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Autore: Kano_chan    25/08/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La tazzina di caffè ormai vuota tintinnò mentre Selenis la riappoggiava sul piattino.
La ragazza alzò gli occhi verso il cielo schiaritosi da poco sopra di lei. Si era svegliata ancora prima dell’alba e senza dire niente a nessuno, si era inoltrata nelle strade della città per fare due passi.
Lestallum a quell’ora sembrava un’altra. Le strade erano deserte e il silenzio, seppur risultando strano, era piacevole. Quella passeggiata al crepuscolo le era servita per concentrarsi sugli eventi recenti. Non che fosse riuscita a darsi una spiegazione riguardo la momentanea scomparsa delle sue armi, ma pensandoci a mente lucida, gran parte della paura che le era rimasta addosso se n’era andata. In realtà, era un’altra la sensazione che al momento le destava delle preoccupazioni…
Selenis abbandonò il tavolino all’aperto, dove si era concessa un caffè non appena i bar erano stati aperti, e rientrò in albergo. Non c’era ancora nessuno nella hall, il che, vista l'ora, era del tutto normale. Solo quando salì al piano superiore trovò qualcuno ad attenderla; Ignis, con le spalle appoggiate al muro, sostava in mezzo al corridoio che portava alle camere.

-   Sei stata più mattiniera del solito oggi – esordì salutandola.
-   Lestallum ha il suo fascino prima dell’alba – replicò Selenis affiancandolo.
-   Sei riuscita a schiarirti le idee? –

La principessa sorrise. Ignis la conosceva davvero come le sue tasche e sapeva che quando aveva bisogno di ragionare, lo faceva girovagando senza meta. Non era cambiato niente da quando era solita farlo a palazzo, eppure era cambiato tutto.

-   Non su tutto purtroppo – rispose lei con un sospiro – Noct ha ancora avuto mal di testa? – s’informò.
-   No, la notte è passata tranquilla – disse l’amico aggiustandosi gli occhiali sul naso – Tu cosa ne pensi? –
-   Penso che qualcuno o qualcosa ci stia mandando un messaggio – asserì la ragazza torturandosi una ciocca di capelli che eludeva la stretta del suo fermaglio.
-   Secondo te è saggio ascoltarlo? – proseguì Ignis.
-   Penso di sì, – affermò Selenis – ma non posso esserne sicura.. – aggiunse – Le visioni di Noct sono completamente diverse da quelle che ho avuto io. Lui resta cosciente, io perdo completamente contatto con la realtà – spiegò – Le mie assomigliavano di più…-
-   Ad un avvertimento – concluse per lei il ragazzo.
-   Sì.. – assentì la principessa – Se solo fossero state più chiare, più specifiche.. se fossi stata in grado di capirle.. -
-   Non sarebbe cambiato nulla –

Selenis si girò a guardare l'amico, che invece osservava un punto imprecisato del muro di fronte a lui.

-   L’Impero ci avrebbe invasi lo stesso – proseguì.
-   Sì, ma forse il Re sarebbe ancora vivo. Così come il padre di Gladio e Nyx…- ribattè la ragazza.
-   Oppure sarebbero morti ugualmente e Noctis assieme a loro – replicò Ignis voltandosi a guardarla – E magari la guerra avrebbe coinvolto molte più persone innocenti –
-   Forse… - mormorò la principessa.
-   Ascoltami Selis, probabilmente hai bisogno di dare la colpa a qualcuno per quello che è successo – riprese il ragazzo osservandola da dietro le lenti dei suoi occhiali – e darla a te stessa rende tutto più semplice, ma non è colpa tua. Nel modo più assoluto – aggiunse con tono deciso.
-   Lo so, perdonami – capitolò Selenis con un sorriso mesto.

Forse era proprio vero che cercava di darsi la colpa per riuscire a sopportare meglio quello che era accaduto.. Perché dare la colpa all’Impero, così irraggiungibile in quel momento, così distante dalla sua ira, non la faceva sentire in pace.

