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Autore: Mia 92    18/06/2009    2 recensioni
Kisshu cadde rovinosamente a terra. Era riuscito ad atterrarlo in meno di cinque secondi. Di nuovo. Diavolo! Ce l’aveva fatta di nuovo, e non riusciva ancora a capacitarsi di essere stato così imprudente da abbassare la guardia. Ma ora gliel’ avrebbe fatta pagare. Era arrabbiato. No. Furioso. Estrasse i suoi gemelli, pronto a vendicarsi.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo cinque

 

 

Eira fece un gesto della mano.

Il Dragone, immediatamente, si diresse a fauci spalancate verso MewIchigo.

La ragazza cercò di scansarsi, ma il piede era bloccato. Fece un ultimo, disperato tentativo, ma ormai era troppo tardi.





Erano passati solo pochi secondi da quel gesto, ma a lei parvero ore.

Chiuse gli occhi.

Le grida disperate delle sue amiche, ormai, non erano che bisbigli confusi.



Fece un sospiro.



Dopo tutto aveva trascorso una vita niente male... Certo, piuttosto movimentata rispetto alle normali ragazze della sua età, ma era stata intensa, dopotutto...

E poi... E poi aveva conosciuto il suo Masaya... Grazie a lui aveva conosciuto la vera felicità...

E l'amore...

Già, l'amore. Ed ora non avrebbe potuto più vederlo....

Non gli aveva nemmeno detto addio...

Ma ormai... Ormai era inutile tirare fuori questi rimpianti.

Ormai era giunto il momento.

Ormai era pronta a morire.





Poi un urlo.





Un grido disperato che sovrastava quei bisbigli confusi...





"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!"



Ma che volevano? Ormai era pronta!



Vide un'ombra davanti a lei.



Ma non potevano lasciarla morire in pace?

 

 

Alzò lo sguardo.



Masaya.



-No...-



La ragazza sbarrò gli occhi.



-No...- Non poteva essere vero.



-No...- Masaya...



-No...- Era proprio Masaya, che giaceva davanti a lei, coperto di sangue.



-No...- Le aveva fatto da scudo...





"NO! " Non lo poteva accettare, non era assolutamente possibile.






***



Masaya camminava tranquillamente nel parco.

Aspettava trepidante: fra un'ora avrebbe avuto un appuntamento con Ichigo.

E poi, tutto successe molto velocemente.



Un' esplosione.

 

"Che succede? "

Un brivido gli scosse il corpo.

"Oh, no..."



*



Correva.

 



Correva con tutto il fiato che aveva in corpo.



Eccola.



Ormai non vedeva più niente, oltre al mostro che la minacciava.



Doveva salvarla.



Senza pensarci, le si gettò davanti.

"NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!!" Urlò.

 

I polmoni si vuotarono d’un colpo, sentì un dolore lancinante all’addome.

 

Era finita, ma almeno l'aveva salvata.

 

Sputò sangue. Il mostro gli aveva conficcato i denti nello stomaco.



Il sapore ferreo del sangue.



Era questo, l'ultima cosa che avrebbe sentito prima di morire?



No.



Una lacrima.



Non era la sua, no. Era dalla persona che lo teneva fra le sue braccia.



-Ichigo...-

Stava piangendo per lui.

-Ichigo...-

La sua Ichigo...

-Ichigo...-

Non aveva più speranze.

 

*

 

Aveva sentito dire, che al momento della morte, tutta la vita ti passava davanti.

Ma a quel punto, l'ultima cosa che avrebbe voluto sarebbe stato vedere tutto quello che stava lasciando.

Ormai tutte le certezze diventavano sabbia, ed i dubbi lo tormentavano... non sentiva più il terreno sotto i piedi... Non aveva più nessun sostegno.

Non aveva più niente.

Si rese conto di quanto fosse fragile, la vita...

Bastava un soffio di vento per spazzarla via...

Già... Un soffio di vento... In effetti la vita, era come una farfalla, una piccola, indifesa, farfalla.

E la vedeva, quella farfalla, che volava spensierata, ignara di ogni pericolo. E ad ogni battito d'ala, vedeva un momento della sua vita.



Un battito d'ali, un ricordo.



Eccolo là, da piccolo, a nascondere quell'immensa tristezza e rabbia che aveva nel cuore, facendo di tutto nel cercare di sembrare perfetto davanti agli occhi dei suoi genitori adottivi.



Un battito d'ali, un ricordo.



Stava allenandosi a kendo... vedeva tutte quelle ammiratrici piene di regali e sentimenti fasulli... ma che se ne faceva di quelle finzioni, se non aveva l'affetto di colei che amava veramente?



Un battito d'ali, un ricordo.



Non ci poteva credere... Ichigo le aveva chiesto di uscire! Non poteva essere vero... Finalmente il suo sogno si stava realizzando. Ma guardala, che dolce, tutta rossa... E lui sorrideva... sorrideva... Stava per conoscere la felicità...



Un battito d'ali, un ricordo.



Pioveva... Era in ritardo... ma sapeva che sarebbe arrivata... E lui l'avrebbe aspettata...



Un battito d'ali, un ricordo



Cos'era quella sensazione? Sentiva qualcuno dentro di lui. Cosa? No, non gli avrebbe mai permesso di uccidere Ichigo! Glielo avrebbe impedito a costo della morte... Non gli avrebbe fatto prendere possesso del suo corpo!



Un battito d'ali...

 

Ne era sicuro. Questo non era un momento passato. E allora cos'era? Poteva essere...



Il futuro...



Ma dove si trovava? Quella stanza... l'aveva già vista...



La stanza di Ichigo...



Ma era tutta buia! E poi... Ichigo... la sua Ichigo... Ma... perchè aveva la testa china sulla scrivania?



Stava piangendo...



No, non piangere! Non devi piangere!



...Piangeva per lui?



"Ichigo...!"

Ma... la sua voce... no, quella non era la sua voce... sembrava un sussurro del vento, un lamento... era come...



Un fantasma...



Ma no, ora doveva pensare ad Ichigo...

"Ichigo!" Ripetè, questa volta più forte.



La ragazza, scossa da un brivido, alzò lentamente la testa.

"Masaya..." sussurrò con una voce rotta dai singhiozzi. Nonostante la penombra in cui si trovavano, si distinguevano bene i due segni rossi formatisi sotto gli occhi per l'aver pianto troppo... "Masaya... sei tu?"

Doveva tranquillizzarla.

"Ichigo... Non temere..."

"Masaya!" Un richiamo disperato.

"Non ti preoccupare... Io sarò sempre con te..."

"No, non andare! Io ho bisogno di te!"



Io ho bisogno di te!



Ah, quelle parole... Gli affioravano alla mente migliaia di terribili ricordi... Una ragazza disperata... Un corpo steso a terra...



"Tutte le volte... Che avrai bisogno di me... Ti basterà guardare il cielo... Ed io sarò con te..."

"Masaya... no..."

"Devo andare..."

"MASAYA!!!"

 

 

 

 

 



Già... la vita è come una farfalla... una piccola, crudele farfalla, che con un solo battito d'ali, ha cancellato un'intera esistenza.

  
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