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Autore: thembra    02/09/2017    2 recensioni
“…non è priva di sensi Gohan…”
“Ngh…”
Lo spirito del namecciano vibrò d’agonia reagendo a quel singhiozzo, l’aura che percepiva in Gohan era pura tortura, era terrore e confusione; nemmeno quando gli aveva comunicato della morte di suo padre che lui era solo un bambino aveva reagito così.
Prese fiato facendosi forza per pronunciare le parole giuste.
“…è morta.”
Genere: Avventura, Azione, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Gohan, Goku, Un po' tutti | Coppie: Chichi/Goku
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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L’orologio appeso alla parete scoccò sul numero cinque emettendo alcuni segnali sonori che spezzarono la quiete del laboratorio e di conseguenza la concentrazione di colei che china al  microscopio stava lavorando in tutto silenzio.
 
Con il fischio dello stordimento ancora nelle orecchie ed uno spaventoso senso di nausea nelle viscere Bulma roteò la manovella d’ingrandimento del suo potentissimo apparecchio cercando di scoprire che tipo di materiale costituisse quell’ampolla che Goku le aveva consegnato alcune ore prima e, mistero che la incuriosiva maggiormente, a cosa era dovuto quel fievole bagliore.
Stando alle parole di quello strano tizio con le stesse sembianze del suo amico all’interno vi era l’anima di … Chichi.
 
Fosse stata una qualunque ragazzina avrebbe riso sguaiatamente e dato del matto all’individuo in questione ma lei non era una qualunque, era Bulma Brief, la figlia del più grande luminare della scienza che era stato capace di aprire addirittura un varco tetradimensionale e poco importava se l’accaduto fosse stato frutto di un incidente, grazie a questo sia lei che suo padre erano stati capaci di scoprire nuove regole e teorie che in anni di studio ed esperimenti avevano portato alla conclusione che ... si, poteva trattarsi eccome di un’altra Chichi come quei due potevano essere eccome un Goku ed un Vegeta provenienti da un altro mondo spazio temporale.
Il dubbio che le rodeva dentro era uno solo.
Potevano fidarsi di loro?
Goku li aveva imprigionati quindi probabilmente la risposta era no, ma …
 
Espirando lentamente si tolse gli occhiali appoggiandoli sul piano di lavoro mentre con le chiare dita si massaggiava la parte dell'occipite chiudendo gli occhi.
Era stanca inoltre confusione paura e agitazione non rendevano affatto l’idea di come si sentisse in quel momento.
In un batter di ciglia era successo il finimondo e lei, a differenza di Vegeta e Goku che a quanto pare si erano dimostrati più che preparati all’evenienza, non era stata capace di reagire o pensare a qualcosa dimenticandosi perfino di raccogliere informazioni o far funzionare quel suo cervelletto che le aveva fatto vincere premi su premi sin dall’età di sei anni limitandosi invece a far da zavorra a Vegeta rimanendo impietrita dinnanzi a quello che accadeva.
 
Inspirando si appoggiò allo schienale della sua comoda sedia da laboratorio reclinando la testa all’indietro in modo che i suoi occhi potessero vedere il soffitto.
 
Vegeta sapeva volare ….
 
Provò un brivido nel rivivere la sensazione di vuoto e vertigine nel trovarsi sospesa a metri dal terreno.
 
Vegeta sapeva combattere …
 
I colpi che aveva inferto al suo doppio erano stati precisi e letali, la velocità con cui scansava i tentativi di quest’ultimo di prendere lei, invidiabile.
Ma che poteva mai volere quella persona da lei?
Vegeta si era dimostrato freddo e razionale, non aveva chiesto nulla allo straniero rimanendo pressoché indifferente perfino di fronte alla scoperta di avere un equivalente per questo era confusa; che quei due sapessero molto di più di quel che davano a vedere? Come si spiegava altrimenti il loro proverbiale sangue freddo? Goku e Vegeta non avevano perso la lucidità e nei loro sguardi c’era solo sicurezza e determinazione mentre per lei  era impossibile non pensare allo sguardo serio severo e … preoccupato che l’altro Vegeta le aveva tenuto addosso per tutto il tempo.
Non era stata spaventata dal fatto che quel tizio avesse voluto strapparla al suo Vegeta piuttosto  erano stati quei suoi occhi scuri il motivo della sua agitazione.
In essi aveva letto qualcosa di tremendo.
 
