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Autore: _Leef    04/09/2017    8 recensioni
Dean Winchester ha diciotto anni, frequenta l'ultimo anno di liceo e la sua classe è un vero e proprio inferno.
Capeggiati da Castiel Novak, molti ragazzi preferiscono fare casino e divertirsi, piuttosto che seguire le lezioni, e i professori non sembrano voler fare nulla per cambiare questa situazione. Quindi ci penserà Dean a sistemare le cose, grazie all'aiuto di Gabriel, ma presto si accorgerà che dietro allo sguardo gelido di Castiel si nasconde una storia drammatica e sarà disposto a tutto pur di aiutarlo.
I due diventano praticamente inseparabili, nonostante le loro personalità diametralmente opposte, e quando Castiel bacia Dean a tradimento, gettandolo nella più completa confusione, quella che sembrava solamente una profonda amicizia si trasforma in qualcos'altro.
[ Kodocha!Au – Sana!Dean/Heric!Cas – Ispirata all'anime conosciuto in Italia come "Rossana". ]
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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I Will Try to Fix You



Capitolo 5: Ascolta il tuo cuore!

Lights will guide you home
And ignite your bones
And I will try to fix you

Non poso credere di averlo fatto.

E' tutto quello che Dean riesce a pensare nell'esatto istante in cui le sue labbra incontrano quelle di Castiel. Ma lo sconcerto dura poco, perché il sapore dell'altro ragazzo gli invade la bocca e gli sembra che il cervello gli si sia appena annebbiato.

Castiel dopotutto inizialmente sembra un po' rigido, forse per la sorpresa, ma poi si abbandona al bacio come se non avesse aspettato altro da quando ha conosciuto Dean, che dal canto suo non può e non ha intenzione di lamentarsi.

Senza nemmeno volerlo davvero, le sue braccia si intracciando dietro al collo dell'altro, in modo da tirarlo ancora più vicino, perché stranamente sente un curioso bisogno viscerale di averlo il più appiccicato possibile, mentre una sua mano scorre insistentemente tra quella matassa di capelli neri, incasinandoli ancora di più. Cas non sa di limonata come quel sabato al parco divertimenti: sa di menta, qualcosa come dentifricio e poi un vaghissimo sentore di quello che è semplicemente lui, il sapore della sua pelle. Dean sente di esserne già praticamente ubriaco, anche solo dopo un assaggio così breve.

E Cas sembra entusiasta esattamente quanto lui, perché in un secondo lascia scorrere le mani lungo le sue cosce, fino a sollevarlo per rimetterlo di nuovo a sedere sul lettino dell'infermeria, il tutto senza mai staccare le labbra dalle sue. Dean si era quasi dimenticato di dove si trovassero, ma si lascia sfuggire un gemito che vuole essere un po' di sorpresa e un po' di soddisfazione, perché in questa maniera i loro corpi sono ancora più vicini e i loro vestiti sfregano gli uni contro gli altri in una frizione che sta diventando fin troppo piacevole.

Dean non si sarebbe mai immaginato che baciare un ragazzo avrebbe potuto fargli sentire emozioni del genere, ma nemmeno lui è così stupido da credere che proverebbe cose simili con un maschio qualsiasi: si sente così solamente perché sono le mani di Cas a toccarlo come se fosse qualcosa di davvero importante, sono i denti di Cas quelli che gli mordicchiano il labbro inferiore con insistenza ed è il respiro di Cas che si incatena in maniera affannata al proprio quando finalmente le loro bocche si separano.

I due rimangono in silenzio per un attimo, con le labbra gonfie e lucide per questo bacio che ad entrambi sembra essere durato un'eternità. Dean si costringe a non saltargli addosso ancora una volta, nonostante Cas con questo aspetto un po' sbattuto sia tremendamente invitante, perché hanno davvero bisogno di parlare, di chiarire questa situazione.

Quindi Dean si schiarisce la voce, mordicchiandosi le labbra in maniera imbarazzata: non osa nemmeno immaginare in che stato si trovi, con la faccia rossa, con un taglio sulla guancia e i capelli in completo disordine.

