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Autore: Agente Isa88    18/04/2005    1 recensioni
Questo è il sequel de"questa è la realta" leggete e recensite!
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Questa è realtà

Questa è realtà.... “non potrei mai lasciarti”

 

“Evvai! Un milione per me!!” disse Nutty agitando il Joystick della x-box.

 

“maledizione! Non ti vantare tanto! La tua è fortuna!” disse Dile ormai rassegnato per la sua ennesima sconfitta.

 

“ma vai via! Quale fortuna! A Tony Hawk non mi batterai neanche tra cinquant’anni schiappa!” appoggiò il comando e prese il suo cellulare “salgo su, potrei ricevere chiamate da Neo durante la mattinata!”

 

“tu ti stai cacciando in guai grossi mille volte più di te!”

 

“Dici così solo perchè vorresti conoscere anche tu Neo!”

 

“non è per quello... e che tu non sai fare mosse a rallentatore, o voli o arti marziali!”

 

“infatti, diciamo che servo solo come mezza guida!”

 

“spero per te che non ti capiti di dover affrontare qualcuno!”

 

“tranquillo! Col ragazzone qui sopra in cortile vado sul sicuro!” detto questo uscì dalla porta e corse per le scale.

 

Quando arrivò in terrazza cercò Smith, ma come quasi ogni mattina non lo trovò dentro il locale ascensore. Si affacciò dalla ringhiera ma non vide nulla. Sentì una voce familiare dall’altra parte della terrazza, era suo padre!!

 

“maledizione!!” disse Nutty.

 

Smith le arrivò da dietro all’improvviso “Isabella, che ci fai qui?”

 

“maledetto! Eccoti qua! Entra dentro il locale e sbrigati maledizione!!” gli urlò spingendolo dentro.

 

“ma che c’è?!”

 

“come che c’è?! Là in fondo c’è mio padre!! E tu te ne vai in giro a fare il turista!!” si affacciò cercando di non farsi vedere, suo padre stava venendo da quella parte “oh cacchio!! Smith credo che mio padre stia per venire qui!!”

 

“ma mi avevi detto che non sarebbe mai venuto in questa zona del terrazzo!!” disse preoccupato.

 

“evidentemente mia madre gli ha chiesto di controllare il cortile per trovare cosa mi faccia stare fuori di casa ogni sera: cioè tu!!”

 

“e ora??”

 

“scusami Smith!” gli disse prima di spingerlo nella tromba dell’ascensore. Riuscì ad aggrapparsi di fortuna alle corde senza cadere sopra l’ascensore. In quel momento entrò suo padre e trovò Nutty davanti alla fossa della tromba dell’ascensore.

 

“e tu che ci fai qui?!” le chiese.

 

“io?! Questo è il rifugio mio, di Dile e di Beba!”

 

“non sapevo che avevate messo qui tutta questa roba!! Qui non ci potete venire lo sapete?!”

 

“si ma ci serviva un posto segreto!!”

 

In fondo sua figlia non aveva fatto nulla di male, e di fastidio non ne davano, decise che poteva lasciargli il loro posto segreto “basta che non fate casino!”

 

Sua figlia aveva un aria strana però, si avicinò a lei “sei strana, che hai?” Nutty si accorse di avere un aria troppo sospettosa allora cercò di essere più indifferente.

 

Suo padre però si stava avvicinando troppo alla fossa, Smith (che intanto lottava sotto tra le corde!!) poteva essere scoperto “ma che dici Pà! Va tutto bene” intanto lo prese per un braccio e lo allontanò da lì. Purtroppo si accorse che sulla poltrona c’erano ancora gli abiti di Smith ben piegati, se suo padre gli avesse visti sarebbe stata la fine.

 

Nutty allora facendo sempre l’indifferente si avvicinò alla poltrona di spalle e afferrò i vestiti. Dopo di che indicò a suo padre un antenna fuori in terrazza “quella mi sembra nuova! Quando l’hanno montata?”

