Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: _MartyK_    09/09/2017    3 recensioni
Myung Jae è una ragazzina nordcoreana di sedici anni che abita vicino al confine tra Corea del Nord e Corea del Sud. Stanca della sua vita misera e monotona, una notte decide di fare l'impossibile, sfidando il caso e rischiando la vita: oltrepassare il confine per andare al sud.
Jimin è sudcoreano, ha diciassette anni appena compiuti e una passione sfrenata per la danza classica e quella moderna.
Il loro sarà un amore travolgente: riusciranno a superare le difficoltà o avranno la meglio le barriere politiche?
Dal capitolo 1:
Non era brava ad immaginare, anche perchè non conosceva il vero significato del termine. Tutto ciò che poteva immaginare ce l'aveva a pochi chilometri da casa e non poteva accedervi per uno stupido capriccio lungo più di sessant'anni.
[...]
Stava per addormentarsi se il fischio del treno non l'avesse fatta sobbalzare per lo spavento.
Sentì le rotaie muoversi sotto i suoi piedi e vide la ferrovia, le panchine e gli alberi circostanti muoversi all'indietro rispetto a lei e capì.
Il suo sogno era appena iniziato.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin, Un po' tutti
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Min Yoongi, colui che doveva starsene buono buono a fare il militare e a rotolarsi nelle pozzanghere di fango simulando guerriglie e combattimenti, era ritornato a Seoul prima del previsto.
Con i suoi Rayban scuri e la sua pelle diafana che faceva da contrasto, suscitò la curiosità dei due giovani.

Fu Jimin a schiarirsi per prima la voce, stringendo la mano a Myung Jae che nel frattempo si era irrigidita parecchio.

- Yoongi hyung, cosa ci fai da queste parti? Non avevi la leva?- domandò con fare disinvolto, passandosi una mano fra i capelli e riavviando il ciuffo all'indietro.
L'amico ridacchiò e scosse la testa.

- Cos'è, il tuo hyung nuoce alla tua vita da giovanotto?-

I due scoppiarono a ridere e sbatterono piano i pugni, proprio come ai vecchi tempi quando adoravano imitare i rapper americani.

- Dimmi un po', chi è questa bella ragazza?- chiese infine.

- Oh, hai capito Park Jimin! Sparisco per un po' e tu fai strage di donne!- rise subito dopo. Myung Jae e Jimin si scambiarono un'occhiata fugace e arrossirono come peperoni nell'incrociare lo sguardo.

- N-non siamo fidanzati- questa volta ad aprire bocca fu la corvina.
Yoongi calò leggermente gli occhiali per squadrarla meglio e si insospettì: lineamenti docili e allo stesso tempo marcati - sembrava avesse origini cinesi -, sguardo vago e impaurito per certi versi, e a completare il tutto c'era quell'accento strano e vecchio stampo. A giudicare da come parlava non doveva essere nè di Seoul, nè di Busan, il suo satoori non gli faceva venire in mente nulla.
Scosse la testa e si disse che doveva smetterla di leggere Sherlock Holmes, gli stava dando al cervello. Si promise comunque di chiederle informazioni al più presto.

- Beh, è stato un piacere incontrarvi. Jimin, torno a casa giusto per mettere a posto delle cose, poi esco e chissà... magari ci becchiamo in giro- ammiccò e mandò un bacio volante a Myung Jae, ridendo come un idiota l'attimo successivo e svoltando davanti a loro.

La ragazza rimase pietrificata al suo posto, il castano sbuffò.

- Da quando fa il militare crede di essere il più figo del mondo, non è un maniaco e non ci sta provando con te, tranquilla- le sorrise poi.
Myung abbozzò un sorriso, tanto per ricambiare quello dolce e sincero del compagno, e abbassò il capo, portandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.

- Vogliamo andare?- Jimin la risvegliò dai suoi sogni e la prese sotto braccio, riprendendo a passeggiare in modo tranquillo.



