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Autore: Wolf017    26/08/2017    0 recensioni
Salve popolo di EFP,sono qui oggi per riproporvi questa storia da me cancellata in precedenza in seguito a due recensioni critiche.La narrazione si svolge in una cittadina collinare:GreenLand.
Il protagonista è Nike un tredicenne che riesce a tramutarsi in lupo dato che la Dea Luna gli ha conferito questo potere.
Vi avverto che i nomi che ho scelto sono stati accuratamente selezionati in quanto sono appropiati alle caratteristiche fisiche dei personaggi e /o alla loro psiche.
In questa storia alcune persone verranno impersonificate in animali, in quanto i valori universali e terreni verranno provati anche da loro.
Buona Lettura!
Genere: Comico, Fantasy, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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IL RITORNO DI…
NIKE’S POV

Che bello poter intravedere un sorriso sul musetto marroncino del lupo che avevo dinanzi a me.
Era da tanto che come me, non sorrideva come un bambino che mangia il suo zucchero filato!
Cosa ancor più bella e sbalorditiva era quella che eravamo diventati amici, e il rapporto con il branco era cambiato.
Gli avevo trovato una ragione per continuare a vivere e distrarsi anche se poco dal pensiero della sua defunta  amata.
Lui si godeva la vita e anche io!
La scuola senza quei bulli era cambiata.
Ora era  come se vedessi i “colori” della vita, la scuola era una passeggiata anche a livello sociale.
In classe i Quebbek non mi rivolgevano neanche uno sguardo, erano terrificati…hahs buffo pensare che prima di allora io ero terrorizzato da loro.
Ogni volta che passavo dinanzi al loro banco, iniziavano a tremare tutti. Mentre il boss,(Buddy)conservava ancora il suo orgoglio da bullo, aveva  timore ma cercava di tenerlo nascosto.
La cosa ancor più positiva, era quella che non davano più fastidio ai miei compagni di classe e a quelli dell’istituto.
Il rapporto tra me e mia madre era migliorato, inoltre lei e Adam  stavano benone insieme, per cui tutti erano felici.
Ultimamente stavo trascorrendo le giornate nel bosco con il mio branco.
La vita proseguiva quindi in modo dignitoso.
Le giornate con i Warrios erano super belle!
Ero diventato il baby-sitter della situazione, quello che raccontava storie ai piccoli quando lo desideravano, li portava ad esplorare, li accudiva, li istruiva, ero il loro miglior amico.
Però non era solo quello il mio compito.
Dopo tutto restavo comunque Duncan il lupo, e come tale avevo delle priorità da svolgere e far svolgere all’interno del branco.
Bè parlando di lupe…Duncan aveva dei bei gusti. Non ho ancora capito se Layla  mi piace perché piaceva a lui, o perché piace a me.
Resta un incanto in entrambi i casi.
Mantello candido e lucido come una colomba bianca, e come solo chi ha una lucidatrice può fare.
La cosa che adora di più fare,è quella di bagnarsi al fiumiciattolo non molto lontano dalla nostra casettina.
Noi lupi non ci bagnamo più di tanto per quello che so!
In una fresca giornata estiva, la seguii fino al fiume zampillante, e riuscii a  vederla nuotare con una tale dimestichezza da far invidia ad un pesce.
L’aria di quella mattina era ancora frizzantina proprio perché il sole stava appena facendo capolino dalla catena delle montagne rocciose poco distanti dal nostro luogo.
Gli alberi riflettevano la loro immagine nel breve corso d’acqua con una simmetria perfetta, gli uccelli salutavano il giorno con vari canti e cinguettii; le marmotte e gli orsi uscivano dalle loro tante per cercare del cibo  e per affrontare un’altra giornata.
Layla, si stiracchiò sulla riva del fiume e poi con scatto da canide si tuffò nell’acqua gelata , iniziò a dimenarsi per rimanere a galla ma poi trovato il sistema per galleggiare, iniziò a nuotare stile “lupo”.
Muoveva le candide  zampe anteriori, in modo tale da potersi muovere e tale cosa la eseguiva per le zampe posteriori; la coda veniva agitata da poter servire come timone di una nave a vela.
Al suo passaggio, alcune farfalle posate sui fiori delle ninfee rosa che ornavano il laghetto, si alzarono in volo e cominciarono a girare intorno a Layla quasi come fosse una loro coreografia. La facevano sembrare un angelo.