 

Suo padre si voltò “quella? No ti stai sbagliando, è li da parecchi anni...” nel frattempo Nutty, con gesto quasi fulmineo, lanciò i vestiti sutto la tromba dell’ascensore dove c’era anche Smith, facendoglieli arrivare dritti in faccia.

 

“cacchio!” urlò da sotto la fossa Smith.

 

Suo padre si voltò di scatto verso sua figlia “come hai detto?!”

 

“no dicevo: cacchio! Non lo sapevo! Vengo qui in terrazza da parecchio tempo ma non l’ho mai notata!” disse Nutty che stava cominciando a perdere di mano la situazione.

 

Suo padre si avvicinò a sua figlia con aria sospettosa “Isabella...”

 

“che c’è papà?” questa volta era davvero la fine.

 

“...miraccomando stai attenta, qui in terrazza non è un parco giochi, potresti farti male!” detto questo uscì dal locale ascensore.

 

Nutty rimase  immobile, era riuscita a scamparla!! Si buttò per terra e la sua respirazione riprese regolarmente. Smith intanto, che aveva ancora i vestiti addosso, si arrampicò sulle corde dell’ascensore sino a tornare nel locale “via libera?” chiese spostandosi i vestiti dal viso per riuscire a vedere qualcosa.

 

“si si, vieni pure, questa era da filmare! Un impresa simile non accadrà mai più!” si alzò e lo guardò, aveva il centro della camicia e le mani tutte sporche di grasso, le venne da ridere “ma che hai fatto??”

 

“come che hai fatto?!” disse irritato “sei tu che hai cercato di assassinarmi gettandomi dalla tromba dell’ascensore!!”

 

“mi sembra di averti già chiesto scusa! Preferivi essere scoperto da mio padre?”

 

In quell’istante squillò il cellulare di Nutty. Era Neo.

 

“è ora di andare in un bel posto” disse Smith prendendo la mano della ragazzina.

 

“ma come? Sei tutto sporco! Non vorrai andare così!” gli disse toccandogli la parte sporca della maglietta.

 

“non cè tempo per queste stupidaggini! Abbiamo altre cose a cui pensare! Reggiti forte!”

 

“a cosa?!”

 

“a me!” flesse i muscolì e fece un balzo tra le nuvole. Inizialmente Nutty non se ne rese neanche conto, ma quando scesero sotto il banco di nuvole erano visibili tutti i palazzi della città. Nutty fece un urlò e si aggrappò a Smith il più forte possibile.

 

“ecco brava, almeno così eviti di scivolare e di spiaccicarti sull’asfalto! Sai, è scientificamente provato che un essere umano che cade da una grande altezza non può sopravvivere, a differenza di programmi o uomini che hanno raggiunto la consapevolezza!”

 

“stai cercando di spaventarmi o sbaglio?”

 

Smith sorrise “il mio intento era quello! Vuoi davvero provare un esperienza da brivido?”

 

“dubitavo esistesse qualcosa più spaventoso di te!”

 

Smith la strinse bene a se. Si fermò per qualche secondo in aria, localizzò il luogo dove sarebero dovuti arrivare e ci scese giù in una velocissima picchiata.

 

“GHYYYYYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!” Nutty non fece in tempo a finire di urlare che loro erano già atterrati lentamente sull’asfalto.

 

“eccoci arrivati! Piaciuto il viaggetto?”

 

Nutty cerco di riprendere fiato “...TU – SEI – PAZZO!!”

 

Entrarono dentro un vecchio portone, alla fine di una via abbastanza stretta, era una via della città che non conosceva. “che ci veniamo a fare qui?” gli chiese.

 

“qui ci raduniamo quando c’è da discutere di cose importanti...un po’ come quel posto dove vado a dare il mio regalo al signor Anderson nel secondo film...”

 

“ah ok, ora ci sono...quindi ecco svelato il motivo di questa puzza, è un collegamento alle fogne vero?”