Quel pomeriggio il sole era abbastanza tiepido e le strade della città non erano affollate come al solito, anche se i pedoni non mancavano: chi gironzolava con le cuffiette belle infilate nelle orecchie, chi portava a passeggio il proprio cane o il proprio pargolo, chi ancora scattava selfie con la propria combriccola di amici.
Tutto sommato era piacevole e la gente non era invadente, insomma, nessuno guardava l'altro come se fosse un essere piombato sulla Terra da un altro pianeta, ecco.

Myung si strinse nel cappotto e nascose la parte inferiore del viso nella sciarpa rossa, continuando ad osservarsi intorno con gioia e curiosità al tempo stesso.
Jimin la osservava di sottecchi e a dirla tutta la invidiava, si disse che dovevano esistere più persone come lei.
Persone che si meravigliavano per così poco, per il sole caldo o per l'aspetto appetitoso dello zucchero filato.













Una volta giunti al parco, varcarono l'ingresso e Myung lasciò il braccio del ragazzo, mollando la presa e correndo spensierata verso le altalene che riusciva a vedere in lontananza.

- Corri Jimin, prova a raggiungermi!- urlò felice. Il castano si bloccò a metà strada e alzò un sopracciglio, piacevolmente sorpreso.
Osservò come faceva giravolte sotto gli alberi e come allargava le braccia in segno di libertà. Sorrise e cominciò a correre nella sua direzione.

Le andò dietro di soppiatto e successivamente le circondò i fianchi con le braccia, sussurrando un finto 'buuu'. La corvina sussultò e si voltò rapidamente verso il suo viso, sorridendo l'attimo dopo.

- Portami alle altalene- gli disse dolcemente.
Jimin la condusse verso i giochi e insieme presero posto su quelle che erano libere, facendo le linguacce ai bambini che avevano sorpassato.

- Non siamo stati crudeli con quei poveretti, vero?- chiese lei preoccupata. Il ragazzo scosse la testa.

- Tranquilla, sono solo bambini. E poi ci sono così tanti giochi qui...-

Myung Jae annuì e si sedette sull'altalena, tenendosi forte alle cordicelle di ferro e sbuffando perchè non riusciva a dondolarsi.

- Non va, sto sempre ferma. Mi sento incapace, non sono mai salita su questi cosi prima d'ora- ridacchiò con una nota di amarezza nella voce.
Jimin si alzò dal suo posto e andò dietro di lei, tirando le corde di ferro verso di lui e stringendo le mani della ragazza. Ella al solo contatto sentì le gote arrossate.

- Ti spingo io, devi solo tenerti forte- sussurrò al suo orecchio. Myung annuì come un'automa e strizzò gli occhi.

- Hana, dul, set!- Jimin contò fino a tre per avvisarla, poi tirò verso di sè e spinse forte. La ragazza emise dei gridolini eccitati e agitò le gambe all'aria, nel vuoto.

- Oddio Jimin sto volando! Ho paura!- rise buttando la testa all'indietro.
Ritornò verso il ragazzo, che stavolta la spinse con meno forza, non voleva rischiare che si facesse male. Myung urlava dalla gioia comunque, si guardava intorno e sentiva una piacevole sensazione alla pancia crescere sempre di più, sembrava stesse fluttuando anche quella.
Il vuoto si colmava ogniqualvolta toccava terra coi piedi.

- Aah Jimin è bellissimo! Puoi arrivare fino al cielo senza prendere l'aereo o cose del genere- esclamò lei tutta pimpante.

E il castano non fece altro che ridere e condividere con Myung quel momento felice, quel pezzo di vita che le mancava e che le aveva regalato. Una coppia di genitori si voltarono verso di loro sentendo le forti urla della ragazza e storsero il naso accorgendosi del fatto che fossero abbastanza grandi e vaccinati per giocare ancora sull'altalena.
Jimin rivolse loro un'occhiata gelida e continuò a spingere Myung, odiava quando gli adulti si impicciavano così tanto dei fatti degli altri.
Non succedeva spesso, ma quelle poche volte bastavano a far infuriare il giovane, nessuno sapeva niente della vita di quella poveretta, non potevano permettersi di giudicarla.