Una mano le si posò sulla spalla facendola sobbalzare. Sarebbe caduta dalla sedia se Vegeta non l’avesse afferrata.
 
“Ti ho portato del caffè, scusa ne ho versato un po’ … ”
“… non fa niente, grazie …”
 
Rimettendosi a sedere afferrò la tazza soffiando via un po’ di calore; si sentì meglio già dal primo sorso e rilasciando un gemito di soddisfazione si concesse alcuni istanti di silenzio.
 
Di nuovo le dita di Vegeta le scivolarono lungo le spalle massaggiando via la tensione con sfioramenti lievi e piccole pressioni mirate.
 
“Mhnnnn …”
 
Le sembrava impossibile che quelle mani così brave a donare sollievo fossero anche in grado di spezzare il respiro.
 
Un flash back dei ripetuti colpi che aveva assestato al suo opponente mandandolo a rovinare a decine di metri di distanza le diedero i brividi.
 
Vegeta non era affatto quello che credeva.
 
Adesso i pollici erano risaliti lungo la nuca regalandole pura estasi e lei istintivamente aveva rilassato ogni muscolo.
Doveva rimanere ferma o  scansarsi da lui? Doveva chiedergli conto di quello che era successo o era meglio fingere indifferenza e concentrarsi sullo studio di quella dannata ampolla?
 
“Non mi hai ancora chiesto niente …”
 
Vegeta la tolse dall’impiccio di quella decisione fermando il massaggio scendendo con un ultima carezza finché le mani arrivarono a cingerle le spalle.
Chiuse gli occhi beata lei perché quel gesto significava premura e lei sapeva che con Vegeta sarebbe sempre stata al sicuro.
 
“Non sei curiosa?”
“… lo sono, ma ho anche paur-”
“Non dovrai mai averne con me …”
 
Stringendola maggiormente Vegeta si chinò posandole un bacio sulla nuca inspirando fra i suoi finissimi capelli profumo di viole e vento umido di città.
Erano ancora bagnati della pioggia presa nelle ore precedenti e se non si spicciava ad andare a farsi una doccia si sarebbe ammalata sicuramente.
 
“Lascia stare per stasera sarai stanca, hai bisogno di smaltire l’adrenalina,  un bel bagno caldo ti potrà aiuta-  ”
“È così che la smaltisco …”
 
Indicando il suo tavolo ed i suoi strumenti Bulma ritrovò finalmente un po’ di determinazione.
 
“Non mi chiudo in camera a frignare stringendo un cuscino come farebbe una qualsiasi smorfiosetta, non vago a vuoto per le strade della città e non somatizzo io cer-  ”
“Cerchi di capire e trovare una spiegazione logica in tutto lo so, è la tua natura è quello che … ”
“Novità ragazzi?”
 
Ma Vegeta non riuscì a finire la frase perché l’improvviso arrivo di Goku spezzò il momento.
Per nulla infastidita Bulma riprese la sua espressione seria tornando al microscopio e dopo aver collegato un filo rosso ad un monitor appeso alla parete per fare in modo che anche i due ragazzi potessero vedere ciò che vedeva lei pigiò alcuni bottoni incominciando a riassumere quel poco che aveva capito.
Vegeta la osservò in silenzio stupendosi di come riuscisse quella pazza ragazzina ad essere capace di ricomporsi e mantenere il controllo sulle proprie emozioni quando la situazione lo richiedeva; a decine, immagini e ricordi delle sue sfuriate gli strapparono un sorriso.
 
… è questo quello che amo di te …
 
 
 
…………………..
 
 
 
Librato in volo Junior lanciò un’ultima occhiata alle sue spalle verso la direzione da cui da alcune ore aveva salutato Chichi che per nulla intimorita, ora che si era fatta un’idea di quello che l’aspettava si sentiva meglio, gli aveva risposto con un cenno del capo a pochi passi di distanza.
 
“Sciocca umana, chiedi loro aiuto!”
“Posso benissimo arrangiarmi da sola … e poi ci sei tu con me, no?”
 
