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Autore: Anima1992    24/08/2017    1 recensioni
Salve a tutti questa è la mia prima storia su questa sezione beh allora qui abbiamo un Roxas aggressivo e scorbutico ma popolare in tutta la scuola affianco a lui ci sono solo tre persone di cui si fida ciecamente Axel Demyx e suo fratello gemello con cui è in simbiosi e riesce anche a parlare telepaticamente.
la vita del nostro protagonista verrà stravolta piano piano dall'amore
beh spero di avervi incuriosito
^^
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Il biondo lo guardò con sfida -Scommetti?.- Axel annuì e allora lui si avvicinò alla ragazza dove appoggiò il braccio sull'armadietto affianco a quello di Naminè, e la lasciò di stucco con un bacio sulla guancia.
-Buongiorno bimba come stai?- Lei si accarezzò la parte del viso dove il biondo l'aveva baciata e arrossì.
-Bene tu Roxas?-
Lui sorrise sensuale- Bene adesso che ti ho visto- Se era possibile lei diventò ancora più rossa dei capelli di Axel, a quel punto il biondo ne approfittò e la prese per il mento con due dita, l'avvicinò a pochi centimetri dalle sue labbra.
-Ti va bene se ti accompagno a casa?- Gli soffiò sulla bocca di lei che annuì visibilmente in ansia
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Axel, Demyx, Naminè, Roxas, Xion
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun gioco
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I gemelli erano paralizzati, non si aspettavano d'incontrare proprio lui in un posto del genere, in particolare però era Roxas ad essere il più scosso, guardava attentamente la persona davanti a lui, non aveva pensieri, ma solo tanta rabbia, quello che fermava il biondino da prenderlo a pugni era che voleva essere certo che fosse seriamente lui.

Sora invece aveva capito perfettamente chi era e stava aspettando la reazione del fratello, che non era ancora arrivata.

Entrambi comunque non sapevano cosa dire, così a interrompere quel silenzio fu proprio il misterioso uomo.

-Beh...è un po che non ci si vede, come state?-

Fu Roxas a svegliarsi dopo aver sentito la voce, in quel momento ebbe la conferma che quello davanti era proprio chi pensava.

-Saïx..- Sussurò Roxas a denti stretti.

C'era un'aria gelata nonostante facesse un caldo da far sciogliere il cemento, gli occhi di Roxas infatti sembravano che lanciassero tante spine di ghiaccio contro Saïx che d'altro canto invece si limitava a tenergli testa nella stessa maniera, ma non sapeva che il biondino non si sarebbe limitato a uno sguardo freddo.

Infatti senza perdere altro tempo Roxas si lanciò con tutta la rabbia che aveva in corpo su Saïx, iniziarono a picchiarsi e per fortuna anche Sora si svegliò dai suoi pensieri cercando d'allontanare il gemello, non voleva sicuramente che finisse nei guai per colpa di Saïx.

-Roxas calmati! Se ti beccano fidati che una bella sospensione non te la toglie nessuno!-

-Non me ne frega niente!!!- Gli urlò rilanciandosi nuovamente su Saïx.

Sora sbuffò, non sapeva cosa fare, li guardava preoccupato e così riprovò ad allontanare di nuovo suo fratello.

-Sora! Porca miseria! Perché ti intrometti?-

-Per non farti fare cavolate, lo sai benissimo che se i professori ti beccano a picchiare qualcuno rischi l'espulsione!-

-Non me ne importa.- Si stava per scagliare di nuovo contro Saïx, ma la risposta di Sora lo pietrificò.

-Ma a mamma e papà si...- Sapeva che aveva esagerato tirando in ballo i genitori ma non aveva trovato altro modo, si sentì anche in colpa dopo che vide lo sguardo di Roxas.

-Stronzo...-

-Scusa...-

Però servi a far calmare il biondo che diede un ultimo sguardo a Saïx e si voltò per andare in albergo, non voleva avere più niente a che fare con lui.

-Già vai via?.- Chiese Saïx con spavalderia.

-Perchè? Ne vuoi altre?-

-Da te? Al massimo le ricevi...-

Sora in tutta questa discussione stava guardando molto malamente Saïx, capiva l'orgoglio ma stava un po' esagerando.