-   Va meglio? – Ignis la guardò sorridendo.
-   Sì, però c’è ancora una cosa che mi preoccupa.. – rispose la ragazza – E' da quando siamo arrivati a Lestallum che ho la sensazione che qualcuno ci stia osservando.. – ammise.
-   Chi potrebbe essere? – s’interrogò Ignis prendendosi il mento tra due dita con fare riflessivo.
-   Piacerebbe scoprirlo anche a me – rispose la principessa – ma per ora concentriamoci sulla Faglia. Andiamo a dare un’occhiata a questa terrazza panoramica -  

**

Dopo aver aspettato che anche Noctis fosse in grado di camminare senza rischiare di inciampare mezzo addormentato in giro, i cinque amici uscirono dal Leville salutando Iris, Jared e Talcott.
Nel frattempo la città si era completamente svegliata, iniziando la sua routine quotidiana fatta di gente che andava e veniva dai bar e dal mercato centrale.
Nell’aria c’era un forte sentore di umidità, segno che presto o tardi il tempo sarebbe volto al brutto, ma per adesso il caldo afoso e il sole cocente continuavano a tenere banco e ad arrostire l’asfalto.
I ragazzi si diressero verso l’ampio parcheggio di Lestallum che anticipava la famosa terrazza. Stavano giusto scendendo le scale dopo aver dovuto comprare alcuni Cup Noodles su pressante richiesta di Gladio, quando l’anello di Selenis diede un bagliore.

-   Woah! Cos’è stato? – Prompto la guardò perplessa.
-   È stata la pietra – disse lei rimirandola alla ricerca di qualche altro segnale.
-   Era successo anche a Galdin vero? – soggiunse Ignis.
-   Già… esattamente quando ho incontrato quel..-

La principessa si interruppe alzando lo sguardo di scatto. Non le ci volle molto per identificare un cappello famigliare svettare tra le teste dei turisti che scattavano foto sulla terrazza.

-   Guarda chi c’è…- mormorò Gladio per niente felice della cosa.
-   Che coincidenza! – esordì l’uomo con un ampio sorriso, quando li vide.
-   A me non sembra proprio – replicò l’Amicitia.
-   Neppure a me…- concordò Selenis squadrandolo.
-   Ditemi un po’, vi interessano le filastrocche? – domandò quello senza prestare attenzione ai loro commenti – Come questa: “Dal profondo, dell’Immane sale il richiamo. Ma a orecchie sorde giunge invano. Ridotto in ginocchio il re sovrano, tra dolore e lamenti si trascina meschino – decantò ai presenti.
-   E come facciamo a rimetterlo in piedi? – chiese Prompto trasudando curiosità da ogni poro.

L’uomo sorrise prima di rispondergli.

-   Basta seguire il suo richiamo. Recatevi dall’Immane e ascoltato la sua supplica – rispose semplicemente.

Lo strano tizio li superò per poi voltarsi verso di loro

-   Vi ci accompagno io – si offrì.

-   Per quale motivo dovresti volerci accompagnare? – replicò Selenis inarcando entrambe le sopracciglia.
-   Oh per me non è affatto un problema! – rispose l’interessato con un sorriso mellifluo – Sono abbastanza libero e curioso di sapere se la leggenda sia vera – aggiunse con un’alzata di spalle.

La principessa lo squadrò ancora per un attimo e poi si voltò a parlare con i suoi amici.

-   Ci stiamo? – chiese Gladio.
-   Boh – rispose Noctis
-   Andiamo! – esclamò Prompto.
-   Però dobbiamo guardarci le spalle – replicò l’Amicitia.
-   Facciamo questo trenta sperando di non dover fare trentuno – sospirò Selenis.
-   Siamo tutti d'accordo – assentì Ignis.
-   Allora facciamolo.. – concordò il principe rivolgendosi direttamente all’interessato.
-   Perfetto, se volete seguirmi –

 L’uomo passò in mezzo a loro dirigendosi verso il parcheggio.

-   Non sono uno che da mai importanza alle formalità, ma è meglio che mi presenti: chiamatemi pure Ardyn – disse.

Fu un lampo. Selenis vide davanti a sé una figura ammantata di luce sostare ai piedi di un trono, mentre veniva letteralmente divorata dalle tenebre.
Al battito di ciglia successivo era di nuovo nell’assolata Lestallum.
Si fermò cercando di calmarsi. Perché aveva avuto quella visione?

-   Selis? –

La ragazza alzò gli occhi su Noctis che la guardava perplesso con gli altri a qualche metro di distanza.

