07/09/2017
3 recensioniVIII_ Distrazioni
In questo momento sto così bene fra le sue braccia che non vorrei sciogliere mai quest’abbraccio ma, mio malgrado, abbiamo dei progetti per la giornata.Mi scosto leggermente dal suo petto, giusto per riuscire a guardarlo in viso e lo osservo dal basso.
Quando si accorge che lo sto fissando mi sorride.
-È meglio andare se vogliamo fare questa passeggiata, perché è già tardi e mi sa che il pranzo lo saltiamo visto e considerato che abbiamo fatto colazione alle 14.30 e adesso sono le 15.20. Al limite possiamo cenare fuori- dico io, pensando che possa essere un’ottima distrazione.
-Hai ragione- risponde con uno strano sorrisetto sulle labbra.
Continuando a sorridere, si alza prendendomi in braccio. Io, a quel punto, comincio a dimenarmi e a urlare ridendo.
-Percy! Mettimi giù!- strillo ridendo mentre lui scende le scale anche lui ridendo.
Prende le chiavi di casa sul mobile di fianco alle scale, dopodiché va in cucina e attacca con una calamita un biglietto (immagino per i suoi “genitori”) che aveva scritto in precedenza ed esce di casa.
Io sono ancora sulla sua spalla a mo’ di sacco di patate che continuo a dimenarmi come una pazza, ma è tutto inutile perché lui mi tiene un braccio intorno alle gambe per impedirmi di tirargli calci e uno sulla schiena.
Arrivati in un parco li vicino, FINALMENTE mi mette a terra e per poco non faccio un volo cadendo su di lui.
Sto ancora ridendo quando mi prende per i fianchi e si butta letteralmente sul prato con me sopra.
Quando smetto di ridere mi accorgo di essere a cinque centimetri dal suo viso, e riesco benissimo a vedere che Percy mi sta fissando le labbra.
Comincia ad avvicinarsi lentamente, alternando lo sguardo tra i miei occhi e le mie labbra, e quando arriva a meno di due centimetri devia improvvisamente e mi stampa un bacio sulla guancia.
Io sorrido e faccio lo stesso, poi mi alzo e inizio a camminare, senza una meta ben precisa, perché a volte, bisogna perdersi per saper apprezzare quello che ci sta attorno.
Camminiamo fianco a fianco per un tempo che non saprei definire, fino a quando non ci sediamo su una panchina per ammirare il tramonto.
Ad un certo punto lo sento avvolgermi le spalle con un braccio, così appoggio la testa sulla sua spalla inebriandomi del suo dolce profumo.
Rimaniamo in questa posizione fino a quando il sole non è tramontato completamente, poi Percy si volta a guardarmi, io mi giro verso di lui, e solo adesso mi rendo conto veramente di quanto i nostri visi siano vicini.
-Vuoi andare a casa o mangiamo fuori?- mi domanda sfiorando con le labbra la mia fronte.
A quel contatto mi sale un brivido lungo la schiena.
-Cena fuori?- domando.
-Cena fuori- conferma lui sorridendomi dolcemente.
Angolo Autrice:
Signore e signori, chi non muore si rivede!
Prima di tutto voglio scusarmi infinitamente per questo IMMENSO ritardo nella pubblicazione del capitolo.
Mi dispiace se risulta un po' corto, ma è solo un capitolo di passaggio, però ci sono delle scene che io adoro.
Giuro che da adesso cercherò di aggiornare con costanza, farò del mio meglio.
Detto questo vi lascio, così comincio immediatamente a scrivere il prossimo capitolo, perché le idee volano e poi finisce che me le dimentico.
Bacioni
Giuly
Signore e signori, chi non muore si rivede!
Prima di tutto voglio scusarmi infinitamente per questo IMMENSO ritardo nella pubblicazione del capitolo.
Mi dispiace se risulta un po' corto, ma è solo un capitolo di passaggio, però ci sono delle scene che io adoro.
Giuro che da adesso cercherò di aggiornare con costanza, farò del mio meglio.
Detto questo vi lascio, così comincio immediatamente a scrivere il prossimo capitolo, perché le idee volano e poi finisce che me le dimentico.
Bacioni
Giuly