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Autore: Kano_chan    09/09/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-   Eh, no, niente sole nemmeno oggi! –

Prompto sospirò, uscendo dalla roulotte con gli occhi puntati verso cielo sopra di lui.

-   E sta diventando sempre peggio... – commentò Selenis seguendo l’amico all’esterno.

Erano passati diversi giorni da quando Ardyn li aveva abbandonati nei pressi del ranch di Wiz, e da allora il cielo aveva progressivamente assunto un colore plumbeo, che era peggiorato con il passare del tempo. Quella mattina volgeva ormai al nero, e minacciava seriamente di scaricare tutta l’acqua che aveva trattenuto fino a quel momento.

-   Se non credessi nella sfortuna, oserei dire che ci sta perseguitando... –

Gladio si unì ai due con le braccia incrociate sull’ampio petto.

-   Non dobbiamo perdere le speranze – disse Ignis scendendo la scaletta della roulotte.
-   Senza la Regalia faccio fatica anche io ad essere ottimista – ribattè Noctis subito dietro di lui.

Ebbene sì, della loro amata macchina non c’era ancora nessuna traccia.
Il giorno dopo essere stati scaricati, avevano affittato alcuni Chocobo e si erano diretti nuovamente verso Cauthess, dove ovviamente avevano trovato il cancello d’ingresso sbarrato e nessuna traccia del loro mezzo.

-   È assurdo, ormai dovrebbe essere saltata fuori, no? – sbottò Prompto.
-   Prima di disperarci aspettiamo che Cindy finisca di controllare le officine della zona – replicò Ignis sistemandosi gli occhiali sul naso.

Come ultima spiaggia, non potendo fare altro, avevano contattato la loro meccanica di fiducia per sapere se l’auto fosse stata portata in qualche deposito. Cindy aveva subito accettato l’incarico, asserendo che avrebbe chiamato non appena le fossero giunte notizie.

-   Non facciamoci illusioni l’ha presa l’Impero – disse Gladio.
-   Ammiro da sempre il tuo ottimismo, ma in questo caso temo che tu abbia ragione – concordò Selenis con rammarico.
-   Magari potremmo chiedere ad Ardyn di darci ancora una mano, no? – propose il pistolero.
-   Al cancelliere di Nifelheim? – replicò Gladio scettico.
-   Quell’uomo è un problema, non una soluzione – sospirò Ignis.
-   Che altra scelta abbiamo? – ribattè Prompto.
-   Aspettare novità da Hammerhead –
-   E sperare che gli dei siano benevoli – aggiunse Selenis con una smorfia.
-   Nel frattempo, dovremo cavarcela a piedi – sentenziò l’Amicitia – cosa che ho notato disturbarvi particolarmente – commentò sarcastico, indicando la principessa e Prompto.

I due ragazzi si guardarono sorridendo senza il minimo senso di colpa. Il fatto di doversi spostare a dorso di chocobo non era un grande sacrificio per loro.

-   Dobbiamo anche fare attenzione all’Impero – soggiunse Ignis – tutti gli occhi sono puntati su di noi –
-   E per questo dobbiamo ringraziare il caro fratello della tua bellissima e futura sposa – disse Gladio rivolto a Noctis che gli fece una smorfia in risposta.

Ravus, dall'alto della sua carica di comandante dell’esercito di Nifelheim, aveva istituito posti di blocco in tutti i confini del paese; cosa che aveva impedito ai cinque amici di fare ritorno a Lestallum o di raggiungere qualsiasi altra meta che fosse fuori Duscae.

-   Guardate! C’è Umbra! – esclamò Prompto d’un tratto, indicando alle loro spalle.

Il grosso cane nero, comparso come suo solito dal nulla, sostava a qualche metro da loro.
Non appena Noctis si avvicinò, l’animale abbaiò al suo indirizzo, per poi allontanarsi in un chiaro segno di voler essere seguito.

-   Qualcuno ha un messaggio per noi – commentò Ignis.

I cinque amici seguirono Umbra, che si diresse trotterellando oltre il rach verso la zona riparata dalla pineta. Quando lo raggiunsero, il cane non era più da solo.

-   Gentiana! – disse Noctis stupito.