-   Tutto bene – rispose lei affrettandosi a raggiungerli, non senza notare lo sguardo curioso del loro nuovo accompagnatore.
-   La mia auto è parcheggiata qui – esordì Ardyn avvicinandosi ad una corvette rossa fiammante – E' piuttosto vecchia e di sicuro non regge il confronto con la vostra Regalia, ma non mi ha mai lasciato a piedi – spiegò – Allora andiamo con due macchine, una specie di convoglio. Cosa ne dite? – propose.
-   Forse facevamo meglio a pensarci un attimo di più... – mormorò Gladio rallentando l’andatura per distanziare Ardyn.
-   Ma come? – ribattè Prompto.
-   La cosa mi puzza. Deve esserci qualcosa dietro – replicò Ignis.
-   Certo che c’è qualcosa dietro – assentì Selenis.
-   Beh, vorrà dire che lo scopriremo presto – commentò Noctis mentre raggiungevano l’uomo di fianco alla sua macchina.
-   Siete pronti? – domandò gentilmente Ardyn.
-   Certo – rispose il principe.
-   Meraviglioso! Allora seguitemi e mi raccomando, niente sorpassi, questa non è una gara – scherzò lui sedendosi al posto di guida.

I cinque ragazzi salirono a bordo della loro vettura, lasciando che fosse Noctis a prendere il volante. Ardyn li stava aspettando già in strada, e quando furono dietro di lui, li salutò con una mano prima di mettersi in marcia. Ben presto si lasciarono Lestallum alle spalle, diretti verso la faglia di Cauthless.

-   Allora? Cos’hai visto? – domandò Ignis seduto di fianco a Selenis.
-   Una figura ai piedi di un trono che veniva divorata dalle tenebre – rispose la principessa lasciandosi andare contro il sedile.
-   Nessuna idea su chi possa essere? – chiese Gladio.
-   Neppure una – sospirò la principessa – era come se la stessi guardando in contro luce – spiegò.
-   Magari può centrare il nostro nuovo amico. – azzardò Prompto.
-   Spero che il termine "amico" sia sarcastico – commentò Noctis osservando il viso rilassato di Ardyn che si rifletteva sullo specchietto.
-   Quell’uomo mi irrita profondamente – asserì l’Amicitia muovendosi nervosamente sul posto.
-   Non solo a te – concordò Ignis.
-   Senza contare che non sappiamo da dove arrivi – soggiunse Selenis.
-   Mhh.. non ce lo vedo con l’Impero – asserì Prompto.
-   Ma è ancora più difficile immaginare che sia un Lucis – replicò Gladio.
-   C’è sicuramente puzza di bruciato – affermò la ragazza mordicchiandosi l’unghia del pollice – anche senza avvertimenti da parte dell’anello –
-   Certo che quella pietra si sta rivelando una sorpresa continua! – osservò Prompto voltandosi all’indietro.
-   Chissà se mio padre avrebbe potuto dirmi di più.. – ragionò la giovane – Inizio a pensare che non sia stato un caso che me lo abbia lasciato prima di partire per Tenebrae. –
-   Si vede che era il fratello di mio padre – commentò Noctis stringendo un po’ di più il volante.
-   E' inutile piangere sul latte versato ormai. – commentò Selenis – Non dovremo aspettare molto per sapere la verità –

La strada proseguiva per gli altopiani di Cleige?, avvicinandosi sempre di più alla zona dell’impatto con il meteorite. Il panorama di quella regione era piuttosto particolare; in alcuni punti, grossi pilastri di roccia si innalzavano nel cielo, descrivendo archi che gettavano ombre irregolari sul terreno. Faceva parte delle stranezze di Eos che rendevano però così affascinante quella terra.
Il viaggiò continuò senza intoppi; l’auto di Ardyn proseguiva davanti alla loro a velocità costante e il suo occupante non diede segni di strane deviazioni.
Solo quando furono nei pressi della stazione di servizio Coernix, la sua macchina rallentò per poi fermarsi nel parcheggio. La Regalia la imitò con evidente curiosità dei suoi occupanti.

-   Ho pensato che fosse meglio fare una piccola sosta prima di raggiungere la nostra meta – esordì Ardyn quando scese dalla corvette.
-   E perché non continuare fino alla faglia? – replicò Gladio sull’attenti.
-   L’Immane non va da nessuna parte. – rispose l’uomo – Possiamo concederci il lusso di mangiare qualcosa. – aggiunse con un sorriso.
-   Non ha tutti i torti – disse Prompto.
-   Cosa devi fotografare? – gli domandò subito Noctis alzando un sopracciglio.
-   Beh.. da qui c’è uno scorcio bellissimo e la luce è perfetta! Per cui… - si giustificò il ragazzo grattandosi la nuca.
-   E sia… - sospirò il principe – Massimo mezz’ora e poi ripartiamo – ordinò, guardando direttamente Ardyn che alzò le mani in segno di resa.