-Uhm, credo che questo cambi tutto- mormora Dean quanto ha ripreso abbastanza fiato e quando si sente in grado di poter parlare, mascherando il nervosismo che prova con una risatina praticamente isterica.

Cas lo guarda piegando la testa di lato, assumendo di nuovo quello sguardo da cucciolo smarrito che non gli si addice per niente e che fa battere il cuore di Dean stupidamente veloce. -Sì, lo credo anche io. E ora cosa facciamo?-

Dean si sforza di pensare e di non lasciarsi distrarre da questo tipo che all'improvviso riempirebbe di morsi e baci, e cerca di immaginare che cosa farebbe se si troverebbe in una situazione simile con una ragazza. Quindi si schiarisce ancora la voce, con il nervosismo che gli annoda lo stomaco. -Beh, potremmo, uhm, uscire insieme, che so. Sai, tipo un appuntamento.-

A giudicare dal modo in cui lo guarda, con gli occhi sgranati e terribilmente grandi, Cas si aspettava qualsiasi cosa tranne che una proposta simile. -Un appuntamento?- chiede, aggrottando la fronte in quel modo adorabile. -Credo sia okay.-

-Beh, fantastico, allora, ehm, io...- Dean si sente uno stupido perché sta farfugliando come una dannata ragazzina innamorata ancora una volta, ma finge di non darci troppo peso mentre scivola giù dal lettino, cercando di sgusciare via dalla presa dell'altro per uscire dall'infermeria. L'aria si è fatta quasi elettrica, l'imbarazzo e la tensione sono palpabili, quindi ora che hanno raggiunto una specie di accordo, la cosa che Dean vuole è scappare da qui il prima possibile.

-Dean, aspetta.-

-Sì?- E Dean non fa nemmeno in tempo a girarsi, quando è accanto alla porta, ad un passo dalla libertà, perché la mano di Castiel gli ha stretto di nuovo il polso per attirarlo contro di sè e baciarlo un'altra volta. Inizialmente, il ragazzo dagli occhi verdi mugola sorpreso, poi però si scioglie un'altra volta sotto il sapore e il peso di questa bocca che sta iniziando a diventare una sua dipendenza.

Sta giusto per sollevare una mano ed intrecciarla nei capelli dell'altro ragazzo, quando Cas si stacca con un sonoro schiocco, munito di un ghigno divertito e vittorioso che Dean vorrebbe cancellargli dalla faccia a suon di pugni.

 

Dean ha la testa tra le nuvole.

E si odia per questo, ma non ne può fare a meno. Ha continuato a pensare a Castiel e a quello che è successo tra di loro per tutto il giorno, perciò non può biasimare Charlie quando lo colpisce in testa con un righello. -Si può sapere a che diavolo pensi!?-

Dean si sente arrossire ma non commenta perché sa di esserselo meritato, si limita a massaggiarsi il punto dolorante con la mano sinistra. -Scusami, ero distratto.-

-Ce ne siamo accorti, fratello- borbotta Benny con un sorriso, recuperando il libro di matematica da sotto il naso di Dean e copiando l'esercizio a cui stavano lavorando. Incontrarsi con loro per studiare è quasi sempre una pacchia, nel senso che Dean si limita a copiare da quei due pozzi di scienza che sono i suoi amici, che fanno tutto il lavoro sporco.

Charlie lo scruta con attenzione e poi nei suoi occhi scintilla una pericolosa luce interessata. Con un braccio sposta tutti i libri, facendo cadere a terra qualche penna, guadagnandosi così un'occhiataccia da Benny. -Si tratta di Castiel?-

Dean sospira perché ormai non si stupisce nemmeno poi tanto dell'essere diventato così terribilmente prevedibile. Dopotutto, prima che Castiel irrompesse in questo modo nella sua vita, non aveva molto a cui pensare. Certo, stava con delle ragazze, ma non era mai niente di così serio da renderlo pensieroso o una ragazzina in preda agli ormoni. -Beh, sì.-

