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Autore: Sariel    17/06/2009    6 recensioni
Risentire quel profumo è come ricevere uno schiaffo. Lo colpisce con violenza, lasciandolo per un attimo senza fiato. Pensa sia impossibile, che si sia immaginato tutto, ma l’odore nell’aria è troppo forte per non essere reale, e lo diventa sempre di più quando comincia a correre verso il pozzo, lasciandosi dietro i suoi amici.
E un solo pensiero gli invade la mente, colpendolo come un martello.
Kagome… Kagome Kagome Kagome Kagome Kagome Kagome.
(Quarta classificata al contest 'Four Seasons' indetto da Emiko e ro-chan)
Genere: Generale, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Inuyasha, Kagome
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Haru no hikari.
Fandom: Inu-Yasha
Avvertimenti: nessuno.
Personaggi: Inu-Yasha, Kagome Higurashi.
Note dell’autore: 1. non betata, scusate eventuali errori.
2. partecipa al concorso indetto da Emiko su EFP (Four Seasons). Ho scelto la primavera.
3. commenti - e critiche - graditi come sempre.
Premessa: ok, dovrei essere piegata sui libri a studiare, ma mi sono pianificata ogni giorno, per darmi almeno due orette libere…che ovviamente sfrutto scrivendo u.u Perciò eccomi qui con questa one-shot scritta per il concorso di Emiko.
Timeline: fine ch. 557 e metà del ch. 558.
 
HARU NO HIKARI(*)
Haru no hikari atsumetara hana sakasete”(**)  Four Seasons, Namie Amuro
 
L’aria è piena di petali rosa di ciliegio che cadono a spirale, trasportati dal vento leggero. E’ la stagione della vita, della rinascita. Anche la luce, se possibile, è diversa.
I prati sono mari di colori, in cui fiori variopinti di ogni genere si mischiano, liberando il loro profumo nella brezza primaverile.
Anche tra il grande albero sacro e il pozzo i fiori sbocciano, risvegliandosi dal sonno invernale.
Ma il legno del pozzo è ormai marcio, rovinato dallo scorrere del tempo, in contrasto con la natura circostante. L’edera ha cominciato a crescere nel momento stesso in cui il pozzo ha perso la sua magia, ritornando ad essere un semplice buco nel terreno. Il luogo da cui tutto ha avuto inizio è ormai morto, mentre la vita continua attorno a lui.
Eppure lui è ancora lì, le orecchie che si muovono piano per cercare di sentire se arriva qualcuno.
Non vuole che altri lo vedano.
Non vuole che altri capiscano perché va al pozzo, perché si avvicina a quel luogo quasi ogni giorno.
Non vuole. E’ troppo orgoglioso per ammettere che lei gli manca.
Avrebbe potuto dirle semplicemente che importanza aveva lei per lui e forse non si sarebbe ritrovato solo. E’ sempre stato troppo orgoglioso, cocciuto, stupido.
Annusa l’aria, una parte di lui spera che il suo odore appaia così, all’improvviso, portato dalla brezza primaverile. Ma per tre lunghi anni è una speranza effimera.
Fino a quel giorno.
Risentire quel profumo è come ricevere uno schiaffo. Lo colpisce con violenza, lasciandolo per un attimo senza fiato. Pensa sia impossibile, che si sia immaginato tutto, ma l’odore nell’aria è troppo forte per non essere reale, e lo diventa sempre di più quando comincia a correre verso il pozzo, lasciandosi dietro i suoi amici.
E un solo pensiero gli invade la mente, colpendolo come un martello.
Kagome Kagome Kagome Kagome Kagome Kagome Kagome.
E quando la sua mano incontra quella di Kagome, che emerge dal pozzo, tutto svanisce. Il profumo dei fiori, la lieve brezza, i colori vivaci della primavera. Tutto.
Tutto quello che i suoi occhi riescono a vedere è il viso sorridente di fronte a lui. E nella sua mente si imprime ogni dettaglio, dalle piccole fossette accanto alle sue labbra alla luce nei suoi occhi, fino alla sensazione della sua pelle che sfiora la sua.
“Scusami Inu-Yasha. Mi stavi aspettando?”(***)
“Kagome….”
Gli sembra ancora tutto un’illusione, ma la Kagome che ha di fronte a sé è reale, non è frutto della sua immaginazione. La avvicina a sè e la stringe forte, e una parte di lui, la stessa che attendeva con trepidazione il suo ritorno, vorrebbe dirle quello che tre anni prima si era rifiutato di dirle.
..stupida.” si limita a mormorare, perché, in fondo, Inu-Yasha è sempre il solito testardo.
 
 
FIN
 
 
(*) Traduzione letterale: la luce della primavera. Il kanji indica haru, ovvero primavera.
(**) Dovrebbe essere “Raccogliere i fiori che sbocciano alla luce della primavera”, ma ho trovato anche questa traduzione: “Quando la luce della primavera riscalda, i fiori sbocciano”. In ogni caso il sento è quasi lo stesso.
(***) Tradotto dal manga in inglese. I dialoghi sono tratti dal ch. 558, perciò non mi appartengono. Sfortunatamente non ho il volume in italiano(da me non è arrivato - sacrilegio!, lo so), perciò li ho dovuti tradurre.
  
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