Prompto si allontanò con Noctis verso il fondo della stazione di servizio per scattare alcune foto, mentre Gladio e Ignis entrarono al bar per prendere qualcosa da mangiare e da bere. Selenis rimase invece appoggiata contro la fiancata della Regalia, ad osservare il cielo infuocato sopra la faglia.
Aveva ascoltato alcune conversazioni in giro per Lestallum, tutte sulla medesima preoccupazione per le sempre più frequenti scosse di terremoto. A quanto pareva era da un bel po’ di tempo che la faglia non risultava così attiva.
Alla ragazza venne spontaneo chiedersi se questo improvviso risveglio non fosse legato alla presenza di Noctis in quelle terre. Qualcosa le diceva che non aveva bisogno di visioni o strani avvertimenti per capire che era proprio così.
Ma se l’Immane si stava scatenando per lui.. cosa diavolo poteva voler dire?

-   I tuoi amici sembrano piuttosto diffidenti nei miei confronti. –

La voce improvvisa fece scattare Selenis che quasi inciampò sul posto.

-   Oh, perdonami, non volevo spaventarti. –

Ardyn le sorrideva cordiale. Sembrava letteralmente comparso dal nulla, ma probabilmente la principessa era solo troppo sovrappensiero per accorgersi di lui…

-   È una cosa piuttosto normale viste le tue continue apparizioni “casuali” – rispose lei.
-   Sono solo un viaggiatore come voi. – replicò quello mettendosi una mano sul cuore.

C’era da dire che i suoi modi di fare erano piuttosto... teatrali.

-   Mi pare abbastanza improbabile. – rispose la ragazza.
-   Un vero peccato... – sospirò Ardyn – Temo che quindi non accetterai il mio invito di proseguire il restante viaggio a bordo della mia auto. – proseguì con rammarico – Ho notato che state piuttosto stretti, in tre lì dietro – aggiunse indicando con un cenno del capo i sedili posteriori della Regalia.
-   Temi il giusto – replicò Selenis proprio mentre Gladio e Ignis uscivano dal bar.

Lo scudo del Re le lanciò un’occhiata, oscurandosi nel vedere Ardyn, ma la principessa gli fece cenno che stava andando tutto bene.

-   Ahh l’amicizia e.. l’amore – esclamò l’uomo intercettando lo sguardo della giovane – Nobili sentimenti che è giusto rispettare – declamò.
-   Non è solo questione di amicizia o di amore – ribattè Selenis – I miei compagni di viaggio sono la mia famiglia, è un sentimento molto diverso – spiegò, guardando Prompto e Noctis tornare dalla loro missione fotografica.
-   Certo, capisco. – assentì Ardyn con un piccolo inchino della testa.
-   Temo di no invece. – replicò la ragazza senza distogliere lo sguardo dai suoi amici.
-   E su cosa basi questa tua affermazione? – le domandò l'uomo sinceramente incuriosito.
-   Hai l’aria di uno che è solo da molto tempo. – asserì la giovane – Non penso che tu possa capire cosa voglia dire avere una famiglia – aggiunse guardandolo dritto negli occhi.

L’uomo sorrise.

-   Una sentenza audace per avermi incontrato solo due volte – commentò incurvando di più le labbra.
-   Beh, se tu avessi amici o famiglia, dubito che avresti il tempo di pedinare un gruppo di ragazzi per tutta Eos – replicò Selenis.

Ardyn divenne serio per una frazione di secondo, per poi accostarsi alla ragazza che si irrigidì all’istante. L’anello le fremette al dito.

-   Ho le mie buone ragioni – le sussurrò all’orecchio – Molto bene, proseguiamo? – esclamò subito dopo, superandola diretto verso i ragazzi.

La principessa reprimette un brivido, e per un istante si chiese se non avessero fatto un errore madornale nel seguire quello strano tipo.

**

-   Ehilà! Sono io! Siate gentili, aprite! –

I cinque ragazzi ancora a bordo della Regalia, guardarono con sincero stupore la pesante porta che precludeva l’accesso alla parte più interna della zona del meteorite, aprirsi davanti alla variopinta richiesta di Ardyn.
Avevano raggiunto la faglia nel giro di un paio d’ore, avendo così tutto il tempo di osservare come l’ambiente circostante cambiasse man mano che le si avvicinavano.
La zona dell’impatto era caratterizzata da una serie ripetuta di creste rocciose concentriche, che si allargavano man mano che ci si allontanava dal cuore del meteorite. Assomigliavano a gigantesche onde, pronte ad abbattersi su chi passava sotto di esse. Era un paesaggio che, nella sua geometria, risultava sia affascinante che desolante.
-   Ha funzionato! – esclamò Prompto con stupore.
-   Forse ho l’aria di non contare nulla, ma sono influente. Non siete contenti di essere venuti con me? – domandò Ardyn gioviale, voltandosi sul sedile della propria auto – L’udienza divina vi aspetta più avanti! – li esortò.

