Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: tenacious_deep_soul 99    08/09/2017    2 recensioni
Lee Miyon è una giovane studentessa del conservatorio più prestigioso di Seoul, il “Seoul Artspool Conservatory”. Orfana di madre e violinista quasi provetta alle soglie della laurea, verrà affiancata da un giovane e talentuoso pianista frequentante il suo stesso corso: Min Yoongi. Il loro rapporto sarà a dir poco conflittuale, situazione che creerà un senso di rivalità fra le due parti per tutto il resto del duro periodo di studi. Solo dubbi ed incertezze si porranno fra i due ragazzi e la loro relazione, all’insegna di un apparente crollo...
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Min Yoongi/ Suga
Note: nessuna | Avvertimenti: Incest
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 2~

Image and video hosting by TinyPic

Fintanto che una mandria di matricole si riversava a fiumi fuori dall’edificio, Miyon rimase sola col suo cappuccio peloso a contemplare la bellezza della pioggia, in attesa che suo padre si facesse finalmente vivo.
Le sembrò strano come questi non fosse già arrivato, visto che era sempre stata una persona abbastanza puntuale.
Sarà sicuramente per via della tremenda burrasca che si era riversata su Seoul, a far imbottigliare l’uomo nel traffico.

Era già un quarto d’ora che Miyon aspettava sotto il porticato a sbarre del conservatorio, con quell’anziano custode a romperle le scatole perché doveva chiudere immediatamente il cancello. Era troppo stanco, diceva a ripetizione. Quasi come se lei non l’avesse ancora capito.
Stufa di avere il vocione roco dell’uomo attaccato con la colla ai suoi poveri neuroni già mezzi fusi di per sé, cacciò la mano nella borsa e uscì fuori dal perimetro universitario.
Pesanti goccioloni di pioggia cadevano obliqui sull’asfalto e su Miyon la quale, nonostante la presenza dell’ombrello e del cappuccio sulla testa, finì per inzupparsi tutta. Uno dei vantaggi propri dell’inverno erano le rigeneranti docce ghiacciate improvvisate.
Era come stare in un parco acquatico, ma senza il parco.
Miyon guardò l’ora mentre si dedicava alla sua dose giornaliera di imprecazioni: erano già le 18:30.
Suo padre sarebbe già dovuto passarla a prendere al ritorno da lavoro.
Ecco che brevi colpi di clacson consecutivi ridiedero speranza alla ragazza sul fatto che, anche quel giorno, avrebbe fatto ritorno a casa.

-Miyon, sono qui! Sali, forza!- urlò il padre calando il finestrino, cercando di farsi sentire il mezzo al fruscio generato dalla pioggia.

Neanche fosse un’atleta, la ragazza prese la rincorsa e superò abilmente un’enorme pozza d’acqua, giungendo alla macchina. In quel lasso di tempo a cavallo fra il salto all’interno dell’abitacolo e la chiusura dell’ombrello, Miyon riuscì a terminare in bellezza la sua adorata doccia, bagnandosi ancora di più quei pochi capelli che le uscivano da sotto al copricapo dal bordo di pelliccia.

-Felice di vederti papà- si appostò sul sedile sospirando sollevata. Tirò a sé la cintura di sicurezza e la fece passare sul petto.

-Allora, è andata bene oggi al corso?- le sue mani erano salde sul volante.

-Se con “bene” intendi “venire richiamata perché stanca e deconcentrata”, beh... sì-. Miyon parlò con nonchalance, specchiandosi sulla visiera per sistemarsi, invano, la frangetta bagnata.

L’uomo le riservò un’occhiata compassionevole. Dopo la morte della moglie il legame con entrambi i figli si era accentuato in maniera notevole. Entrambi erano l’unica cosa che gli rimanevano di lei, voleva solo il meglio per loro e vederli star male lo affliggeva.

-Tesoro... stai tranquilla, vedrai che andrà meglio. E’ solo un periodo passeggero-. Il suo forzato sorriso a mezza luna le fece quasi intendere l’opposto.

-Me lo auguro... ho bisogno di passare quell’esame- pensò ad alta voce. Il suo sguardo rivolto alla strada vagava nel nulla assoluto: le gocce di pioggia si scagliavano violente contro il vetro del finestrino, scendendo poi stanche lungo tutta la sua superficie. Chissà se Miyon in mezzo a quella tempesta avrebbe potuto finalmente vedere la luce...


***


Rientrare in quella modesta casa era per Miyon un vero e proprio piacere. Adorava essere accolta nel suo nido dal calore della stufa a gas e dal profumo di cibo proveniente dalla cucina. Inebriata da quell’odore invitante si fece trasportare dalla scia dritta alla pentola contenente il suo adorato teokpokki*.

-Su, siediti in tavola. Ti porto la cena- disse Doyun posando il cappotto sull’appendiabiti all’ingresso.

Eccitata all’idea di poter gustare dopo tanto tempo il suo amato pasticcio compatto si strofinò animatamente le mani. Quello era il piatto che le preparava sempre sua madre, era stata proprio lei a farglielo piacere talmente tanto da farlo diventare la pietanza numero uno nella sua classifica alimentare.
Il gusto rimaneva sempre lo stesso. Si chiedeva con quale strano incantesimo suo padre riuscisse a ricreare i vecchi sapori rendendoli, a volte, persino migliori.
In quell’istante la forza di gravità stava esercitando troppo potere nelle palpebre della ragazza, istigate a chiudersi da un momento all’altro.