-E' successo qualcosa tra di voi, vero?- allo sguardo vacuo di Dean e alla sua assenza di una protesta o di una negazione, Charlie si concede di battere la mani con un grande sorriso. -Lo sapevo! Benny, mi devi dieci dollari.-

Dean sbuffa e sbatte la testa contro il tavolo della cucina, sforzandosi di non rimproverare i suoi amici per aver scommesso sulla propria vita sentimentale, sempre che di questo si tratti. Ha così tanto a cui pensare che non sa nemmeno da dove cominciare. Ha promesso a Cas un appuntamento, ma non si sono messi d'accordo sul dove e il quando e non ha idea di come fare, perché non è come quando invitava ad uscire una ragazza. Questo è davvero importante.

-Ecco, ci siamo baciati. Beh, in realtà io l'ho baciato e..- fa per iniziare a raccontare l'accaduto, ma non riesce nemmeno a terminare una frase che si ritrova con Charlie pracitamente lanciata addosso, tutta urlante e sorridente.

-Lo sapevo, lo sapevo! Quindi ora state insieme!?-

Dean se la stacca di dosso con una smorfia e cerca aiuto in Benny, che però non fa altro che borbottare sulla scommessa ancora persa, quindi il ragazzo sospira arreso e si passa una mano tra i capelli. -Non lo so esattamente, dobbiamo uscire insieme. Ma la verità è che non ho idea di come funzionino queste cose con un altro ragazzo e Cas è così complicato, non saprei dove portarlo.-

Benny decide di intervenire proprio in quel momento, sistemandosi il cappellino che non toglie praticamente mai dalla testa. -Non è così complicato, credo che sia solamente riservato. Insomma, anche a lui piacciono certe cose e fanno schifo delle altre, mi spiego? Per esempio Gabe mi ha detto che va matto per gli hamburger e tutti noi sappiamo quanto adori leggere.-

Charlie annuisce alle parole sagge dell'altro e si scosta una ciocca rossa di capelli dalla fronte. -E poi adesso è quasi Natale, è l'atmosfera perfetta per qualsiasi appuntamento.-

Dean ci pensa su e realizza che in fondo uscire con un ragazzo non deve essere poi così diverso dall'uscire con una ragazza, quindi annuisce distrattamente al consiglio dell'amica mentre sfila il cellulare dalla tasca posteriore dei jeans. -Torno subito.-

Sale rapidamente le scale per raggiungere la propria camera, sbattendosi di conseguenza la porta alle spalle: è l'unico modo per essere al sicuro dalle orecchie impiccione dei suoi amici. Deglutisce mentre guardail telefonino e le dita gli tremano un po' mentre compone il numero di Castiel e il cuore sembra battere a ritmo di ogni singolo Tu, tu, tu della cornetta.

-Dean?- la voce di Cas sembra assonnata e sorpresa, come se non si aspettasse di ricevere una telefonata proprio da lui.

Dean si mordicchia nervosamente le labbra mentre cammina avanti ed indietro per la sua camera. -Ehi, Cas. Ti disturbo per caso?-

Si sentono chiaramente dei rumori in sottofondo, come di vestiti o di stoffe che vengono spostate. -No, in realtà stavo per andare a lezione di karate.-

-Fai karate?- chiede Dean scetticamente, inarcando un sopracciglio. Questa sua improvvisa rivelazione gli fa capire quanto in fondo ne sappia poco di Cas, ma nonostante ciò non si lascia scoraggiare. -Non ne avevo idea. Comunque, ti chiamavo per.. Insomma, metterci d'accordo per il nostro appuntamento.-

-Oh- mormora Cas dall'altra parte della cornetta dopo qualche istante di silenzio. -Non pensavo che dicessi sul serio.-

-Ed invece- sbotta Dean, un po' piccato da quella mancanza di fiducia. -Uhm, ti va bene se passo a prenderti sabato sera, uhm, per le sette e mezza?-

-Sì, credo possa andare- conferma l'altro e a giudicare dal tono della sua voce, Dean potrebbe giurare che stia facendo uno di quei suoi sorrisi sghembi molto irritanti. -Allora a sabato.-

I due ragazzi finiscono di salutarsi e una volta che la chiamata è interrotta, Dean si ritrova a lasciarsi cadere sul letto, rosso come una specie di peperone, quasi in preda ad un attacco cardiaco, ha bisogno di qualche secondo per riprendersi.

