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Autore: Ali_Chan23    30/08/2017    1 recensioni
|GWUNCAN|
Salve a tutti.
Io amo l'opera (balletto o lirica, che sia).
Io amo la Gwuncan.
Quindi... perché non scrivere una Gwuncan stile opera lirica in atti e scene, con tanto di intermezzo e intervallo fra un atto e un altro?
Dal testo: "Gwen, amore mio, ti salverò. Te lo prometto."
Gwen lo guardò, interrogativa. "Ehm.. ok. Però... tu chi sei?"
Genere: Mistero, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Duncan, Gwen, Un po' tutti | Coppie: Duncan/Courtney, Duncan/Gwen, Trent/Gwen
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Gwuncan, opera su tre atti. PRIMO INTERVALLO

La stanza di Gwen era buia, quella mattina, e la ragazza non sarebbe voluta uscire per nessun motivo, ma il primo giorno delle superiori era giunto.

"Gwendolyn Fahlenbock, non ho intenzione di chiamarti un'altra volta!!"

Sua madre era sempre stata molto severa quando si trattava di puntualità, per questo Gwen era quasi sempre puntuale o in anticipo, ogni mattina.

Si alzò svogliatamente dal suo caldo letto e, con altrettanta svogliatezza, si diresse in bagno per fare una freddissima doccia.

Come piaceva a lei.

Una volta pronta, scese le scale e sua mamma l'aspettava seduta al tavolo in cucina.

"La diva si fa attendere vedo"

Gwen sbuffò e si sedette a tavola, poi guardò l'orologio digitale posto sopra il forno che segnava le 7:05am.

Erano solo le sette e cinque del mattino e la dark voleva già tornarsene a letto.

"Mamma, quando andremo da papà e Robbie?"

"Non lo so, cara. Ma Robbie oggi inizia la prima media vicino scuola tua, probabilmente uno di questi giorni andrai da tuo padre, forse per il weekend"

I genitori di Gwen erano separati da quando lei aveva cinque anni e Gwen preferiva stare con il padre, piuttosto che con la madre perché era tutta una regola con lei e non aveva un attimo di pace.

Era anche vero che con suo padre c'era suo fratello, però aveva i suoi momenti di solitudine senza nessuno che la chiamasse a pulire o semplicemente a guardare soap opera che solo sua madre guardava.

"Ok" rispose solo.

Fecero colazione in silenzio e poi sua mamma sparecchiò, mettendo tutto nel lavabo.

"Andiamo, si sta facendo tardi. Ci metteremo quaranta minuti in macchina e arriveremo a scuola alle 7:50." disse lei, prendendo la giacca del suo completo e uscendo.

La ragazza la seguì, prendendo lo zaino, rigorosamente nero e il suo blocco da disegno, poi prese posto al sedile del passeggero e aprì il quaderno.

A Gwen piaceva disegnare ed era anche brava, la sera prima aveva iniziato uno schizzo di un paesaggio, un po' tetro e voleva finirlo, ma aveva bisogno di ispirazione e forse vedere il paesaggio della sua città sfrecciarle a tutta velocità al suo fianco, l'avrebbe aiutata.

"Ehi Gwen, leva quel coso" le disse sua mamma

"Perché?"

"Perché sto guidando e mi distrae"

"Ma neanche fosse rumoroso o ingombrante, mamma!!"

Sua mamma sospirò e lasciò perdere subito, se avesse iniziato una litigata con Gwen, probabilmente ne sarebbe uscita sconfitta perché Gwen era bravissima con l'uso delle parole e l'avrebbe lasciata sicuramente a bocca asciutta.

"Mi rilassa e a te non da nessuna noia, non ti tocca e non lo senti. Se disegno non penso quindi, cara mammina... non rompere e portami a scuola, pensa al fatto che tra venti minuti non mi vedrai più per le prossime sei ore."

La mamma di Gwen sbuffò e continuò a guidare.

"Siamo arrivate, buona scuola"

Gwen uscì di macchia ed entrò nel terreno scolastico, osservando tutto ciò che aveva intorno.

Qualcuno la urtò e il blocco da disegno le cadde a terra, aprendosi su un disegno completo che raffigurava un mare al tramonto.

Era bellissimo.

"Oh, scusami io.." Gwen si chinò per prendere il taccuino, ma il ragazzo la precedette, raccogliendolo al posto suo.

"Sta più attenta a dove guardi, potevi farti male. E potevi fare del male anche a qualche persona" disse lui.

Gwen alzò lo sguardo, osservando i suoi occhi azzurri che la scrutavano.

"Comunque, benvenuta nel nostro liceo artistico. Piacere, io sono Duncan Nelson" e le allungò la mano.

"Piacere mio, Duncan. Io sono Gwendolyn Fahlenbock"

Duncan sorrise compiaciuto "Bene, Gwend-"

"Solo Gwen, perfavore"

"Ok, Solo Gwen, è stato un piacere. Ci si vede in giro" e fece per andarsene, ma poi si girò "Bei disegni, comunque!" e se ne andò definitamente.

Gwen si svegliò all'improvviso, nel buio della sua stanza e notò Dawn che la guardava.

"Cosa.. perché mi stai guardando, Dawn? Mi metti ansia"

"Hai detto il nome di Duncan Nelson, hai sognato Duncan Nelson!!"

Gwen restò interdetta, era sicura che fosse un deja vu, quello perché il blocco da disegno, lo aveva con sé in Accademia.

Ma probabilmente era un coincidenza.

"Era solo un sogno" disse e si rimise a dormire.

Angolo autrice:
Ed ora... iniziano a spiegarsi un paio di cosucce!!
SCUSATE IL MADORNALE RITARDO, MA TRA DUE GIORNI HO GLI ESAMI!!

I sogni che fa Gwen non sono altro che ricordi che raffiorano nella sua mente vuota, ma lei non lo sa.

Ci saranno flashback di questo genere ad ogni intervallo e nell'intermezzo, che sarà molto più vicino alla ragazza e sarà quello che probabilmente le farà ricordare tutto.

 

   
 
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