Il 4 Luglio lo passai benissimo. Thomas aveva iniziato a corteggiare Isabelle dopo che lei aveva accettato di andare con lui a vedere i fuochi. Alla spiaggia restammo comunque in gruppo, l'unico senza compagna era Aaron. Ryan aveva regalato una rosa ad Alessandra ; non era una rosa come le altre. Era di mille colori, sembrava un arcobaleno. Alessandra mi aveva fatto leggere il bigliettino, se non mi ricordo male c'era scritto: una rosa speciale per la ragazza più speciale al mondo. Che cosa dolce!! A me Nico non regalò niente, ma non mi importava, l'unica cosa che mi interessava era stare con lui. Persino Allen aveva trovato una ragazza da portare: si chiamava Destiny ed era figlia di Afrodite, una delle sorelle di Isabelle. Parlammo di varie cose ma l'argomento che mi colpii maggiormente era: se avevamo dei sogni nel cassetto.
-Io vorrei diventare una grande stilista!- Iniziò Isabelle.
-Io una nuotatrice provetta- Disse Alessandra.
-Diventare una star musicale...- Disse Allen.
-Aprire un'officina tutta mia!- Disse Ryan.
-Io sto aiutando mia sorella a ristrutturare il campo, mi basta questo- Disse Thomas.
-La metà dei vostri sogni sono pericolosi per i semidei. Io faccio prima: non ne ho uno- Disse Nico.
-Che cosa triste...te invece Michela? Sogni come tutti i figli di Atena di costruire qualche bel monumento?- Mi chiese Isabelle.
-No, ho un sogno che ho rivelato solo alla mia famiglia. Voglio diventare un'artista...in campo musicale- Rimasero sconvolti.
L'unico era Allen, a lui brillavano gli occhi.
-So che può suonare strano, ma io l'ho sentita cantare ed è brava- Mi sorresse Allen.
Gli altri erano ancora scioccati quando Isabelle parlò.
-Wow, facci sentire qualcosa-
-Non me la sento...cosa dovrei cantare?-
-Prova con qualcosa di semplice come...le note dal basso verso l'alto-
-Mh...okay ci provo-
Feci una prova. Ero in imbarazzo, mi vergognavo molto.
-Wow...che voce melodiosa...- Sospirò Allen sognante.
La sua ragazza gli diede dei colpi sul braccio come se si fosse incantato.
-Ha ragione, sei brava- Mi disse Isabelle.
-Ma è rischioso per te...e poi se finissi sui giornali o in televisione? I mostri ti troverebbero subito!- Si preoccupò Nico.
-Tranquillizzante...- Disse Allen.
-Dai, non pensiamo ai mostri e godiamoci la serata!- Esultò Alessandra per riportare un po' di serenità nel gruppo.
La ascoltammo e passammo una bella serata tutti insieme. I giorni seguenti mi allenai ad usare il mio pugnale e provai a fare canottaggio con Alessandra. Era divertente anche solo per il fatto che se stavamo per cadere lei controllava l'acqua e non ci ribaltavamo (precisiamo che non baravamo). Conobbi una ragazza molto amica di Annabeth, si considerano come sorelle. Era il 10 Agosto e mi stavo allenando con Nico. Voleva che fossi pronta a passare un inverno sicuro a casa mia. Eravamo all'arena e sugli spalti c'erano Annabeth ed una ragazza, che non avevo mai visto al campo, che stavano parlando. Aveva i capelli neri corti più o meno fino alle spalle ma scalati e gli occhi di un azzurro cielo. Era vestita un po' d'argento e un po' militare con un accenno punk, e sulla testa portava una coroncina anch'essa d'argento come quella che portava Bianca. Quella ragazza mi stava osservando e sussurrava qualcosa a mia sorella mentre lei annuiva. Volevo sapere chi era e cosa si stavano dicendo.
-Nico, due minuti di pausa- Gli dissi fermandomi.
-Eh si, ti capisco. Non riesci a starmi dietro, sono troppo bravo- Si vantò Nico.
-Ah ah ah ti piacerebbe-
-Io dico solo la verità-
-Quando riuscirò a sconfiggerti me la riderò-
Era divertente combattere contro Nico, mi batteva sempre ma ci si prendeva in giro a vicenda, eh...lo adoro. Andammo sugli spalti da mia sorella e da quella misteriosa ragazza. Lei e Nico si salutarono; si conoscevano già? La ragazza invece di presentarsi, sinceramente non capii con chi stesse parlando precisamente, disse.
-Saresti una brava Cacciatrice. Potrei offrirti di venire con me...-
Capii che si riferiva a me ma non compresi cosa volesse dire, invece Nico sembrò aver capito.
-No no e poi no! Te non me la porti via- Gli disse Nico.
-E poi dubito che vorrebbe Talia...- Le disse Annabeth.
-Potreste spiegarlo anche a me per favore?-
Non stavo capendo di cosa stavano parlando, si intendevano tra di loro.
-Giusto, che maleducata. Mi presento: mi chiamo Talia Grace, figlia di Zeus. Sono una Cacciatrice. Luogotenente della divina Artemide per la precisione- Talia si presentò fiera. Così ci provai anche io ma non avevo molto di cui essere fiera rispetto a lei.
-Io mi chiamo Michela, figlia di Atena e...che altro posso dire?-
-Mia sorella, ed è una grande testona- Aggiunse Annabeth.
-Ed è la ragazza più bella e simpatica in tutto il mondo- Concluse Nico.
-Oh beh, grazie- Risposi io un po' in imbarazzo.