Vicino al tronco di un grande abete c’era una donna. Aveva la pelle diafana coperta da abiti di foggia orientale dai toni scuri. Gli occhi, sormontati da lunghe ciglia, erano chiusi e i capelli lisci di un nero lucente le scendevano oltre le spalle

-   Ascoltami o Re della sacra pietra – esordì con le mani conserte sul grembo – la benevolenza del Tonante aprirà il cammino fino alla sacra pietra. Così agirà la Sciamana in nome del Re – disse con tono pacato.
-   Luna… dov’è? – domandò il principe.
-   Nel cuore della tempesta. – fu la sibillina risposta della donna – Stabilita l’alleanza, la sciamana e l’anello attenderanno il loro Re nella città sull’acqua. Non indugiare – lo esortò.

Dopo di che, Gentiana si voltò leggermente, rivolgendo il viso affilato verso Selenis.

-   L’oscurità ti ha notata... sii cauta, il tuo tempo è prossimo – le disse evasiva.

Poi, come un refolo di vento estivo, Gentiana sparì.

-   Sbaglio o è appena scomparsa? – balbettò Prompto con voce incerta.
-   Gentiana è un messaggero, uno spirito fedele alla sciamana – spiegò Ignis.
-   D..davvero? –
-   È ben oltre il vero – commentò Gladio.
-   Ma cosa stava cercando di dirti?-

Gli occhi dei quattro ragazzi si spostarono su Selenis.

-   Non ne ho la minima idea... – rispose la giovane – L’oscurità mi ha notata? – ripetè confusa.
-   Gentiana non ha mai parlato molto chiaramente – commentò Noctis dopo aver scritto qualcosa sul diario che Umbra gli aveva portato e averlo rimesso al sicuro nella sua custodia.
-   E chi lo ha mai fatto? – sospirò Selenis – Una cosa è certa, Luna si è presentata al cospetto di Ramuh e adesso sta a noi trovarlo –
-   Ed esattamente come pensiamo di fare? – domandò il pistolero.
-   Mah! Magari il cielo ci darà un segno! – rispose Gladio con tono sarcastico.

Aveva appena terminato la frase, che un tuono esplose nel cielo. Le nuvole vennero illuminate a giorno e un fulmine scese fin quasi a toccare terra.
Nel giro di un minuto la scena si ripetè sempre nello stesso punto.


-   Basta chiedere! – commentò Ignis mentre cominciava a piovere.
-   Avrei preferito restare asciutto però... – borbottò l’Amicitia.
-   Che ne dite di prendere i Chocobo e dirigerci verso quell’invitante lampo? – propose Selenis.
-   Mi pare proprio un programma allettante! – commentò Noctis con un sospiro.
-   Quanto ci scommettete che dovremo infilarci di nuovo in qualche posto buio e angusto? – gli fece eco Prompto.

**

Un paio di ore dopo, qualche chilometro a nord del Ranch di Wiz.

-   Come odio avere ragione… -

Il gruppo osservava sconsolato l’ingresso di quella che aveva tutta l’aria di essere proprio una caverna buia e angusta, e purtroppo non c’era alcun dubbio che il lampo indicasse proprio quel luogo.

-   Una bella radura fiorita una volta tanto no eh? – proseguì a lamentarsi il pistolero.
-   Se le cose fossero così facili dove starebbe il divertimento? – lo rimbeccò Gladio.
-   Nell’essere facili – replicò l’amico.
-   Beh, volenti o nolenti dobbiamo entrare qui dentro – soggiunse Ignis.
-   E via che si va – disse Noctis avanzando.
-   Verso shadow’s land! Yuhu! – esclamò con tono lugubre Selenis seguendolo.
-   Detto così sembra uno di quei mondi nei videogiochi – osservò Prompto – tipo “The world that never was” o cose così – aggiunse.
-   Ti manca proprio tanto la mia consolle, eh? – gli fece notare la ragazza.
-   Da morire! – rispose con un sospiro il pistolero – E noi andiamo giù, sempre più giù... –

Effettivamente, non appena entrati nella grotta, la strada aveva preso a scendere rapidamente. La luce proveniente dall’entrata si allontanò sempre di più, costringendo i cinque amici ad accendere le proprie torce. Le pareti si strinsero, fino a formare un unico e tortuoso cunicolo che si interrompeva contro una parete di solida roccia.