Noctis ingranò la prima e si accostò alla sua macchina, ma l'uomo sembrava non avere nessuna intenzione di procedere oltre.

-   Te ne vai? – chiese il pistolero.
-   Vi ho portato al cospetto dell’Immane. È giunta l’ora di separarsi – rispose.
-   Non so perché ma ho la pessima sensazione che non sarà l’ultima volta – mormorò Selenis mentre lo superavano.

All’interno dell’area ristretta, un paio di aereonavi dell’Impero facevano bella mostra di sé seppur completamente deserte. Oltre ad esse, la strada si trasformava in un ampio sentiero che girava attorno alla figura del meteorite.
Al loro passaggio la via sterrata venne inondata di polvere, mentre qua e là, resti di alberi ormai rinsecchiti le facevano da cornice.
Le pareti di roccia si strinsero sempre di più, finchè non fu chiaro che proseguire in auto fosse pressochè impossibile. Noctis parcheggiò quindi la Regalia all’imbocco dello stretto canyon e i cinque ragazzi scesero dalla vettura.

-   Mi sa che dobbiamo proseguire per di qua – disse Prompto osservando il sentiero.
-   E finalmente scopriremo cosa sta tramando l’Impero – aggiunse Gladio.
-   Credo che ci sia anche qualcos’altro qui... – intervenne Selenis.
-   Cioè? – domandò Noctis.

La ragazza si limitò ad alzare la mano con l’anello.

-   Una cripta? – disse Ignis stupito.
-   A quanto pare…- rispose la ragazza abbassando la mano.
-   Potrebbe essere.. guardate qua! –

I ragazzi raggiunsero Gladio andato in avanscoperta. Oltre ai numerosi scheletri d'albero dal tronco ormai bianco, ad interrompere le pareti rocciose c’erano diverse colonne, un chiaro segno che un tempo doveva esserci una qualche struttura eretta dall'uomo.

-   Dite che quel tipo lo sapeva? – s’interrogò Noctis.
-   Non mi stupirebbe. – commentò Ignis.
-   Il posto non è lontano. – affermò Selenis avanzando.

La ragazza aveva ragione, non passarono nemmeno dieci minuti da quando avevano lasciato la Regalia, che la strada sfociò in una terrazza naturale che si apriva sul centro esatto del cratere.

-   È quello che penso che sia, vero? – esordì Prompto. 
-   Se non fosse per l’indicazione dell’anello di Selis, non avrei mai creduto che un sarcofago potesse trovarsi qui – disse Ignis.

Proprio al limite del lembo di terra che si gettava nel cratere, c’erano i resti di quello che una volta doveva essere stato un mausoleo reale. Esposta al cielo aperto e circondata dalle macerie della cupola che l’aveva protetta, la tomba di uno dei Re di Lucis sembrava aspettare solo loro.
Dietro di essa, il meteorite avvolto da croste di terra carbonizzata occupava il panorama.
Noctis si avvicinò alla figura di pietra e reclamò il potere dell’arma che teneva tra le mani. Come sempre, la spada di luce si levò in alto per poi trapassare il ragazzo e scomparire, andando ad aggiungersi alle altre in suo possesso. Nello stesso istante l’anello di Selenis smise di vibrare, ma iniziò a farlo il terreno intorno a loro.

-   Ecco che ci risiamo! – esclamò Prompto andando a gambe all’aria.
-   È fortissimo questa volta! – disse Gladio, afferrando per un braccio la principessa e aiutandola a mantenere l’equilibrio.
-   Indietro! Presto! – gridò Ignis.

Lo sperone di roccia sopra il quale si trovava la tomba, dava segni di cedimento ed era l’ultimo posto dove stare durante un terremoto.

-   Togliamoci di qui! – gli fece eco la ragazza – Noct! – urlò poi all’indirizzo del giovane che era caduto in ginocchio tenendosi la testa tra le mani.

Fu la questione di pochi attimi. Il pavimento si sgretolò sotto di loro. Noctis non fu abbastanza veloce e cadde assieme alle macerie.

-   Gladio! –

Selenis guardò spaventata l’amico lanciarsi dietro il principe. Stava per seguirlo, ma una mano la afferrò saldamente per un polso trascinandola via.
La principessa incespicò dietro Prompto, con le orecchie assordate dal crollo e gli occhi accecati dalla polvere che si era sollevata.

