Capitolo cinque
Eira fece un gesto
della mano.
Il Dragone, immediatamente, si
diresse a fauci
spalancate verso MewIchigo.
La ragazza cercò di
scansarsi, ma il piede era
bloccato. Fece un ultimo, disperato tentativo, ma ormai era troppo
tardi.
Erano passati solo pochi
secondi da
quel gesto, ma a lei parvero ore.
Chiuse gli occhi.
Le grida disperate delle sue
amiche, ormai, non
erano che bisbigli
confusi.
Fece un sospiro.
Dopo tutto
aveva trascorso
una vita niente male... Certo, piuttosto movimentata rispetto alle
normali
ragazze della sua età, ma era stata intensa, dopotutto...
E poi... E poi aveva conosciuto
il suo Masaya...
Grazie a lui aveva conosciuto la vera felicità...
E l'amore...
Già, l'amore. Ed ora
non avrebbe potuto più vederlo....
Non gli aveva nemmeno detto
addio...
Ma ormai... Ormai era inutile
tirare fuori questi
rimpianti.
Ormai era giunto il momento.
Ormai era pronta a morire.
Poi un urlo.
Un grido disperato che
sovrastava
quei bisbigli confusi...
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!"
Ma che volevano? Ormai era pronta!
Vide un'ombra davanti a lei.
Ma non potevano lasciarla
morire in pace?
Alzò lo sguardo.
Masaya.
-No...-
La ragazza sbarrò
gli occhi.
-No...- Non poteva essere vero.
-No...- Masaya...
-No...- Era proprio Masaya, che
giaceva davanti a
lei, coperto di sangue.
-No...- Le aveva fatto da
scudo...
"NO!
" Non lo
poteva accettare, non era assolutamente possibile.
Masaya camminava
tranquillamente nel parco.
Aspettava trepidante: fra
un'ora
avrebbe
avuto un appuntamento
con Ichigo.
E poi, tutto successe molto
velocemente.
Un' esplosione.
"Che succede? "
Un brivido gli scosse il corpo.
"Oh, no..."
*
Correva.
Correva con tutto il fiato che
aveva in corpo.
Eccola.
Ormai non vedeva più
niente, oltre al mostro che la
minacciava.
Doveva salvarla.
Senza pensarci, le si gettò
davanti.
"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!"
Urlò.
I polmoni si vuotarono
d’un colpo, sentì un dolore
lancinante all’addome.
Era finita, ma almeno l'aveva
salvata.
Sputò sangue. Il
mostro gli aveva conficcato i denti
nello stomaco.
Il sapore ferreo del sangue.
Era questo, l'ultima cosa che
avrebbe sentito prima
di morire?
No.
Una lacrima.
Non era la sua, no. Era
dalla persona che lo teneva fra le sue braccia.
-Ichigo...-
Stava piangendo per lui.
-Ichigo...-
La sua
Ichigo...
-Ichigo...-
Non aveva più
speranze.
*
Aveva sentito dire, che al
momento
della morte, tutta la vita ti passava davanti.
Ma a quel punto, l'ultima cosa
che avrebbe voluto
sarebbe stato vedere tutto quello che stava
lasciando.
Ormai tutte le certezze diventavano
sabbia, ed i dubbi lo tormentavano... non sentiva
più il terreno sotto i
piedi... Non aveva più nessun sostegno.
Non aveva più niente.
Si rese conto di quanto fosse
fragile, la vita...
Bastava un soffio di vento per
spazzarla via...
Già... Un soffio di
vento... In
effetti la vita, era come una farfalla, una piccola,
indifesa, farfalla.
E la vedeva, quella farfalla,
che volava
spensierata, ignara di ogni
pericolo. E ad ogni
battito d'ala, vedeva un momento della sua vita.
Un battito d'ali, un ricordo.
Eccolo là, da
piccolo, a nascondere quell'immensa
tristezza e rabbia che aveva nel cuore, facendo di tutto nel cercare di
sembrare perfetto davanti agli occhi dei suoi genitori adottivi.
Un battito d'ali, un ricordo.
Stava allenandosi a kendo...
vedeva tutte quelle
ammiratrici piene di regali e sentimenti fasulli... ma che se ne faceva
di
quelle finzioni, se non aveva l'affetto di colei che amava veramente?
Un battito d'ali, un ricordo.
Non ci poteva credere... Ichigo
le aveva chiesto di
uscire! Non poteva essere
vero... Finalmente il suo
sogno si stava realizzando. Ma guardala, che dolce, tutta rossa... E
lui sorrideva...
sorrideva... Stava per conoscere la felicità...
Un battito d'ali, un ricordo.
Pioveva... Era in ritardo... ma
sapeva che sarebbe arrivata... E lui l'avrebbe aspettata...
Un battito d'ali, un ricordo
Cos'era quella sensazione?
Sentiva qualcuno dentro
di lui. Cosa? No, non gli
avrebbe mai permesso di
uccidere Ichigo! Glielo avrebbe
impedito a costo della morte... Non gli avrebbe fatto prendere possesso
del suo
corpo!
Un battito d'ali...
Ne era sicuro. Questo non era un
momento passato. E
allora cos'era? Poteva essere...
Il futuro...
Ma dove si trovava? Quella
stanza... l'aveva già
vista...
La stanza di Ichigo...
Ma era tutta buia! E poi...
Ichigo... la sua Ichigo...
Ma... perchè aveva la testa china sulla
scrivania?
Stava piangendo...
No, non piangere! Non devi
piangere!
...Piangeva per lui?
"Ichigo...!"
Ma... la sua voce... no, quella
non era la sua voce...
sembrava un sussurro del vento, un lamento... era come...
Un fantasma...
Ma no, ora doveva pensare ad
Ichigo...
"Ichigo!" Ripetè,
questa volta più forte.
La ragazza, scossa da un
brivido, alzò lentamente la
testa.
"Masaya..." sussurrò
con una voce rotta dai singhiozzi. Nonostante
la penombra in
cui si trovavano, si distinguevano bene i due segni rossi formatisi
sotto gli
occhi per l'aver pianto troppo... "Masaya... sei tu?"
Doveva tranquillizzarla.
"Ichigo... Non
temere..."
"Masaya!" Un richiamo disperato.
"Non ti preoccupare... Io
sarò sempre con te..."
"No, non andare! Io ho
bisogno di te!"
Io ho bisogno di te!
Ah, quelle parole... Gli
affioravano alla mente
migliaia di terribili ricordi... Una ragazza disperata...
Un
corpo steso a terra...
"Tutte le volte... Che avrai
bisogno di me... Ti basterà guardare il cielo... Ed io
sarò con te..."
"Masaya... no..."
"Devo andare..."
"MASAYA!!!"
Già... la vita è come una farfalla... una piccola, crudele farfalla, che con un solo battito d'ali, ha cancellato un'intera esistenza.