-   Già finito? – domandò Prompto dal fondo della fila.
-   No, c’è un passaggio – rispose Noctis – stretto ma c’è –

Una fenditura nella parete si estendeva per tutta la sua altezza, abbastanza grande da permettere il loro passaggio non senza qualche difficoltà.

-   È un po’ più di stretta – borbottò Gladio avanzando a fatica.
-   Magari per te! Io ce la faccio benissimo – replicò tronfio il ragazzo biondo.
-   Per fortuna abbiamo tutti una certa linea – soggiunse Selenis, trattenendo il fiato per passare un punto particolarmente angusto e voltandosi nel sentire Prompto lamentarsi.
-   Ripensandoci, forse no..- disse il ragazzo.
-   Aspetta ti si è incastrata la catena – lo fermò la principessa, allungando una mano verso di lui e sganciandola dallo sperone di roccia nella quale si era bloccata.
-   Oh grazie – rispose lui riprendendo ad avanzare.

Una volta passati, i ragazzi si ritrovarono nuovamente nel corridoio di roccia.
L’ambiente, a differenza della grotta che avevano visitato in precedenza, era fresco e asciutto. L’unica cosa difficile da sopportare era il silenzio, così profondo da rendere udibile il più lieve dei sussurri.

-   Credete che si nasconda qualcosa in questo posto? – chiese la principessa proseguendo dietro Noctis.
-   Mi stupirei se così non fosse, vista la nostra fortuna – commentò il cugino.
-   Quanto ottimismo! – replicò Gladio.
-   Parli tu? – esclamò Prompto guardandosi nervosamente attorno.
-   In tutti i casi vi inviterei a fare silenzio – intervenne Ignis – qualsiasi cosa ci sia o meno qui dentro, è meglio non attirarla su di noi – osservò.
-   Ehi, avete sentito? –

Selenis si arrestò, voltandosi verso Prompto che aveva appena parlato. Se lui non avesse detto nulla avrebbe pensato di esserselo immaginata.

-   Cos’è stato quel rumore? – balbettò il pistolero avvicinandosi ad una diramazione che dava su un piccolo precipizio.
-   Il mio bambino…- sbiascicò una voce.
-   Di nuovo? – mormorò Selenis.
-   Di nuovo cosa? – le domandò Gladio.

La ragazza non fece in tempo a rispondergli che Prompto cacciò un urlo, sparendo dalla vista dei suoi amici.

-   Prompto! – gridò Noctis.
-   Per di qua! – li guidò Ignis lungo il sentiero che scendeva.

I quattro compagni corsero giù, ritrovandosi in una zona più ampia. Il basso corridoio di roccia aveva lasciato lo spazio ad una sezione della caverna molto più grande e illuminata. Il soffitto e il pavimento erano cosparsi di stalattiti e stalagmiti di ogni dimensione, sulla cui superficie lucida di umidità si rifletteva la fioca luce che penetrava dall’alto. L’odore di pietra bagnata impregnava l’aria e il terreno risultava decisamente scivoloso.

-   Prompto! Stai bene? Dove sei? – lo chiamò Gladio a voce alta.
-   No! Non sto bene! – gridò in risposta il loro amico – Questo posto è letteralmente il peggiore! – proseguì guidandoli con la sua voce – E perché ci doveva proprio essere un serpente?! Quel coso mi ha trascinato fin qua! –

Quando i ragazzi lo raggiunsero, il pistolero era seduto per terra con la pistola puntata contro un deamon. Il mostro in questione aveva le fattezze di un enorme serpente, con la sola differenza di avere la testa di donna. Il capo, sproporzionato rispetto alle dimensioni del corpo, era adornato di capelli simili a tentacoli viscidi; gli occhi erano bianchi e la bocca irta di denti aguzzi.

