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Autore: Lightvixx    25/08/2017    0 recensioni
Dio é andato in vacanza.
Un giorno, Dio si é alzato, ed ha deciso di andarsene in vacanza, lasciando suo figlio Taemin al comando dell'aldilà.
Qualche secolo più tardi, tutto va nel miogliore dei modi, non fosse per una chiamata improvvisa da parte del Grande Capo in persona.
"Taemin, penso sia arrivato il momento di dargli un'altra occasione."
●○●
Satana ha la possibilità di redimersi. Finalmente, Satana ha la possibilità di riavere le sue ali e di tornare in paradiso.
Un'occasione unica e di certo imperdibile, ma lui non la pensa così.
Satana é innamorato del suo ruolo.
Satana non ha alcuna intenzione di abbandonare il suo stile di vita.
E soprattutto, Satana non ha alcuna intenzione di perdere il suo potere di Re degli Inferi.
Ma Taemin ha intenzione di seguire gli ordini del Padre.
E, in fin dei conti, a Satana, o come a lui piace farsi chiamare, a Baekhyun non sembra poi così male l'opportunità di fare una piccola visita sulla Terra.
●○●
boyxboy
Nota: Sono presenti altre altre ship oltre alla chanbaek (principalmente SuLay)
Genere: Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Baekhyun, Baekhyun, Chanyeol, Chanyeol, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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"Heaven's day,

Be my chou-cream yeah yeah,

scream yeah yeah,"

"Allora? Cosa ne pensate di questa canzone come sottofondo? L'ho scelta io stesso."

Jongin e Kyungsoo si scambiarono un rapido sguardo, le mani infilate nelle tasche e le ali premute le une contro le altre. 

Gli ascensori divini erano sempre stati piuttosto stretti, specialmente per gli angeli, data la presenza delle loro ali. Di conseguenza, era raro che più di una persona alla volta vi mettesse piede. 

Ma questa era un'emergenza. 

"Sbaglio o questa è la tua canzone, Changmin?"

L'uomo in uniforme si illuminò, rivolgendo ai due un sorriso smagliante. "Lo è! Hai orecchio, Kyungsoo, questo è certo. Quindi ti piace?"

Kyungsoo sospirò, annuendo brevemente, prima che Jongin prendesse la parola. 

"A proposito, dov'è Yunho? Non è lui a fare il turno su questo ascensore di solito?"

Changmin schioccò le dita, carezzandosi il mento. 

"Lo è, ma abbiamo deciso di scambiarci i ruoli. È noioso stare sempre sullo stesso ascensore, ogni giorno, tutto il giorno, sapete?"

Jongin inarcò un sopracciglio, squadrando Changmin da capo a piedi. 

"Pensavo fossero tutti uguali gli ascensori divini?"

"Lo sono."

I due ignorarono la risposta dell'uomo, riprendendo ad osservare la porta di vetro di fronte a loro. Un piano dopo l'altro, stavano lentamente scendendo nelle profondità degli Inferi.

In effetti, era comodo potersi servire di un ascensore per spostarsi da un livello all'altro.

Quello di farne installare una decina era stato il primo comando di Taemin, dovuto in particolar modo al fatto che il nuovo Signore stesso non ne poteva più dell'infinità di scale che doveva salire e scendere ogni volta che necessitava spostarsi nel mondo dell'aldilà. 

Una mossa geniale, poco ma sicuro, che fu accolta di buon grado dalla maggior parte degli angeli e delle anime. 

Certo, una cosa era ovvia: l'uso di tali ascensori era consentito solo ai residenti del Paradiso. Non per questo erano stati selezionati degli addetti appositi. 

Due di loro erano particolarmente conosciuti: Changmin e Yunho. Non era certo un segreto che i due fossero buoni amici da secoli, come non era certo un segreto il fatto che fossero impeccabili nello svolgere il loro lavoro. 

Gestire gli ascensori, ecco in cosa consisteva il loro compito. Assicurarsi che solo coloro che erano stati autorizzati da Taemin potessero farne uso, e che, in nessun caso, le anime ed i demoni che ospitavano gli Inferi potessero entrarvi. 

