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Autore: ROW99    22/08/2017    1 recensioni
Essere soli è una delle cose più devastanti che possano colpire la vita di una persona, ma spesso la luce è nascosta più vicino di quanto sembri, magari negli occhi di qualcuno di insospettabile!
Dal testo: Non è facile avere amici quando sei troppo intelligente. Sembri sempre troppo alto, troppo lontano per chi vive una vita normale. Minaho non ricorda un periodo della sua vita in cui non sia stato solo. Forse, nei suoi primi ricordi, prima dell’incidente che gli porterà via il padre, vi era una stilla di felicità, ma poi tutto era crollato.
nb: Minaho e Manabe frequentano la Raimon, ma in una sezione diversa dai protagonisti di IE go
Genere: Drammatico, Fluff, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Manabe Jinichirou, Minaho Kazuto
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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I'm very well acquainted, too, with matters mathematical,
I understand equations, both the simple and quadratical,
About binomial theorem I'm teeming with a lot o' news,
With many cheerful facts about the square of the hypotenuse!

I'm very good at integral and differential calculus;
I know the scientific names of beings animalculous:
In short, in matters vegetable, animal, and mineral,
I am the very model of a modern Major-General!


Minaho sedeva su un comodo divano addossato alla parete e rifletteva, mentre aspettava che il suo nuovo amico (ma poteva esporsi a chiamarlo così?) finisse di preparare la cena per entrambi.
La situazione era precipitata in un vortice che aveva completamente impallato il suo proverbiale intuito. Prima la cacciata da casa, poi la pioggia, tutti quei maledetti ricordi che ballano in mente, il dolore al piede…

E poi lui. Manabe. La sua mano sulla spalla, la sua voce dolce, l’invito a casa sua e lo sfogo. Aveva sputato fuori tutto il dolore che si portava dentro, l’aveva espulso per qualche ora mentre parlava con il lilla.
Erano anni che non parlava così tanto. Aveva sempre sognato un momento simile, un amico, ma era paralizzato dal timore che sarebbe stato difficile, che nessuno avrebbe sopportato la sua tristezza e il suo dolore.

Con Manabe invece era così semplice… non aveva nemmeno sentito il bisogno di piangersi addosso, di essere negativo. Con quel ragazzo la risata era scontata. Era ironico senza essere sarcastico, sapeva sempre cosa dire per alleggerire la discussione eppure ascoltava come mai nessuno prima aveva fatto con lui.

Prese il mento tra indice e pollice e rifletté, come suo padre gli aveva insegnato, ma proprio non riusciva ad analizzare quel ragazzo.  Si… sembrava anche lui solo, forse per quella sua aria da secchione e per quei continui sproloqui sulla fisica quantistica e la matematica applicata, ma continuava a non capire… soprattutto non afferrava la ragione di questo interesse per lui!

-Ehi Minaho! E’ pronta la pappa!! Riesci a trascinare le tue fragili membra fino alla tavola oppure devo servirti su un vassoio il cibo in salotto?

Minaho cercò di soffocare un sorriso.

-Sei ben imprudente a parlarmi così, sai? Ci sono motivi se a scuola mi temono tutti!- disse con accento volutamente ironico. Come diavolo faceva a sentirsi già a suo agio con lui?

-Ho capito…. Aaaarrivo….- Manabe spalancò la porta con un calcio. Tra le mani aveva un vassoio grande ne più ne meno come il ponte di volo di una di quelle portaerei che Minaho aveva visto sul libro di storia, orgoglio dell’impero nella seconda guerra mondiale. Sul vassoio una ciotola di riso grossa come un catino, zuppa e un bel po’ di polpette di riso e pesce.

-Cosa. È. Quella. COSA???? -Minaho spalancò gli occhi allibito.
-Il minimo per uno che ha la faccia di non mangiare da almeno due giorni.-rispose sornione il lilla.

In effetti Minaho aveva visto per l’ultima volta un pasto decente a cena, quarantotto ore prima. La zietta non aveva fatto la spesa questa settimana, a dimostrazione del fatto che premeditasse di mettere l’arancione alla porta.

-Ooook… accetterò giusto per non offendere un ragazzo sconosciuto, forse maniaco, che mi minaccia con il suo grembiulino sporco di curry!-
Minaho fece una faccia particolarmente brigantesca, omaggio della casa al suo nuovo amico.

Si fissarono qualche secondo e scoppiarono a ridere di gusto, mentre Manabe prendeva posto vicino all’arancione.
Mangiarono a sazietà chiacchierando di tutto e di tutti. Minaho si stupì di come Manabe riusciva ad intuire cose, nella psiche dei loro compagni, che prima credeva fossero appannaggio unicamente della sua mente investigativa.
Alla fine del pasto Manabe propose di guardare un film.

-Minaho, scegli tu … i DVD sono sotto la televisione… io vado a prenderti un pigiama!