-   È una Naga – sibilò Selenis.
-   Sai che a volte sembra che tu abbia ingoiato l'intero bestiario di Eos? – le disse Noctis.
-   Beh, scusa tanto, era il mio libro preferito! – replicò lei.
-   Piuttosto, perché se ne sta lì immobile? – fece notare Gladio.
-   Ti ha attaccato? – chiese Ignis a Prompto che era riuscito a rimettersi in piedi.
-   No.. mi ha solo portato qui – rispose il ragazzo – Secondo te cosa dobbiamo fare? – disse rivolgendosi al principe.
-   E cosa vuoi che ne sappia io?! – ribattè quello.

Fu la stessa Naga a sbloccare la situazione quando li guardò e aprì la bocca.

-   Il mio bambino.. – disse con voce gutturale – dov’è? –

I cinque ragazzi si guardarono allibiti. Davvero un deamon aveva appena chiesto loro qualcosa?

-   Noi..- balbettò Noctis – non lo sappiamo, mi.. mi dispiace non poterti aiutare – rispose incerto.

Il mostro continuò a fissarli, poi schiuse di nuovo le fauci.

-   Sì che puoi! Prendendo il suo posto! – ruggì questa volta, lanciandosi a testa bassa verso di loro.

Fortunatamente, la sua bocca tagliente non riuscì a chiudersi sulla preda designata e così, la Naga tornò a torreggiare sul gruppo ruggendo infastidita mentre indietreggiava sotto la scarica di colpi sparata dalla pistola di Prompto.

-   E con questa come ce la caviamo? – esclamò quando vide che non era stata nemmeno scalfita dal suo attacco.
-   Emh… Ignis idee? – lo interpellò Noctis, evitando per un pelo la coda del mostro e spostandosi lateralmente per lasciare campo libero all’amico.
-   Temo che ci voglia qualcosa di più incisivo – rispose il ragazzo quando i suoi pugnali ribalzarono sulla pelle della Naga.
-   Proviamo così.. – 

Gladio si fece avanti, caricando con entrambe le mani il colpo del proprio spadone.

Il deamon, accortosi di lui, alzò nuovamente la coda proprio mentre la stava attaccando. Dal contatto tra la lama e le scaglie della creatura si sprigionarono una marea di scintille. La Naga ricadde pesantemente al suolo per poi rialzarsi sibilando minacciosa.

-   Se la vogliamo abbattere dobbiamo colpire alla testa! – esclamò Selenis.
-   Come cavolo ci riusciamo?! – replicò Prompto gettandosi di lato per evitare l’ennesimo colpo.
-   Ci verrà in mente un modo – disse Ignis.
-   Spero che ci venga in fretta, qui rischia di crollarci tutto in testa – ribattè Noctis rifugiandosi sotto la barriera evocata da Selenis.

Il deamon infatti, più passavano i minuti e più diventava violento. Agitando senza un motivo preciso la lunga coda, faceva crollare tutto quello che passava sotto la sua scia.
 
-   Forse ho un’idea – asserì allora Gladio – Guardate là – aggiunse indicando il soffitto.

Un massiccio gruppo di stalagmiti pendeva proprio sopra il loro nemico.

-   Vale la pena tentare – assentì Ignis – Io, Prompto e Selis ci occuperemo di farglielo crollare addosso, tu e Noct finitela – aggiunse.
-   Lascia fare a noi – lo rassicurò l’Amicitia.

La Naga li osservava con i capelli che le si agitavano attorno alla testa come un nido di serpenti.

-   Ehi! –

Il deamon abbassò lo sguardo, concentrandosi su chi le stava di fronte. Prompto le ballava davanti, cercando di distrarla e di non farla muovere dalla sua posizione.
Ignis e Selenis intanto, si erano portati alle spalle del mostro puntando le proprie armi al soffitto. Quando l’alabarda e il pugnale si schiantarono sull’ammasso di roccia, quello si staccò precipitando addosso alla creatura che con un urlo ricadde al suolo.

-   Gladio, Noct! Tocca a voi! – gli diede il via la ragazza.

I due amici, in perfetta sincronia, si lanciarono contro la Naga colpendola nella zona delicata alla base del cranio. Il deamon cacciò un altro urlo spaventoso mentre le sue spire si contraevano per poi giacere immobili.

-   Siamo sicuri che è finita? – domandò Prompto.
-   Mhh, direi di sì – rispose Selenis avvicinandosi al mostro.