A questa magica scena, decisi di gettarmi nel fiumiciattolo con la classe che solo uno sfigato può avere: mi buttai a capofitto in acqua e diedi una “panzata” che ricorderò per tutta la mia vita, sembravo una balena spiaggiata più che un lupo.
La canide da gli occhi cerulei, mi sorrise e mentre io annaspavo, nuotò velocemente verso di me per venire a salvarmi.
“Haha… sai che non ci si deve buttare in questo modo”  mi disse dolcemente mentre mi guardava negli occhi con fare allegro.
Io non la risposi, ma le feci una smorfia alla qual lei non seppe resistere e dalle risate, mi mollò e io affogai nuovamente.
“Uhm…hahah…Scusa, io non volevo.”
“Ok, forse il nuoto non è il mio talento”
Mi rispose sorridendo:” Si può essere, che ne dici se saliamo su e andiamo a farci una passeggiata?”
“Certo che si!” ribattei.
Salimmo a riva e ci scrollammo l’acqua di dosso.
Mentre si contorceva per asciugarsi era stupenda!
Era come se guardassi la scena a rallentatore, ogni sua singola mossa era più lenta e strabiliate!
Quanto potevo essere scemo a guardarla con una faccia da perfetto idiota?!
Dopo esserci scrollati, ci dirigemmo verso la montagna   Tadaschi.
Era un posto magico, ricco di prati fioriti, cave dove nascondersi, panorami mozzafiato, una foresta rigogliosa e tante piccoli insetti brulicanti.
La montagna si chiamava così in onore di un eroe che proprio lì, espose una sua promessa-in nome del fratello minore-:quella di proteggerlo da tutti i pericoli.
Infatti il nome Tadaschi vuole dire “lelatà”.
E fu proprio lì che dichiarai il mio folle amore per lei!
“Ehm…” incominciai a farmi rosso.
“Uhm dimmi?” disse guardandomi e questo mi mise ancor più soggezione.
“C’è una..una co-cocosa che volevo dirti…” dissi balbuziente ingoiando rumorosamente la saliva.
“Ossia …” la lupa cominciò a preoccuparsi.
“Io cioè tu…cioè noi…insomma” prima che potessi finire la mia frase, lei mi baciò ardentemente,ci fermammo un secondo a fissarci negli occhi dopo di che, la ri-baciai.
“Quanto ti ci vuole per dirmi un Ti amo?”ribattè lei.
Io mi feci rosso, poi dissi :”Ti amo!”
Lei mi sorrise e tornammo al branco.
Non potrò mai dimenticarmi quest’avvenimento così speciale.
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Oggi, la vita nel branco procede tranquilla Foxy e Misaki sono di guardia; Raingates dorme con il cucciolo Schizzo- lui lo vede come un padre- io  e Layla invece stiamo sotto la grande quercia a parlare.
Però purtroppo sono le diciotto e devo tornare a casa.
Saluto tutti, e inizio ad incamminarmi nel fitto bosco.
Appena quasi all’uscita, riesco a percepire alcuni strilli, sembrano provenire dallo stesso luogo ma la persona che li emette…non è una.
Sembrano un uomo ed una donna…
Anzi…le persone non sono solo due come credevo, bensì tre…
Corro velocemente nel bosco tanto che le zampe sembrano non toccare terra, sembra di volare.
Sono quasi arrivato al luogo, quando incontro Bantù :” Trasformati ragazzo!,Fa presto!” mi dice velocemente.
Io sono solo tanto spaventato e confuso.
 Un turbinio di penieri affollano la mia mente.
Lo ascolto, e  andiamo a  controllare assieme ciò che sta accadendo.
La scena che ho dinanzi a me mi fa raggelare il sangue…é tornato…di nuovo lui…
Lui ha mamma intrappolata in una delle sue prese, il suo fidato e lucido fucile puntato sulle tempie di Olly;mentre dall’altra parte c’é Adam che lo guarda atterrito nell’attesa di una buona idea.
Non posso fare a meno di sbiancare vedendo la lite in corso, il mio cuore si é per un attimo fermato, e come lui anche tutto ciò che mi circonda. I miei occhi sono fissi sul grilletto del  TK527,io tremo…
Non posso lasciare che accada ciò , non ora!!!
Non può turbare le mie emozioni, non può rendermi di nuovo in-felice!