-Pure!- pensò l’arancione,  ma del resto non poteva certo andare a letto con la felpa prestatagli da Manabe, ne tantomeno con la divisa scolastica umida di pioggia.
Si alzò a fatica e zoppicò fino alla televisione … ovviamente la videoteca del lilla comprendeva una serie spaventosa di documentari , ma per fortuna trovò qualcosa di interessante. Un film sulla vita di un grande scienziato italiano, Enrico Fermi. Dedusse in pochi istanti che Manabe doveva avere un gusto speciale per i film stranieri ( ne individuò altri sette) e che doveva avere più cura della casa di quanta ne avesse lui. Il pianale era stato spolverato da poco, forse in mattinata?
Manabe tornó con un pigiama azzurro. (-menomale, niente abnorme pucciosità!- fu il pensiero di Minaho). L’arancione si voltò verso di lui e fece un passo verso il divano. Improvvisamente una fitta al piede ben più forte delle altre lo fece sbiancare. Dovette perdere conoscenza per un secondo, perché sentì qualcosa che lo afferrava e si ritrovò … tra le braccia di Manabe!

Minaho arrossì come un pomodoro e si ritrasse, anche se non c’era niente di ambiguo in quell’abbraccio. Il lilla lo stava solo sostenendo per le spalle.
-Ohi Minaho… stai attento … qualcosa mi dice che quel piede non va affatto bene, vero?
Manabe sorresse l’amico fino al divano e lo fece sedere.

-Rilassa il muscolo, provo a scioglierti la contrattura.
Era incredibile come, tra le tante capacità del lilla, ci fosse anche un incredibile talento medico. Massaggiò certi punti, allungò certi muscoli e, tempo dieci minuti, L’arancione poté appoggiare il piede a terra senza quasi provare dolore.

Minaho era sempre più stupito della sintonia che provava per quel ragazzo. Non aveva mai permesso a nessuno di toccarlo così, nemmeno ai dottori.

-Mhhh… vedo che hai scelto uno dei miei film preferiti!- esclamò Manabe- Fermi è stato un grande… forse il più grande fisico nucleare di tutti i tempi. Ma era anche così solo… è scappato dal suo paese a causa della dittatura,  e potrà tornarci solo dopo anni… inoltre ha avuto un ruolo determinante nella scoperta della bomba…. Sai a cosa mi riferisco. Deve essere stato terribile convivere con un peso così sulla coscienza. Lui voleva che le sue scoperte fornissero energia a scuole e ospedali, non distruggessero città… poveretto.

Manabe parlava come se potesse capire lo scienziato meglio di chiunque altro. Forse era per questo che capiva così bene anche lui, pensò Minaho.

Il film piacque molto ad entrambi, nonostante la fatica fatta dal lilla per spiegare all’amico che NON si trattava di un giallo, e non bisognava cercare di capire perché Fermi non aveva ancora rapito e seviziato nessuno.
Chiacchierando Manabe accompagnó L’arancione al piano di sopra e gli mostró la sua stanza. Piccola e confortevole. Il lilla non poté non notare che l’altro si era oscurato in volto.

-Ehi, Minaho, qualcosa non va?
-Cos… NO! Niente niente non ti… non ti preoccupare… pensavo a una cosa.
-Mhhh. .. oook… - Manabe non era affatto convinto di quello che aveva detto Minaho, ma fece finta di nulla. -Allora… se hai bisogno di qualcosa, mi trovi nella stanza a fianco ok? Buona notte amico mio. – e così dicendo il lilla toccó la spalla destra di Minaho.

L’arancione sforzó un sorriso e si voltó salutando, ma non poté evitare che il lilla notasse una lacrima sul suo viso, riflessa nello specchio.





Secondo angolino dell’autore (sempre più) in prova:
Ribuonsalve… devo ammettere che per uno come me che vuole buttarsi nel magico mondo della psicologia questa coppia è stimolante…
Man mano che prendo confidenza con i personaggi (il mio avvicinamento alla “letteratura” giapponese e a questi personaggi in particolare è avvenuto sotto minaccia di una turba di fanciulle inferocite) spero di migliorare per incontrare meglio i gusti di tutte/i voi che avete molta più esperienza…
Questo capitolo, come il primo, ha più che altro lo scopo di chiarificare antefatto e nascita del rapporto, nonchè cercare di caratterizzare i personaggi (forse un po Ooc, spero non troppo.. . procedendo dovrebbero “rientrare nelle righe”). Dal prossimo capitolo le cose si faranno più movimentate!
Grazie a tutti/e coloro che leggeranno e a chi vorrà farmi sapere cosa ne pensa e magari darmi qualche dritta… e scusate lo sclero!
Ps: come avrete notato, ogni capitolo è introdotto da un accenno ad una canzone (la prima dà addirittura il titolo alla fic)… per chi volesse ascoltare durante la lettura, questa volta ho scelto un’aria da operetta (major general’s song di A. Sullivan) che mi sembrava rispecchiasse bene la multiforme cultura scientifica del nostro amico lilla!

ROW99
   
 
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