Proprio in quell’istante, la testa del deamon scattò in avanti e i suoi occhi bianchi si posarono sulla ragazza. La principessa perse il contatto con la realtà, e il suo campo visivo venne riempito di luce. In lontananza, la figura minuta di un bambino le correva incontro a braccia spalancate, e seppure completamente sfocato, la principessa era sicura che sul suo viso ci fosse un gran sorriso.

-   Ridatemi.. il mio bambino –

Selenis tornò di botto alla realtà, in tempo per vedere il grosso corpo della Naga svanire in una miriade di frammenti di cristallo nero.

-   Stai bene? –

Prompto le fu accanto.

-   Sì – rispose incerta la ragazza.
-   Di cosa stava parlando? – chiese Ignis.
-   Non ne ho idea... – rispose Noctis prendendo fiato.
-   Qualcosa a proposito del suo “piccolo” – disse Gladio.
-   Penso di averlo appena visto…- asserì Selenis guadagnandosi un’occhiata stupita da parte dei suoi amici.
-   In che senso? – s’informò Ignis.
-   Una delle mie solite visioni, c’era un bambino che mi correva incontro – spiegò la ragazza.
-   Un bambino bambino? – domandò scettico Prompto.
-   Sì.. –
-   Prima, quando hai sentito la voce del deamon hai detto che non era la prima volta, giusto? – la interrogò Gladio.
-   Avevo già sentito qualcosa di simile, poco prima di scontrarci contro il Mindflayer nella grotta dove Noct ha recuperato una delle spade – raccontò – una voce ha chiesto aiuto –
-   Cioè i deamon ci stanno chiedendo aiuto? – disse Noctis piuttosto perplesso.
-   Non saprei..- ammise Selenis – è piuttosto complicato –
-   E assurdo oserei aggiungere – commentò Gladio.
-   Avremo modo di appurare la questione, immagino – soggiunse Ignis – ma per ora consiglierei di proseguire, non credo manchi molto –
-   Hai ragione – assentì la principessa.

Come affermato da Ignis, non ci volle molto per raggiungere la loro destinazione.
Il cunicolo imboccato dopo lo scontro, li condusse in una parte di caverna molto più piccola e ricca di vegetazione.
Il terreno e i muri erano coperti di muschio e lo spazio era occupato da diverse piante, cresciute grazie all’acqua filtrata e alla luce che proveniva da un’apertura su soffitto.
In fondo alla piccola grotta c’era una pietra che si protendeva verso l’alto, ramificandosi in più punti in un modo che ricordava molto il profilo di un fulmine.

-   Ok, ci siamo – disse Noctis, avvicinandosi alla pietra e allungando una mano verso di essa.

Quando la sua mano si posò sulla superficie, questa si illuminò, e un secondo dopo un fulmine ne colpì la cima.

-   Noct! – gridò Prompto spaventato.
-   Aspetta! – lo fermò Selenis alzando un braccio.

Lampi violetti percorrevano tutta la stanza senza però arrecare alcun danno. Noctis appariva illeso, con i capelli scompigliati dal vento e dall’elettricità.
Quando tornò la calma, il principe si girò verso di loro, osservandosi il palmo della mano mentre i suoi occhi brillavano di una luce vermiglia.

-   Hai visto qualcosa? – gli domandò la cugina.
-   Sì, Luna – rispose lui – L’ho vista mentre intercedeva presso Ramuh –
-   Mi aspettavo più tuoni e fulmini onestamente – commentò sollevato Prompto.
-   A quanto pare alcuni dei sono più amichevoli di altri – replicò Gladio.
-   Ma non tutti... – disse Noctis – Povera Luna..-
-   Il meglio che puoi fare è consolarla di persona – lo esortò Ignis.
-   Manca solo un viaggetto in barca! – esclamò allegro il pistolero.
-   Ora, per carità, usciamo di qui vi prego! – disse Selenis.

Finalmente, ad attenderli all’esterno c’era un cielo sgombro da nubi e illuminato dal sole; ma non era l'unica cosa ad aspettarli... Sopra le loro teste infatti, passò un’areonave di proporzioni immani. Si trattava di una delle areo fortezze che facevano parte della flotta di Nifelheim: delle vere e proprie basi volanti.
Il velivolo li superò diretto verso il cuore della regione e nello stesso momento, il cellulare di Noctis prese a squillare.


