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Autore: lovezero    26/08/2017    0 recensioni
L'incontro con quel Dottore aveva cambiato molto lo stato d'animo di Seokjin, dalla depressione era passato ad avere un barlume di speranza, e tutto grazie a quel volto dolce e impacciato che forse sarebbe riuscito a rivedere anche il giorno dopo.
Genere: Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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THIRD PERSON POV

Mattino.

Era una piacevole e serena mattinata, il sole batteva sulla finestra della stanza 36 e i raggi di quest'ultimo donavano un dolce tepore alla pelle bianca e candida di Seokjin. Il piacere fu tale da svegliarlo nel modo più dolce possibile; infatti aprì lentamente gli occhi in modo da potersi abituare lentamente alla luce abbagliante, dopodiché si stiracchiò e controllò l'ora sulla sveglia. Erano le 11.00, aveva dormito decisamente troppo, ma doveva ammettere che ora si sentiva veramente meglio rispetto ai giorni precedenti. La sera prima era riuscito a trovare uno stimolo, una speranza per andare avanti e proseguire con la sua vita. Tutto questo gli aveva permesso di godersi finalmente un riposo adeguato e senza sofferenze.

Dopo essersi perso nei propri pensieri per circa 40 minuti decise di alzarsi e recarsi fuori dalla propria stanza per cercare una infermiera e chiedere se poteva avere qualcosa da mangiare. Sentiva lo stomaco brontolargli e per lui il cibo era veramente vita. Era la seconda cosa che amava di più dopo il canto.

Dopo aver svoltato l'angolo del corridoio dove si trovava la sua camera si scontrò con una infermiera.

"Oh mi scusi non l'avevo vist....."

Seokjin era impacciato, non sapeva cosa fare, si sentiva scemo e non sapendo come uscire da quella situazione fece un inchino profondo per manifestare le proprie scuse, fece dietrofront e si precipitò nuovamente in camera sua.

L'infermiera nel frattempo lo aveva ovviamente riconosciuto visto che lo aveva già incontrato il giorno prima; perciò dopo aver compreso immediatamente la situazione di panico del povero Jin si diresse nella stanza dove era stato ricoverato per sentire di cosa aveva bisogno.

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SEOKJIN POV

Jin ma cosa sei un bambino ?

Scappare con la coda tra le gambe in una situazione così stupida, bastava che tu ti mettessi a smanaccare per farti capire, non c'era bisogno di filarsela come un coniglio.

Santo cielo che figuraccia. Mi sento proprio un cretino.

Se reagisco così per una infermiera, non oso immaginare la mia reazione alle sedute del dottor Namjoon.

Sono proprio senza speranza.

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THIRD PERSON POV

Il flusso di pensieri di Jin venne interrotto dall'entrata dell'infermiera.

L'infermiera Sooyeon era una giovane donna molto carina, dai lineamenti dolci e aggraziati, un corpo alto e slanciato e da una folta chioma bruna che teneva raccolta in uno semplice chignon. Qualsiasi paziente sarebbe stato felice di essere sotto le sue cure; ma Jin non dava assolutamente quell'impressione.

Quando l'infermiera entrò nella stanza l'espressione di Jin fu assolutamente indecifrabile, in bilico tra paura e panico. La povera Sooyeon non sapeva proprio come comportarsi, così decise di chiedere al paziente se avesse avuto bisogno di qualcosa, ma poi si ricordò che era impossibilitato a parlare e tirò fuori il taccuino che aveva nel taschino e cominciò a scrivere.

Dopo nemmeno un minuto lo porse a Jin

"Buongiorno signore. Come si sente oggi ? Ha bisogno di qualcosa ? Mi raccomando non si faccia problemi a chiedere"

Jin lesse il messaggio velocemente e si sentì uno stupido, in fondo il motivo per cui si trovava in ospedale era proprio il fatto che non riusciva più a parlare. Si era creato un muro con il il personale che non doveva esistere, loro erano lì apposta per aiutarlo, e la prova era proprio la frase che Sooyeon aveva appena scritto.

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SEOKJIN POV

Mi sento proprio un cretino.

Perché fuggo sempre dai miei problemi, perché non accetto mai l'aiuto d nessuno?

Come posso pensare di uscire da questa situazione disagiata in cui mi trovo completamente da solo?

Non so se sia presunzione o meno la mia ma devo proprio sembrare un'idiota da fuori.

Questa infermiera si era presentata da subito gentile e disponibile e io cosa sono stato capace di fare? Inchinarmi e fuggire alla velocità della luce.

Sì Jin sei proprio un pollo.

Come posso fare per scusarmi in maniera decente?

Intanto provo a rispondere alla domanda che mi ha posto.

"Buongiorno a lei! Mi dispiace ,prima devo esserle sembrata strano, sono andato un po' nel panico. Vorrei chiederle se posso avere qualcosa da mettere sotto i denti, ovviamente se non le è di troppo disturbo. "

Speriamo di aver aggiustato le cose.

Maledetto me.

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THIRD PERSON POV

Il messaggio di Jin intenerì l'infermiera, che si decise ad accompagnare il suo nuovo paziente alla sala mensa a fare colazione.

Insieme scesero le scale fino a raggiungere il secondo piano e entrarono nell'enorme salone passando dalla porta che si trovava di fronte a loro.

L'infermiera spiegò a Jin, utilizzando il blocco, come funzionava per i pasti e per le ordinazioni dopodiché lo fece accomodare in un tavolo in fondo alla sala vicino all'uscita d'emergenza, occupato da una sola persona.