-Ma che vuoi da lui eh? Ti presenti qui davanti dopo anni e lo sfidi anche? Mi sono pentito di non averti fatto prendere ancora un po' a pugni.-

-Vi siete fatti tutti e due una spina dorsale? Comunque voglio solo parlargli tutto qua, si può? O devo prendere appuntamento da te?-

A quel punto si fece avanti Roxas stufo del modo in cui si stava rivolgendo a Sora.

-Vuoi parlare? E va bene. Cosa vuoi dirmi? Quanto stronzo sei?-

-Davvero mi tieni ancora rancore? Dopo tanti anni?-

-Non dimentico facilmente.-

-Sai, è un piacere averti incontrato qua, magari ti posso spiegare come sono andate le cose.-

-Wow, non vedevo l'ora...-

-Quindi mi ascolterai?-

-Forse.-

-Bene, mi basta. Roxas sono andato via per proteggerti.-

-Ah questa poi, la solita storia del “ti ho fatto del male per proteggerti” guarda funziona sempre.-

-Fai pure lo spiritoso, ma è così, per colpa di mio padre.-

-Ah si, sai che fine ha fatto a proposito? Si è suicidato appena ha saputo della partenza tua e di tua madre.-

-Non m'interessa, e comunque sai benissimo in che affari era immischiato e ho dovuto ripagare il suo debito per far in modo che mia madre non venisse coinvolta.-

-Giusto, aveva a che fare con degli spacciatori.-

-Quegli stessi spacciatori che frequentavo al tempo, ho dovuto vendere la loro roba per tanto tempo, non erano amici né niente, ti ho tenuto fuori perché era pericoloso per te.-

-Non hai pensato che avrei potuto aiutarti?-

-E come? Me li davi te venti mila Munny per ripagare il debito?-

-Dovevi parlarmene in qualche modo ce ne saremmo tirati fuori.-

-Non dire cazzate Roxas! Non c'era nessuna soluzione. E così ho deciso di fregarmi un po' di soldi del ricavato, senza ovviamente dare troppo nell'occhio, appena ho raggiunto la somma ho preso mia madre e siamo andati via senza dire niente a nessuno.-

Da quel momento in poi le emozioni di Roxas erano come un mare in burrasca, nella sua testa cerava un modo per ribattere, per dire “io ho ragione, tu mi hai tradito.”

Però non c'era via, la storia di Saïx bastava per capire le ragioni del suo abbandono e questo faceva innervosire Roxas, aveva talmente tanto rancore verso il suo ex amico che ora si sentiva anche in colpa per non aver cercato di capire che cosa stava succedendo.

-Non ti ho salutato perché non volevo che sapessi più niente di me, in modo tale che non ti avrebbero cercato.-

Non sapeva più cosa rispondere o come comportarsi, perdonarlo forse era la scelta migliore, si, ma perdonarlo di cosa?

Era questo che si chiedeva, Saïx senza volerlo era entrato in un circolo vizioso e pericoloso, aveva fatto solo la cosa più giusta da fare per lui e sua madre.

Non voleva fare la parte della vittima, ma gli sembrava troppo strano dire che era tutto apposto, e che il passato non contava più, contava eccome!

Roxas aveva passato tanto tempo a soffrire per la mancanza di Saïx, pensando che lui era uno come gli altri.

Non era mai capitato che un pezzo del suo passato venisse risolto così e neanche pensava che sarebbe mai capitato, invece si trovava davanti al suo ex migliore amico, senza sapere cosa rispondere, avrebbe voluto insultarlo, ma non trovava motivi per farlo procurandogli ancora più nervoso.

-Cosa ti aspetti che faccia?-

Gli chiese solamente, magari Saïx l'avrebbe illuminato.

-Nulla, vorrei soltanto che non mi portassi più rancore.-

Era facile parlare per lui, ma perdonare così facilmente per Roxas era difficile se non impossibile, anche davanti a una storia che non poteva andare in modo differente.

-Non capisco però, dopo tutti questi anni mai una lettera né niente, non ti abbiamo neanche mai visto alle grandi feste organizzate da altri mondi.-Disse Sora, curioso anche lui di quella situazione così strana.

-Siamo confinati qua, non voglio che ci vengano a cercare o altro se il mio nome tornasse in giro sarebbe di nuovo un inferno, sono precauzioni le mie, verso mia madre, fossi stato in mezzo soltanto io non me ne sarebbe importato di nulla, ma visto e considerato che non è così, devo tenermi alla larga da tutti almeno per un altro po' di anni.-

E anche quella ragione fu inattaccabile.

