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Autore: SophLandd    09/09/2017    1 recensioni
«Mi sei mancato.» Le parole gli escono senza preavviso, e si sorprende lui stesso.
L'ha detto in un sussurro, ma abbastanza forte da essere sentito.
Alza lo sguardo verso il ragazzino, notando come gli occhi di lui sembrino così persi e lucidi.
Ma è solo un secondo, perchè poi tornano freddi come prima.
Freddi come la morte.
«Non ti avrei mai ucciso.» Sospira l'umano, per poi uscire una volta per tutte dal loft. Derek resta in silenzio a guardare la porta, dando un pugno al tavolo di fianco.
\ Capitolo 4.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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"We loved with a love that was more than love."

Stiles si alza dal letto, stiracchiandosi, e prendendo il telefono in mano. 
Sono quasi le otto. 
Trova anche un messaggio:

"Torni per cenaSalutami Melissa.

Papà."

Stiles risponde velocemente di sì, per poi venire affiancato da un'altra persona, che rimane alle sue spalle.

«Andiamo con la tua Jeep?» Gli chiede una ragazza, vestendosi di fretta, visto che devono entrambi andare a lezioni. Stiles aveva detto a Noah che sarebbe andato a dormire da Scott, perchè gli scocciava parecchio di confidargli che sarebbe rimasto a dormire da una ragazza. Sopratutto perchè dopo lo Sceriffo avrebbe cominciato a fare domande su domande, presupponendo subito fosse la sua fidanzata. 
Invece non è così, è solo sesso, e Tracy lo sa perfettamente. Stiles si rimette la maglia e i boxer, annuendo.

«Sì, l'ho parcheggiata qua fuori.»

Tracy lo aveva chiamato il giorno prima, per chiedergli se potevano finire la lezione di letteratura che avevano incominciato l'ultima volta, anche se il ragazzino sapeva benissimo non avrebbero aperto alcun libro. 
Infatti era venuto direttamente senza niente. E infatti avevano concluso quello che stavano per fare prima che il lupo li interrompesse. Per fortuna i genitori di Tracy sarebbero stati via qualche giorno per lavoro, così nessuno aveva potuto disturbarli.

I due fanno colazione alla svelta, di sotto, per poi entrare nella Jeep di Stiles. Il ragazzino resta in silenzio durante tutto il viaggio, mentre la cheerleder prende a truccarsi guardandosi allo specchietto della macchina, imprecando ad ogni curva. Appena scendono dall'automobile, tutti gli studenti nel piazzale del college si girano verso di loro, curiosi. 
La gente comincia immediatamente a spettegolare, e le ragazze sembrano guardare invidiose la cheerleder, come se volessero essere tremendamente al suo posto.

«Ci risentiamo, Sti?» Gli chiede la ragazza, prima di andarsene via dalle sue amiche, sistemandosi i capelli mori dietro le orecchie. Il ragazzino annuisce distrattamente.

«Come vuoi.»

•••

Derek si alza sulla trave del soffitto, e ripete lo stesso movimento per almeno un'ora, quando comincia a percepire la fatica. È tutto sudato, ma deve tenersi impegnato in qualche modo.

La sera prima era andato a sorvegliare Stiles, come ultimamente aveva sempre fatto, per poi teoricamente dormire lì sul tetto sotto forma di lupo. E, quando non l'ha trovato nel suo letto, si è preoccupato. 
Molto preoccupato.

Aveva pensato subito gli fosse successo qualcosa, e il suo battito era aumentato a sproposito. 
Non aveva mai avuto tutta quella paura, visto che Stiles ogni sera era puntualmente in camera sua, con fare annoiato e stanco. Non voleva ammetterlo, ma nella sua forma da lupo si era avvicinato sempre di più all'umano. Lo aveva seguiro ovunque in casa, osservato studiare, dormire, mangiare... Per una settimana era stato come l'ombra del ragazzino.

E il non vederlo lo aveva terrorizzato, tanto che si era subito messo a cercarlo. Aveva percepito il suo odore, e lo aveva seguito ciecamente, fino a ritrovarsi davanti ad una villetta, non troppo lontano. Non l'aveva mai vista prima d'ora, ma la macchina dell'umano era parcheggiata là fuori. Derek allora, sotto forma di lupo, aveva spiato l'interno della casa attraverso la finestra del salone, nascondendosi nell'oscurità della notte. E lì aveva visto la ragazza che era venuta a casa di Stiles l'ultima volta. Avvinghiata all'umano, in reggiseno.

Il lupo in lui aveva scalciato per entrare là dentro e fare qualcosa, qualsiasi cosa, ma la parte umana l'aveva fermato in tempo. Derek allora se n'era andato, correndo via, cercando di cacciare via il fastidio che sentiva. 
Non l'aveva attribuito a niente, o meglio, aveva paura di pensare a cosa volesse davvero significare. Quindi ignorava il tutto allenandosi, in attesa che arrivasse poi l'umano. Oggi si sarebbero allenati, come d'accordo, ma Stiles prima aveva gli allenamenti di lacrosse. A quanto pare, quest'anno, è titolare.