Spinse la ragazza fino a quando non si accorse che il sole stava calando e che di lì a breve avrebbero chiuso anche il parco, così si fermò e le scompigliò i capelli nella speranza che non ci rimanesse male.

- Credo dobbiamo andare, sono quasi le sei e tra un po' quello spicchio di sole che è rimasto tramonta. Se non ce ne andiamo adesso ci chiudono dentro- ridacchiò. Myung mugolò un 'okay' con voce flebile e si alzò di scatto dall'altalena, prendendo per mano il ragazzo e tirandolo a sè mentre correva verso l'uscita del luogo.
Quando si ritrovarono a percorrere l'ultimo tratto prima di oltrepassare i cancelli, Myung si parò davanti a Jimin e stette con le braccia lungo i fianchi, le mani strette in pugni. Era nervosa.

- Che c'è?-

- Grazie. Grazie di tutto- gli sorrise riconoscente.

- Non faccio niente di che...-

Fu a quel punto che si alzò in punta di piedi e poggiò le labbra sulla sua guancia, in un punto molto vicino alla bocca. Bloccò le mani dell'altro nel caso avesse voluto fermarla e chiuse gli occhi per breve tempo.
Quell'insulso bacino non durò che un mezzo secondo, ma era bastato per far salire la tachicardia a Jimin e a scatenargli l'Inferno in pancia.

- Promettimi che mi bacerai qui quando ne hai voglia- sorrise lei toccandosi la guancia con l'indice.

- E se non ne avessi?-

- Allora metterò il broncio e ti romperò persino nei sogni- rise lei.

Jimin scosse la testa e la tirò a sè in un abbraccio. La ragazza sbattè addosso al petto dell'altro e chiuse gli occhi, beandosi delle sue carezze ai capelli.

- Lo sai che sei tanto tanto carina?- le domandò arruffandoglieli.








Dopo essersi coccolati per un paio di minuti, ripresero a passeggiare e si diressero verso casa. Proprio mentre Myung Jae si lamentava del dolore ai piedi per aver camminato troppo, Jimin si ritrovò di fronte a un Yoongi spaparanzato sul divano a fare zapping col telecomando e a deprimersi bevendo della birra appena tolta dal frigo.

- Ben tornato mister Gioia!- lo schernì il più piccolo.
Lo hyung scosse la testa e roteò gli occhi al cielo, si alzò dal divano e raggiunse l'altro in cucina, chiudendo a chiave la porta scorrevole che la separava sal salotto. Jimin capì che c'era qualcosa che non andava.

- Quella ragazza è straniera- affermò. Jimin gli dava le spalle, troppo impegnato a controllare le dispense e a girovagare all'interno dei cassetti del frigorifero.

- E anche se lo fosse?-

- Sai benissimo che voglio dire, mi insospettisce il suo fare innocente. Così santerellina, tutta casa e chiesa... lo sai meglio di me che quelle come lei sono le peggiori-

Il castano non ci vide più e si avvicinò pericolosamente al suo viso, prendendolo per il colletto della maglietta sbracciata e digrignando i denti.

- Non ti azzardare a darle della puttana o ti rispedisco a calci in culo tra i fucili e gli inni per la patria!- lo minacciò. Yoongi tirò un sorriso sghembo.

- Non volevo dire questo, te lo spiegherò meglio: lei proviene da lì sopra-

Jimin intuì l'allusione e sgranò gli occhi. Lasciò bruscamente la maglia del coinquilino e fece alcuni passi indietro, andando a sbattere contro la tavola.

- T-tu che ne sai?!-

Yoongi recitò bene la parte del melodrammatico.

- Allora lo sai anche tu! Stai proteggendo una nordcoreana in casa nostra, ti rendi conto di quanto sia grave la situazione?-

- Yoongi...- Jimin alzò gli occhi al cielo.

