l'attenzione degli altri tre, facendoglielo notare. Evidentemente il servizio bar non era assente e la cosa sembrava rendere felici tutti i presenti.
Più di un cliente infatti era seduto sui sedili rialzati dalle lunghe gambe in metallo, tipiche di discoteche e bar americani, rendendo a tratti la vista difficile del bancone, anch'esso in uno scuro materiale luminoso, che tuttavia non sembrava metallo. Avvicinandosi, era possibile notare che la superficie sembrava essere completamente decorata con motivi gotici alternati ai tipici gigli simbolo della casata reale di Francia e della famiglia Borbone. Per poco a Gilbert non venne un colpo nel vederlo. Avrebbe avuto voglia di bestemmiare in tutte le lingue che conosceva, ma si limitò a qualche imprecazione francese.
Come al solito pensò Salem alla questione diplomatica, spingendosi verso il bancone per chiedere al barista dove avessero potuto trovare Allison.
Chi la cerca?” chiese l'uomo sui trentacinque, tatuato da capo a piedi o quasi.
I Lowtower ci hanno autorizzato a cercarla per l'incidente riguardante il nephilim morto di qualche giorno fa. Non siamo in cerca di rogne, vogliamo solo scagionare uno dei nostri, siamo disposti anche a scendere a compromessi, non è un problema...”
Chi vuole intendere, intenda.
In quel momento, un sorriso furbo baluginò non solo sul viso del barista, ma anche su quello di una ragazza seduta su uno degli sgabelli, che fino a poco prima aveva dato le spalle al bancone, i lunghi capelli rosso fuoco lasciati sciolti sotto al cappello da cowboy, in stile con il resto dell'abbigliamento. Nel sentire il discorso, con un gesto veloce della mano aveva estratto una pistola giocattolo verde fluo e l'aveva portata alla testa di Salem, premendo il grilletto. Allo stesso tempo, dalla sua bocca era fuoriuscito un pallone creato con la gomma da masticare, che era esploso assieme al grilletto.
Bang!” disse lei, scoppiando poi a ridere.
Salem sospirò. Se avesse voluto fermarla, gli sarebbe bastato intensificare la propria aura e lei sarebbe soffocata. O le avrebbe dovuto far esplodere la testa con la forte pressione, visto che in fondo era già morta.
Nella risata infatti, i denti da cacciatore della notte erano stati ben visibili, ma lei sembrava non preoccuparsene.
Lui la squadrò da capo a piedi, curioso di capire il motivo di quel gesto, mentre lei non si era mossa di un millimetro, fissandolo con aria innocente, ma allo stesso tempo decisa, quasi avesse potuto saltargli addosso da un momento all'altro. E' una vampira, non si può pretendere.
Cerchi Allison, tesoro? Posso portarti da lei, se vuoi.” disse poi, senza smettere di fissarlo.
Il suo interesse nei confronti dello stregone era evidente, ma non si capiva bene dove volesse andare a parare o cosa le passasse per la testa. Forse era dovuto all'aura di Salem, percepibile da lunghe distanze se lui non la occultava, ora attiva più che mai per mettere soggezione a chiunque osasse sfidarlo. Nonostante la sua calma, era un'anima irrequieta.
La ragazza sembrò accorgersi solo dopo degli altri tre, curiosa e sorpresa di notare l'altro gemello, alla quale sorrise con nulla di buono in mente.
Ma siete due. Non mi dispiace nemmeno tuo fratello, potremmo anche vederci tutti e tre assieme...” disse, maliziosa finchè basta.
Ora basta coi giochi, ho bisogno di parlare con la tua capo clan. E' importante.” tagliò corto lui, osservando i suoi occhi verde dorato.
L'altra sembrò sospirare, scendendo dallo sgabello facendo stridere appena la pelle sotto a quei jeans fin troppo corti, la camicia a scacchi blu e neri annodata sotto al seno in un fiocchetto che attirava decisamente l'attenzione. Ai piedi tuttavia, erano ben visibili gli stivali americani in tinta col cappello.
Non ti porterò da lei gratis, voglio qualcosa in cambio. E' così che fate voi, giusto?”
