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Autore: Rebelle Fleur    27/08/2017    0 recensioni
Col suo fare affascinante e misterioso, J. l'aveva catturata.
Purtroppo però nulla va come crediamo. Spesso due persone si incontrano nel momento sbagliato, ma quando i loro destini si incrociano, nulla sarà più come prima.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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L'odore dei fiori selvatici le risvegliò i sensi. Aprì gli occhi tanto da scorgere un piccolo gattino ai piedi del letto su cui giaceva. Ma lei non aveva gatti. Aprì ancora di più gli occhi per mettere a fuoco la stanza in cui si trovava. Si rese subito conto di non essere a casa sua ed una sensazione di ansia e curiosità si impossessarono di lei. Siedeva ora su un letto di legno di noce, con lunghe tende bianche di lino ai lati...esse ondeggiavano mosse dal vento leggero che entrava da due grandi finestre rosse; di fronte un grande armadio imponente, di quelli antichi. L'arredamento era scarno, ma allo stesso tempo, una sensazione di calore avvolgeva la stanza. Si alzó finalmente, decisa a capire dove si trovasse. Si mosse verso le finestre spalancate, un piccolo balconcino all'esterno torreggiava su immense distese di terreno sconfinato...ed in lontananza monti, aridi territori...il clima era secco, caldo... All'improvviso udì dei suoni...ci mise un po' a capire di cosa si trattasse, erano dei canti...ma canti di cui non riusciva a capire le parole...pian piano riuscì a realizzare... "Non può essere..." pensò Chiara. "Ma come...?" si ritrovò a dire ad alta voce. Erano canti arabi...canti di festa...inni... Il gattino che prima giaceva ai piedi del letto, le si avvicinò... Era rossiccio...con grandi occhi blu, piccolo piccolo il suo corpicino, una macchietta insomma e stava cercando di arrampicarsi sulla sua gamba nuda...poichè indossava una semplice camicia da notte dello stesso lino delle tende che avvolgevano il grande letto come un mantello... "Hey..." sussurrò al gattino. Lui o lei, dal canto suo, iniziò a fare le fusa...sembrava conoscerla perfettamente, mentre lei non ricordava di aver mai visto quel gatto in tutta la sua vita. Iniziò ad accarezzarlo dolcemente ed udì dei rumori provenire dall'interno...la chiave in una serratura...una porta che si apriva...il rumore di piccoli passi e poi...una voce che le fece venire la pelle d'oca... "Mamma, mamma"... Era la voce di un bambino... Piccole braccine le si fiondarono attorno al collo...e lei lì impalata, non sapendo cosa fare ed incapace persino di pensare in quel momento...La testa le girava tremendamente...Da quando aveva un figlio? Ma la cosa che più la scosse, fu la comparsa di un uomo sulla soglia, un uomo i cui tratti le erano alquanto familiari...anche se sembrava invecchiato di 15, forse 20 anni...era J. Ma cosa cavolo stava succedendo?? Nel frattempo la testa continuava a girarle, accompagnata stavolta, da un dolore lancinante all'addome... "Lascia stare la mamma Mingus, non vedi che si è appena alzata!" Chiara a queste parole quasi venne meno...significava che quello era loro figlio e che loro quindi avevano...ma...com'era possibile????!! Il bambino si ritrasse, obbediente ed incominciò a giocare col gattino... "Andiamo in giardino Eye, corriii" urló. Ancora più allibita, guardò con intensità l'uomo che rispose al suo sguardo, con la stessa intensità di sempre, quell'intensità che le faceva tremare le gambe ogni volta. "Amore ciao, ben svegliata" disse. Le si avvicinò stampandole un bacio sulle labbra e poi tutto divenne buio.
   
 
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