-   State bene? –

Ignis si affrettò ad aiutare i due compagni a rimettersi in piedi.

-   Noi sì, ma Gladio e Noct.. – rispose il pistolero con ansia.

I tre amici si affrettarono verso il bordo della frana in cerca dei loro compagni, ma c’era ancora una sorpresa ad attenderli. La terra riprese a tremare e davanti ai loro occhi increduli, il meteorite prese a muoversi ruotando lentamente.

-   Ditemi che è uno scherzo – momorò Prompto attonito, ma con la mano già sulla custodia della sua fotocamera.
-   L’Immane… la sua leggenda era vera - sussurrò Selenis.

Alla base del meteorite si erse una figura di proporzioni gigantesche. La pelle grigio ferro dell'essere, era striata da tatuaggi bianchi che arrivavano fino al cranio privo di capelli. Dalla bocca spuntavano i canini inferiori, che gli conferivano un aspetto ferino assieme all’iride dorata dalla sclera nera.
Con le braccia possenti, teneva saldamente sulla propria schiena il meteorite che lo aveva trapassato in più punti, portandosi via perfino l’occhio destro. Era una visione spaventosa e triste al tempo stesso. Il gigante aprì la bocca e parlò brevemente con voce distorta che rimbombò nell’aria.

-   Cosa sta dicendo? – domandò Prompto.
-   Non ne ho la minima idea – rispose la principessa.

L’anello al suo indice taceva.
Dopo aver parlato, l’Immane rimase immobile a fissare sotto di sé. Qualcosa stava attirando la sua attenzione. I
tre ragazzi si sporsero per guardare giù verso il fondo della frana, e lì, apparentemente illesi c’erano Gladio e Noctis.

-   Noct! State bene? – gridò Prompto al loro indirizzo.
-   Grazie al cielo siete vivi! Riuscite a tornare su? – si rivolse loro Ignis.
-   No, ma c’è un sentiero! Vediamo dove porta – rispose il principe d’abbasso.
-   Voi tre provate a scendere – gli fece eco l’Amicitia al suo fianco.

Selenis in un primo momento, avrebbe voluto urlargli di averla spaventata a morte nel buttarsi a quel modo, ma poi pensò che aveva solamente fatto il suo dovere nel cercare di proteggere Noctis, e a dirla tutta, anche lei stava per lanciarsi dietro di lui.

-   D’accordo, cercheremo una via per raggiungervi – replicò Ignis.
-   Fate attenzione! – si raccomandò la principessa.
-   Anche voi! – rispose Noctis.
-   Cosa?! – esclamò invece Prompto – Dov’è che andiamo!? –

La principessa rimase a guardare la figura di Gladio discutere di qualcosa con Noctis. Quando il principe si mosse, lui si fermò ancora un attimo alzando la testa verso di lei. Da quella distanza non poteva vedere la sua espressione, ma sicuramente le stava comunicando che si sarebbero rivisti presto. Selenis sorrise e alzò brevemente la mano in un cenno di saluto, al quale l’Amicitia risposte per poi seguire il principe e scomparire così alla sua vista.
La ragazza alzò lo sguardo verso l’Immane che, del tutto immobile, osservava sotto di sé. Un istante dopo, il grande occhio dorato si sollevò fino a mettere a fuoco la figura della giovane. Selenis rimase congelata sul posto; non c’erano dubbi su chi il gigante stesse fissando. Il Sidereo però non fece null'altro, non aprì bocca né sembrò volersi muovere in qualsiasi maniera.

-   Proseguiamo anche noi? –

Ignis si rivolse a lei dopo aver sedato le lamentele di Prompto.

-   Certo... – assentì la ragazza, distogliendo gli occhi dall’Immane e seguendolo.

Il sentiero che proseguiva verso il basso, era frastagliato e irregolare. Il terreno, color del carbone, sembrava essere stato spaccato e rimesso assieme più volte. Le pareti di roccia calcarea invece, ospitavano nicchie e resti di arbusti secchi. L’aria, man mano che si scendeva, diventava sempre più calda e sulfurea, appannando in certi punti perfino il cielo sopra di loro.

-   A cosa pensi? –

Selenis si affiancò ad Ignis, che pur procedendo spedito era chiaro avere la testa altrove.