"Buongiorno Taehyung, come si sente questa mattina?" chiese Sooyeon in tono dolce e premuroso.

"Buongiorno dolcezza, oggi sto come ieri , come ieri stava come l'altro ieri, insomma non è cambiato niente alla fine. "

Il tono di questo paziente era ironico, ma di una ironia amara ,colma di tristezza e rassegnazione. E fu proprio questo triste tono ad incuriosire Jin che prese la decisione di sedersi accanto a lui, sentiva una sorta di sintonia con questa persona.

"Bene ora vi lascio qui a fare conoscenza, devo recarmi in sala d'attesa e accogliere nuovi pazienti. Se avete bisogno di me non esitate a chiamarmi ok? "

Detto questo Sooyeon salutò con la mano e un dolcissimo sorriso i due per poi allontanarsi dalla sala mensa.

Dopo essere rimasti soli Seokjin studiò attentamente la persona che si trovava davanti. Aveva un che di magnetico, sentiva di avere una qualche sintonia con lui ma non riusciva davvero a capirne il motivo.

Taehyung era un ragazzo che di circa 20 anni, di media statura, dai capelli castani tagliati a caschetto e che indossava degli occhiali da soli che coprivano lo sguardo.

Dopo qualche minuto di completo silenzio fu Tae a rompere il ghiaccio.

"Ehi la pianti di stare lì impalato a guardarmi? Devi dire qualcosa? e allora dilla senza stare a rimuginarci troppo, tsk!."

Seokjin si era accorto del fatto che Tae stesse parlando perché vedeva le labbra che si muovevano; ma ovviamente non poteva sentire niente, quindi decise di spiegare la situazione al suo interlocutore.

"Mi dispiace, ma non capisco cosa mi stai dicendo, non sento più bene purtroppo."

Jin era curioso voleva assolutamente vedere gli occhi della persona che aveva davanti. Adesso che era stato privato dell'udito la vista per lui era diventata fondamentale, aveva capito che con un semplice cambio di sguardi sì può esprimere qualsiasi tipo di sentimento, e quindi ci teneva a vedere che sguardo gli avrebbe riservato Tae.

Per quasi un minuto Tae non fece niente, come se stesse meditando su come rispondere o affrontare la conversazione e quando finalmente si mosse lo fece per mandare un messaggio forte e chiaro, che non aveva bisogno di parole. Con molta eleganza e lentezza si tolse gli occhiali da sole tenendo gli occhi chiusi, indirizzò la testa in direzione di Jin per poi riaprirli e fissarlo dritto negli occhi. Quelle che fece dopo chiarì definitivamente la situazione a Jin; tae si portò una mano sul volto, all'altezza degli occhi fino a coprirli.

Jin allora capì il messaggio di Tae. Per loro non c'era alcuna possibilità di poter instaurare una conversazione, non c'era alcun modo per poter provare a diventare amici. 
In fondo come potevano un cieco e un sordo comunicare?

Dopo essersi scosso dallo stupore Jin si alzò salutò Tae scusandosi per la sua scortesia e se ne andò correndo e allontanandosi da una realtà non affatto piacevole.

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NAMJOON POV

Sono già le 17.45, alle 18.00 ho la prima seduta con Kim Seokjin. Ho già in mente come sviluppare i vari incontri, spero solo che non si deprima sempre di più. Sarà lunga ed estenuante la riabilitazione e non è detto che tutti riescano a reggerne il peso. In effetti non mi stupirei se dovesse abbandonare dopo poco. Ma vedere un ragazzo così giovane perdere le speranze non è affatto rassicurante, sopratutto se il ragazzo in questione ha circa la mia età.

Sigh....Sigh....Sigh

Cos'è questo ? mi sembra qualcuno che piange. Dovrebbe trovarsi qui nei dintorni. che sarà successo?

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THIRD PERSON POV

Quando Namjoon svoltò l'angolo del corridoio vide una figura rannicchiata su sé stessa che singhiozzava. Si trattava di Seokjin.

Il povero dottore era stato preso alla sprovvista e non sapeva davvero cosa fare non sapeva come avvicinarsi e come tranquillizzarlo, così decise di fare una cosa che fanno tipicamente i pediatri quando cercano di tranquillizzare e far stare meglio i bambini. si avvicinò a Jin,si mise a sedere accanto a lui, gli picchiettò la spalla e gli porse una caramella.

Quando Jin sentì qualcosa che gli picchiettava la spalla si voltò e si trovò davanti agli occhi una caramella, una di quelle gommose alla fragola, il suo gusto preferito; dopodiché spostò lo sguardo dalla mano al viso del proprietario di quella caramella.

Si trattava del Dottor Namjoon.

Gli stava rivolgendo un sorriso buffo e impacciato ma onesto; così dopo essersi asciugato le lacrime lo ricambiò.

Namjoon fu travolto da quel sorriso inaspettato, era un sorriso sì triste ma che aveva appena ritrovato la voglia di continuare, la speranza. A quel punto allora si alzò e porse la mano a Jin per aiutarlo ad alzarsi, quest'ultimo accettò l'aiuto e insieme si diressero verso la stanza dove avrebbero tenuto la loro prima seduta.

Quello sarebbe stato il primo passo verso qualcosa di nuovo, di magico e di inesplorato per tutti e due.

Un nuovo viaggio stava per iniziare, e sarebbero arrivati insieme al traguardo questo ,era certo.

End

 
  
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