- Yoongi un corno. Quella lì è ricercata da migliaia di guardie, comprese le nostre. Se non si riuscirà a trovare prima della prossima settimana si metteranno di mezzo anche i telegiornali e verrà diffuso il suo volto, contento ora? Goditi pure la tua storia d'amore con la poveretta martoriata dal dittatore- spiegò il più grande nel modo più schietto e doloroso possibile.
Incrociò le braccia al petto e mise il broncio, mantenendo comunque lo sguardo serio. Il castano si passò una mano sul viso e sospirò triste.

- Non c'è un modo per dissuadere le guardie? E' così difficile il passaggio da Nord Corea a Sud?- chiese affranto. Yoongi tirò un sorriso diagonale.

- Tsk, certo. Sono così comprensivi che tra un po' mandano la sua famiglia ai lavori forzati se non ritorna. E se mai lo facesse ci sono due opzioni: o si trova un compromesso e subisce solo una lunga paternale, oppure Kim la farà uccidere- rispose.

A Jimin non restava altro che sgranare gli occhi e spalancare la bocca, era tutto così complicato e... orrendo. Sembrava un film dell'orrore e invece era la triste ed inutile realtà.
Se solo non avesse avuto un po' di dignità sarebbe scoppiato a piangere.

Sbattè un pugno sul tavolo e trattenne un ringhio di rabbia, il suo viso si fece rosso e non era imbarazzo.

- Jiminie, comportarsi così non servirà a nulla- ribadì il corvino. Provò a dissuaderlo prendendolo per i fianchi e facendolo voltare verso di lui, senza i risultati sperati.

- Dimmi che c'è un modo per evitarle la morte, dimmelo ti prego- lo implorò con gli occhi lucidi.

- Non sono io che comando- sospirò l'altro.

- Ti prego Yoongi. Mi sono affezionato così tanto che non riesco ad immaginare una vita senza di lei, io credo di...- l'amico lo precedette.

- Ti sei innamorato- disse e sorrise.

- No, non è amore... non credo sia questo. No, non è possibile, non l'ho mai fatto e...-

- Park Jimin, ti sei fottutamente innamorato di quella forestiera, ammettilo a quella testa calda che ti ritrovi- ridacchiò lo hyung.

- Ma è passata poco più di una settimana!-

Yoongi gli mise una mano sulla spalla e sbuffò.

- Non per fare il filosofo di vita o il poeta, ma a volte l'amore non ha età e nemmeno tempo. Puoi innamorarti di una persona alla velocità della luce e dimenticarla dopo anni. Non era la fortuna la dea bendata, è l'amore!-

Jimin parve guardarlo con gli occhi assottigliati. Scosse la testa e schioccò la lingua al palato un paio di volte.

- No no, non ti si addice l'aria da studioso letterato. Proprio per niente-

Entrambi scoppiarono a ridere, dimenticando la tensione che si era creata alcuni minuti prima.
Solo per poco tempo però, perchè il terrore era dietro l'angolo. Yoongi gli aveva dato un ultimatum, in un certo senso, e se Jimin non l'avesse rispettato beh, allora sarebbe intervenuto.

Anche a costo di rovinargli l'esistenza.















































* * *






















































La cena non era andata così male, i tre coinquilini avevano mangiato tranquillamente con sottofondo la Tv accesa. Yoongi rompeva un po', più che altro per far arrabbiare Jimin, e faceva continuamente domande invadenti a Myung Jae.
Arrivò persino a chiederle quale balsamo usasse per i capelli perchè li trovava lisci e morbidi, fu a quel punto che Jimin gli tirò un calcio negli stinchi.
Vedere la ragazza rossa per l'imbarazzo e lo hyung che le accarezzava i capelli e sorrideva come un deficiente gli fece salire la gelosia alle stelle.

Dopo aver messo i piatti a posto in lavastoviglie - Yoongi si lamentava dicendo di essere troppo pigro per lavare cose alle undici di sera - filarono tutti in camera.
E a proposito delle stanze, il più grande ci tenne a precisare che non voleva disturbatori nella sua, così gli altri due furono costretti a dormire insieme.
Nello stesso letto.

