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Autore: Vault boy    02/09/2017    2 recensioni
Un racconto che Freezer in persona ha dettato ad un suo collaboratore dopo la distruzione del pianeta Vegeta. Ripercorriamo gli avvenimenti che l'imperatore Freezer può aver trascorso prima del suo dominio assoluto sull'esercito del padre, fino all'anno della scomparsa dei Saiyan. L'era 778.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Cooler, Freezer, Re Cold
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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La sera del mio colpo sul pianeta k-le-o toccai poco cibo, non avevo bisogno di energie assimilate, il mio corpo fremeva ogni giorno sotto il suo aumentare perenne di forza che però non veniva mai soddisfatta. Le energie si accumulavano giorno dopo giorno. Trovai un efficace modo per non far disperdere le mie forze, trasformarle in rabbia…rabbia che man mano si trasformò in rancore e poi in odio profondo. L’attesa era stata lunga, ma la fretta non doveva compromettere la riuscita del piano. Era l’ora in cui la maggior parte dell’equipaggio dormiva mentre qualcuno faceva di guardia al portellone principale e al resto delle posizioni sensibili. Di certo avrei potuto eliminare chi mi vedeva, ma poi sarebbe stato seccante spiegare a mio padre, quindi meglio andare nel buio. Uscii dalla mia stanza osservando se ci fosse qualcuno, ma nulla da entrambe le direzioni. Avrei potuto usare il ki spostandomi velocemente, ma facevo troppo rumore, mi sentivo osservato da tutte le direzioni ogni volta che mi nascondevo in una stanza vuota. Sopportavo quella situazione solo grazie alla prospettiva di ciò che avrei avuto dopo: un pianeta, la fama e l’ammirazione di quel bastardo del mio genitore. Arrivato ad uno dei portelloni secondari usai la scarna capacità di telecinesi ancora da sviluppare, per prendere la chiave magnetica dalla tasca del tizio che stava a modo suo di vedetta, sonnecchiando da una parte all’altra…la perfetta rappresentazione dell’esercito. Ero finalmente fuori dalla nave. Sfrecciai ad elevata velocità verso il pianeta k-le-o mentre ridevo sopraffatto dall’immensa gioia di riabbandonare la nave dopo molto tempo. Avevo un trasmettitore che avrei attivato una volta conquistato il pianeta, per richiamare l’attenzione del centro di comando. Non ero neanche sicuro che mio padre si rendesse conto della mia assenza, era impegnato a seguire un accordo diplomatico con un pianeta che sarebbe finito con il suo annientamento, molto probabilmente. Dio. A quanto pare ero l’unico a non farsi fregare come un idiota nell’intero universo. La mia aura violacea si sprigionava attorno a me facendomi risaltare in tutta quella oscurità. Il viaggio fu relativamente breve con il grande aiuto del ki ed arrivai davanti al pianeta in tutta la sua maestosità. Quell’enorme geoide arancione si perdeva a vista d’occhio. Per fortuna ogni soldato possedeva una propria frequenza emessa dalla propria battle-suit che se rintracciata portava a lui…almeno così era nell’esercito di mio padre. Precipitai ad alta velocità verso la sorgente attiva di quella frequenza, l’atmosfera surriscaldava il mio corpo, ma nulla avrebbe potuto fermarmi. Atterrato, notai un’enorme distesa desertica dai caratteri arancioni-rossi che ogni tanto veniva smossa dal vento. Notai che la gravità era piuttosto aggressiva, probabilmente per le dimensioni del pianeta, ma nulla che non potessi sopportare. Il segnale arrivava proprio davanti ad una baracca putrescente. Non avevo intenzione di entrare in quel buco fetido, non potei far altro che raderla al suolo, scoprendo un goffo uomo dalla barba rossa con una vecchia battle-suit da ufficiale logora. Mi avvicinai aspettandomi un atteggiamento di paura che ad essere sincero non mi sarebbe dispiaciuto, ma ciò che ottenni fu solo uno sguardo beffardo, aveva probabilmente capito facessi parte della famiglia Cold. Decisi di non annientarlo per la sua mancanza di rispetto solo perché mi era vitale per quella missione, odio ammetterlo , ma è così. Mi avvicinai mentre lui si alzava da terra, lo strinsi con la coda fino a quasi farlo soffocare, per poi spiegargli cosa avrebbe dovuto fare. ANGOLINO DELL'AUTORE sarebbe bello ricevere qualche recensione per supportare questo lavoro, pensateci....
   
 
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