Indifferente all’occhiolino e al tono scherzoso con cui lei aveva ribattuto Junior volò via verso il deserto dove Chichi sospettava vivesse.
 
“Ma non basterò!”
 
Aveva aumentato la velocità e alcune centinaia di chilometri più a sud abbassò mano a mano la sua aura facendole credere, semmai lei lo avesse percepito, che si fosse addormentato mentre in realtà virò drasticamente la direzione per tornare alla città dell’Ovest e a giudicare dalla luci in lontananza mancava poco al suo arrivo; bene se quella testona non voleva dargli ascolto ci avrebbe pensato lui a …
 
Si bloccò a mezz’aria quando un’ondata di pura e nera malvagità lo investì facendogli gelare letteralmente il sangue nelle vene.
 
“Impossibile, è già qui.”
 
Partendo a razzo deviò in maniera da accerchiare il nucleo di quella nera energia ricacciando indietro l’amaro groppo in gola che lo colse nel percepire in mezzo a quell’uragano di perfidia e negatività, l’aura pura indifesa e debole di …
 
“Chichi!”
 
 
……………………………………
 
 
Con uno scatto improvviso Vegeta aprì gli occhi più furioso che mai schizzando a sedere dopo aver colpito a vuoto l’aria con un paio di pugni.
 
“-taaaaaaaaaaaaaaaa!!!!”
 
Si trovava immenso nel silenzio più profondo, solamente la sua voce echeggiava ancora rimbalzando su pareti invisibili moltiplicandosi per poi svanire nelle fitte tenebre in lontananza.
Piccoli baleni  illuminavano irregolarmente il nebuloso ambiente facendolo assomigliare ad un noioso pomeriggio di novembre, uggioso e apatico, umido e spugnoso degli odori dell’autunno.
 
Rimessosi in piedi cercò immediatamente Goku pronto a cantargliene ma soprattutto mollargliene quattro!
Riconoscendo la sagoma dell’idiota in lontananza nella penombra che avvolgeva quello strano limbo lo raggiunse, il braccio alzato pronto a dargli un cazzotto si bloccò da solo una volta viste le sue condizioni.
Il citrullo era più morto che vivo già di suo.
 
Lo trovò, infatti, appoggiato a quelle che sembravano sbarre fatte di pura energia che, normalmente invisibili, si attivavano solamente al contatto con un corpo estraneo in questo caso quello di Goku dal quale gli pareva di capire prosciugassero gran quantità di energia dando origine ai curiosi lampi.
 
Lo allontanò prontamente da esse aspettando che si riprendesse.
 
“Ma si può essere più idioti?”
“… ANF … ANF …”
“Che credevi di fare eh?”
“Chi-chichi … quel dannato ha preso la mia …”
“Farti arrostire non te la restituirà sciocco e poi gliel’hai praticamente consegnata tu!!”
“Se le elimino … potrò andare oltre e riprendermela ”
“Usa il cervello Kakaarot! Questa è magia mista ad aura se non capiamo come funziona non potremmo mai aggirarla …”
“Le ho provate tutte, anf … ma niente, neanche i teletrasporto funziona …”
 
Sul punto proprio di proporgli l’utilizzo di quella tecnica Vegeta chiuse le labbra fermandosi a pensare mentre davanti ai suoi occhi Goku, dopo essersi portato le dita alla fronte, chiuse gli occhi concentrandosi, sparendo poi alcuni istanti tanto che per un attimo fu certo che l’amico fosse riuscito nell’impresa per ricomparire poi più stremato di prima col viso madido di sudore e il respiro pesante.
Vegeta si rese conto solo in quel momento che se Goku si trovava in quelle condizioni non era stato per la perdita di energie che gli erano state prosciugate dalla prigione ma per i ripetuti tentativi di teletrasporto che era certo avesse provato e riprovato senza mai darsi per vinto.
 
 
Venti minuti dopo il principe dei sayan aveva gettato la spugna, per la cronaca, a corto di idee aveva sfiorato pure lui le barriere pigliandosi uno scossone da manuale, e incazzato come non mai finì nuovamente col prendersela con l’imbecille colpevole di tutto.
 