Jimin era parecchio nervoso, faceva avanti e indietro mentre Myung si stava cambiando in bagno. Se solo avesse levato la maglia, era sicuro che lei sarebbe entrata in stanza in quel preciso istante e l'avrebbe colto in flagrante.
Non che avesse un fisicaccio, anzi, lo era nel senso buono del termine, eppure si vergognava da morire.
A malincuore decise di cambiarsi e lo fece con le spalle rivolte verso la porta e alla velocità della luce, tant'è che quando la ragazza ritornò in camera alzò un sopracciglio nel vedere Jimin avvampare.

- Se vuoi dormo sul divano- mormorò grattandosi il braccio. Il castano fece due salti nella sua direzione e la fermò prendendola per il braccio.

- No! Volevo dire no, resta pure qui. Non mi dai fastidio- balbettò senza mai incrociare il suo sguardo.
Myung si disse che era strano, prima era tutto carino e poi diventava timido all'improvviso. La situazione non faceva altro che metterla ancor di più a disagio.

Non ebbe neanche il tempo di ficcarsi sotto le coperte che sentì il materasso abbassarsi e delle labbra spiaccicate contro le sue.
Le sue labbra.
Sgranò gli occhi, intanto Jimin le prese il mento con due dita e si sporse fino ad accarezzarle la guancia, inclinando il viso quanto bastava per approfondire il bacio. Myung sbattè un paio di volte le palpebre e chiuse gli occhi, dischiudendo la bocca e dando il libero accesso al compagno.

Sospirò nella sua bocca e gli accarezzò il braccio poggiato sul materasso, stava a cavalcioni su di esso ed era così tenero che in un altro momento sarebbe scoppiata a ridere. Si staccarono dopo un paio di minuti e ripresero fiato, Myung Jae sembrava non ne avesse abbastanza.
Credeva di aver corso cento metri.

- Perchè lo hai fatto?- riuscì a chiedergli tra una boccata d'aria e l'altra. Jimin si morse a sangue il labbro inferiore.

- Mi hai detto che dovevo farlo quando ne avevo voglia- ricordò. Fu Myung ad arrossire per prima.

- Non credo di avere la guancia sulla bocca- borbottò abbassando lo sguardo. Jimin non seppe dire se fosse sarcastica o meno.

- Per me sì invece- rispose.

Si tirarono le coperte fin sopra la testa e si dettero le spalle a vicenda, Myung era così scossa che si sfiorava le labbra con le dita e sorrideva ingenuamente.
Diamine, il suo primo bacio a Jimin, era così irreale e fantastico che non le succedeva nemmeno nei sogni.

- Buonanotte- lo sentì borbottare dall'altro lato del letto.
Esitò un po' e ricambiò l'augurio, mordendosi l'unghia del pollice e continuando a sorridere. Jimin la sentì ridacchiare e scalciare in aria - le coperte si stavano muovendo fin troppo - e tirò un sorriso da ebete.
Aveva fatto la cosa giusta.

Prima o poi una soluzione si sarebbe trovata.


***
Annyeong popolo! In questi giorni sono successe tante, troppe cose T.T Innanzitutto il Comeback trailer con Jimin che AAAAAAAAAAA non voglio commentare o rischio di scrivere un papiro, è scontato dire che mi è piaciuto da morire, giusto? E a confermarlo ci sono le (oltre) 12 milioni di visualizzazioni u.u Serendipity sa davvero di "giallo", ogni volta che ascolto quella canzone è il primo colore che mi viene in mente *-*   e poi le foto con lo sfondo angelico che boh, lo trovo un misto tra affresco ottocentesco e il cielo della Dreamworks HAHAHHAHA xD Okay, bando alle ciance aaand ringrazio come sempre tutte le persone che seguono/preferiscono/ricordano la storia, chi legge e chi recensisce e mi supporta. Davvero, mi spronate a fare sempre meglio ^^   Spero di non deludere le vostre aspettative, scappo via. Bacioniiiii  _MartyK_ <3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: _MartyK_