Un ding risuonò nel cubicolo, segno che i tre avevano raggiunto l'ultimo piano; il pannello in cima alle porte riportava la scritta "Club Baekhyun". Gli angeli sbuffarono, pronti a scendere.

"Eccoci! Prego ragazzi."

Changmin premette il pulsante d'apertura, scostandosi di lato per consentire ai due di passare. "Ah, e per favore, non dite a Taemin che ho tolto le sue canzoni dalla playlist dell'ascensore, okay? A presto!"

Ed in un secondo, le vetrate si richiusero, lasciandoli soli.

Jongin e Kyungsoo si guardarono intorno, nel tentativo di capire in che direzione muoversi. Nessuno dei due era mai stato in quel posto, o almeno, non negli ultimi decenni. L'ultima volta che avevano visitato il "Club Baekhyun" era stato durante il loro addestramento per poter diventare assistenti di Taemin, e le loro memorie di quel luogo erano a dir poco offuscate. 

"Da che parte dobbiamo andare?" Jongin si passò una mano tra i capelli, scuotendo appena le spalle per far riavviare la circolazione nelle sue ali. Quell'ascensore era davvero troppo stretto.

"Non lo so... Forse dritti? Mi pare che ci fosse un'entrata da qualche parte. Deve essere qui vicino."

I due rimasero immobili per qualche istante, prima di intrecciare le loro dita e farsi strada lungo il sentiero di terra bruciata. Fin dal loro primo giorno come assistenti, Taemin gli aveva sempre raccomandato di stare vicini in caso avessero dovuto sostare negli Inferi, e di non allontanarsi per nessun motivo. 

In genere non vi erano anime all'esterno del palazzo principale, ma si trattava pur sempre di dannati: nulla era mai certo con loro nei paraggi.

"Dio, questo posto è davvero... Opprimente."

Kyungsoo annuì, dando una rapida stretta alla mano di Jongin. "Già. Dopotutto è l'unica parte degli Inferi sulla quale quel tizio non ha potuto mettere le sue mani."

I due proseguirono, ignorando le grida che potevano essere udite in lontananza. 

Non erano grida di dolore, questo era certo, ed era una delle cose che più di tutte faceva rabbrividire gli angeli. 

No, quelle erano grida di piacere.

Dopo qualche minuto, finalmente raggiunsero l'accesso principale. Un enorme portone in ferro, completamente nero, sul quale era stato affisso un cartello che riportava "Club Baekhyun" in neon rosa.

Un respiro profondo ed un battito di ciglia più tardi, ed i due avevano fatto il loro ingresso nel cuore degli Inferi.

Il Club.

Una stanza enorme, infinitamente grande, era impossibile vederne la fine. Un luogo immenso.

Le luci stroboscopiche si alternavano dal rosa, al rosso, al viola. Corpi che si strusciavano gli uni contro agli altri, alcolici, droghe, stanze private disseminate qua e là, angoli con tavoli, bar, camerieri che si facevano spazio tra la folla, palchi, sbarre, catene, perfino postazioni con cibo di ogni genere. 

Un ammasso di qualsiasi cosa fosse in grado di sviare le anime. 

Gemiti e urla, sospiri, risate, era il caos più totale.

E, dinnanzi a loro, al centro del Club, sopra ad un palcoscenico in particolare era posto un palo, illuminato dall'unica luce chiara presente in tutto il locale.

Era impossibile sbagliarsi.

Eccolo lì, ricoperto di sudore, un drink in mano, la camicia rossa pressata contro al torso, i pantaloni neri ad avvolgergli le gambe, i capelli, dello stesso colore della camicia, appiccicati alla sua fronte, ed il suo ghigno tipico stampato in viso: Satana stesso stava ballando a ritmo della musica ridicolmente alta, scivolando lungo il palo, circondato dalle mani delle anime dannate che spingevano per poterlo anche solo toccare. La star dell'Inferno.

Non appena il suo sguardo incrociò quello degli angeli, il suo ghigno si plasmò in un sorriso, e nei suoi occhi crebbe una scintilla. Staccandosi dal palo, posò il bicchiere a terra. 

"Fate largo."

Disse solo, e non appena batté le mani, la folla si divise in due, creando un passaggio dal palco all'entrata. 