Salem si mise a ridere, scuotendo la testa.
Senti, ci sono altre duecento persone almeno qui dentro che sapranno indirizzarmi da lei, non starò certo qui a pregarti. Mi basta un incantesimo per localizzarla, volendo.”
Non hai nulla di suo, non sai nemmeno che faccia abbia. Solo un nome. Puoi trovare una persona solamente con un nome? Io non credo...”
In effetti aveva ragione. Per quanto potesse localizzare le persone per etnia o razza grazie a una stima grossolana degli abitanti in città, trovare un singolo soggetto in quella bolgia senza sapere nulla, sarebbe stato difficile. Lo stregone avrebbe anche potuto ucciderla sul posto e cercare qualcun altro, ma quella specie di gioco sembrava divertirlo. Meno gli altri, che parevano volerlo uccidere da un momento all'altro, ma poco importava.
Quindi Salem si mise l'anima in pace, fingendo di dargliela vinta solo per accelerare i tempi e capire cosa volesse la ragazza.
Che vuoi?” chiese scocciato, sospirando.
Il sangue, ovviamente, che altro dovrebbe volere un vampiro? E il tuo numero, magari...”
Oskar scoppiò a ridere, mentre Gilber sbiancò, sul punto di svenire. Sembrava un circo degli orrori tutta quella storia, altro che un caso di omicidio da risolvere. Sballottati per la città tra nephilim scorbutici, lupi mannari distratti e ora questo! Troppo per uno come il francese, più rintanato nel proprio studio o al lavoro, che a contatto con le persone.
Dai Salem, dalle ciò che vuole e andiamo. Ha fegato, la ragazza...” ridacchiò Oskar.
L'egiziano fissò la donna per un istante, dovendo abbassare appena lo sguardo, data la differenza di altezza di circa dieci centimetri o poco più.
Se berrai il mio sangue, morirai”
Questo lo credi tu”
Quanti anni hai, ragazzina? Centocinquanta? Duecento? Tocca il mio sangue con la lingua e ti carbonizzerai come fossi alla luce del sole.”
Diciamo che quasi quattromila anni di differenza si sarebbero fatti sentire. E non poco. Sospirando, la ragazza gettò la spugna, abbassando lo sguardo, dovendo ammettere la sconfitta. Quando risollevò il capo sorrideva come una bambina, masticando la gomma con noncuranza.
Mi accontento del numero, allora” disse, allegra.
Con tutta la pazienza del mondo Salem si apprestò a cercare carta e penna per lasciarglielo scritto, dovendo quasi volutamente per forza sottostare alle sue condizioni. Era un gioco che voleva vedere come sarebbe andato a finire, tutto qui.
Ora mi porti da lei?” chiese poi, consegnandole il foglietto.
La rossa sorrise, continuando a muovere la bocca per masticare la gomma, infilando il foglio nella tasca posteriore dei jeans per poi fare strada verso il fondo della navata. Man mano che attraversavano la sala e la folla, la gente si fece largo per farli passare e tornare a ballare, qualcuno scocciato per essere stato interrotto dai quattro stregoni. Si accorsero che stavano raggiungendo la base della scala in acciaio nero e una volta raggiunta videro che l'entrata era sorvegliata da due guardie del corpo, una corda posta da un'estemità all'altra del corrimano indicava che era negato l'accesso a chi non disponeva dell'autorizzazione necessaria.
La ragazza tuttavia sembrava sapere il fatto suo e dopo essersi avvicinata a uno dei due uomini di guardia, gli aveva sussurrato qualcosa all'orecchio, ridendo come una specie di oca giuliva. Ciò le aveva garantito l'accesso al pianerottolo, con tanto di stregoni al seguito. La musica alta aveva impedito loro di sentire ciò che i due si erano detti, ma solo perché nessuno dei quattro aveva avuto voglia di attivare qualche incantesimo per poterlo fare. Con quattromila anni di esperienza alle spalle, difficilmente i gemelli trovavano qualcosa in grado di fermarli, se solo avessero voluto, ma si sapeva che la noia era ormai all'ordine del giorno per loro.