Non lo permetterò né ora né mai!
Penso in fretta sul da farsi,  e mentre i tre discutono , intorno a me regna il silenzio, la paura, lo stupore, la rabbia…
Poi penso e dico sotto voce al cervo che mi ha raggiunto fin qui: “Bantù, corri a chiamare gli altri te ne prego! Cerca di fare in fretta!!”
Lui annuisce e io torno a guardare la scena, decido di porre fine a questo disastro…
Corro in strada e cerco di distrarre l’attenzione dei presenti.
“Cosa ci fai qui moccioso?! Vattene via, oppure sarò costretto ad uccidere tua madre”dice il cacciatore mentre mi guardava in modo rabbioso negli occhi.
Sono spaventato, ma non posso lasciare che accada questo!
Lo guardo fisso negli occhi mentre ammutolisco, sono in posizione di difesa, non so come agire, sono immobile dinanzi a lui. Il tempo sembra essersi fermato…
Mi volto per vedere se Adam  ha un idea, o se per puro caso sta correndo in mio aiuto.
Non lo vedo…perché? Eppure fino a pochi minuti fa era lì! Abbasso lo sguardo e vedo un uomo a terra privo di sensi…proprio ora doveva svenire il mago?!?
“Allora non hai capito quello che ti ho detto moccioso! Devi andartene!”
“…No…”rispondo consapevole del fatto che forse non avrei rivisto più mia madre, ma che posso fare?
“Cosa hai detto?” mi chiede il cacciatore mentre mi guardava dritto negli occhi e teneva la mano a serrare la bocca di mia madre.
“Ho-ho detto …no!”rispondo traumatizzato.
“Nike scappa!” urla mia madre in quell’istante liberandosi delle luride mani che le chiudevano le labbra.
Il suo grido squarciò quell’area da suspance.
“Sta zitta! E tu, vattene via ragazzino! Potrei far del male a tua madre…”
Ok, io Nike, sto per dire addio al mondo…ADDIO
Mi  scaglio a tutta velocità e forza su Butcher, però prima che potessi arrivare da lui, un lupo si butta al mio posto e …
Un rumore sordo.
Un tonfo.
 Un corpo che cade quasi inerme al suolo…
Il proiettile trapassò la spalla destra, il lupo cade a terra e il suo bel pelo marroncino si tinse di un rosso acceso.
I suoi gemiti, le sue urla, il suo contorcersi a terra…
Sono sul punto di piangere.
Il cacciatore a sua volta cade a terra e mia madre si libera dalla sua morsa d’acciaio, corre verso di me.
Io sono in piedi e non parlo, lei mi abbraccia forte, ma io sono ancora immobile…
Non riesco a non guardare quella terribile scena.
Butcher che viene mangiato vivo dal resto del branco…e Raingates a terra…
Si sta contorcendo, è molto dolorante, corro verso di lui.
E’ gravemente ferito e perde molto sangue.
Dal mio viso scendono lacrime di dolore, mi rigano il viso fino a cadere sul vello del lupo.
Non doveva accadere tutto questo, non doveva dannazione!
“Mamma, dove lo portiamo? Dal veterinario?!” piango a singhiozzi, e cerco di spiccicare delle parole comprensibili.
Mamma mi risponde:”Non possiamo tesoro, lo sopprimerebbero…”
Anche mamma sta piangendo, tutti piangiamo…
Il resto del branco è qui attorno a me  e a Raingates.
Cerco di portare Raingates dentro casa, devo estrargli il proiettili dalla spalla, devo tentare!
Mia madre intanto cerca di far "resuscitare" Adam.
I Warriors mi aiutano a trascinare il maestoso lupo da gli occhi violetti sul tavolo della cucina.
Appena dentro, preparo una tovaglietta antisettica  da stendere sul tavolo dell’aula pranzo, poi prendo un coltello, delle pinzette, ago e cotone. Un po’ come si fa nei film d’azione.
Tento di stendere il lupacchiotto sul tavolo, lui produce tanti gemiti doloranti , lo stendo con cautela.
“D-d-dove sono?” domanda con un filo di voce, sta soffrendo molto.
“Shh!” lo zittisco io.
Mamma e Adam ancora pallido entrano in casa preocupati.
“Eh allora? Che avete da guardare…fate qualcosa…!” li supplico singhiozzando.

   
 
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