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Autore: _ Arya _    07/09/2017    3 recensioni
Killian Jones, 29 anni, vive a Londra con suo fratello Liam ed è co-proprietario di un pub. Un incidente ha rovinato la sua vita portandogli via la fidanzata, la loro bambina non ancora nata e una mano. È seducente e di bell'aspetto, ma dietro la sua maschera da duro nasconde un'anima profondamente ferita, che cura impegnandosi a limitarsi ad avere soli relazioni occasionali.
Emma Swan, 18 anni, vive coi suoi genitori e suo figlio Henry. Ufficialmente lavora alla boutique di moda della sua amica Regina, ma in realtà segue una cacciatrice di taglie per imparare il mestiere. Ha avuto un'infanzia difficile segnata da malattie e prese in giro: quando la sua vita è migliorata ci ha pensato il suo primo ragazzo a ributtarla nel baratro. Pur soffrendo ancora di depressione, è una ragazza forte e indipendente e non mostra mai le sue debolezze.
Quando Liam convincerà il fratello a provare ad unirsi ad un gruppo di supporto, i destini dei due ragazzi si incroceranno: saranno troppo diversi o riusciranno ad unirsi e rimettere insieme i pezzi delle loro anime?
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Liam Jones, Neal Cassidy, Regina Mills
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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A Happy Beginning
 




KILLIAN POV

-No.
-COSA?!
-Non me ne vado. Torna a letto, devi riposare. Al risveglio mi troverai qui e quando torneremo a casa potremo parlarne con calma.
-Ma tu... tu non hai sentito nulla di quello che ti ho detto?! Cazzo, Jones...
-Senza offesa, ma hai sparato un mucchio di idiozie. Ma lo capisco, sei provata... è normale. E ora a letto o chiamo un'infermiera.
Emma era così rossa in viso e stringeva i pugni con tanta forza che mi aspettai mi saltasse addosso – e non per qualcosa di piacevole – da un momento all'altro. Invece le gambe le tremarono, così forte che cedettero lasciandola ricadere nel suo letto. L'effetto dell'anestesia non era ancora svanito del tutto e, esaurita l'adrenalina, le forze sembravano esserle venute meno.
Dato che non fiatò più, la aiutai a rimettersi sotto le coperte e le baciai la fronte. Era un po' calda, ma si trattava probabilmente degli effetti dello stress... un po' di riposo e sarebbe stata meglio. Ai sentimenti contrastanti avremmo pensato più tardi: era giusto parlarne insieme, ma con calma.
Cleo era stata male, certo, ma Emma non doveva per forza sentirsi allo stesso modo: le somigliava ma non era lei. Non c'era nulla di sbagliato nell'essere sollevati del poter vivere gli anni della gioventù senza altre complicazioni... ne aveva già avute fin troppe. Non avrei mai potuto odiarla.
-Dormi, va bene?
-Non voglio. Voglio che tu capisca che... sono orribile. Non mi trovi un mostro senza cuore?
-Neanche un po'. Emma... pensi di sapere ciò che voglio, ma ti ho ripetuto un milione di volte che voglio te e basta. Anzi, sai cosa? Se anche non dovessimo mai avere figli... tu mi basti.
-Ne avremo... io voglio avere bambini con te. Sarai il papà migliore del mondo. Ti amo Killian.
-Anch'io ti amo, più di quanto tu possa immaginare.
E mentre il mio cuore si scioglieva e i miei occhi si riempivano di lacrime, la mia splendida ragazza chiuse gli occhi, cadendo in un sonno profondo quasi immediatamente: proprio come una bambina.
Senza saperlo mi aveva appena fatto un regalo meraviglioso: mi aveva fatto capire di volere una famiglia insieme, un giorno. Ed io avrei lottato attimo dopo attimo per continuare a farle desiderare di avermi nel suo futuro, di essere l'uomo che meritava... e per non deluderla mai.