"Hey ragazzi! Quanto tempo!" Strillò Baekhyun, correndo verso di loro a braccia aperte, avvolgendo entrambi in un abbraccio dopo averli raggiunti.

Dopo averli lasciati, Satana si riavviò i capelli, studiando i loro visi. "Quanto tempo, quanto tempo! Che piacere avervi qui. Volete un drink? Qualcosa da mangiare? Ditemi pure." Schioccò le dita, ed una cameriera comparve al suo fianco. 

"No, siamo a posto così, Baekhyun." 

Lui alzò gli occhi al cielo, ordinando alla ragazza di portare loro qualche drink al tavolo sei, ignorando bellamente le proteste dei due. 

"Venite, venite, so che se siete arrivati fino a questo posto significa che avete qualcosa da dirmi. Ma prima, andiamo a sederci, che ve ne pare?"

Baekhyun li guidò fino ad uno dei tavoli più riservati, dove il suono delle casse era quasi del tutto attutito. Dopo essersi seduti, Kyungsoo e Jongin notarono che i drink richiesti da Baekhyun erano già di fronte ad ognuna delle loro sedie. 

Satana ne bevve un sorso, senza mai interrompere il loro contatto visivo. "Allora, come va ai piani alti?"

Jongin scrollò le spalle, concedendosi di assaggiare il liquido arancio che gli era stato offerto. "Bene. Come al solito."

"Taemin fa il suo dovere alla perfezione. Non ci sono problemi di nessun tipo." Aggiunse Kyungsoo, seguendo a ruota il compagno.

Baekhyun annuì, poggiando il mento sul palmo della sua mano, sporgendosi leggermente verso di loro. "Mmmmh. Mi fa piacere saperlo. E tra voi due invece? Tutto a posto?"

Kyungsoo spalancò gli occhi, mandando di traverso parte del drink, iniziando a tossire. "D-Di cosa stai parlando?"

"Uh? Come di cosa sto parlando? Un uccellino mi ha detto che siete arrivati mano nella mano, come un'adorabile coppietta~"

Jongin si limito a scrollare le spalle. "Lo abbiamo fatto per protezione. Non si sa mai cosa può accadere quaggiù."

Satana si portò una mano al cuore, visibilmente offeso. "Cosa intendi dire? Nulla succede quaggiù. Così mi ferisci, Jongin. Ad ogni modo, non riuscite ad ingannarmi. Ormai sanno tutti del triangolo amoroso divino, o sbaglio?"

"Sbagli." Risposero in unisono gli angeli, scambiandosi una rapida occhiata.

"Sbaglio, eh? Eppure le voci dicono altro. Kyungsoo, tutti sanno che vai pazzo per Jongin. E Jongin, ti suggerisco di prendere una decisione. Sono secoli che questa tua indecisione tra Taemin e Kyungsoo va avanti, amico mio." Sorrise, soffiando un bacio ad entrambi. 

Kyungsoo rimase in silenzio per qualche secondo, prima di scuote il capo. "Comunque. Non è di questo che siamo venuti a parlarti Baekhyun."

"Esattamente. Taemin ci ha mandato qui per darti un messaggio."

Baekhyun inarcò un sopracciglio. "Non poteva chiamarmi e basta?"

"Gli avresti riattaccato in faccia."

Il Re degli Inferi ridacchiò, finendo il suo drink. "Non posso negarlo." 

Jongin si schiarì la voce, aggiustandosi sulla sedia. "Allora, per farla breve... Taemin vuole vederti. Nel suo ufficio."

Subito, il rosso smise di ridere e corrugò le sopracciglia. "Per quale motivo?"

"Deve parlarti di qualcosa. A quanto pare è importante. Nemmeno noi sappiamo di cosa si tratti... Ci ha solo detto che non puoi rifiutare. Apparentemente sono ordini di Dio, non solo di Taemin."

Lui sbuffò, lasciandosi cadere contro allo schienale. "Eh? E perché mai dovrei dar retta a quel vecchiaccio? Sono impegnato sapete, sono così impegnato che... Anzi, ve lo mostro. Aspettate un secondo." Batté le mani, e subito dopo, due uomini comparvero al suo fianco. Entrambi erano vestiti come lui, l'unica differenza era il colore delle loro camice: nere, così come le cartellette che stringevano al petto.

