Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |      
Autore: XY7    24/08/2017    0 recensioni
Vuota.
Era così che mi sentivo da un po'.
Vuota.
La parola adatta a questo corpo.
Vuota.
Perché?
Genere: Drammatico, Fantasy, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Incompiuta
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Le ore passavano veloci, senza che me ne rendessi conto l'eterno supplizio delle lezioni era così rapido che la mia morte era tutta nel pomeriggio, quando i vampiri non possono star fuori come tutte le altre razze, ma possono al massimo concedersi una fitta ed ombrosa foresta dove rifugiarsi ed in caso, cibarsi.
Non io.
Non noi.
Non la nostra famiglia.
"Siamo vampiri di un certo lignaggio Yuuki. Non possiamo farci vedere in posti luridi e non sorvegliati. E' pericoloso per la continuità della nostra veneranda stirpe."
Certo, Padre e Madre.
"Con l'inverno piccola, ti porterò a fare lunghissime passeggiate e giocheremo tutto il giorno nella neve."
Kaname me lo suggeriva sussurrando mentre mi accompagnava alle infinite lezioni del pomeriggio, fratello mio, la mia ancora di salvezza.
La vita non è mai stata tale rinchiusa ogni giorno in quattro mura che si alternavano tra accademia e casa.
Casa, che parola dal suono forte ma rassicurante, la mia la potrei chiamare magione, castello, ma non casa.
Iniziamo a porci domande e pensare seriamente al significato di ogni singola parola solo quando compiamo una certa età, ma prima non facciamo altro che obbedire e sbuffare se qualcosa o qualcuno non ci asseconda.

"Yuuki, stai sempre con tuo fratello, non allontanarti mai, per nessuna ragione."
Si, madre, come desidera.
Avrei dovuto davvero restargli accanto.
"A cosa vuoi giocare mio piccolo splendore? Guarda quanta bellissima neve bianca."
Sorridevi, sorridevi sempre e ti ricambiavo, come potevo non farlo?
"Nascondino!!"
"Come desidera la mia principessa."
Un sorriso, un inchino, controllavi i miei vestiti e se guanti, cappello e sciarpa fossero al loro posto.
Ti abbracciavo, forte e correvo aspettando che iniziassi a contare.
Ti fidavi così tanto di me e so che quel giorno ti ho deluso nonostante avessi solo sette anni.
Ho cercato il posto più buio e nascosto di quella parte di foresta, il tempo iniziò a sembrare infinito.
Mi sono accucciata tappandomi le orecchie, tutti i rumori mi sembravano terribili in quegli eterni secondi passati ad aspettarti.
Paralizzata, non riuscivo a muovermi dalla paura.
Ad un tratto un assordante voce mi riempie i timpani, delle mani mi cingono le spalle e scatto.
Mordo quel che trovo, la rabbia mi invade e non riesco a controllare nulla, mordo più forte che posso e molto sangue sporca quella bianca neve tra le urla strazianti del bambino che voleva solo spaventarmi e che si ritrovava il suo polso stretto dalla mia morsa.
Una mano, una mano calda e familiare mi si poggia sulla testa e sento solo la tua voce.
"Yuuki, lascialo, va tutto bene."
Respiro a fatica e mi aiuti a mollare la presa, ritorno con fatica alla realtà e mi prendi il viso tra le mani.
"Va tutto bene piccola, respira piano."
La tua voce così dolce, il tuo sorriso era solo appena accennato e nei tuoi occhi c'era solo dolore.
Mi calmo, mi lasci il viso, respiro piano e gli occhi smettono di ardere per iniziare a far male, riempirsi di lacrime ed offuscarmi la vista.
Ma lo vedevo Kaname, vedevo quel bambino in terra che piangeva con il polso lacerato e tutto macchiato del suo sangue.
"Era solo uno scherzo! E' pazza! Nessuno dovrebbe stare con lei!"
Urlava tra i singhiozzi mentre gli chiedevi cos'era successo e cercavi di curarlo con le tue conoscenze magiche, fasciandogli poi il polso con un pezzo del tuo candido abito bianco.
Restavo in disparte, pietrificata e tremante, convinta di averti riempito di vergogna, trattenevo le lacrime che sembravano volessero esplodere da un momento all'altro e fu allora che svenni.
Il mio primo morso, ad un innocente.
Una volta risvegliata a casa, nel mio letto, sentivo le dure parole che i nostri genitori ti rivolgevano e mi sentivo così male da voler far smettere tutti con il sol pensiero..dimmi Kaname, mi hai mai odiata per questo?
Del bambino aggredito non seppi più nulla e nemmeno chiesi, per giorni non ho proferito parola divorata dal senso di colpa, tu però come se non fosse successo nulla
mi hai abbracciata e coccolata come tuo solito rivolgendomi dolci sorrisi che non meritavo affatto.
Vorrei rimediare, tornare indietro K.
A quando la nostra vita era fatta dei miei errori ma del tuo amore che colmava tutto il male.
A quando eri il mio scudo e mi sentivo al sicuro tra le tue braccia.

La mia famiglia eri solo tu.
   
 
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: XY7