 

***


EMMA POV

-Tesoro, ad un certo punto cerca di andare a dormire però, ok? Da sola, se possibile.
Non riuscii a trattenere un sorriso, mio padre era davvero tremendo. Sotto sotto gli piaceva Killian, ma ancora non riusciva a mandare giù il fatto che mi avesse messa incinta. Prima che fossi dimessa avevamo avuto una chiacchierata soltanto io, lui e la mamma: ne avevamo avuto un gran bisogno. Mi ero svegliata un po' più positiva grazie al discorso che mi aveva fatto Killian. Ero stata sciocca a reagire in quel modo, soprattutto perché avevo scoperto che senza essere annebbiata dall'anestesia, qualcosa provavo: col senno di poi mi vergognavo per la scenata che avevo fatto. Certo, non mi ero pentita della mia scelta, ma era stato triste realizzare che quella fosse la migliore alternativa per tutti. Ad ogni modo non potevo permettermi di deprimermi e perdere tempo a pensare a come sarebbe potuta andare se avessi agito diversamente. Ero una persona sana, anche se il mio utero avrebbe avuto bisogno di un po' di tempo prima di tornare a posto, e pensavo davvero ciò che avevo detto a Killian: un giorno avremmo avuto dei bambini nostri. Lo desideravo moltissimo.
I miei erano felici che avessi reagito in maniera tanto positiva e, forse, anche questo aveva aiutato mio padre ad aprire un discorso che avrei molto volentieri evitato. Era stato imbarazzante, ma alla fine avevo assicurato loro di aver sempre fatto tutto in completa coscienza e libertà. Non mi ero mai sentita costretta ed avevo avuto delle gran belle esperienze a letto – anche se questo avevo evitato di dirlo, ovviamente. Non rimpiangevo neanche l'ultima volta, durante il mio post sbornia. Non lo ricordavo perfettamente, solo qualche flash... ma era stato tutto molto passionale. Diverso. Quasi selvaggio, soprattutto da parte mia, eppure non per questo spiacevole... anzi. Non c'era nulla di sbagliato a lasciarsi andare un po', ogni tanto, soprattutto adesso che il sesso aveva cessato di essere un tabù per me. Dopotutto, era un'espressione fisica dell'amore.
I miei genitori se n'erano fatti una ragione, perché avevo tutto il diritto di prendere le mie decisioni da sola... anche se sospettavo mio padre ci avrebbe impiegato un po' di più a digerire la questione.
-David, non dire sciocchezze. È meglio che non sia da sola, stanotte...
-Beh, può venire a dormire da noi...
-Vi ricordo che non ho cinque anni.- intervenni, voltandomi a guardarli mentre Killian si tratteneva duramente dallo scoppiare a ridere. Come biasimarlo?
-Tranquilla, tuo padre sta scherzando. Ricordati che se il dolore è troppo forte puoi prendere altro antidolorifico. Cerca di far passare almeno 3-4 ore tra una pastiglia e l'altra, però.
-Mamma, non ti preoccupare- sospirai, stringendo contro il ventre la borsa dell'acqua calda, -Sai che ho una soglia del dolore molto alta. Starò benissimo.
-Va bene, hai ragione. Se hai bisogno d'altro...
-Ci penserò io- concluse Killian, lasciando che mi accoccolassi comodamente contro il suo petto. Era così bello starcene abbracciati sul divano, con una coperta calda a scaldarci. Avevo perfino smesso di fare caso alla fitte che ogni tanto tentavano di infastidirmi.
-Giusto. Buonanotte ragazzi... non fate troppo tardi.
-Ci vediamo il film e poi andiamo a dormire.- le assicurai, anche se non avevo affatto sonno: avevo già dormito troppo per i miei standard, quel giorno. Killian però era stanco, dalla mattina alle 6 non aveva mai chiuso occhio per potermi stare accanto... e anche se sapevo avrebbe volentieri passato la notte in bianco con me, quando avessimo finito di guardare Harry Potter e il Calice di Fuoco l'avrei convinto ad andarcene a letto. Non sarebbe stato troppo difficile addormentarmi con lui vicino.
-Va bene. Buonanotte...- ci augurò anche mio padre, e finalmente i due si diressero verso il piano superiore. Anche Henry dormiva da un pezzo e avevo deciso che non sarebbe stato necessario raccontargli cos'era accaduto: non ce n'era bisogno.
-Mi passi i popcorn?
-Certo tesoro- fece subito il mio uomo, allungandosi per prendere la ciotola e posarmela sulle gambe.