Non lo ammetterebbe mai ad alta voce, ma si sente così felice che potrebbe scoppiare.

 

L'appuntamento va meglio del previsto.

Dean non ha mai riso così tanto con qualcuno e la cosa è piuttosto sorprendente, visto il soggetto con cui adesso si trova mano nella mano in un giardino pubblico. E' un po' un bel ricordo, perché è lo stesso in cui si sono abbracciati per la prima volta.

E ha nevicato per tutto il giorno, tanto che il terreno è coperto già da qualche centimetro di neve. Ma la mano di Cas è calda, intrecciata con la propria, e davvero, non c'è altro posto in cui Dean vorrebbe essere in questo momento.

-Uhm, Cas- mormora all'imrpovviso Dean fermandosi un istante per frugare nella propria tasca alla ricerca del pacchetto che ha fatto qualche giorno prima. Si sente così nervoso che gli hamburger che hanno mangiato per cena gli stanno quasi tornando su. -Ecco, ti avrei preso una specie di regalo. E' quasi Natale e ho pensato che sarebbe stato carino.-

Castiel sbatte le palpebre per un secondo, con quella sua solita espressione impassibile, e fissa il pacchetto come se non potesse credere ai suoi occhi. Lo prende con una mano e lo osserva ancora, per poi parlare senza alzare nemmeno gli occhi. -Io non ti ho regalato niente.-

Dean abbozza un sorriso timido e si infila le mani in tasca, ignorando il fatto che ora che non stringe più quella di Cas si sente quasi congelare. -Non l'ho fatto per aspettarmi qualcosa in cambio. In realtà è una cazzata, ma ho pensato che ti potesse servire.-

Castiel sembrerebbe serio, ma a giudicare dagli angoli della sua bocca piegati all'insù Dean giudica che mentre scarta il pacchetto si sente davvero emozionato e per lo meno contento. Cas lascia cadere la carta, fino a quando si trova tra le mani un segnalibro: è un segnalibro semplice, di quelli di legno sottile, ma la cosa che colpisce più di tutti è la frase che Dean ci ha fatto incidere sopra: Perché sei tu la cosa più importante, la più importante che per me adesso c'è.

E a questo punto il sorriso di Castiel è così grande mentre si rigira il segnalibro tra le mani che il cuore di Dean perde un battito. Gli è sembrato il regalo più appropriato per lui che ama leggere e la frase l'aveva sentita qualche volta in una sigla di un cartone e beh, un po' gli ha fatto pensare a lui. -Insomma, ho notato che leggi in continuazione, e quindi...-

-E' molto bello- dice Cas, interrompendolo, senza smettere di sorridere nemmeno per un istante, mentre passa il pollice sulla frase incisa sul segnalibro colorato. -Ti ringrazio, Dean.-

Dean, di tutta risposta, sorride di rimando e si stringe nelle spalle: poi osserva l'altro ragazzo sistemarsi il regalo nella tasca della giacca ed inginocchiarsi per iniziare a manovrare la neve a mani nude, che tra l'altro piano piano si stanno arrossando per il freddo. Il ragazzo dagli occhi verdi inarca le sopracciglia, un po' confuso. -Che cosa stai facendo?-

-E' un pupazzo di neve- dichiara Cas infine, dopo qualche minuto di silenzio, scostandi per rialzarsi in piedi e mostrando un piccolo pupazzo di neve munito per sino di naso improvvisato con un bastoncino e i bottoni fatti di pietre. -E' per te.-

Dean non può fare altro che sorridere intenerito di fronte a quello sguardo da cucciolo smarrito. -Ti ringrazio, è davvero molto carino.- Tira fuori il cellulare dalla tasca dei jeans per scattare una fotografia al piccolo pupazzo che per qualche strana ragione decide di impostare come sfondo. -Ti sei divertito stasera?-

-Molto- risponde Cas con un piccolo sorriso, tenendo però gli occhi fissi sulla sua piccola creazione.