«Il tuo odore mi pervade le narici, nipote.»!Parla una voce, alle sue spalle. Derek scende dalla trave, girandosi alle sue spalle. Peter è davanti a lui, in una maglia verde a V.

«Come sei entrato?!»!Esclama Derek, piuttosto confuso. 
Peter sorride sornione.

«Ho fatto fare una copia delle tue chiavi, caro nipote.»

L'ex Alpha ringhia leggermente.

«E quando pensavi di dirmelo?»

Lo zio scrolla le spalle.

«Ora?«

L'ex Alpha a quel punto si rimette la maglia, pensando che potrà fare la doccia dopo, quando Peter se ne sarà andato dal loft.

«Perchè sei venuto qui?»!Chiede direttamente, osservando come lo zio annusi l'aria.

«Oh, mi stavo annoiando, quindi ho pensato di farti visita.» Si giustifica l'Alpha, e il nipote alza gli occhi al cielo. È tipico di suo zio, non dovrebbe esserne troppo sorpreso, alla fine.

«Puzzi di...mh, rabbia? Gelosia?» Aggiunge Peter, alzando un sopracciglio. Derek incrocia le braccia al petto.

«Percepisci male, allora.» Replica, voltando la testa da un'altra parte. 
Ma lo zio sembra non demordere.

«Fammi indovinare, c'entra Stiles?» Chiede Peter, con tono sul malizioso, e Derek comincia ad innervosirsi. I suoi occhi si illuminano qualche secondo di blu.

«Perchè dovrebbe c'entrare il ragazzino?» Replica, cercando invano di mantenere un tono calmo e rilassato. Peter ha questo potere speciale di farlo innervosire con poco.

«Lui c'entra sempre, o sbaglio?»

L'ex Alpha poggia le mani sul tavolo, irrigidendo tutti i muscoli. 
Non ha una risposta, in realtà.

•••

Stiles finisce di farsi la doccia, e nota che sono rimasti solo lui e Scott in spogliatoio. Tutti gli altri se ne sono già andati. L'allenamento è stato piuttosto faticoso, e il ragazzino non osa pensare a quanto lo stancherà Derek. Tornerà a casa mezzo morto, ma almeno soddisfatto.

«Quindi, questa notte eri da Tracy?» Chiede l'Alpha, vestendosi con degli abiti puliti. Stiles chiude la doccia, gocciolando a terra, e afferrando un asciugamano. Se lo lega in vita.

«Sì.» Conferma. Scott sembra pensare un attimo a qualcosa.

«Quindi, con Derek?» Domanda poi.

Stiles sospira pesantemente.

«Dopo vado da lui per allenarmi, penso abbiamo chiarito. O meglio, messo fine alle nostre discussioni pesanti. 
Non che sia facile per me, insomma, devo continuamente pensare al fatto che non è colpa sua se non ricambiava i miei sentimenti, e che quindi non posso arrabbiarmi. Ma credo di farcela, basta solo che non mi affezioni nuovamente.» Spiega il ragazzino. L'Alpha lo guarda, asciugandosi con il phone i capelli.

«Perchè, quando hai smesso di esserci affezionato?»

La domanda fa sobbalzare l'umano, il quale si blocca. Si sente spiazzato. Guarda il migliore amico negli occhi, rispondendo alla sua domanda con un'altra.

«Scott, che emozioni mie riesci a percepire esattamente adesso?»

L'Alpha resta in silenzio qualche secondo, chiedendosi dove voglia Stiles andare a parare.

«Nessuna.»

Stiles allora accenna un sorriso triste.

«Esatto, niente di niente.»

•••

Il ragazzino bussa al portone del loft, aspettando che il licantropo gli venga ad aprire.

«Sei in ritardo.» Gli fa notare Derek, appena spalanca la porta, sentendo il profumo di bagnoschiuma del ragazzino. Stiles guarda l'orologio, inarcando le sopracciglia.

«Esattamente di tre minuti.»
Gli fa notare, entrando dentro l'appartamento. Posa il borsone di lacrosse accanto ai divani. Derek si prepara un caffè, mentre lascia l'umano sistemarsi, ed a rilassarsi un attimo.

«Hai dormito bene?» Cambia argomento l'ex Alpha, senza guardarlo in volto, versandosi il caffè in una tazza. Il suo tono sembra indifferente. Stiles sussulta, chiedendosi come mai quella domanda.

«Umh, sì.» Risponde, titubando.

«Ne sono contento.» Replica semplicemente Derek, guardandolo negli occhi. Verde nel nocciola, una combinazione perfetta. Stiles si sente come oppresso da quello sguardo, e aspetta che il licantropo finisca di bere.