Mia madre aveva avuto ragione, per un po' di tempo avevo avuto la nausea e nessuna voglia di mangiare. Ero uscita alle 5 del pomeriggio senza aver toccato cibo, solo una tazza di tè alla menta. Una volta a casa mi avevano riempito il divano di cuscini e procurato una borsa dell'acqua calda con una coperta. Avevamo quindi lasciato che fosse Killian a dare da mangiare a Henry, spiegandogli che la mamma aveva la “bua al pancino”, e se l'era cavata egregiamente. Poi avevamo giocato un po' con la sua nave pirata, anche se io avevo mantenuto la mia comoda posizione, e infine mia madre l'aveva messo a letto. La dottoressa mi aveva consigliato di riposare almeno fino all'indomani, mentre lunedì sarei potuta tornare a lavoro se me la fossi sentita. Erano meno di 48 ore di fermo, forse sarei riuscita a resistere; tuttavia speravo di sentirmi meglio già il mattino seguente, perché era previsto un bel sole e una passeggiata al parco non con Henry non mi sarebbe dispiaciuta. Magari si sarebbero potuti unire anche Killian e sua madre, così avrei colto l'occasione di dirle che il lunedì sera sarebbe stato perfetto per la tanto attesa cena. I miei sarebbero stati entrambi liberi e si erano detti contenti di conoscere la donna, estendendo ovviamente l'invito anche a Liam ed Elsa.
Avrei chiesto ai miei di preparare qualsiasi cosa che non fosse pizza, però: non ne potevo più. Dopo i giochi con Henry la nausea mi era passata e alle 8 e mezza mi ero ritrovata a morire di fame. Così avevamo deciso di ordinare pizza al taglio per tutti ed io ne avevo mangiata un po' più del dovuto. Tuttavia non ero pentita, lo stomaco pieno aveva ridotto i dolori dell'intervento.
-Attenta a non esagerare, Emma. Non voglio svegliarmi nel mezzo della notte con te che hai bisogno di vomitare... di nuovo.- scherzò, dandomi un buffetto sulla guancia.
-Non starò male! Alla fine sommando tutto è come se avessi mangiato una normale pizza tonda.
-Bella grande però. E nel tuo stato...
-Sto bene, sto bene... mi ci voleva! E nella cioccolata hai messo la cannella?
-Mi hai contagiato quindi sì, in entrambe le tazze.
-Ti amo, Jones...- sussurrai, facendo leva su una mano per tirarmi su quanto bastò per riuscire a baciarlo. Lui ricambiò, lasciandomi un piacevole sapore di cioccolata all'arancia sulla lingua e sulle labbra.
-Ti amo anch'io, splendore. E mi piace dirtelo senza avere paura di spaventarti...
Sogghignai stampandogli un altro bacetto, poi tornai comoda per cercare di seguire il film senza distrarmi. Certo, non che mi dispiacesse quel genere di distrazione... non potevo desiderare una convalescenza migliore: qualcosa mi diceva che era anche la sua presenza costante a tenermi di buon umore. Mia madre non ci aveva pensato due volte prima di invitarlo a restare, dato che mi sarei fermata lì un paio di notti. Avevano invitato anche Regina, ma a quanto pare lei avrebbe dovuto lavorare con Will al catalogo per il suo negozio. Aveva promesso a me e Killian di portarci le foto pronte il prima possibile, eravamo curiosissimi di vedere il risultato. Ci eravamo divertiti molto quel giorno e se la mia amica ci avesse voluti ancora, avremmo volentieri posato anche per la stagione successiva.
-Quindi stasera dormo con te?
-Certo. Tranquillo, mio padre se che per un paio di giorni non possiamo fare nulla...- gli spiegai divertita, dopo aver mandato giù un paio di popcorn.
-Quanti sarebbero questi paio di giorni? Cioé- si corresse subito, visibilmente imbarazzato -Non sto dicendo che... lo so che forse ti ci vorrà un po', è solo per... Oddio, scusa, mi è uscita malissimo. Pare non pensi ad altro.
-Tranquillo!- lo rassicurai con una sonora risata, vedendolo andare nel panico -Una settimana, poi ho la visita. E poi, probabilmente, quando ci pare. Non voglio aspettare troppo nemmeno io.
-Oh. Ma guarda, non ci sarebbe alcun...
-Killian, la vuoi smettere? Pensi di essere l'unico a cui piace? Non sarò ancora esperta ma credimi... non sarei venuta a letto con te tre volte se non mi fosse piaciuto.
-Oh, semplicemente “ti piace”, eh? Aspetta... allora forse ho sognato che l'altra notte mi saltavi addosso e mi facevi un sacco di cose...- ammiccò, beccandosi un più che meritato pugno sul petto. Per fortuna la luce era spenta, perché col caldo che sentivo dovevo avere il viso in fiamme!
-Non mi metterò a tessere lodi sulle tue doti a letto, Jones.
-No? Perché sono certo le hai trovate piuttosto soddisfacenti... e non solo...
-Smettila o ti svuoto addosso questa borsa! Credo che l'acqua sia ancora bollente...
-Ok ok, non c'è bisogno di minacciare!
-A me pare di sì sì. Ora sta' zitto e guardiamoci questo film.- conclusi, voltandomi nuovamente verso la tv, senza ammettere repliche.
-Va bene capo.