-   Ai blindati Magitek che abbiamo trovato all’ingresso. – rispose il giovane.
-   Strani vero? – intervenne Prompto asciugandosi la fronte dal sudore – Non sapevo che la faglia fosse presidio Imperiale. – aggiunse.
-   Neppure io..  – disse Selenis.
-   Qualcuno invece lo sapeva. – commentò Ignis.
-   Parli di quell’Ardyn, vero? –
-   Già.. – assentì il ragazzo – Il suo volerci accompagnare ci è risultato provvidenziale. –
-   Questo conferma che deve essere di Nifelheim. – proseguì la ragazza.
-   Ha detto di essere piuttosto influente. – ricordò Prompto scavalcando la carcassa di un tronco annerito.
-   E la cosa mi mette ancora più in allarme. – replicò Ignis oscurandosi.
-   Magari invece è davvero dalla nostra parte, – ribattè il pistolero – magari abbiamo trovato un Imperiale buono –
-   Fatico a crederci – storse il naso la principessa.
-   Beh, non è detto che tutti quelli che provengono da Nifelheim debbano essere per forza cattivi. – mormorò il ragazzo.
-   Purtroppo non ne ho mai conosciuto uno che lo smentisca. – replicò lei – Ma avrai ragione tu, ci sarà gente che, come noi, odia questa stupida guerra – aggiunse.
-   Più che altro mi chiedo cosa l’Immane voglia da Noctis, visto che lo ha condotto qui – continuò Prompto.
-   Le leggende che parlano dei Siderei, dicono che saranno fondamentali per il prescelto dal cristallo. – rispose Ignis.
-   Fondamentali per cosa? –
-   Questo non lo so, come tutte le leggende le parti misteriose prevalgono su quelle esplicative. – sospirò il ragazzo.
-   Luna mi aveva raccontato che è compito della Sciamana intercedere presso di loro a favore del sovrano. – spiegò la principessa ricordando una vecchia conversazione avuta con l’amica.
-   Quindi dici che Luna è scesa fin qui per parlarci? – domandò allibito Prompto.
-   Può essere... – rispose Selenis con un’alzata di spalle.

In quel preciso momento la terra riprese a tremare violentemente. Erano arrivati nel punto in cui il sentiero era sormontato da archi di roccia creatisi naturalmente il giorno dell’impatto del meteorite.

-   Non può muoversi con più delicatezza?! – esclamò Prompto cercando di mantenere l’equilibrio – Attenti! – gridò un secondo più tardi.

Selenis alzò lo sguardo giusto in tempo per vedere uno degli archi rompersi in più punti e crollare sopra di lei, prima di sentirsi tirare a terra.
Le macerie si abbatterono con un fracasso assordante a terra, sollevando una nube di calcinacci e detriti. La principessa cadde su un fianco, con il viso premuto contro la stoffa morbida della camicia del suo salvatore.
Quando smise di tossire per la polvere che aveva involontariamente respirato e riaprì gli occhi, davanti a lei brillò un piccolo ciondolo d’argento.

-   Stai bene? –

La ragazza si scostò, osservando con occhi atterriti Ignis.

-   Grazie a te sì... – mormorò con voce rauca Selenis, mettendosi a sedere e abbandonando il riparo che le braccia dell’amico le avevano offerto.
-   Ragazzi! Tutto ok?! –

La voce di Prompto da oltre il cumulo di macerie, si levò alta e preoccupata.

-   Stiamo bene! – gli urlò in risposta Ignis.
-   Cerco un modo per raggiungervi! – replicò il pistolero.

Il crollo aveva creato un cumulo di detriti che ostruivano il passaggio, ma che fortunatamente era possibile scalare.

-   Sei ferito! – esclamò d’un tratto la principessa, notando la manica macchiata di sangue di Ignis.
-   Credo sia solo un taglio superficiale. – rispose lui perfettamente calmo.
-   Fammi dare un’occhiata, poi ne riparliamo. – borbottò la principessa.

Gli sollevò la stoffa dall’avambraccio e valutò attentamente la ferita, poi fece apparire una boccetta di pozione che usò per bagnare una striscia di stoffa.

-   Necessiterebbe di un paio di punti giusto per essere sicuri, ma penso che per ora possa andare bene così. – sentenziò fasciandogli il taglio.
-   Grazie. – rispose Ignis.

Quando ebbe terminato, Selenis guardò brevemente l’amico e, allungata una mano, prese tra due dita il ciondolo che faceva capolino dalla scollatura della camicia a righe.

-   Ce l’hai ancora... – disse, osservando la fiammella d’argento brillare alla luce.
-   Certo. – replicò semplicemente lui.

Gliel’aveva regalata per un compleanno tanti anni prima, quando ancora suo padre era in vita. L’aveva vista su una bancarella di un artigiano che arrivava da Cleige e aveva pensato che per lui fosse perfetta. Non immaginava che l’avesse conservata per tutto quel tempo.
La ragazza ritirò la mano, alzando gli occhi sul ragazzo.