 

“esatto, in caso arrivassero dei federali... anche se ormai si uccidono come niente...”

 

Scesero lungo delle scale e si fermarono al centro della stanza, molto polverosa, si vedeva che era stato dimenticato da Dio quel posto... qualche secondo e alle loro spalle si presentarono anche Neo e Morpheus.

 

“finalmente riusciamo a incontrarci ragazzina...” disse Morpheus.

 

“è un grande onore per me conoscerti” gli si avvicinò tendendogli la mano sorridente.

 

“Ora decideremo ciò che dovremo fare per scoprire cosa spinge le macchine a rimettere disordini all’interno di Matrix...” intervenne Neo.

 

“voi avete notato altri disordini?” chiese Smith.

 

“bè, molti uomini di altre navi sono stati attaccati da agenti...” disse Neo.

 

“e cosa stavano cercando di fare?” chiese.

 

“...di mettersi in contatto con altre pillole azzurre...” rispose Morpheus.

 

“mmm...quindi è questo che gli da fastidio...questo spinge solo a pensare che non hanno più intenzione di lasciare la possibilità agli uomini di potersi liberare come avevano promesso alla fine della guerra...” intervenne Nutty.

 

“effettivamente tutto porta a questo...” commentò Morpheus.

 

“l’unica cosa che sono riuscito a farmi dire da uno degli agenti è stato che io sono l’esule più ricercato nella matrice...” disse Smith grattandosi la fronte per riordinare i suoi ricordi.

 

“secondo me tu sei uno dei motivi di questi disordini...” disse Neo.

 

“come fai a dirlo?”

 

“scusa, Nutty è stata attaccata...secondo te perchè? Perchè ti tiene al sicuro da tutti e tutto! Quindi vuol dire che vogliono eliminarti perchè sei considerato una minaccia...”

 

“minaccia per cosa?” chiese Nutty “quando Smith si è risvegliato non ha più avuto il potere di potersi clonare...” Smith confermò quanto detto dalla ragazzina annuendo con la testa.

 

“allora una minaccia per qualcos’altro... se non sbaglio l’Oracolo vi ha incaricati di scoprire cosa sta accadendo, ciò vuol dire che è qualcosa che Smith è in grado di scoprire... e le macchine lo sanno, perciò lo vogliono togliere di mezzo!” disse Morpheus.

 

“e come mai Smith lo può scoprire?” chiese Nutty.

 

Smith abbassò leggermente la testa “sono stato tutto e tutti un tempo...avrò preso possesso di qualcuno che sà.... di qualcuno che possa far parte di questo casino...”

 

Gli altri rimasero in silenzio, aveva pienamente ragione...rimaneva solo da capire chi fosse questa persona.

 

“dovete darmi un po’ di tempo... e vedrete che scoprirò cosa sta accadendo...ora ho bisogno di un po’ di tempo per pensare” disse Smith andando verso l’uscita, lasciando indietro Nutty che lo seguì a passo veloce per raggiungerlo.

 

Neo e Morpheus rimasero immobili fino a quando non chiuse l’enorme portone.

 

“ci faremo sentire tra qualche giorno...” disse Neo.

 

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Smith andò lentamente per la strada verso casa e non aprì bocca una sola volta. Nutty pensò fosse meglio non dirgli nulla, da quando avevano avuto quella conversazione con Morpheus e Neo lui non aveva più parlato...

Arrivarono a casa e Smith si andò a sedere sulla poltrona.

 

“cos’hai Smith?” chiese Nutty seriamente sedendosi affianco a lui sul bracciolo della poltrona.

 

Smith appoggiò la testa sulla mano “io...sto pensando di andarmene di qui”

 

“come sarebbe a dire di andartene?! Dove vorresti andare?”

 

“lontano il più possibile da te...”

 

Nutty frenò di respirare e rimase immobile. Come se qualcosa di orribile gli fosse entrato nel petto e le avesse strappato il cuore.