Il destino era strano, decide di metterti persone davanti per motivi precisi, ma che infine fanno stare anche peggio di prima, perché era così per Roxas, non poteva tornare amico di Saïx, però da quel giorno in poi non se lo sarebbe più ricordato come lo stronzo di turno, ma semplicemente un buon amico che aveva dei problemi, era questo che voleva il destino? Cambiare delle idee di Roxas?

-Quindi anche dopo tutto questo, la vostra amicizia non è comunque recuperabile.- Chiese Sora.

-Non credo che a Roxas interessi recuperare l'amicizia, ma se vorrà io sono sempre qua, basta che non mi scriva o telefoni. Ma sarà sempre il benvenuto.-

Era strano sentire parole che suonavano così dolci uscire dalla bocca di Saïx, era sempre stato un tipo duro e freddo, ma un buon amico e tale era rimasto.

-Non ti perdonerò, non voglio più vederti, non ci riesco, andrebbe contro me stesso, chiamalo orgoglio non ha importanza, posso concederti solo che da questo momento non ti ricorderò più come uno stronzo...-

-Mi accontento, l'importante è che tu sappia che io non ti ho abbandonato perchè non m'importava nulla di te, anzi, il contrario.-

-Rammollito...-

-Non ti ci abituare, lo dico solo perchè so che hai frignato tanto senza di me. E mi sento in colpa.-

-Frignato? Grazie a te sono quello che sono oggi, un perfetto stronzo, stile Saïx.-

-Ehi non puoi incolparmi di questo, è crudele da parte tua.-

Senza neanche pensarci i due avevano ripreso a scherzare, l'unico che lo notò fu Sora che sorridente s'allontanò dalla scena piano piano, lasciando ai due un momento per tornare al passato, sarebbe durato poco, ma aveva un sospetto che sarebbe cambiato qualcosa, in Roxas.

Si fece presto sera e Sora non ebbe più notizie di Roxas e Saïx ma sapeva che entrambi stavano bene, da bravo gemello qual'era l'aveva coperto lui dai professori, dicendo che il biondo si era sentito un po' male ed era chiuso in camera.

 

In realtà il nostro Roxas era a casa di Saïx, voleva salutare anche la madre che non vedeva da molto tempo, infatti appena la donna lo vide ne fu entusiasta.

-Oddio! Roxas sei tu?-

-Salve..-

-Salve?? andiamo è passato tanto tempo ma puoi ancora darmi del tu, mamma mia come mi sei mancato.-

La mamma di Saïx saltò praticamente addosso a Roxas, abbracciandolo come pochi avevano fatto e lasciandoli tanti baci sulla testa, in tutto questo il povero biondo non pote far altro che lasciarla fare, in fondo anche lui era felice di vederla.

Beh ovviamente, Saïx era in un angolo a ridersela.

-Mamma mia come ti sei alzato, oh che bello che tu sia qua, siediti pure caro ti porto subito una coppa di gelato enorme, ti piace ancora il gelato vero?.-

-Si...-

Roxas era un po' intimidito non era più abituato alle smancerie da parte della mamma di Saïx, e gli sembrò di tornare indietro nel tempo.

-Allora, come ti sembra?- Chiese all'improvviso Saïx

-Cosa?-

-Mamma! La vedi più felice o più depressa?-

Roxas osservò un attimo la donna che mentre preparava il gelato canticchiava sorridendo, quel sorriso fu contagioso perfino per il biondo.

-Bene, sta molto meglio, non l'ho mai vista così solare, sembra essere libera e a suo agio.-

-Quell'uomo l'ha fatto solo soffrire, l'unica cosa buona che ha fatto lui per lei è stata aiutarla a mettere al mondo me, tutto il resto è solo spazzatura.-

Roxas non sapeva molto del padre Saïx, neanche il nome, si sentivano solo parole in giro, viaggiava molto lasciando spesso a casa la moglie con il figlio piccolo e che tornava sempre stra colmo di debiti, tanto che poi ha dovuto dare in mano Saïx a una baby sitter e lei a lavorare.

-Allora Roxas come stai?- Chiese Delphine, il nome della mamma di Saïx, era una donna minuta dai capelli biondi e gli occhi verdi smeraldo.