-   Credo di doverti delle scuse Ignis.. – mormorò.

Il giovane stava per chiederle a cosa si riferisse, quando con un gridò di paura, Prompto caracollò oltre il cumulo di macerie finendo a gambe all’aria di fianco a loro.
 
-   Oh, ragazzi che sollievo! – esordì rimettendosi in piedi – Mi sono preso proprio un bello spavento quando quel masso è venuto giù! – 
-   Per fortuna ne siamo usciti illesi. – rispose Ignis.
-   Grazie a Ignis. – precisò Selenis – Spero di non dovervi scomodare di nuovo per salvarmi. – aggiunse con una mezza risata.
-   Beh, ma siamo qui per questo, – replicò il pistolero un po’ confuso – no? –

La principessa lo guardò per un istante e poi sorrise.

-   Sì, hai ragione tu. – assentì.
-   Ammetto che sentirmi dare ragione mi mette un po’ i brividi – rise Prompto.
-   Effettivamente non capita sovente. – concordò Ignis.
-   Ehi cosa vuoi dire?! – saltò su il ragazzo biondo.
-   Shhh –

I due giovani si voltarono verso la principessa che fece loro segno di smettere di parlare. La videro corrugare la fronte mentre si concentrava.

-   Lo sentite? – domandò dopo qualche secondo.

Ignis e Prompto drizzarono entrambi le orecchie. Sopra il rumore della terra e del vento c’era qualcos’altro.. un suono, anzi no, un ronzio che non aveva nulla di naturale.

-   Motori Magitek – sentenziò Ignis.
-   Cosa?! – esclamò Prompto scioccato – Che diamine ci…-

Le sue parole vennero inghiottite da un rombo molto più vicino. Sopra di loro sfrecciarono ben tre aereonavi Imperiali seguite da una corazzata; stavano davvero facendo le cose in grande.

-   Dobbiamo avvisare Noct! – disse Selenis appena il frastuono calò – Merda, non ho campo! – sbottò quando la chiamata del suo cellulare venne respinta.
-   Ho preso la linea – disse Ignis – Noct? Sei in salvo, meno male – proseguì quando il principe gli ebbe risposto – Ascolta. Truppe Imperiali in arrivo, dovet.. maledizione! –

Il ragazzo abbassò il telefono con stizza riponendolo nella tasca dei pantaloni.

-   È caduta la linea. – disse.
-   Beh, almeno sanno che devono fare attenzione... – commentò Prompto.
-   Già ed è meglio se ci sbrighiamo a raggiungerli – aggiunse Selenis.  



Campeggio dell'autrice:

Buon venerdì gente!

"
Mhh.. non ce lo vedo con l’Impero" cit Prompto. * applauso di sottofondo*
Come fa a non vedercelo con l'Impero proprio non lo so! xD
Fatto sta che Ardyn è tornato e inizia già a produrre i suoi effetti... Farlo interagire con Selenis mi è piaciuto molto! Anche perchè ha una parlata molto particolare, quindi ho dovuto riflettere un pò di più su cosa scrivere.
Se tra di voi c'è qualcuno che shippa la coppia IgnisxSelenis (e so che qualcuno c'è) con questo capitolo gli sarà venuto un mezzo infarto >=) Ma chissà di cosa la principessa vuole chiedergli scusa....? Mah! Lo scopriremo!
C'è qualcuno di voi che ha il pass per la beta di Dissidia Nt? Io sì! Magari ci incrociamo online ;)
Ieri, tra l'altro, è stato rilasciato il trailer del nuovo e gratuito Dlc di FFXV. Dopo il carnevale kupò kuè, diamo il benvenuto all'Assassin's Festival!!!
Ebbene sì, è una collaborazione con il futuro nuovo capitolo della serie videoludica Assassin's Creed; il che non può farmi che piacere! Si svolgerà dal 31 agosto al 18 gennaio e si terrà nella città di Lestallum. Sembra una vera propria avventura, della quale faranno parte tutti e quattro i nostri boys.
Anche se... vederli vestiti da assassini mi ha fatto abbastanza ridere xD
Quindi direi che la prossima settimana c'è parecchia carne al fuoco in casa Square! Questo non mi impedirà però di postare l'aggiornamento venerdì ;)
Ringrazio i Lettori, chi recensisce e chi mi ha inserita tra le fic seguite, ricordate e preferite!

Un abbraccio e a presto!
Marta

  
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