-Ne sono felice, anche se devo ammettere che all'inizio ero un po' nervoso.-

Castiel torna serio in un istante e si avvicina di nuovo a lui, talmente tanto da rendergli il respiro decisamente affannato. Gli appoggia delicatamente le mani sulle spalle, per poi lasciarle scivolare verso il suo viso e per un secondo il suo pollice scorre sulle labbra che stanno iniziando a diventare viola per il freddo. -Dean, io...-

Dean deglutisce, ignorando il proprio cuore che batte come un tamburo contro il proprio sterno, e a malapena riesce a parlare, perso come si sente in quegli occhi dannatamente blu. -Sì?-

Castiel come sempre preferisce agire piuttosto che parlare e quindi Dean nel giro di qualche secondo si ritrova lesue labbra premute contro le proprie. Questo bacio è cos' intenso, così diverso dagli altri che si sono scambiati che per un attimo Dean si sente svenire: muove delicatamente la bocca su quella di Cas, sentendola scaldarsi lentamente sotto la propria, con le dita dell'altro ragazzo che adesso gli accarezzano le guance con gentilezza.

Si sente così bene in questo momento, non cambierebbe questa giornata di una virgola, ed in più la voglia di stringere Cas contro di sè sta diventando sempre più forte ogni secondo che passa. Quando le braccia di Castiel si stringono attorno alla sua vita, avvicinadoli ancora di più l'uno all'altro, Dean si concede di allacciare le proprie attorno al suo collo, sorridendo impercettibilmente nel bacio che si sta facendo più umido del previsto.

Si staccano solamente quando sopra le loro teste ha ripreso a nevicare: le loro fronti sono premute l'una contro l'altra, i loro nasi si stano sfiorando e i loro respiri si mischiano in nuvolette di vapore. -Cosa stavi cercando di dirmi?- ansima Dean, stringendo di più la presa attorno al collo dell'altro, ignorando i crampi che sente per il nervosismo.

Castiel lo guarda fisso negli occhi, per quanto la posizione lo consenta, con le labbra lucide di saliva e il naso rosso per il freddo. Dean sa quanto faccia fatica ad esprimere quello che sente con le parole, perciò si stupisce fino quasi a strozzarsi quando Cas sussurra: -Che ti amo.-

Dean sente il proprio cuore esplodere letteralmente, mentre i suoi occhi sono impegnati ad ammirare la bellezza che hanno di fronte, con i capelli scuri puntellati di fiocchi di neve e le iridi che brillano di aspettativa. Nessuno gli aveva mai detto di amarlo e l'ida che sia stato Cas a farlo per primo lo sta mandando letteralmente fuori di testa. Quindi Dean arrossisce fuoriosamente mentre passa una mano tra quei capelli, scompigliandoli ancora di più, e preme la fronte contro il collo di Cas per non farsi vedere in faccia. -Cazzo, il problema è che ti amo anche io.-

Dean riesce a percepire il ghigno trionfante e divertito di Cas contro il proprio orecchio, ma la sua presa si fa ancora più ferrea. -Non nasconderti, principessa.-

-Sta' zitto- borbotta il ragazzo dagli occhi verdi, schiaffandogli un pugno divertito contro una spalla.

La risata di Castiel gli risuona nel cervello e nel cuore e Dean adesso è convinto che non vorrà sentire nient'altro per il resto della sua vita.

 

Sei mesi dopo

 

-Dean, hai intenzione di scendere prima o poi?-

Dean sbuffa per l'ennesima volta perché insomma, stiamo parlando del ballo di fine anno, dell'ultimo anno di liceo, vuole essere impeccabile. Perciò lancia un'ultima occhiata allo specchio, si sistema la camicia bianca e la giacca, dà una scrollata ai capelli e poi si decide ad inforcare le scale, scendendo praticamente due gradini alla volta.