 

***

 

-Vado io...
-Aspetta, papà! Vado io!- esclamai, saltando giù dal divano e rischiando di inciampare nei miei stessi piedi. Corsi fino alla porta, ma una volta in giardino cercai di darmi un contegno: faceva piuttosto freddo, ma non tanto da avere bisogno di rientrare a prendere la giacca.
Aprii quindi il portone e mi trovai davanti Killian e sua madre: lui aveva in mano un mazzo di rose rosse, lei una grossa busta.
-Buonasera! Spero tutto bene...- sorrisi a Cynthia, che mi salutò con un caldo abbraccio.
-Sì cara, grazie. Tu piuttosto, ti senti meglio? Killian mi ha detto che non sei stata molto bene... potevamo rimandare la cena, sai.
-Oh... ma no. Cioè, è tutto a posto adesso, va molto meglio.
-Mi fa piacere, tesoro. Dev'essere stata... dura.
-Mamma!
-Killian, sta calmo...- lo tranquillizzai, scuotendo la testa. Dopotutto era molto tenera a preoccuparsi per me, non c'era nulla di male.
-Sto bene, Cynthia. Non è stata una decisione semplice, ma era la cosa giusta da fare.
-Ma certo. Scusami se ti ho messa a disagio...
-No, non ti preoccupare. È tutto ok! Beh, venite... entrate, fa freddo qui.
-Infatti. Sei davvero incantevole, ma non ti fa bene uscire al freddo con questo vestitino leggero...- mi fece notare Killian, per poi avvicinarsi con un sorriso e baciarmi leggermente sulle labbra. Nonostante mi imbarazzasse un po' il fatto che sua madre fosse lì, non riuscii a non ricambiare.
Tuttavia, io avevo addosso un semplicissimo vestitino rosso a fiori preso a meno di 10 sterline da H&M: quello davvero bello era lui. Mi era sempre piaciuto il suo look total black, ma la camicia bianca e la giacca blu gli davano un tocco di classe.
-Prima che mi scordi... queste sono per te, ovviamente- fece quando ci separammo, porgendomi il mazzo di rose. Il loro profumo era intenso ed erano bellissime.
-Grazie...
Lo baciai ancora una volta, arrossendo al sorriso di Cynthia, poi condussi entrambi dentro. La vampata di calore che mi accolse fu davvero piacevole, ma cercai di non farlo notare a Killian.
Ero entusiasta ed ottimista per quella serata, complice anche il mio mal di pancia finalmente passato. Nonostante tornata a casa fossi stata piuttosto bene, la notte si era trasformata un incubo. Le fitte erano iniziate poco prima della fine del film, così mi ero affrettata a prendere un antidolorifico, che per un po' aveva aiutato. Eravamo andati a dormire in camera mia, non avendo motivo di nasconderci dai miei, e dopo qualche coccola ci eravamo addormentati. L'incubo era cominciato verso le quattro del mattino, quando mi ero svegliata in preda a dolori allucinanti. Per un po' avevo cercato di rimanere lucida e avevo mandato giù un oki, cercando di fare piano per non svegliare Killian, ma alla fine era stato impossibile. Il dolore non aveva nemmeno accennato a diminuire e lui si era spaventato così tanto che aveva subito proposto di portarmi al pronto soccorso. Tuttavia, troppo stanca per alzarmi dal letto, avevo rifiutato pregandolo semplicemente di stringermi e starmi vicino.
Ero stata male per ore e ad un certo punto mi ero addormentata per sfinimento, svegliandomi poi, di nuovo, a causa delle fitte. Avevo nuovamente rifiutato di andare all'ospedale, certa che fosse tutto normale e che sarebbe passato presto. E fortunatamente, avevo avuto ragione. La sera, dopo aver mangiato un po' e bevuto l'ennesimo oki, avevo iniziato a sentirmi meglio... così avevo rimandato Killian a casa. Era stato difficile convincerlo, ma dopotutto non era carino che trascurasse sua madre senza ragione: lei si sarebbe fermate solo un'altra settimana, io sarei stata lì.
Così quella mattina – o meglio, all'ora di pranzo – mi ero alzata con dei piccolissimi crampi, eliminati subito con l'antidolorifico. Secondo la mamma ero stata fortunata, perché il dolore in alcune donne durava anche per 2-3 giorni, se non di più. Felice di essere di nuovo in piedi, avevo chiamato Killian per confermargli la cena.
-Beh, mamma, papà... lei è Cynthia, la mamma di Killian. Cynthia... Mary Margaret e David.- borbottai, sentendomi un pochino stupida dato che era chiaro chi fossero. Fortunatamente sembrarono non farci caso e si strinsero la mano allegramente; Henry apparve invece dal nulla e si aggrappò alla gamba di Killian, il quale si affrettò a prenderlo in braccio.
-Papà!- esclamò il piccolo, facendo gelare tutti sul posto.
Ancora.
Con tutto quello che era successo non avevo ancora avuto occasione di parlargli – non che sapessi davvero cosa dirgli – riguardo a quella faccenda, ma non l'avevo più sentito chiamarlo papà.
