Titolo: Si spegne il sole
Titolo ninnananna: Round we go
Personaggi: Sabaku no Gaara, Yashamaru (zio di Gaara), Shukaku
Pairing(s): Nessuno
Genere: Horror
Rating: Giallo
Avvertimenti: Flash fic
Credit(s): La ninna nanna/canzoncina è cantata dal personaggio di Samara nel film The Ring
Note d'autore: Questa fanfic è dedicata alla mia Nene che cerca di crescere senza pero' perdere se stessa. Ti voglio bene, davvero.
Buona lettura ^^




Nell'oscurità di quella stanza, una melodia squarciò quasi con amore il silenzio. Spingendolo da parte e lasciandolo sanguinante al suolo.

Round we go,
The world is spinning.

Gaara si ripiegò su se stesso schiacciandosi contro un muro freddo, come nel primitivo tentativo di scavarsi una tana nella quale potersi rifugiare.
Quante volte l'aveva sentita, quella melodia? Quella melodia dal suono così dolce, sussurrata con amore. E ora con quale violenta insistenza la risentiva nella sua testa...! Perché era tutto lì, nella sua testa; così come l'opprimente oscurità che gli impediva di vedere le sue stesse mani. Non c'era luce. Non c'era nemmeno l'ombra della più piccola fonte di luce.
Il bambino spaventato, tanto da poterne quasi morire, represse un gridolino, gemito di un animale che si sgozza.
Singhiozzò, ma non era sicuro di essere stato lui a farlo. Perché sapeva, lo sentiva: non era solo nell'oscurità di quella stanza. C'era lui. Lui che cantava.

When it stops,
It's just beginning.

E c'era ancora qualcun'altro.
Si prese la testa fra le mani, stringeva forte i capelli. Li voleva strappare. Strapparli via tutti per provare un dolore abbastanza forte da permettergli di non pensare. Per dimenticare quel respiro affannato poco distante da lui e quel ghigno freddo che gli raggelava il sangue nelle vene.

Sun comes up,
We laugh and we cry.

Gaara iniziò a tremare quando sentì qualcuno chiamarlo e qualcos’altro strusciare a terra.
- Gaara, dove siamo? -
La voce di Yashamaru, troppo alta in quel silenzio, arrivò chiara alle sue orecchie e a quelle di lui.
- Che...Che cosa succede? -
Il bambino urlò, in bilico fra sanità mentale e follia. Calde lacrime salate iniziarono a scavarsi un cammino sulle sue guance pallide.
Lui non dovrebbe esserci, no, non poteva essere lì. Sarebbe dovuto scappare via, scappare subito perchè lui lo voleva.
Si mise a quattro zampe cercando di tagliare le tenebre con lo sguardo ma era tutto inutile: erano persi, chiusi in quella stanza dove l’aria sembrava mancare.
Cercò di mettersi in piedi prendendo appoggio sulla parete, mentre la canzoncina era ormai sul punto di finire.

Sun goes down,
And then we all die.

E sarebbero tutti morti, per davvero.
L’umido rumore di carne macellata gli sporcò le orecchie e un liquido caldo gli colpì il viso.
Gaara spalancò le labbra in un muto grido di orrore e corse verso una porta che sapeva esserci ma che non poteva vedere. Fu solo quando ci sbatté contro e sentì l’agghiacciante risata del mostro, che permise alla sua voce di sfogarsi in acute urla di terrore.
Le unghie che graffiavano il legno vecchio della sua unica via di fuga iniziarono a sanguinare.

Non potevano. No, non potevano lasciarlo prigioniero della sua testa. Ma il mostro già lo chiamava e la morte nauseabonda lo cullava.



Giudizio di Princess of the Rose: una storia molto bella, sembra quasi di vivere la pazzia di Gaara. Mi sembra di aver capito, leggendo, che è lo Shukaku a cantare la ninnananna (se non è così, lo so… sono scema). Certo, è difficile riuscire ad immaginarsi un demone cantare una ninnananna, ma comunque. Purtroppo, la canzoncina non è propriamente una ninnananna, e questo ha fatto un po’ calare il voto finale.