-Tutto bene, grazie, con te?-

-Oh menomale hai ripreso a darmi del tu, se no mi fai sentire vecchia, comunque benissimo, questo posto è meraviglioso, certo ci si deve abituare ma una volta fatto diventa un paradiso.-

-Posso immaginare.-

-E tu cosa ci fai qua caro?-

-Ah è stato un caso, semplicemente la scuola ha organizzato una gita e ho incontrato Saïx.-

-Che meraviglia! Sai ti penso spesso e a volte mi manca averti in giro per casa, Saïx poi è così musone, tiene poca compagnia.-

-Grazie mamma.-

-Poi lavora in continuazione, gli ho detto di andare a scuola e che ai soldi ci pensavo io, ma questo testone non vuole sentir ragione.-

-Scusa mamma se voglio la tua tranquillità...-

-Ma sei giovane e dovresti goderti la vita!-

-Me la godo, tranquilla.-

-Oh Roxas come sta Yuffie?-

In un primo momento non capì bene la domanda di Delphine ma poi gli fu chiaro che pensava che lui si sentisse ancora con quella ragazza.

-Non saprei ci siamo lasciati.-

-Oh menomale! Una bella notizia, non mi è mai piaciuta, era una snob!-

-Già...-

-Roxas tesoro, sei di poche parole, non dirmi che sei diventato come il musone qua affianco.-

-No, no è solo passato tanto tempo.-

-Oh tesoro lo so, ma adesso sai che siamo qua! E puoi tornarci a trovare quando vuoi!-

Disse Delphine con un sorriso tanto raggiante da contagiare anche Roxas, non sapeva bene come prendere quella situazione, non si sentiva a disagio e la cosa lo preoccupava, stava bene e sembrava che tutto il male passato fosse solo un brutto ricordo.

Poteva tornare amico di Saïx? Si, certamente, ma era la barriera del biondo ad impedirlo, la paura di essere deluso e soffrire di nuovo era troppa, così quando uscì per tornare in albergo si salutò con Saïx con la promessa di rivedersi il giorno prima che fosse partito.

Mentre camminava verso l'albergo ripensò a tutto quello che era successo in un solo giorno, era stanchissimo e non vedeva l'ora di buttarsi sul letto, se non per il fatto che quando arrivò a metà spiaggia vide Xion seduta sola a guardare il mare, non sapeva se con lei doveva risolvere, forse per la giornata passata o forse perchè era contento di aver rivisto il suo vecchio amico, ma si sentì leggermente in colpa, e senza pensarci si avvicinò a lei sedendosi al suo fianco.

Non ci volle molto per Xion a capire che vicino a lei c'era Roxas.

-Non hai freddo?- Chiese lui per attaccare discorso.

Ma non funzionò, Xion non aveva intenzione di proferire una sola parola, e questo mise in difficoltà il biondo che provò con altre domande stupide.

-Ok, sei arrabbiata ma almeno potresti apprezzare lo sforzo che sono qui no?-

A quel punto lei si girò congelando Roxas con lo sguardo, non era quello che voleva sentire ma se serviva in quel momento a toglierselo dai piedi.

-Mi dovrebbe interessare?-

Roxas rimase di stucco quando sentì la risposta, continuava nella sua testa a pensare, cercava di capire se il mondo si fosse messo a girare al contrario, non era lei che doveva dare delle frecciatine del genere, ma bensì lui, invece si ritrovò dispiaciuto e tormentato dai sensi di colpa.

-Beh fino a oggi hai detto che volevi salvare la nostra amicizia.-

-Quale amicizia? L'hai detto tu stesso, non c'è stato mai niente.-

Ripensò a quel pomeriggio, era vero, lui l'aveva trattata di merda e ora quella freddezza la meritava tutta, anzi, era già tanto che non lo prendeva a schiaffi.

Si alzò in piedi con un macigno in più sullo stomaco e tornò in albergo, dove ovviamente lo stava aspettando suo fratello.

-Ehi! Com'è andata?- Chiese Sora tutto entusiasta

-Diciamo bene.-

-Dai! Non mi racconti nulla?-

-Non c'è nulla da dire, è stato un malinteso, ma non possiamo tornare amici come prima.-

-Eppure ti sento sconvolto.-

Maledetta simbiosi...

Pensò Roxas, come se la sarebbe cavata? Non aveva molta voglia di parlare e quasi sicuramente Sora sarebbe tornato arrabbiato se avessero parlato di Xion, non poteva sicuramente andare a dormire, sapeva benissimo che suo fratello non era uno che te la fa passare liscia.

-Tranquillo, sto bene, sono solo un po' stanco.-

Ovviamente non ci credette neanche lui stesso.