La più sorpresa di tutti sembrò Cynthia, che guardò a turno il bambino, poi suo figlio e poi me.
-Lui... lui è... Henry. È mio figlio. E... non lo so. Ha iniziato a chiamare Killian papà... non so...
Ma come facevo a spiegarlo a lei, se neanch'io riuscivo ancora a capire come fosse possibile? Tuttavia il suo sguardo era così dolce e confuso, sembrava davvero non capisse quale fosse il problema: come potevo contraddirlo?
-Se vuole chiamarmi papà, non sarò io a impedirglielo. Vero piccoletto?
-Killian...
-Dai, non siamo qua per imbarazzarci o discutere...
-Ha ragione Killian- intervenne mia madre, salvando la situazione; -La cena è pronta, potete venire a tavola! Spero le piaccia il salmone speziato, Cynthia. È il piatto preferito di Emma...
-Certo, assolutamente. Adoro il pesce. Grazie ancora per l'ospitalità, signori Swan.
E quella volta mio padre evitò di precisare che fosse “Nolan” e non “Swan”. Io e Killian ci scambiammo un'occhiata divertita, ripensando alla volta in cui l'uomo, molto acidamente, aveva ribattuto. Col senno del poi, come biasimarlo? Trovarci intenti a baciarci per nulla castamente e senza preavviso doveva essere stato abbastanza traumatico per lui. Sembravano passati secoli, eppure era poco più di un mese.
Con la scusa di prendere da bere ci dirigemmo verso la cucina per riuscire a ritagliarci cinque minuti da soli. Non appena mi chiusi la porta alle spalle lo spinsi contro il tavolo e mi gettai sulle sue labbra, così da potermele godere a dovere.
-Wow, Swan... non che non mi faccia piacere ma... a cosa devo tale ardore?
-Mi sei mancato. Lo so che non sono neanche 24 ore, ma...
-Shh- sussurrò, portando un dito sulle mie labbra -Mi sei mancata anche tu, dolcezza. E sono felice di vederti così in forma.
-Grazie. Sto molto meglio, credo entro domani il mal di pancia sarà svanito del tutto. Anche perché dopodomani ho l'incontro col marito di Cleo e vorrei fare bella figura...
-Swan, tu non potresti mai fare brutta figura, credimi! Ti adorerà e sceglierà te.
-Questo non lo so. Ma ti va di accompagnarmi?
-Cosa?
-Sarà una cena informale. Cleo mi ha detto che posso portarti, se voglio... e io vorrei ci fossi...
-Non c'è neanche da chiedere. Certo che verrò con te.
Sorrisi, godendomi per qualche istante la perfezione del suo viso prima di riprendere da dove mi ero fermata. Mentre ci baciavamo con trasporto mi spinsi ancor più contro di lui, fino a che i nostri corpi non aderirono completamente. Dio, come lo desideravo: come avrei fatto ad aspettare altri quattro giorni? Ora mi sembrava assurdo ripensare che fino a poche settimane fa mi ero domandata se mai sarei riuscita ad arrivare all'intimità fisica con lui. E invece le sue braccia, il suo corpo, il suo sorriso, erano diventati il mio porto sicuro... il luogo in cui mi sentivo al meglio, protetta e amata. Fu quando gli cinsi il collo che mi sentii scivolare, e prima che potessimo rendercene conto ci ritrovammo a terra, l'una sull'altro, col tavolo che si era spostato di almeno un metro.
Ci guardammo per un solo breve istante, poi scoppiammo a ridere. Se dopo meno un giorno di lontananza finivamo così, cosa sarebbe successo durante quel mese in cui ci saremmo potuti vedere solo nei week-end? Certo, sempre se fossi stata scelta, il che non era scontato.
-Ragazzi che succede! Abbiamo sentito un rumore e... oh!
-Mamma!- esclamai con voce stridula, cercando di rimettermi in piedi con uno scatto: inutile dire che finii solo per ricadere sulle gambe del povero Killian.
-Io... scusate, pensavo che... ma, ehm. Emma, non so cosa... ma tu... ecco, se vuoi... dovresti aspettare un po', insomma...
-No!- esclamai ancora, questa volta aggrappandomi bene ad una gamba del tavolo per riuscire a tirarmi su con più grazia. -Non stavamo facendo... niente. È solo che il tavolo è scivolato e...
-Ok. Beh. Torno di là, voi sbrigatevi perché la cena si raffredda.
Senza aggiungere altro si voltò e uscì velocemente dalla cucina, richiudendosi la porta alle spalle. Rossa come un pomodoro porsi una mano a Killian per aiutarlo ad alzarsi, poi ci scambiammo uno sguardo divertito e allo stesso tempo imbarazzato. Effettivamente era un bel po' che non facevamo figure imbarazzanti davanti a qualcuno dei nostri genitori.
-Non ti ho fatto male comunque, vero?
-No. Ma se anche fosse, ne sarebbe valsa la pena...- ammiccò, poi aprì il frigo e afferrò un paio di lattine di birra, una bottiglia di coca cola e una d'acqua, così potemmo tornare dagli altri prima di combinare altri danni.
Finalmente tutto andava come doveva andare, ed io non potevo esserne più felice.