-   Pronto? – rispose il ragazzo – Sì… ahi.. non te ne devi preoccupare, no, ci pensiamo noi – disse – Grazie, ci sentiamo –
-   Chi era? – chiese Gladio quando Noctis chiuse la chiamata.
-   Cindy –
-   Come?! Non puoi parlarle così freddamente! – esclamò indignato Prompto.
-   Sì che posso, l’ho appena fatto – replicò il ragazzo.
-   Aveva qualche novità degna di nota? – intervenne Ignis.
-   Tipo qualcosa sulla nostra auto – aggiunse Selenis.
-   Sì.. la Regalia è in una base nemica –
-   Oh damine... - imprecò il pistolero.
-   Ora la domanda è una sola.. – soggiunse Gladio.
-   Quando la recuperiamo? – concluse per lui Ignis.
-   Direi subito – fu la pronta risposta di Noctis.
-   Per ora è solo una congettura ma… – proseguì Ignis.
-   Quella nave doveva arrivare molto prima, vero? – disse la pirncipessa osservando l’amico.
-   Esatto... – assentì lui puntandola con l’indice – Credo che tutti questi lampi e fulmini l’abbiano rallentata, è molto probabile che sia arrivata per portare la Regalia a Nifelheim – sentenziò.
-   Meglio darci da fare – replicò Noctis adombrandosi e salendo sul suo Chocobo.

Cindy aveva lasciato loro le coordinate della base Imperiale, che fortunatamente era ad una distanza tale da poter essere coperta a dorso di pennuto.
Arrivarono al punto indicato sul fare della sera. La base si trovava sulla strada che portava a Lestallum, in mezzo a basse colline e praterie coperte di arbusti. Si estendeva per diversi chilometri di lunghezza ed era ovviamente recintata su tutti i lati da alti muri in cemento. Al centro, dov’era atterrata la fortezza mobile, una lunga antenna brillava di una luce rossiccia ed intermittente.

-   Qualche brillante idea Ignis?-

Dopo aver dato un’occhiata ai dintorni della base, il gruppo si era fermato nel vicino accampamento, che come al solito era situato su di una grande roccia coperta da iscrizione e rune benedette. Dal piccolo sopralluogo fatto, avevano capito che di sicuro non potevano gettarsi alla ricerca della loro auto senza un piano preciso. Così si erano fermati provvisoriamente lì, approfittandone anche per mangiare qualcosa.

-   Al contrario ne ho una piuttosto oscura.. – rispose il ragazzo camminando su e giù davanti ai suoi compagni – In un assalto frontale saremmo vulnerabili – proseguì – ma se agiamo con il favore della notte, potremmo riuscire a infiltrarci senza dare nell’occhio – spiegò.
-   E per entrare come facciamo? – domandò Noctis.
-   Ho individuato un punto da cui potremo accedere, sulla fiancata ovest della fortezza – rispose il ragazzo.
-   Sì, ma non sappiamo ancora dov’è la Regalia – intervenne Gladio finendo di bere il resto della zuppa che Ignis aveva preparato.
-   È nella sezione più interna della base – intervenne Selenis – Beh? Che c’è? – chiese quando vide le facce dei suoi amici – C’era una torretta sguarnita e ho pensato di proiettarmici per dare un’occhiata dall’alto – spiegò facendo spallucce.
-   Spero che il rischio sia almeno valso a qualcosa – la rimbeccò l’Amicitia con un’occhiataccia.
-   Certo..- replicò lei con sguardo tagliente.

Poi, presi i piatti vuoti dei suoi compagni, li dispose uno vicino all’altro.

-   Queste sono le sezioni che sono riuscita a vedere – disse indicandoli – Questa è la porta principale che dà sulla strada e qui ci sono le reti che delimitano le aree, probabilmente chiuse da qualche chiave elettronica… - spiegò facendo un segno rettangolare attorno ad una ciotola – La Regalia si trova esattamente al centro di questa zona – aggiunse appoggiando nel mezzo un bicchiere.
-   La nostra entrata è questa – asserì Ignis, puntando l’indice verso il bordo di uno dei piatti – Se è come penso, dovremmo poter fare questo giro e arrivare all’auto – ragionò.
-   Allora, il principe cosa ne pensa? – interrogò Gladio l’interessato.
-   Che mi sembra un buon piano – commentò annuendo.
-   Perfetto! Andiamo a riprenderci la nostra auto! – esclamò con entusiasmo Prompto.
-   Per ora consiglierei a tutti di riposare, non appena farà buio ci muoveremo – concluse Ignis recuperando le stoviglie da lavare.