-Buone qualità no? Perché non dovresti essere perfetta per diventare una Cacciatrice?-
Nico stava per ribattere ma io lo precedetti.
-Cosa sarebbe una Cacciatrice?-
-Siamo al comando di Artemide, dea della caccia e delle vergini. Diamo la caccia ai mostri, siamo sole ragazze e siamo immortali a meno che non si muoia in battaglia-
-Mh...interessante. E come si fa a diventare Cacciatrice?- Chiesi incuriosita.
-Non starai dicendo sul serio spero!- Nico era sempre più allarmato.
-Devi consacrarti alla dea Artemide, avrai l'eterna giovinezza ma dovrai rinunciare alla compagnia dei ragazzi...-
Ci pensai, Nico sembrava più preoccupato di prima.
-Perché pensavate avrebbe detto no?- Chiese Talia.
-Ma io dico di no. Non ci penso neanche ad abbandonare il mio ragazzo- Le risposi io. -Fiuu...menomale...-Sospirò Nico.
-Ah...ho capito ora...Nico si è trovato la ragazza...-Disse Talia.
Arrossimmo un po'. -Grazie dell'offerta ma preferisco restare con Nico- Gli strinsi la mano e mi appoggiai a lui.
-Contenta te, sei una brava combattente. Non temere cugino saprà cavarsela nel mondo mortale- Ci disse lei.
-Si lo so...- Gli rispose Nico, non ne era molto convinto.
-Con permesso vado a vedere cosa fanno le mie ragazze, ciao- Talia ci salutò e tornò dalle sue compagne.
-Dai torniamo ad allenarci, dovrai essere perfetta. Tra cinque giorni tornerai nel mondo mortale e...-
Tornammo ad allenarci come voleva Nico ma era ancora preoccupato. Cercai di capire cosa lo preoccupava tanto durante il combattimento.
-Non preoccuparti me la caverò- Gli dissi.
-Non è solo quello...-
-Allora cosa ti fa sentire così?-
-Perché non potrò vederti, non potrò stare con te. Devo aiutare mio padre a sviluppare uno strano sistema negli Inferi per velocizzare un po' tutto-
-Qualche volta potremmo inviarci dei messaggi Iride-
-Certo. Ti ricordi come si fa vero?-
-Si si, li so mandare i messaggi-
-Non ci resta altro che passare benissimo i nostri ultimi cinque giorni insieme...ora però devo andare...mh...a prendere...una cosa da...Aaron, si Aaron! Ciao-
Sentivo che mi nascondeva qualcosa ma non avevo voglia di indagare. Il resto dei giorni furono uguali, Nico era sempre misterioso e scompariva inventando scuse. L'ultimo giorno ci diedero delle collanine, a noi nuovi, con una perlina di terracotta con un disegno che sembrava una fragola; notai che anche Annabeth e Percy ce l'avevano ma loro avevano più perline. Lo passai con i miei amici, Nico si faceva vivo ogni tanto e questa cosa mi dava un po' noia. Allen mi voleva mettere in testa che mi stava “tradendo” ma non volevo pensare a quell'opzione. Facemmo i gavettoni, gioco ingiusto visto che Alessandra non si bagnava (uno dei suoi poteri: può scegliere se bagnarsi o no). Dopo esserci cambiati, e ovviamente asciutti, preparammo le valigie. Dovevo tornare a casa dalla mia famiglia. Salutai tutti ma non trovavo Nico da nessuna parte. La voce di Allen mi rimbombava nella testa.
-Non vuole più stare con te, ti sta tradendo. Se vuoi sai dove trovarmi-
No, non dovevo pensarci. Guardai un'ultima volta il panorama poi mi rigirai per varcare la soglia magica del campo ma una voce mi fermò.
-Michela aspetta!- Era Nico.
-Finalmente ti fai vivo!-
-Scusa ma dovevo finire di prepararti una cosa...-
Tirò fuori dalla tasca una scatolina nera.
-Girati-
Mi girai, sentii Nico aprire il cofanetto. Vidi le sue braccia intorno al mio collo e dalle mani tirò fuori una collanina. Me la mise. Era una collana stupenda, a mio parere. La catenina era d'argento e vi pendeva una piccola pietra preziosa nera. Era a forma di rombo e al centro c'era una N argentata. Mi girai verso di lui guardando il ciondolo.
-E'...è bellissima...sono senza parole-
-Andavo via da te perché dovevo finire di farla, ho provato a crearla io, la pietra viene dalle rive dello Stige. Sono contento che ti piaccia, l'ho fatta perché così ti ricorderai di me- Mi disse.
-Come potrebbe non piacermi? E sopratutto come farei a dimenticarmi di te? Sei la cosa migliore che mi sia capitata in tutta la vita-
-Smettila così mi farai arrossire...comunque ti ricordi come devi fare per tornare a casa?- -Si mi ricordo. Devo andare dove siamo arrivati alla fermata del treno/taxi e così tornerò a casa-
-Giusto allora...ciao-
-Ciao- Nico schioccò le dita e scomparve.
Oltrepassai la soglia e mi avviai verso il bus di Argo che ci avrebbe portato tutti a New York. Stavo quasi per salire e Nico mi apparve davanti.
-Un'ultima cosa- Mi baciò; ci voleva un bacio di saluto.
-Ora va meglio...ciao- Lo salutai e lui scomparve di nuovo.
Il viaggio fu veloce e ben presto arrivai a casa, ero di nuovo nella mia città.
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Questa storia finisce qui, ma pubblicherò il seguito con il nome di "La mia nuova vita parte 2" :)