 

“se rimango qui, tu, la tua famiglia e i toui amici sarete in pericolo...sono io che vi metterei in pericolo, per causa mia...tu l’altra volta hai rischiato di morire...non potrò mai perdonarmelo”

 

“ma perchè dici così?! Non è colpa tua! E’ colpa delle macchine che non hanno nulla di meglio da fare che rompere le scatole! Non prendertela per questo!”

 

Smith la guardò “non posso stare qui... sei troppo giovane per fare una brutta fine... mi dispiace Isabella...”

 

Nutty si alzò e gli voltò le spalle “come fai a dire mi dispiace? Come fai se tu non riesci a sentire un minimo di sentimento? Eh? Come puoi capire se ti diapiace o no?”

 

Smith restò a guardarla dalla poltrona “me lo sento...sento qualcosa dentro che mi rende triste...mi dispiace”

 

“lo senti davvero?! Senti della tristezza! Tu hai detto che puoi avvertire le emozioni umane giusto? E la mia non la senti?!” Nutty si voltò a guardarlo, e delle lacrime cominciarono a scenderle sul viso “la mia non la senti?!”

 

Smith si alzò guardando il pavimento, la poteva sentire benissimo la sua disperazione. La ragazzina allora lo abbracciò e lo strinse come per non poter mai far scappare da lei la cosa più cara a questo mondo.

 

“ti prego...sono disposta a morire, non mi importa, voglio scoprire cosa sta accadendo, chi c’è dietro a tutto questo...” Nutty strinse la sua camicia “ma ti prego non mi lasciare di nuovo... non lasciarmi ancora da sola...”

 

Smith sentì una sorta di esplosione nel cuore di Nutty, un sacco di emozioni confuse che giravano all’impazzata che le impedivano di esprimersi come avrebbe voluto, quindi le uniche parole che riuscì a dire furono soltanto “non lasciarmi” ma Smith ormai, vedendo il suo comportamento in quel momento, sapeva che in testa erano ben altre le frasi che le giravano...

 

Poteva quasi sentirle dal profondo del cuore di quella ragazzina, urlarle a squarciagola “senza di te non potrei vivere...” oppure “quando sto vicino a te mi sento bene” frasi che possono saltare in testa a qualsiasi ragazzina innamorata... ma Smith le sentì diverse, perchè erano rivolte a una persona crudele, a un uomo che un tempo l’aveva quasi uccisa...

 

Nonstante quello però lei riuscì comunque a perdonarlo, lui allora decise con tutto se stesso di proteggerla, almeno avrebbe ricambiato in parte tutti i grandi favori che lei ha fatto per lui, soltanto che lui non aveva ancora capito che Nutty non lo faceva per fargli un favore, lei lo faceva perchè lo amava... solo quella sera se ne rese conto...

 

Quasi si pentì di non voler provare qualche emozione positiva nei confronti di qualcuno...

 

Smith allora la strinse forte a se “scusami...scusami tanto...neanche tra un milione di anni riuscirò mai a ripagare tutto il bene che stai facendo per me e tutto l’affetto che mi stai dando...io non ti lascerò più, ti starò per sempre vicino, quindi non piangere più...”

 

Nutty allora sorrise cercando di frenare le lacrime, ma era troppo contenta per riuscirci! Anche se lei sapeva che Smith non arebbe mai potuto amarla lei si sentì comunque felice, perchè riuscì lo stesso a fargli capire ciò che lui conta per lei.

 

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Altrove.

 

In un castello, lontano cenrtinaia di chilimetri, il Merovingio sorrise al vedere che era appena riuscito a ridare vita ai fratelli Caino e Abele, suoi seguaci.

 

Entrambi aprirono gli occhi, si alzarono e si guardarono dritti negli occhi, confusi.

 

“che cosa ci facciamo qua?” chiese uno.

 

“Vi ho appena fatto rinascere...” disse con un ghigno il Merovingio.

 

Abele si toccò la fronte “Persephone...Persephone mi aveva sparato in testa...lo ricordo benissimo...”