Poi Derek si toglie improvvisamente la maglia, facendo rimanere il ragazzino qualche secondo imbambolato. 
Non credeva che Derek si sarebbe spogliato, in realtà, anche perché così è più difficile per lui concentrarsi, diamine. È pur sempre poco più di un adolescente, e i suoi ormoni sono come impazziti. I pettorali di Derek si abbassano ed alzano a ritmo, e le spalle sono più che larghe e muscolose. Stiles non crede di aver mai visto un corpo così perfetto e armonioso, neanche in accademia militare. Cosa ci farebbe con quel corpo da Dio Greco. Derek osserva come Stiles sembra godersi la vista, e sghignazza.

«Okay, allora iniziamo.» Fa Stiles, tornato alla realtà, togliendosi a sua volta la maglia azzurra. Perchè non stare al gioco? Derek analizza ogni centimetro della pelle dell'umano, con tutti quei nei e quell'accenno evidente di addominali...okay, forse gli piacciono anche gli uomini. Forse. Non ci aveva mai pensato, in realtà. Ma quella pelle delicata del ragazzino lo confonde.

«Allora?» Aggiunge l'umano, visto che entrambi sono immobili, l'uno a due metri dall'altro.

«Inizia tu, fammi vedere di cosa sei capace.» Lo provoca Derek, e il ragazzino lo prende in parola, correndo verso di lui. Gli sgancia un pugno, che Derek evita abilmente, senza neanche trasformarsi, e prova a colpirlo diverse volte. Ad un certo punto Stiles sta per colpirlo sulla sua sinistra, girando però all'ultimo alla sua destra, prendendolo alla sprovvista. Derek allora casca a terra, sorpreso dall'abilità e furbizia dell'umano, il quale è già sopra di lui. Gli assesta un pugno sulla mascella, ma Derek si rialza immediatamente. 
I suoi occhi s'illuminano un attimo di blu, e questo sembra come destabilizzare l'umano, che resta in silenzio un secondo, come ammaliato da quello sguardo, Poi Stiles torna alla carica, facendo impegnare Derek nel schivare i suoi pugni, e nel frattempo approfittandone per farlo scivolare a terra. Derek ringhia, ricevendo un calcio sul fianco.

«Qualcuno sembra in difficoltà.» Ridacchia Stiles, essendosi però accorto che il licantropo non punta sull'attacco, ma solo sulla difesa. 
A quel punto l'ex Alpha torna in piedi, allontanandosi di più di tre metri dal ragazzino.

«Mio turno, Stiles.» Fa un sorrisetto mentre pronuncia quelle parole, con voce roca, per poi avvicinarglisi lentamente, facendo dei movimenti tremendamente sexy con la testa. 
Gli occhi di Derek diventano blu, e guarda dritto verso l'umano, aprendo la bocca ed emettendo un forte ruggito. Stiles si sente come eccitato da quel ruggito, e aspetta il licantropo quasi con ansia. Derek gli va incontro, sganciando un pugno sul suo petto, che Stiles evita abilmente. Non che Derek si stia impegnando sul serio, non gli farebbe mai del male.

L'allenamento continua con diversi colpi evitati, altri presi da entrambi, e Stiles che sembra tenere testa all'ex Alpha, con mosse molto furbe e astute. Dopo un'oretta entrambi hanno il fiatone, e si fermano, stendendosi sul divano, uno davanti all'altro.

«Devo ammettere che te la cavi.» Parla Derek, mentre Stiles accenna un sorriso.

«Detto da te, è un super complimento.» Lo prende in giro, tornando con il respiro piano piano normale.

«Se lo dici tu, Stiles.»

L'umano sembra poi voler dire qualcosa, anche se all'inizio tentenna.

«Perchè te ne sei andato dalla festa, Derek? Non sapevo fossi tu, davvero, mi dispiace...» Inizia a parlare l'umano, riferendosi ad Halloween, ma il licantropo lo interrompe subito.

«Non sono scappato da te, Stiles. Forse all'inizio sì, ma davvero, non sei tu il problema. Dovevo...andare in un posto.» Fa il vago, senza volergli ancora dire che era lui quel lupo. Stiles corruccia lo sguardo. Entrambi sembrano non voler parlate di come quella sera avessero ballato così appiccicati, e delle parole di Stiles.

«Fai il misterioso, eh?»

Derek accenna un sorriso.

«Prima o poi ti dirò dove sono andato, lo prometto.» Afferma l'ex Alpha. 
Stiles abbassa lo sguardo.

«Credevo te ne fossi andato via da Beacon.» Sussurra, e per un attimo a Derek gli sembra lo Stiles di sempre. Lo Stiles di una volta.

«No, Stiles, non credo me ne andrò a breve.» Sospira, ricordandosi che prima deve trovare la sua soulmate
Il ragazzino annuisce, e si alza dal divano, rimettendosi la maglia.

«Allora io...vado.» Annuncia l'umano, e Derek si alza a sua volta.

«Va bene, Stiles. Ci risentiamo per la prossima volta.» Lo saluta l'ex Alpha, mentre l'umano increspa le labbra in un piccolo sorriso, per poi sparire dalla sua vista. E Derek rimane in mezzo al salone del loft, impregnato dell'odore di quel ragazzino.

   
 
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