Anime & Manga > HunterxHunter
Segui la storia  |       
Autore: shinigami di fiori    09/09/2017    2 recensioni
Quando Gin arrivò sull'isola portava te in braccio...Eri piccolissimo.
Ci chiese di occuparci di te.
Non potevo lasciarti nelle sue mani, così decisi di prenderti con noi.
Provai a chiedergli di tua madre ma mi disse che si erano separati.
Per questo noi...
Non sappiamo nulla di tua madre...
Genere: Drammatico, Guerra, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jin Freecss, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Image and video hosting by TinyPic



-ALVA-!



L'infermiera aveva colto l'occasione per scappare dalla stanza e avvisare le autorità di chiamare dei fidati Hunters per risolvere la situazione.
Quella clinica era stata evacuata alla velocità della luce.


L'urlo si era perso in ogni angolo della stanza.
I grumi oscuri fuoriuscivano disgustosi dalla pelle della donna che, immobile, fissava l'uomo che il suo io aveva amato.
Gin ansimava, piegato sulle ginocchia mentre quell'essere si posizionava davanti alla culla.
“Bhe...Dopotutto è sua madre” Sorrise, asciugandosi una goccia di sudore sul mento con l'avambraccio.
La donna si era voltata verso di lui...La melma indescrivibile le aveva cinto gli occhi ciechi, i capelli bianchi si erano sporcati fino a scurirsi completamente.
Spalancò la bocca, rivelando una condensa malsana e uno strano gelo liberato in un soffio da gatto.
Si incurvò con la schiena appena, muovendosi come una danzatrice.
Gin non la riconosceva.
Era Alva...Ma come poteva essere il Cavaliere di cui si era innamorato?



“Non voglio morire...Gin”



L'Hunter chiuse gli occhi, frugandosi nella tasca della giacca.
-Mi senti Alva? Lo riconosci questo-? Chiese, tirando fuori il nastro registrato, mostrandolo bene alla creatura.
Quell'essere mosse la testa di lato, voltandosi poi verso Gon.
-Esatto…Qui dentro ci sono le tue parole rivolte verso Gon- Si schiarì la voce.
-Questo nastro...è la tua unica speranza vero-?
L'essere sembrava non ascoltare Gin; osservava il piccolo dimenarsi felice nella culla, cercando di acchiappare i suoi capelli.
Proprio quando Gin credette di arrivare al dunque...Una lacrima solcò il suo viso.
“C-Che mi succede? È così che deve andare no? Per liberarsi di questa maledizione dovrà solo ascoltare il nastro che ha registrato per Gon cosicché possa essere riconosciuta come madre...Allora...Perchè...La mia bocca non parla…?”
Sapeva qual'era la cosa giusta da fare...Ma farla avrebbe voluto dire perdere per sempre Alva.
Non voleva.
Non lo voleva per niente.
………………………………………………………………………………………….

-Cos'hai detto-?
-Esattamente quello che hai sentito-
Gin stava correndo verso la clinica dove risiedeva il piccolo Gon, convinto che Alva si trovasse li.
Al telefono, un vecchio di sua conoscenza.
-Quindi...Questo nastro…Avevo ragione- Strinse i denti, correndo sotto la pioggia alla massima velocità.
Dall'altra parte del telefono il presidente si accarezzò la barba.
-La sua restrizione le ha donato un corpo immortale, corrotto e inghiottito dall'abisso nero della sua persona-
Gin ascoltava in silenzio.
-Ha utilizzato il Nen per creare questo guscio indistruttibile per mantenere la sua presenza in questo mondo...Per quale motivo, ti chiederai-? Chiese astuto il vecchio, sapendo già che Gin fosse già al corrente di tutto.
-Lo ha fatto per poter permettere alla sua esistenza di farsi riconoscere da Gon quando il bambino sarà adulto...Vuole che Gon la riconosca come sua madre- Disse, inzuppandosi il mantello nel saltare una pozzanghera.
-Ci vorrà del tempo prima che il piccolo cresca...Il Cavaliere dell'alba sarà in grado di aspettare tutto quel tempo-? Chiese il vecchio osservando alla luce di candela il grande quadro appeso nel suo ufficio privato.
“Il cuore è importante” diceva la scritta.
-Il Cavaliere non si farà certo sconfiggere dal tempo...Cosa saranno una decina di anni o poco più in confronto all'amore di una madre-? Sorrise Gin, riattaccando.
Netero sospirò, chiudendo gli occhi e sollevandosi dalla scrivania.
Si avvicinò alla grande finestra che mostrava la vista più bella di quella enorme città.
Era pur sempre il presidente dell'associazione Hunter: era spesso chiamato per partecipare ad alcune riunioni noiose...Ma York Shin City aveva anche i suoi pregi come grande metropoli.
-Anche se ciò vorrebbe dire farla morire…-? Sussurrò, osservando un grande dirigibile passare appena sotto alle nuvole.
-Il riconoscimento del proprio valore di madre...In cambi della propria vita…- Si accarezzò la barba come suo solito.
-Sei davvero una mamma devota, Cavaliere…-
-Signore...La chiamano- Entrò un uomo nel suo ufficio buio, aprendo piano la porta decorata in ottone.
-Aaaah, odio queste noiose riunioni- Gracchiò, prendendo alla sprovvista il povero giovane mandato a chiamarlo.