Una volta arrivato nel proprio ingresso di casa, si ritrova davanti al suo ragazzo bello come raramente lo aveva visto: Cas indossa un abito scuro, i capelli di solito spettinati sono perfettamente ordinati e la cravatta blu che gli pende dal collo gli illumina gli occhi come due fottute stelle. Percià si costringe a deglutire, mentre l'altro ragazzo lo guarda un po' accigliato. -Era ora, a volte sei peggio di una donna.-

Dean non fa nemmeno in tempo a borbottargli qualcosa di acido contro, perché si ritrova con le sue labbra premute contro le proprie e le sue mani che gli accarezzano le guance. Come sempre, ogni volta che si ritrova a baciare Castiel, Dean si scioglie come un cioccolatino dimenticato al sole: questo è il motivo per cui mugola insoddisfatto quando l'altro interrompe il contatto, troppo presto per i suoi gusti. -Stai molto bene, comunque.-

-Anche tu- borbotta Dean, tentando di riprendere fiato e di ridarsi un contegno, giusto in tempo per non fare una figuraccia davanti a sua madre che entra in salotto proprio in quell'istante.

-Ragazzi, siete bellissimi!- esclama entusiasta, schiaffando baci sulle guance di entrambi gli adolescenti, per poi tirare fuori il suo cellulare. -Mettetevi in posa che facciamo qualche foto.-

Dean odia scattarsi le foto, specialmente in situazioni imbarazzanti come questa, ma comunque per un po' di tempo lascia che sua madre lo manovri in giro per il salotto come una specie di marionetta, giusto per farla contenta. Se si fa anche qualche selfie con Cas, baciando via il suo broncio scocciato, non lo deve sapere nessuno.

Quando arrivano a scuola, la palestra che è stata allestita apposta per il ballo è piena di gente, ma nonostante questo Dean si concede di trascinare Cas in giro per ballare, parlare con ogni singolo amico e assaltare il buffet.

Castiel, che è rimasto un po' il burbero di sempre nonostante stiano insieme da quasi sette mesi, sbuffa tutto il tempo e Dean lo convince a fare quello che vuole con un bacio o un'occhiatina da cucciolo bisognoso.

Adesso però Cas ha lasciato andare Dean da solo a parlare con Charlie e Benny, mentre lui se ne sta vicino al tavolo delle bevande; osserva il proprio ragazzo da lontano, mentre ride assieme a Benny e a Charlie, con quelle adorabili rughette che gli si formano vicino agli occhi ogni volta che qualcosa lo diverte davvero. E' ancora più carino del solito quando indossa una camicia; non glielo ha mai detto e probabilmente mai lo farà, però è bello pensare che si è sforzato di rendere tutto perfetto per la serata.

Cas si sforza di distogliere lo sguardo da lui, altrimenti presto si sarebbe accorto che lo sta fissando come una specie di stalker. Con la coda dell’occhio nota Gordon venirgli incontro e per un attimo è seriamente tentato dall'idea di scappare perché non sopporta questo tizio, ma non fa nemmeno in tempo a prenderla in considerazione che Gordon gli è appiccicato, mentre gli dà una sonora pacca sulla spalla. -Ehilà, amico.-

Cas affila immediatamente lo sguardo puntandolo sull'altro ragazzo, perché loro non sono affatto amici e non vede perché lo debba chiamare così. Anzi, probabilmente questa è tipo la terza volta che si parlano da quando si conoscono.

-Non fare quella faccia, andiamo- prosegue lanciadogli una lunga occhiata, a metà tra l’irritazione e l'ammirazione. -Sei un fortunato bastardo, lo sai? Il tuo ragazzo non passa di certo inosservato e credimi, di ragazzi ne ho conosciuti fin troppi.-