Montata la tenda che Wiz gli aveva imprestato, avendo perso la loro assieme alla Regalia, i ragazzi si rilassarono. Ignis andò a coricarsi, Noctis, Prompto e Selenis intavolarono una partita a King’s knight sui loro telefonini, mentre Gladio si sedette fuori dalla tenda a leggere.
Il ragazzo stava girando pagina, quando un paio di braccia si avvolsero attorno al suo collo. Il viso della principessa comparve oltre la sua spalla.

-   Già finito di giocare? – le chiese guardandola con la coda dell’occhio.
-   Da quando ho trovato il personaggio speciale da cinque stelle credo che se la siano presa un pochino – sogghignò la ragazza socchiudendo gli occhi per guardare le fiamme del falò – Tu cosa leggi? –
-   Un libro sull’origine di Duscae, lo vendevano all’emporio di Wiz – rispose il ragazzo, poi sentendo Selenis reprimere una risata si scostò un poco per guardarla in viso – Perché ridi? – le chiese.
-   Mi ricordo quando ci hai detto che uno dei tuoi hobby era la lettura – disse la principessa – Prompto non la smetteva più di ridere e non ti ha creduto fin quando non ha visto la libreria a casa tua – raccontò.
-   Credo non se ne capaciti ancora adesso – scosse la testa Gladio.
-   Già – assentì Selenis.

La ragazza sospirò profondamente nascondendo il viso nel collo del ragazzo.

-   Ohi, tutto bene? – domandò Gladio.

La ragazza si tirò sù. Il fuoco le incendiò i capelli bianchi come la neve, mentre si chinava nuovamente per baciarlo. Gladio chiuse gli occhi, afferrando il braccio di lei e tirandola più avanti in modo da poter approfondire il bacio.

-   Mi mancavi – mormorò lei quando si staccarono.
-   Troveremo un momento anche per noi – replicò Gladio con gli occhi accessi  non dalle fiamme – Spero... - aggiunse aggrottando la fronte e facendo scoppiare a ridere Selenis per quell’espressione da bambino imbronciato.

La ragazza stava ancora ridendo quando, oltre le lingue di fuoco che si sprigionavano dal falò, vide una figura; una figura che lei conosceva bene, ma che non poteva essere lì. Selenis si raddrizzò, osservando concentrata quel punto a margine del boschetto di alberi. Qualsiasi cosa fosse stata non era più lì…
La principessa lasciò Gladio al suo libro, incamminandosi fino ad inoltrarsi tra i tronchi degli alberi.

-   Nyx? –

Non appena lo disse ad alta voce si sentì incredibilmente stupida; eppure quella figura le era sembrata appartenere proprio al suo amico..
Un rumore improvviso la fece voltare e questa volta fu quasi certa che l’ombra appena scomparsa fosse di Nyx. Con il cuore in gola si avvicinò… ma lo spazio tra gli alberi risultò vuoto..

-   Anche tu a passeggio al chiaro di luna? –

Selenis si voltò di scattò, evocando il kukri pronta a colpire. Dietro di lei, Ardyn Izunia aveva alzato le mani in segno di resa, con il suo solito sorriso stampato in faccia.

-   Che diavolo ci fai tu qui? – domandò la ragazza squadrandolo.
-   Mi godevo semplicemente la serata – rispose quello.
-   Perché continui a seguirci? – replicò Selenis.
-   Temevo che aveste bisogno di aiuto per trovare la Regalia, ma vedo che siete già riusciti a rintracciarla da soli – disse l’uomo cordiale.
-   Se ce l’avessi fatta portare dove ci hai scaricati l’ultima volta, quello sì che sarebbe stato d’aiuto – ribattè la principessa ancora con il pugnale stretto in mano.
-   Anche i cancellieri hanno i loro limiti purtroppo – commentò serafico Ardyn – Sai? Quel kukri.. penso proprio di averlo già visto in giro – aggiunse subito dopo picchiettandosi l'indice sul mento con fare pensoso.
-   Che vuoi dire? –

La ragazza lo osservò glaciale, sentendo le nocche sbiancare attorno all’impugnatura e il cuore balzarle nel petto.