“Che poi, come diavolo ti è venuto in mente di spifferargli tutto?”
“Si tratta di me amico, credevo di … potermi fidare”
 
Scocciato Vegeta si girò calciando l’aria in un gesto di stizza.
 
“Tzè, decine di dimensioni e nostre copie ma l’unica difettosa va a capitare a me …”
“Npfh …”
“Che hai da ridere adesso?”
“Se ti lamenti come un poppante significa che non siamo poi tanto nei guai nh? …”
 
Colto in fallo Vegeta fece per colpirlo ma l’espressione da ebete di Goku lo fece desistere.
Era esausto ma ancora portava nello sguardo la certezza di riuscire nel suo intento e nulla l’avrebbe fermato neanche quella dannatissima quanto perfetta prigione che seppure inespugnabile a quanto pareva non era stata concepita con l’intento di bloccare lì qualcuno a vita. Se le sue congetture erano esatte la sua forza era legata a quella del loro creatore ed il fatto che assorbissero energia dai loro carcerati significava che mantenerli lì dentro era dispendioso in materia di aura quindi sarebbe bastato loro stare buoni, non toccare le dannate sbarre e presto o tardi quelle barriere si sarebbero sgretolate liberandoli.
O almeno così sperava.
 
“Secondo te Stillah tornerà a prenderci una volta finita la missione?”
“Se come dici tu l’abbiamo fatta arrabbiare sicuramente sarà da qualche parte a ridersela a nostre spese …”
“Allora significa che c’è tempo … da quel che ho capito ha molto a cuore la mia Chichi, lei ci aiuta perché si tratta di mia moglie altrimenti credo staremmo brancolando nel buio … ”
 
Levando il mento verso l’alto Vegeta non poté che trovarsi d’accordo con Goku, il ricordo del primo dialogo fra i due al quale aveva assistito ne era la prova …
 
“Non ho alcun interesse ad aiutare te Kakaarot di Vegeta.
Rispetto il guerriero che sei e ammiro il tuo coraggio ma la mia premura è rivolta a colei che si è smarrita.”
“Tanto tempo fa Chichi mi donò qualcosa di meraviglioso senza volere nulla in cambio; è giunta l’ora di renderle il favore. Tutto qui.”
“Tu non sei il solo a cui è concesso di familiarizzare con le divinità Kakaarot di Vegeta.”
 
“Mi chiedo cosa leghi una divinità del suo calibro a quell’arpia di tua moglie …”
“Chichi non è un’arpia … comunque sono curioso anch’io …”
 
Mettendosi a sedere comodamente Goku si sentì sollevato nel notare che le forze gli erano del tutto tornate.
Le loro voci tranquille mescolate e fuse nell’immensità di quello spazio espandendosi oltrepassarono le sbarre sorvolando corridoi non ancora delimitati dove in lontananza, di tanto in tanto altri minuscoli bagliori illuminavano ringhiere fatte di spirito.
 
I due sayan non potevano saperlo poiché il loro potere di percezione lì dentro era distorto e pressoché annullato ma non erano soli in quell’infinito fatto di niente.
A decine, occhi rossi, aguzzi felini e feroci si schiusero al passaggio di ciò che rimaneva dei loro dialoghi, suoni di movimenti sussurri di flebili voci rese roche da anni di prigionia risposero loro rimanendo però inascoltati.
Troppo deboli erano quei prigionieri e troppo potere avevano donato al signore di quel mondo scuro e in silenzio dopo anni di immobilità forzata aspettavano solamente l’oblio.
 
 
……………………..
 
 
“E questo è quanto, purtroppo in così poco tempo non sono riuscita a capire nient’altro né e trovare il sistema per aprirla … se né tu Goku, né Vegeta riuscite ad aprirla dubito potrei mai riuscirci io …”
 
Sconfortata Bulma si abbandonò contro la sedia scivolando leggermente indietro mentre nuovamente gettava distrattamente gli occhiali sul il tavolo.
Fu Goku che quasi timoroso dal silenzio dei suoi amici cervelloni propose una soluzione.
 