Castiel si acciglia e un sopracciglio gli si inarca pericolosamente. -Scusami?-
Per tutta risposta, Gordon ghigna e indica con un cenno della mano Dean, che è tutto intento a rovesciare indietro la testa per ridere ad una battuta di Charlie. -Ma sì, lo vedi una volta e non te lo togli più dalla testa.-
Castiel percepisce immediatamente l'irritazione farsi strada nel suo cervello: si irrigidisce completamente, le sue labbra si tendono in una linea sottile, e le sua mano destra dentro la tasca dei jeans si stringe automaticamente in un pugno. Gordon è il più grande stronzo che esista sulla faccia della terra, non sa nemmeno perché gli sta parlando o perché si trovi lì: forse perché al ballo partecipa tutta la loro scuola e sarebbe stato piuttosto improbabile che questo tizio che non fa che sbavare su ciò che non gli appartiene mancasse all'appello.
Sta' calmo, tenta di ripetersi Cas in continuazione come una specie di mantra. Se scatenasse una rissa proprio nel bel mezzo del ballo scolastico, Dean non glielo perdonerebbe mai e non ha voglia di sorbirsi il suo broncio offeso per tutto il resto della vita.
Non può di certo negare che Dean sia un bel ragazzo perché insomma, anche un cieco se ne accorgerebbe. Con quelle labbra ben disegnate, quei capelli perfettamente accociati e quegli occhi di un verde così intenso da risultare doloroso. E purtroppo non può nemmeno impedire agli altri di notarlo, perché che qualcuno si volti a guardare Dean quando sono insieme per strada è normale amministrazione, per quanto Castiel si senta irritato dalla cosa. Rimane comunque il fatto che sentir parlare così di Dean da un altro ragazzo gli stia facendo saltare la mosca al naso, specialmente se si tratta di quel coglione di Gordon.
-Ah sì?- boffonchia quindi Cas dopo qualche minuto di silenzio, fingendosi indifferente quando in realtà il sangue gli sta ribollendo pericolosamente nelle vene.
Gordon annuisce, allegro. -E' davvero crudele, non credi? Le persone fidanzate sembrano siano state fatte apposta per lasciare il segno in un altro per tutta la vita.-
-Sì? Bè, ti conviene toglierti il mio ragazzo dalla testa, o l’unico segno che ti rimarrà a vita sarà quello del mio pugno sulla tua faccia- risponde Castiel freddamente, lanciando all'altro uno delle sue occhiate glaciali che farebbero impallidire persino un lottatore di wrestling. Ha stretto così forte il bicchiere di plastica che tiene tra le mani che nemmeno si è accorto di averlo quasi spaccato: se lo porta alle labbra, bevendo tranquillamente un grande sorso di Coca, fingendosi indifferente quando in realtà la voglia di prendere a schiaffi questo cretino si sta facendo sempre più forte.
Gordon sbatte le palpebre per un attimo, toccato sinceramente da quella minaccia, ma poi un angolo delle sue labbra si piega all'insù e concede all'altro ragazzo l'ennesima pacca sulla spalla. -Ma chi lo avrebbe mai detto, Castiel Novak geloso?-

-Non sono geloso- si affretta a rispondere Novak, seppellendo il naso nel bicchiere che si sta praticamente frantumando tra le sue dita per nascondere la propria espressione.

-Ah no? E l'avermi appena minacciato di spaccarmi la faccia a suon di pugni per aver fatto un apprezzamento sul culo niente male del tuo ragazzo come lo chiami?-

Castiel sbuffa, perdendo definitivamente quel briciolo di pazienza che gli è rimasta e abbandona il bicchiere sul primo tavolo che trova disponibile: dopodiché afferra Gordon per il colletto della camicia e non lo sbatte contro il muro giusto perché non ha voglia di dare troppo spettacolo. -Forse non sono stato chiaro, ma quello di prima era un avvertimento, Gordon.-

Castiel si concede di guardarlo ancora per un secondo, prima di lasciarlo andare sotto gli occhi shockati di qualche altro studente. Raggiunge immediatamente Dean, appoggiandogli un braccio sulla spalla in maniera un po' possessiva e sinceramente nemmeno gli importa di sembrare un po' un cane che marca il territorio.