-   Non era di quel giovane Kingsglave? – proseguì Ardyn agrottando le sopracciglia – Ma certo! Quello che era stato assegnato a protezione di Sua grazia Lunafreya durante la cerimonia per le firme! Nyx Ulrich mi pare – raccontò.
-   Che cosa sai? – lo aggredì Selenis.

Dal sorriso che si allargò sul viso del cancelliere, la principessa capiva benissimo che stava solo cercando di provocarla, ma ciò non toglieva il fatto che lui sapesse qualcosa sul suo amico.

-   Vista la tua reazione, immagino che tu lo conoscessi bene. – commentò l’uomo.
-   Cosa gli hai fatto?! - ruggì Selenis con gli occhi che ardevano.
-   Io? Proprio niente! - si difese Ardyn con aria innocente - E' stato l'anello dei Lucis ad ucciderlo se proprio ti interessa -
-   L’anello?! Stai mentendo! So per certo che è morto combattendo contro il generale Glauca! – esclamò Selenis.
-   Certo, ma per sconfiggerlo ha dovuto attingere al potere dell'anello che Sua Grazia Lunafreya aveva con sè - replicò il cancelliere.
-   Ma.. lui non è di stirpe reale.. – mormorò confusa la ragazza.
-   No hai ragione... ed è per questo che gli antichi Re hanno preteso in cambio la sua vita – rispose Ardyn con finto cordoglio.
-   Perché sei venuto a dirmi questo? – domandò Selenis.
-   Selis! –

La voce di Gladio irruppe nel boschetto. La principessa si voltò verso l'accampamento, poi tornò a girarsi verso Ardyn.

-   Ti stanno aspettando, sarebbe meglio non farli preoccupare Vostra Grazia – disse l'uomo, ammiccando da sotto la falda del cappello.
-   Selis! Dove sei?! –

La ragazza rimase ad osservare il volto del cancelliere, indecisa sul da farsi.

-   Non so cosa tu voglia da noi, ma non azzardarti a toccare i miei amici... – lo minacciò, prima di voltarsi e tornare di corsa da dov’era arrivata.

Incontrò Gladio al margine del bosco. Il ragazzo si stava guardando intorno con fare nervoso alla sua ricerca.

-   Che fine avevi fatto? – esclamò quando la vide.
-   Scusa pensavo di aver visto.. – la ragazza si interruppe senza sapere come spiegarsi.
-   Non importa, dobbiamo muoverci – chiuse il discorso Gladio indicando i loro compagni in attesa.
-   Sì, andiamo! –

L’incontro con Ardyn avrebbe potuto aspettare..



Campeggio dell'autrice:

Buongiorno gente!

Scusatemi, sono parecchio in ritardo con il capitolo e di fretta in questo preciso istante ^^" Devo scappare tra circa mezz'ora ma volevo assolutamente aggiornare!
Finalmente Ramuh ha concesso il suo potere a Noctis, un pò più docilmente di quanto fatto dall'Immane! Gentiana ha fatto la sua prima comparsa, mettendo in allarme la povera Selenis... a chi o cosa mai si sarà riferita la messaggera?
Come se non bastasse ci si mettono pure i Deamon parlanti e l'apparizione di Ardyn, che come al solito si diverte a giocare con il prossimo e a installare milioni di dubbi! Per quale motivo avrà provocato così la principessa?
Spero che il breve momento Selenis/Gladio sia stato apprezzato! Non vedo l'ora di poter approfondire anche la loro relazione ^^
Sparso nel capitolo c'è un piccolo cameo di Kingdom Hearts, sicuramente lo avrete scoperto ;)
Ora perdonatemi ancora ma devo proprio scappare!!!
Grazie mille a tutti i miei Lettori e la mia puntuale recensista (altro che me!) <3

A venerdì prossimo!
Marta
  
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