“Potremmo provare col metodo più efficace di tutti, dopotutto se dalle tue analisi è emerso che si tratta di semplice cristallo basterà faro cadere a terra, no? ”
 
Entrambi i fidanzati lo fissarono allibiti.
Aveva ragione!
E proprio quando gli occhi di Bulma, illuminati da tale soluzione incominciarono a spalancarsi di gioia una voce secca e severa gelò il loro animo.
Mentre la fiala che teneva fra le mani, alzandosi di propria volontà prese a fluttuare sgusciandole via dalla presa parole di condanna risuonarono tutt’attorno.
 
“Fatelo e condannerete a morte e all’oblio la donna cui quell’anima appartiene e così facendo scatenerete l’ira dell’essere più potente di ogni mondo e dimensione conosciuti e non …”
 
Sull’uscio della porta scorrevole super tecnologica impossibile da aprire per chiunque non fosse un Brief si stagliava l’imponente figura di Junior che, guardandoli gravemente mentre prendeva possesso del prezioso oggetto, ridusse nuovamente a zero le loro scelte.
 
“Fatelo e firmerete la vostra condanna perché alter ego o meno, alleati o no, chiunque tocchi la donna di un sayan è semplicemente fottuto … sbaglio Vegeta?”
 
Il modo in cui aveva pestato il suo sciocco clone solo perché aveva tentato di toccare Bulma si palesò dinnanzi agli occhi di Junior e Vegeta.
 
Non si udì alcun suono particolare ma Bulma per sottolineare il cambio drastico di atmosfera avrebbe messo un bel Dooooooooooooooooooon, come si faceva nei manga, inoltre avrebbe giurato d’avvertire pure un drastico abbassamento della temperatura.
 
“Sa-Sayan?”
 
Mordendosi il labbro nervosamente sopportò lo sguardo beffardo di Junior. A dir la verità la sua intenzione era quella di chiedere come diavolo avesse fatto ad entrare lì dentro, peccato che nel millisecondo che impiegò il suo cervello a dare l’impulso quella strana parola si insinuò fra i suoi pensieri divenendo protagonista su ogni altro finendo per uscire dalla bocca senza che lei nemmeno lo volesse.
L’essere verde sciogliendo la sua posa statica e anche un po’ intimidatoria deviò la propria attenzione verso Vegeta levando un inesistente sopracciglio curioso.
 
“Non glielo avete detto?”
“Detto cosa?”
 
Piccata Bulma si voltò verso il fidanzato, cos’altro le nascondevano ancora quei due?
 
“Fiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiu, passi per Chichi ma fra di voi che siete fidanzati da un bel po’ non dovrebbero esserci di questi segreti …”
“Si può sapere tu chi diavolo sei?”
 
Goku, che fino a quel momento era rimasto in silenzio decise che ne aveva abbastanza, quel tipo verde non gli piaceva perché sapeva cose che non avevano mai detto a nessuno e si comportava come se conoscesse Chichi fin troppo bene.
Muovendosi lentamente gli si avvicinò mostrandogli l’espressione più fredda e distaccata del suo repertorio.
 
“Mi pare di avervelo detto, sono Al Satan Junior. ”
“Questo è solo il tuo nome, come ci hai trovati, come sai queste cose e soprattutto, cosa centri tu con Chichi?”
“Ho percepito la vostra forza come naturalmente chiunque con un minimo di controllo sulla propria aura saprebbe fare, sono al corrente della situazione perché, beh, diciamo che ho amici molto in alto e riguardo il terzo interrogativo anche questo ve l’ho già detto, io e Chichi ci siamo scontrati al Torneo Tenkaichi anni fa, mi ha battuto e da allora siamo alleati …”
“Il torneo Tenkaichi?”
 
Bulma conosceva benissimo quella manifestazione poiché da anni suo padre ne era il principale sponsor fornendo ai monaci che lo organizzavano il materiale tecnologico necessario per pesare i concorrenti, visitarli e controllare che tutto fosse in ordine durante le gare. I migliori atleti provenienti da ogni angolo del Pianeta si davano appuntamento ogni tre anni per dimostrare le loro abilità e si trattava di maestri assoluti delle loro discipline come poteva una ragazza esile e dolce come Chichi far parte di quell’universo composto per la maggior parte da energumeni fissati con la lotta?
 