-Andiamo! Che è successo?-

Ci perse le speranze, chiuse gli occhi respirò a pieni polmoni e sputò fuori il motivo.

-Mi dispiace per come mi sono comportato con Xion!!!!-

Quando riaprì gli occhi e vide la faccia di Sora non sapeva se ridere o mandarlo a quel paese.

Aveva bocca e occhi spalancati, e il naso arricciato.

-Non dire una parola...-

-Perchè non gli chiedi scusa allora??-

-Non mi ascoltare mai, ti prego fai sempre quello che ti passa per la testa, ma non darmi mai retta.-

-Dai! Devi capirmi, il mio fratello super malvagioe padrone del mondo, anzi no, dell'universo, ha appena ammesso che gli dispiace di essersi comportato di merda con una comune mortale, fino a sta mattina ti credevi Dio in terra!-

Roxas sbuffò, si rendeva pure lui conto che quelle parole erano fin troppo vere.

Che fosse per via di Saïx? Non lo sapeva, ma in quel periodo aveva cambiato atteggiamento un miliardo di volte, a quel punto non capiva più chi era nel giusto e chi nel torto, era confuso perchè se fino al giorno prima al solo pensiero di Saïx gli venivano fuori i nervi dalla pelle in quel momento sperava in una continuazione della loro amicizia o almeno che si sarebbero rivisti un giorno.

Tutto perchè si erano chiariti, risultando che non era colpa di nessuno se non della sfiga che perseguitava Saïx.

-Roxas, hai mai pensato che la tua vita stia cambiando? Che finalmente tutto gira come vuoi?-

Quella domanda sorprese molto il biondo.

Tutto girava come voleva lui?

Ci pensò un attimo.

Aveva degli amici sinceri, e a cui voleva un bene dell'anima, dimenticando però di dimostrarlo.

Una famiglia su cui contare, sopratutto con la presenza costante di Zexion.

Dei chiarimenti con il passato, ma mantenendolo sempre passato.

E una ragazza d'amare, se voleva...

Era vero, girava tutto come voleva lui, eppure sentiva ancora qualcosa d'irrisolto, un senso di vuoto enorme, non capiva da dove arrivava, poi guardò in alto e come un fulmine a ciel sereno gli venne in mente un pensiero.

-Sora...tu vai a trovare mamma, papà e Ventus?-

Fu Sora a sorprendersi quel giro, non si aspettava una domanda del genere da parte di suo fratello.

-Una volta all'anno...di più non riesco, so che come figlio dovrei andarci di più e-

-Io non ci sono mai andato...- Disse Roxas interrompendo Sora che lo guardò malinconico ma anche sorpreso.

Non ci furono più parole, entrambi avevano detto quello che c'era da dire, nessuno dei due aveva voglia di continuare a parlare, anzi dopo che Roxas si fu messo il pigiama spensero la luce e si addormentarono, almeno per il biondo fu così, Sora invece si alzò e andò nel piccolo terrazzo che avevano a disposizione.

-Ciao mamma, come stanno papà e Ventus? Spero che non ti facciano troppo arrabbiare, qui stiamo tutti bene, forse Roxas sta iniziando a scavare un po' in se stesso, anzi ti volevo chiedere di stargli vicino, di portarlo sulla via giusta perchè io non riesco, anche perchè ne ho bisogno anch'io, sono comunque un ragazzino ancora troppo immaturo per aiutarne un altro immaturo.-

Prese un profondo respiro, cercando di trattenere le lacrime, spesso si ritrovava a parlare con i suoi genitori, e ogni volta dell'acqua salata minacciava di uscire dai suoi occhi.

-Sai oggi abbiamo rivisto Saïx, non so se ti ricordi di lui ma te ne ho parlato tanto tempo fa, e sembrerebbe che sia cambiato qualcosa in Roxas, non lo so ma ti prego mamma fa che le cose cattive gli stiano lontane almeno per ora, ti supplico, se succedesse ancora qualcosa non so come potrebbe diventare, ma non lo voglio neanche sapere!.-

Prese un altro respiro e guardò per un attimo le stelle immaginando i suoi genitori che l'ascoltavano e con Ventus che tirava giù i punti luminosi per fare dispetto.

-Mamma è sempre bello parlare con te, salutami papà e Ventus, buonanotte.-

Ritornò sotto le coperte con il sorriso, e dopo pochi minuti anche Sora cadde in un sonno profondo.

 

 

   
 
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