Il lupo che corre
Non c’è
altro che buio.
Oscurità.
Sembri essere solo
al mondo.
Ma dove sei?
E dov’è il mondo?
Non si vede, non si
sente nulla.
È come se,
improvvisamente, dappertutto, ovunque intorno a te, si fosse alzata una fitta,
opprimente, palpabile nebbia buia.
La percepisci solo
come una sorta di invisibile, freddo ed oscuro gelido
abbraccio.
Ti senti sperduto.
Non c’è
nessun altro al di fuori di te.
Poi, tutto d’un tratto cominci a renderti conto di non essere
più solo.
Improvvisamente, ti
abbandona la spiacevole sensazione di solitudine di prima.
La consapevolezza di
non essere più l’unico in quel luogo fatto di tenebre ti scivola
addosso,
ti colpisce,
ed ogni attimo è sempre più
forte.
E poi, poi senti qualcosa.
Dapprima distante,
lo senti via via avvicinarsi.
Rumore di passi.
Di qualcuno che
corre.
Viene da lontano e
si avvicina.
Inizia a batterti
forte il cuore.
Non sai come e
perché, ma quel suono sta risvegliando qualcosa sepolto,
nascosto,
in fondo, dentro di
te.
Ad un tratto, non riesci a capire il
motivo,
ma vorresti correre anche tu.
Vorresti sfogarti in
qualche modo.
Ma
perché poi?
Per quale motivo? ti chiedi
E vorresti correre dietro a che cosa?
Aspetti.
Ascolti.
Ora riesci a sentire
qualcos’altro.
Flebili respiri
giungono alle tue orecchie assieme ai passi ora sempre più distinti e
vicini.
Veloci sono, e
felpati allo stesso tempo.
E questo è l’ansimare gioioso, carico di emozione di chi corre solamente per il gusto di farlo.
Per divertirsi.
Per sentire e godere
del battere dei propri passi sulla terra.
Di chi corre e sa che non si
stancherà mai.
Di chi corre ed
insegue il proprio cuore.
Di chi corre ed
ogni suo respiro emana maestà, potenza.
E gloria.
Una gloria selvaggia che attraversa
ogni confine, corre sui mari e tra le montagne e risuona nel cielo.
E gioia. Gioia ed emozioni pure.
Una cascata di
emozioni ti sommerge.
Anche tu vuoi
correre.
Vuoi sapere che
rumore fanno i tuoi passi.
Vuoi che il tuo
respiro sia gioia, euforia pura.
Poi, la nebbia
attorno a te si dissipa.
E li vedi.
Il battere incessante delle loro quattro zampe su di un terreno che nemmeno esiste per i tuoi occhi, li precede.
Senti il loro
ansimare regolare nella corsa.
E prima vedi i loro
occhi.
Senti sulla tua
pelle il loro tocco di ghiaccio, per niente spiacevole.
Un brivido ti
attraversa.
Ambra, acquamarina, giallo
acceso, azzurro dei limpidi cieli del nord: ti vengono incontro ombre le cui iridi
risplendono di queste e molte più altre sfumature.
Il cuore ti accelera nel petto.
Le ombre escono dal buio.
E li vedi.
Ti corrono incontro, i contorni avvolti
dalla luce.
Il manto di ognuno, anche se di differente
colore, brilla come argento vivo.
Senti ancora il loro
bassi respiri leggeri.
E vorresti contarli,
sapere quanti sono.
Inspiegabilmente però non ci riesci.
Ma del resto, che importa?
In questo momento
hai solo voglia di correre,
correre e seguirli, per quanto ti sia
possibile.
Senti che anche tu
dovresti iniziare a correre, anche se sai perfettamente che non saresti in
grado di tenere il passo di quei lupi.
Ma non ti importa.
In una manciata di secondi ti raggiungono,
ti oltrepassano,
e proseguono la corsa, apparentemente
instancabili.
E in quei pochi
attimi, di loro riesci a cogliere ogni singolo, minimo dettaglio.
I potenti muscoli degli arti, contratti a trasmettere il movimento.
Le loro zampe battere forte il suolo.
Il mantello splendente di una luce
radiosa.
Le zanne luccicanti, e così gli
occhi.
Le orecchie appuntite, tese
all’indietro nella corsa.
E lo sguardo deciso, colmo di gioia e
di una saggezza mirabilmente celate.
Ti passano accanto e
sono come una folata di vento.
Senti sulla faccia
il loro respiro caldo.
E la loro felicità, e libertà.
Per qualche attimo resti immobile, osservando i lupi allontanarsi sempre di più, divenendo macchie luminose davanti a te.
Poi senti i loro cuori.
I loro cuori battere al ritmo del tuo.
Come una cosa sola.
Come il rombo di una cascata, potenti
come il tuono.
Ed iniziano ad
ululare.
Ululano.
Ululano.
Ululano.
Una miriade di
sensazioni ti investe, attraversandoti completamente.
Vuoi solamente
correre.
Correre per raggiungerli.
Correre per sentire i tuoi passi farsi
l’eco dei loro passi, ed il tuo cuore farsi
l’eco dei loro.
Dei passi e dei cuori dei lupi.
E non sei mai stato così felice.
Ciao ciao a tutti quanti!!!
E questa è la mia
ennesima one-shot sui lupi. Spero tanto vi sia piaciuta, anche
perché stavolta non è esattamente nulla di speciale.
Questa volta ho tentato di rappresentare una delle
immagini che preferisco di più, sia che si
parli di licantropi sia che si parli di lupi tradizionali: la corsa.
Non a caso, in quasi tutte le mie fict
c’è un momento in cui i personaggi, licantropi in genere, corrono.
Per me l’immagine del lupo in corsa evoca
soprattutto libertà, ma anche l’idea di una creatura che non corre
solamente quando e perché deve procurarsi il cibo con la caccia, ma di
una creatura che corre e corre anche solo per
l’esclusivo gusto di correre e di sentire la terra sotto le proprie
zampe.
Questa breve storia è per tutti quelli che
adorano i lupi, e per tutti quelli che si divertono ancora nel fare una bella
corsa in mezzo ad un campo al tramonto, oppure sotto un cielo stellato al
chiaro di luna in compagnia dei migliori amici.
Grazie a Peritas per l’idea.
L’ultima frase me l’ha suggerita Harry
Potter nel film “Il prigioniero di Azkaban”.
Y Moon_Glade Y
“…man and wolf forever to the
end…”
P.S:
grazie blackhorse…
E grazie a tuuuuuuuuuutti quelli che hanno letto J