-Va’ a riposare Miyon, ci pensiamo io e Hyonsu a sistemare stavolta-

Ebbene sì, quella fu l’unica volta che non toccò a lei sparecchiare e lavare i piatti bensì a suo fratello, che di rado faceva a mala pena qualcosa. Era il solito ragazzo dal carattere paradossale, difatti lo si poteva perfettamente definire come sveglio e mezzo addormentato allo stesso tempo.
La sua intelligenza era immane, e sprecata purtroppo: fa davvero male pensare come un ragazzo laureato col massimo dei voti in ingegneria informatica possa passare tutto il tempo a girare i pollici senza far nulla di produttivo.
L’unica cosa in cui era bravo ad usare quelle due dita opponibili era davanti ad una fottuta console.
Ma a tal proposito... che fine aveva fatto? Di solito lo trovava sempre sdraiato sul divano una volta ritornata dal conservatorio, eppure non era lì.

Abbassata la maniglia della sua stanza notò un piccolo barlume bianco opaco proveniente dall’angolo più interno. C’era da aspettarselo... beh, forse in minima parte. Hyonsu era occupato al pc della sorella, intento a giocare ad un nuovo gioco consigliatogli da alcuni amici.
Correggendoci: suo fratello usava i pollici per tutto ciò che era elettronico, non solamente per una stupida xbox.

-Hyonsu? Che ci fai in camera mia, per giunta col mio laptop?- chiese perplessa Miyon, lasciando che la tracolla per terra emettesse un tonfo mezzo sordo.

-Miyon! Ehm... mi si è rotto il fisso quindi... sto usando il tuo portatile. Mi spiace- le rispose sorridendo innocentemente, fintanto che il rumore emesso dai tasti sembrava continuare il suo discorso.

-Bene, fantastico!- sbuffò indispettita:-Adesso ti appropri anche delle mie cose-

-Avanti yeodongsaeng, non farne un dramma... si tratta solo di pochi minuti-

-Non è il fattore “tempo” a darmi fastidio, dovevi chiedermi il permesso. Anche se sono più piccola di te non significa che possa prenderti la libertà di usare la mia roba-

In quest’ultimo periodo le giornate di Miyon erano davvero variopinte, se non terminavano con un litigio si doveva subito rimediare.

-Va bene, d’accordo. Me ne sto andando, calmati adesso-

L’unica cosa insensata che non voleva sentirsi dire: come si faceva a stare calmi in situazioni del genere? Non era mai riuscita a capire il perché nessuno guardasse la situazione dalla sua prospettiva: nessuno sapeva che fosse stanca degli studi, delle umiliazioni da parte di certi individui a dir poco carini, e degli sforzi immani che era costretta a fare per recuperare le lezioni della settimana.
Ma alla fine, si sa, son cose da niente. In fondo, chi diamine pensava a lei?
Lo scricchiolio della sedia, poi i passi lenti di Hyonsu.

-Contenta adesso?- si voltò non appena quello fu col sedere fuori dalla stanza.

-Mai stata più di così-

Il movimento violento con cui chiuse la porta permise alla chiave all’interno della serratura di tuffarsi per terra, emettendo un suono metallico non appena fu atterrata. Appoggiatasi alla superficie liscia del legno si lasciò scappare uno sbuffo e il suo sguardo cadde dritto sul violino, posto sul letto.

-Meglio mettersi all’opera- annunciò avvilita. Sebbene fosse visibilmente spossata era più che decisa nel migliorarsi: voleva a tutti i costi mettere a tacere quella brutta saputella volubile della Choi.

La grande custodia nera sprigionò, alla sua apertura, un inebriante odore di legno laccato. Quello stesso profumo che Miyon continuò a sentire quando ebbe il violino posto sotto il mento. Sistematasi lo spartito sul leggio, impugnò l’archetto e lo poggiò sulle corde: stupido a dirsi, ma aveva il costante timore di dover rompere qualcuno di quei fili sottilissimi.
Lo strofinio dell’arco sulla spessa fila di funicelle generò ciò che la ragazza si aspettava: la nota era completamente sbagliata. Provò di nuovo, pensando avesse messo male le dita sul capotasto, ma niente da fare. Stonava ancora come una campana.

“Hai scordato il violino... letteralmente!” fu la frase che le riecheggiò in testa all’improvviso.

-E se...- pensò ad alta voce.

Miyon osservò attentamente i quattro piroli dello strumento. Solo in quell’istante notò che erano tutti messi alla rinfusa. Da lì capì il motivo del tremendo sguardo che le riservava con grazia la sua dolce curatrice di musica e, di conseguenza, la frase a doppio senso enunciata da Yoongi. Mise a suonare il pezzo che, alla fine, si rivelò essere più semplice di quanto sembrasse. Finalmente ebbe la prova che il terzo tentativo è sempre una riuscita.

-Hai capito il nostro Min Yoongi...-



NB*: Il teokpokki è un tipico piatto invernale preparato con tortini di riso, pesce e verdure condito con salsa piccante al peperoncino. 




►Angolo autrice:
Eeee finalmente sono di nuovo qua, un altro capitolo è stato appena rilasciato dopo aver trovato una mezz’oretta libera in un mare di impegni xD spero sia stato di vostro gradimento, ho letto e riletto più volte e penso che non debbano esserci errori. Fatemi sapere che ne pensate con una recensione, sarei felice di conoscere la vostra opinione al riguardo così da potermi migliorare!
Prima di lasciarvi premetto che non saprò quando potrò aggiornare di nuovo, essendo un po’ occupata al momento...
Detto questo, tolgo il disturbo e vi lascio alle vostre conclusioni <3
Tanti bacioni!

 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: tenacious_deep_soul 99