Un vago ricordo di come una volta, durante un sabato di shopping la moretta avesse messo in fuga un paio di bellimbusti decisi a tapinarle sembrò quasi convincerla dell’effettiva forza dell’amica, ma comunque si era trattato di una combo di mosse di autodifesa che pure lei aveva imparato dopotutto essere la figlia dell’uomo più ricco del pianeta non era tutto rose e fiori; se riusciva a mantenere il tutto su un piano più o meno di normalità lo si doveva alla tecnologia con cui suo padre la proteggeva, praticamente sapeva sempre dove trovarla inoltre le centinaia di microcapsule che portava sempre con sé, una tecnologia ancora sconosciuta al mondo che le permetteva di portare con sé assolutamente non viste armi, aeronavi medicinali beni di sopravvivenza e persino un bunker inespugnabile, le permettevano di essere autonoma qualora si fosse trovata sola nei guai.
 
Stringendosi nelle spalle tornò a fissare lo strano uomo trovandolo del tutto rilassato nonostante Goku cercasse di intimorirlo.
 
In definitiva Goku e Vegeta non erano chi dicevano di essere, Chichi non era chi diceva di essere e persino i due sosia imprigionati dal suo amico non erano chi invece dovevano essere …
Insomma, che diavolo stava succedendo?
Una fitta di dolore le trapassò la tempia e senza accorgersene incominciò a barcollare.
Immediatamente la voce dell’intruso che riprese la parola nonostante le arrivasse ovattata alle orecchie la sentì improvvisamente vicinissima.
 
“Forse è meglio se porti a casa la tua ragazza Vegeta, pare che per oggi ne abbia sentite abbastanza inoltre avrete molte cose da dirvi … ”
 
Reggendo la ragazzina mezza svenuta fra le braccia Junior la porse ad un sopraggiunto Vegeta tornando infine a rivolgersi a Goku.
 
“Anche noi due ne abbiamo parecchie da raccontarci, ti aggiornerà lui più tardi …”
 
In silenzio Vegeta aspetto l’opinione di Goku. Era più che propenso a rimanere ma sapeva che Junior non aveva tutti i torti, Bulma aveva superato il suo limite di shock annuali altro che giornalieri e non era il caso si sottoporla ad ulteriori pressioni e poi era vero, doveva rassicurarla e spiegarle tutto.
Sperava solo che fra di loro le cose non sarebbero cambiate.
 
“Vai pure Vegeta.”
 
Annuendo, il moro oltrepassò il gigante verde uscendo dal laboratorio.
 
 
 
……………………………………
 
 
Seduta contro la testiera del suo enorme letto matrimoniale Chichi strinse a sé il morbido cuscino col quale prima aveva cercato di colpire Junior.
Si era mostrata sprezzante della minaccia e pure un filino arrogante ma adesso che Junior se n’era andato, con nessun’altro in quell’enorme maniero a parte suo padre, cominciava ad avere dei dubbi sulle sue scelte.
 
Aghòs non era un demonietto da quattro soldi, uno spiritello fastidioso o qualche essere da prendere sottogamba.
Aghòs era il nucleo dell’oblio, il male assoluto, la forza tetra che si contrapponeva alla luce … la personificazione di tutto ciò che al mondo c’era di negativo.
 
Mordendosi l’unghia del pollice fra i denti non poté fare a meno di porsi una semplicissima domanda.
 
“Perché io?”
 
…..
 
 
“Perché tu rappresenti ciò che di più puro e limpido ci sia in ogni tempo e dimensione …”
“Kyah!!”
“Perché tu sei la forza che è stata in grado di obliare l’oscurità stessa ...”
 
Con le lacrime agli occhi e il cuore in gola Chichi riuscì ad esclamare una parola sola …
 
“Ma … mamma?”
 
 
 
 
 
 
TH
 
 
Ciao a tuuuuutti!!!!
 
Grazie a KikiGoku97 e MegaMary per le belle parole.
Spero questo capitolo non vi deluda, e spero piaccia a tutto voi che leggete.
Solo, fatemi sapere che ne pensate ok?
Dopo una breve (…?!) fase di stacco la storia sta prendendo la piega giusta….
 
Ciauz! ^w^
  
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