 

Angolo dell'autrice;
Ciao! Perdonate la lunga attesa, ma questo era l'ultimo capitolo e volevo venisse bene... adesso mancano solo i due epiloghi, poi questa storia è finita. Dopo più di un anno ç_ç
Allora, i due hanno fatto pace facilmente... Emma ha reagito esageratamente perché era - giustamente - ancora provata e sopraffatta dalle emozioni. Ma Killian è riuscito a calmarla e dopo un po' di riposto è tornata in sé...
Ho voluto concludere il tutto con la famosa cena tanto rimandata, il momento in cui le due famiglie si "uniscono"... mi è sembrato il modo migliore. Con tanto di momento divertente ed imbarazzante tra i due.. in fondo è più o meno così che è iniziata la loro storia! Adesso lei è felice e sente di avere tutto e anche se tiene al lavoro, sa che se anche dovesse andar male, non è la fine del mondo...
Il primo epilogo sarà un futuro molto prossimo, il secondo sarà ambientato un po' più avanti invece (ma non troppo!). Nel frattempo sono andata avanti anche col Cross Over con Harry Potter, quindi finita questa inizierò a postare quasi subito l'altra.
Grazie a tutti quelli che sono rimasti per oltre un anno a seguire questa storia, recensendo e/o leggendo! Spero che questa storia vi sia piaciuta e che vi siate divertiti a leggerla!
Un abbraccio e a presto! Il primo epilogo è quasi pronto, quindi penso posterò normalmente tra una settimana!
   
 
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