Storie originali > Introspettivo
Ricorda la storia  |      
Autore: Imrahil    18/06/2009    0 recensioni
...
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
L’ampia terrazza della torre si affacciava senza parapetto sull’infinita distesa piatta e quasi immota del mare. Ovunque lo sguardo potesse posarsi non si intravedevano altro che mare e cielo, due infiniti posti l’uno di fronte all’altro, perfetti e complementari nella loro sublime bellezza, si congiungevano in una linea indefinita nel punto più lontano dell’orizzonte. Il crepuscolo era al suo apice di sanguigna lucentezza, quando il punto più basso del sole si appresta a scomparire dietro la linea dell’orizzonte. Ponente irradiava gli ultimi afflati della stella diurna, fendendo il cielo in spicole rossastre, stemperanti in una sempre più vaga luminosità che tingeva di rosa gli stralci di nuvole che macchiavano la volta celeste. Solo un taglio di sole si rifletteva luminoso e quasi più splendente nello specchio marino, mentre l’oscurità crescente ingoiava la luce catturata dall’acqua. Quasi nessun rumore poteva essere avvertito, se non il ritmico e continuo fluire delle onde che si frangevano sulle nascoste spiagge pietrose. La pace e l’ armonia del mondo venivano a celarsi in quei pochi attimi di sublime e grandioso spettacolo della natura, così teso verso l’infinito da poter quasi atterrire l’animo dell’uomo. Osservò con le pupille socchiuse l’epilogo del miracolo del vespro e ne catturò l’immagine nella memoria, imprigionandola in un passato di limpido cristallo, conservandolo come memoria di divina e misteriosa bellezza. Giaceva immobile al centro del balcone, seduto sulla tiepida pietra a gambe incrociate. Chiuse gli occhi, sospirando. Il momento di pura perfezione era passato e con esso il conforto e la tranquillità dell’animo che esso portava: già altri sentimenti, legati a ben altri ricordi, premevano per tornare vividi alla mente. Portò automaticamente la mano ad un sacchetto legato in vita e ne estrasse una foglia a cinque punte di grandezza decrescente e dal colorito verde brillante, allora grigiastro nell’oscurità che si addensava, e se la cacciò in bocca, masticandola lentamente. Non passò molto che gli effetti del vegetale cominciassero a fare effetto. I pensieri smisero di premere al cervello uno dopo l’altro, disperdendosi in un’intenzione vaga ed indefinita, accantonati in qualche luogo recondito dell’io. La mente fu finalmente libera da ogni preoccupazione e non più velata da ombra alcuna, sembrava quasi che lo stesse spirito potesse elevarsi, ormai non più represso dalle inutili zavorre di timori o futili ragionamenti, libero di inflazionarsi nell’ampia realtà che si dispiegava di fronte ai suoi occhi. Il corpo stesso non era più pesante prigione dell’anima, non lo costringeva più alle regole dure e crudeli della realtà, ma si transumanava in un qualcosa di più puro e trasparente, conformandosi alle leggi dell’immaginazione. Nulla contava più, non esistevano più legami e la coscienza stessa di sé si diluiva, tutto si immergeva e si fondeva nell’eternità e nell’infinito che apparivano ora con chiarezza alla mente, normalmente vincolata e imprigionata a tal punto da non poter cogliere l’inconcepibile, che adesso si mostrava a portata di pensiero. La vista dell’anima vagava nell’infinito e tutto apparve in ogni cosa, riuscì a cogliere lo spettacolo dell’esistenza dall’infinitamente grande all’infinitamente piccolo, colse l’intima grandezza dell’universo e si spaventò di quanto fugace e miserabile si presentasse la vita umana, eppure unico vincolo tra l’infinità divina e quella del reale, unico soggetto degno capace di dare un senso a ogni cosa. L’apoteosi della sua intuizione, che scorreva rapida e semplice, slegata da qualunque opposizione, lo fece rabbrividire, conferendogli un senso di inaspettato piacere fisico, che per un attimo lo riportò alla realtà del proprio corpo. Fuggì nuovamente da esso e per un mero istante la sua essenza si avvicinò a quella divina. Si allontanò progressivamente dall’immagine di sé stesso seduto innanzi al tramonto, per poi ritrovarsi ad ammirare il ricordo di quel momento protetto in puro cristallo. Fermò ogni sua cognizione a quel momento, non esisteva futuro o passato, ma un solo adesso, un solo ora e un solo ovunque. Colse l’attimo, si rifugiò in esso, raccolse tutte le possibili percezioni, tutti i possibili sentimenti, tutte le visuali ed i punti di vista, le vite e le morti, tutto ciò che era l’infinito in quel momento e se ne nutrì con piacere sfrenato, senza procedere oltre, poiché nessun mutamento o cambiamento avrebbe potuto giovarlo, ma solo annichilirlo. Era un dio e, in quell’attimo fu davvero immortale. Poi il tempo riprese a correre ed il cuore a battere e fu strappato dalla sua visione con violenza, tanto che forse la sua stessa anima provò dolore, e riportato alla sua dolorosa realtà. Un cambiamento repentino e terribile che minacciò di annientarlo; e riaprì gli occhi. L’effetto lenitivo della droga sarebbe durato ancora abbastanza da evitare che la sua mente potesse venire straziata dai pensieri che la tormentavano come fantasmi inquieti, eppure adesso era anche pienamente cosciente, era diviso tra i due mondi, quello del sogno e quello della realtà e il primo lo illudeva dalla tristezza del secondo.
[...]
Condios sapeva benissimo ciò che lo attendeva. Passarono alcuni secondi di immobile silenzio, poi si alzò stancamente e con passo incerto camminò fino al bordo del terrazzo.
Tirò un profondo sospiro: i fantasmi che lo tormentavano avrebbero presto ripreso il vigore necessario a spingerlo sul baratro della follia. Presto avrebbero trovato il loro nutrimento nel sangue che si apprestava a versare. Ancora una volta. Chissà se qualcosa l’avrebbe salvato sul precipizio come allora… Si lasciò cadere in avanti, inerme, ad occhi chiusi, scivolando nel vuoto.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Introspettivo / Vai alla pagina dell'autore: Imrahil