Dean, di tutta risposta, alza quei suoi bellissimi e confusi occhi verdi nei suoi, lanciandogli un'occhiata un po' perplessa. -E' successo qualcosa?-

-No, è tutto apposto- brontola Cas, guardandosi un po' alle spalle per controllare che quello stronzo non stia ancora guardando ciò che non deve. Dopodiché si rivolge di nuovo al ragazzo dagli occhi verdi e mette su una specie di sorriso smagliante. -Balliamo?-

Dean ridacchia divertito ma annuisce, salutando rapidamente i suoi amici per prendere la mano che Cas gli sta porgendo, lasciandosi trascinare tranquillamente in pista, ignorando tutti gli occhi che sente addosso. -A cosa devo questo onore?-

Cas arriccia il naso mentre avvolge un fianco di Dean con un braccio, stringendo la sua mano e appoggiando la testa contro la sua, dondolando entrambi a ritmo di musica. -Da quando ci deve essere un motivo per fare qualcosa di carino per il proprio ragazzo?-

-Da quando il mio ragazzo è Castiel Novak- sbuffa Dean ridendo, voltando appena la testa per premere il naso nei capelli dell'altro e respirare di conseguenza il suo profumo piacevole.

Castiel si concede di guardarlo male, anche se Dean lo conosce abbastanza bene ormai da poter dire che non c'è nemmeno un briciolo di cattiveria nel suo sguardo, non in questo momento. Cas sa essere letale se vuole, ma con lui non lo è da mesi e la cosa non finirà mai di stupirlo.

I loro sei mesi insieme sono stati fantastici, Dean non avrebbe potuto sognare una relazione così nemmeno impegnandosi. Certo, ci sono stati i litigi, perché due caratteri come i loro finiranno sempre ed inevitabilmente per scontrarsi, ma alla fine si sono ritrovati sempre.

-Dean- dice Castiel all'improvviso, fermandosi nel bel mezzo della pista per guardarlo negli occhi. Ormai il diploma è vicino ed entrambi prenderanno la loro strada, ma a questo non vogliono ancora pensare. -Se riuscirò a diventare cintura nera, vorrei chiederti una cosa.-

Il Winchester alza gli occhi in quelli blu che lo stanno fissando con troppa intensità e per un attimo ci si perde dentro: non ha idea di cosa Cas debba dirgli, non ha nemmeno paura che tra loro possa finire una volta diplomanti, e quindi gli sorride perché è tutto quello che riesce a fare in questo momento.

Perché mentre preme le labbra contro le sue, sa che in qualche modo, loro sapranno ritrovarsi.

Sempre.


SCUSATE.
Lo so, sono decisamente imperdonabile per questo ritardo mostruoso! Ma adesso che le vacanze sono definitivamente finite posso tornare qui a rompervi un pochino le scatole.
Sono persino di fretta mentre scrivo queste note, nonostante siano quelle dell'ultimo capitolo e dovrebbero essere un po' decenti, e quindi vi dico che il capitolo potrebbe essere pieno di errori perché l'ho riletto velocissimamente :C Comunque, è appunto il capitolo finale, come ho già detto, e per necessità di trama si distacca un po' dall'anime originale da cui è tratta questa mini long, anche perché poi questo lavoro è nato come una One Shot e di conseguenza non volevo annullare troppo il brodo.
Ho cercato di riprendere alcune delle mie scene preferite, come il bacio sotto la neve o quella mezza promessa della cintura nera, ovviamente riadattandola alla situazione.
Devo dire che questo capitolo mi piace molto, perché loro due sono due cucciolotti innamorati e c'è poco da dire.
Ora che siamo giunti alla fine di questa storia, potrò iniziare a dedicarmi all'altra che sto scrivendo, piena di Angst che tipo io ho pianto mentre scrivevo... Ma ci va, come lettrice le storie piene di angst sono le mie preferite xD Una Teen!Au che si intitolerà "The way I loved you": arriverà presto, non appena avrò scritto un altro paio di capitoli per sicurezza!

Detto questo, corro a rispondere alle recensioni perché come sempre mi riduco all'ultimo.
Come sempre vi ringrazio per avermi seguito, per aver lasciato un vostro commento o per aver aggiunto la storia tra le seguite/preferite! :)

Un bacio enorme a tutte voi lettrici e alla prossima!

 

   
 
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