"Chi sono loro?" Domandò Kyungsoo, osservando prima uno, poi l'altro. 

"Loro sono Jongdae e Minseok, i miei assistenti. Jongdae, passami la mia agenda." 

Il più alto dei due frugò nella sua cartella, prima di tirarne fuori un piccolo quadernetto rosa. 

Baekhyun prese a sfogliare le pagine, mostrandone alcune ai due angeli. Tutte erano ricoperte di scritte, senza alcuno spazio bianco. Progetti, riunioni, piani, controlli, programmati nel minimo dettaglio ed inseriti in qualsiasi ora possibile. "Come potete notare, sono davvero impegnato. Non ho nemmeno tempo di respirare ultimamente. Sapete quante anime vengono spedite qua da me? Centinaia, ogni singolo giorno. Incredibile, davvero. Sono esausto. Tra poco mi toccherà anche espandere il Club. Si sta piuttosto stretti ormai." 

Jongin e Kyungsoo sospirarono, richiudendo l'agenda. "Lo immaginiamo, ma Baekhyun, questa volta è davvero importante. Cosa ti costa? Devi solo parlarci per qualche minuto. Anche Taemin sa che sei impegnato, non penso ti tratterrà troppo a lungo."

Satana mise il broncio, facendo sporgere il labbro inferiore e accasciandosi contro al tavolo. "Che noia. Non ho voglia di salire ai piani alti. Sapete come mi guardano lassù tutti gli angeli e le anime nuove? Nemmeno mi conoscono e pensano che io sia il Demonio o qualcosa del genere."

Kyungsoo prese a massaggiarsi le tempie. "Ma tu lo sei, Baekhyun. Tu sei il Demonio." 

"Tsk. E cosa ci guadagno se mi presento nel suo ufficio?"

Jongin scrollò nuovamente le spalle. "Cosa vorresti?"

Baekhyun si alzò in piedi in un lampo, piegato sopra al tavolo, il viso a pochi centimetri da quello di Jongin. "Posso chiedere qualsiasi cosa?"

 L'angelo deglutì. "Sai che puoi farlo."

Baekhyun lasciò un rapido bacio sulla punta del suo naso, per poi allontanasi. "Voglio che passiate una serata quaggiù. Sia voi che Taemin. Vi divertirete, ve lo garantisco. Ogni tanto anche gli angeli possono fare qualcosa che va contro le regole, no? E voglio che Taemin mandi giù qualcuno per aiutarmi ad ampliare il Club. Ho già un sacco di dipendenti, ma più siamo e meglio è, dico bene?" Detto ciò, allungò un braccio di fronte a sé, in attesa di stringere le loro mani e sigillare il patto. Baekhyun era sempre stata una persona che andava dritto al punto. Forse infantile, ma senza ombra di dubbio, una persona decisa e sicura di sé.

Kyungsoo e Jongin esitarono. Tutti sapevano che un patto col Diavolo era un patto col Diavolo, e che se non fosse stato rispettato, ci sarebbero state delle ripercussioni, a prescindere da chiunque stesse stringendo tale accordo. Dio stesso avrebbe potuto fare un patto con Baekhyun e pagarne le conseguenze.

Finalmente, dopo averci pensato a sufficienza, i due afferrarono la sua mano. 

"Capo, non penso sia una buona idea, tra poco deve passare dal secondo piano a controllare le anim-"

Baekhyun sventolò il braccio libero di fronte al demone, "Io penso sia un'ottima idea, Minseok. Nemmeno io voglio andarci, ma quanto meno potrò guadagnarci qualcosa. E poi potete sempre sostituirmi tu e Jongdae per qualche minuto, no?" Si voltò verso i suoi assistenti, rivolgendo loro un sorriso tutto meno che amichevole. "No?"

Jongdae e Minseok annuirono, evidentemente frustrati, prima di scomparire nella folla non appena ebbero porto i loro saluti al Diavolo.

"Bene, allora è deciso!" Esclamò lui, senza perdere un secondo, obbligando i due angeli ad alzarsi e iniziare a camminare.

"Prego ragazzi, fatemi strada. Si va dal caro vecchio Taemin."

   
 
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