Non impiegarono tanto a raggiungere il pianerottolo, giusto un paio di rampe e via, prima di procedere per una specie di sala d'attesa con tanto di poltrone e divani in pelle, oltre che tavolini e qualche persona in cerca di intimità. Evidentemente quella era la zona riservata ai vip, munita di tutti i comfort oltre che di freccette e biliardo.
Al termine della sala, in open space con il piano inferiore, una tenda separava a metà l'intero pianerottolo, con altri due bodyguard a guardia del centro, dove probabilmente c'era l'apertura verso un'altra stanza. La tenda infatti nascondeva una parete in cartongesso o simile, e venne aperta dai due uomini ai lati per scoprirne una porta, nella cui serratura la ragazza inserì una chiave estratta dalla tasca anteriore dei jeans.
Fece strada all'interno, anch'esso una specie di pugno in un occhio in termini di arredamento, che contava una scrivania, una poltrona, un letto per le occasioni meno formali e diversa mobilia più o meno antica. Delle due stanze, quella era l'unica chiusa, come una scatola scura fluttuante nel bel mezzo del nulla, se non fosse stato per il pavimento metallico alla sua base, ricoperto finemente perché non lo sembrasse una volta sopra, ovviamente.
La musica veniva attutita un bel po' dalle pareti, scure e luminose allo stesso tempo per il nero e la presenza di oro ovunque, anch'esse riempite delle più strane forme decorative di epoche diverse.
Dunque, stavi dicendo che è morto un nephilim e siete disposti a insabbiare la cosa.” disse a un certo punto la ragazza, prendendo posto su una poltrona fucsia, le gambe su uno dei braccioli, il busto sull'altro lato.
Fece cenno di sedersi dove volevano, come fosse a casa propria. Ogni forma di divertimento era sparita dal suo viso, lasciando spazio a ciò che era veramente sotto a tutto quel trucco non solo dovuto al vero e proprio make up, nel complesso nemmeno esagerato, ma anche a quei modi di fare da donna vissuta. Una sedicenne o giù di lì dal viso perfetto, marmoreo e ben visibile sotto alla luce leggera, ma presente nella stanza.
Il pallore della ragazza, in contrasto con quei capelli rosso fuoco tinti quasi a far concorrenza a uno degli stili di Rihanna, risaltava bene con il resto della sala, più intima rispetto a sotto, ma altrettanto confusionaria.
I quattro presero posto chi sul bordo del letto, chi sull'ennesimo divanetto, come fosse una specie di riunione per prendere il the delle cinque, più che un incontro con il capo clan dei vampiri.
Vorremmo parlarne con il capo clan, se non ti dispiace” accennò Gilbert, ancora sconvolto per quel caos di stile, inguardabile ai propri occhi.
Salem e la ragazza ridacchiarono, Oskar gli lanciò l'ennesimo sguardo atto a farlo sentire imbecille, sorridendo a prenderlo in giro, mentre Ash sgranocchiava delle patatine raccattate al piano di sotto. Come al solito la sua follia lo rendeva eccentrico e fuori contesto nel gruppo.
Allora è meglio che iniziate a parlare, perché lo avete davanti” rispose lei con educazione, sorridendo come una bimba dispettosa che ha in mente nulla di buono.




Questi quattro personaggi appaertengono alla sottoscritta, gradirei che non infrangeste il  copyright e non li riutilizzaste nelle vostre storie, salvo permesso.
L'opera originale "Shadowhunters" e personaggi annessi, sono di proprietà di Cassandra Clare. Ogni riferimento a luoghi, fatti e persone è puramente casuale, mi scuso in caso di omonimia.

Per chi volesse, sono stati realizzati dei chibi dei personaggi, anch'essi di mia proprietà, li potete trovare qui.



N.A: chiedo scusa per il ritardo ma tra vacanze e cose varie mi sono ritrovata a dover rallentare le tempistiche ^^ spero di poter riprendere a cadenza regolare, a presto
~
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Shadowhunters / Vai alla pagina dell'autore: WhiteRaven_sSR