 

“perdona la mia signora, a volte è un po’ impulsiva...ah! le donne!”

 

“io invece sono stato sconfitto da Neo...” ricordò Caino.

 

“il guaio è che quel ragazzo è ancora in circolazione ragazzi...”

 

“cosa vuoi che facciamo?” chiesero.

 

“abbiamo deciso di aiutare le macchine nel loro piano...” rispose.

 

“quale piano?”

 

“gli umani si stanno liberando pian piano...magari lentamente, ma più il tempo passa e più gli umani sulla terra tornano nel mondo reale...noi avevamo fatto un patto con gli umani quando finì la guerra, promettemmo che gli umani se avessero voluto si sarebbero potuti liberare, però qualcosa è andato storto...”

 

I due fratelli seguivano con attenzione il suo discorso.

 

“...l’architetto sbagliò i suoi calcoli e ora tutti gli umani se ne stanno andando, mentre noi rimaniamo senza energia, e senza energia non possiamo vivere noi programmi! Quindi il nostro compito è far si che gli umani rimangano qui in Matrix!”

 

“quindi noi dobbiamo aiutare gli agenti...?” chiese Caino.

 

“esatto...il vero compito sarà quello di distruggere Neo, l’Eletto, perchè a quanto pare è lui che muove le fila e istighi gli umani a liberarsi...ma adesso si è messo in mezzo anche Smith...il nostro obiettivo!”

 

“ne avevo sentito parlare di questo agente Smith...cosa dobbiamo fare con lui?” chiese Abele.

 

“Smith è sempre intenzionato a voler sconfiggere Neo, ma ha perso gran parte del suo potere, quindi non ne è in grado...voi me lo porterete qui e cercheremo di fargli un bel lavaggio del cervello, lo indurremo non ha sconfiggere Neo, ma a uccierlo, so come fare...” finì la frase con un sorriso malvagio.

 

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Nutty, Smith, Beba e Dile erano in terrazza a giocare a Monopoli per cercare di passare un po’ il pomeriggio, nell’attesa che Neo chiamasse, Smith se lo sentiva.

 

Beba finì sopra un albergo di Dile che fece una grossa risata “paga 200 euro!!”

 

“ma dai non è possibile! E’ la terza volta che finisco sopra il tuo parco della vittoria! Secondo me i dadi sono truccati!” si lamentò Beba dando i soldi a Dile che sorrideva soddisfatto “a questo gioco non mi batte nessuno!”

 

Nutty sentì vibrare il suo cellulare “aah! Questo è Neo! Smith alza le chiappe, si và!”

 

“proprio adesso che mi stavo divertendo?!” disse alzandosi a forza.

 

“su bel bambino, se fai il bravo ti compro un gelato!” disse prendendolo a braccetto.

 

“alla menta, grazie!” disse Smith prendendola per la mano e volando dove Neo e Morpheus li avrebbero aspettati.

 

Intanto Dile e Beba rimasero seduti “allora torniamo a noi!” Disse il ragazzino schioccandosi le dita.

 

“Ho un impegno importante mi dispiace, sarà per la prossima volta!” disse Beba svignandosela per le scale.

 

“ma non è giusto Beba! Almeno vieni qui ad aiutarmi a mettere a posto tutta sta roba!! Beba! Bebaaaa!” Dile cominciò a sollevare una delle trecento banconote sparse per il terrazzo.

 

                                                                                                                                                                                            Continua!

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Nota di Isa: non scherzo quando dico che mio fratello in qualche modo a Monopoli riesce sempre a battermi!! Almeno mi rifaccio con Tony Hawk Underground 2, lì sono un mostro!!^^ Stramaledizione, mia mamma comincia a diventare davvero troppo curiosa, fa troppe domande su quanto faccio io in terrazza, nonostante papà l’abbia un po’ tranquillizzata! Devo escogitare qualcosa! Ora però devo andare da Neo e Morphy, se no faccio ritardo! ;)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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