………………………………………………………………………………………

-Aspetterai-? Chiese Gin, con voce tremante.
Aveva cercato di spiegare a quella creatura la situazione, non ottenendo segni di comprensione.
I lunghi capelli le fluttuavano lentamente davanti al viso.
La melma fangosa era ormai ovunque.
Ricopriva la culla di Gon, il pavimento e il soffito.
Gin tremò appena quando sentì quella sostanza disgustosa arrampicarsi sulla sua gamba destra.
Sudò, ma cercò di mantenere il sangue freddo.
-Sei disposta ad aspettare la crescita di Gon, a non poterlo vedere crescere, a non sapere se penserà a te o meno, a rimanere nell'abisso più totale...Senza la garanzia di ottenere quel riconoscimento che tanto agogni-? Disse, stringendo a sé il nastro registrato.
Quella che una volt fu il Cavaliere prese a camminare lentamente verso l'uomo.
Metteva lentamente un piede davanti all'altro, calpestando la melma e affondando ad ogni passo.
Il suo corpo era spoglio...Ma non vi era niente di umano: pallido, quasi del colore di un cristallo debole, freddo e decorato con le nervature di un albero.
Oltre che dell'abisso, quel corpo era diventato proprietario anche della malattia che ne aveva causato la morte.
La morte del Cavaliere a causa del Girotondo.
L'essere avanzava, mentre l'abisso intorno a lei cambiava forma, mutava e si evolveva.
Cominciò a ricoprire le sue gambe, il suo ventre, il suo petto.
Era come ricoperta dalla sua vecchia armatura...La melma aveva assunto le sembianze di quel Cavaliere del passato.
Era disgustosa e si muoveva in continuazione come un ammasso di serpi nere.
Ma era l'aspetto di un Cavaliere.
Un Cavaliere consumato dalla malattia, dal dolore, dal baratro di una vita ormai in rovina.
Gin osservò il suo volto della donna, ancora privo di quello che presto sarebbe diventato l'elmo.
I capelli si muovevano a ritmo con la nuova armatura.
Tutto quel Nen corrotto e malsano era sfociato in quella melma orribile, rispecchiando esattamente il suo passato e la sua storia.
Il suo corpo lo aveva semplicemente sputato fuori.
Continuava ad avanzare mentre del fumo violaceo ed infetto l'avvolgeva, abbracciandola come stava facendo quella armatura maledetta.
Gin si sforzò di non muoversi, di aspettarla mentre con un'occhiata veloce controllava che Gon stesse bene.
-Ho sentito il nome di quella malattia sai-? Sorrise, osservando quell'ammasso di caos avanzare.
-”Cuore di Betulla”...L'esplosione delle Rose ha causato questa malattia nella città delle Stelle Cadenti dove sei nata e cresciuta-
Il Cavaliere avanzava...Possente in quella melma di caos.
-La stessa malattia che ha ucciso i bambini che volevi curare...Ha indebolito il sistema immunitario, rende i capillari simili alle nervature di un albero, irrigidendoli, provoca la perdita dell'utilizzo degli arti e lo schiarimento della cheratina...Non è contagiosa e non si trasmette in discendenza...Era la tua diagnosi, ricordi? Tutto quello che sappiamo su questa malattia lo dobbiamo a te, il resto lo hanno dedotto i medici-
L'essere avanzava ancora.
-Ma non solo...Per cercare una cura ti sei avventurata nel Continente Oscuro, maledicendoti con le tue stesse mani-
Gin strinse i denti.
-”Mistosangue”, “Lastrone”, “CarneQuercia”, “Sertilla”, tumore dei tessuti e delle ossa e malattia 340 ai bulbi oculari di cui non si conosceva nemmeno l'esistenza...Ho visto gli esami sai…-? Chiese tristemente.
La creatura non accennava a fermarsi.
Quel Cavaliere covava molte maledizioni dentro di lei...Troppe per una sola vita.
-Però Gon non è in pericolo…è stato sottoposto a molti esami specifici e sta bene-
Il rumore della melma disgustosa era vicinissimo.
-Ma Edd-Yai…-
A quel nome il mostro si fermò, placando la sua avanzata.
-Edd-Yai è stata...Una tragedia- Sussurrò, stringendo le mani a pugno.
-E mi dispiace tanto che le conseguenze di quell'epoca si siano abbattute su di te...Non è giusto- Cercò di non far tremare la voce, stringendo il nastro.
Della melma cominciò ad avvolgerle anche il viso, riproducendo quello che sembrava a tutti gli effetti il suo vecchio elmo.
Al posto della nera piuma dietro alla nuca vi era quell'abisso scuro a scendere come una ciocca corvina.
Gin la osservò...E questa volta sapeva che sarebbe stato per l'ultima volta.
-Gon starà bene...Quindi…-
Le lacrime cominciarono a scendere lungo le sue guance, rigando il viso.
Sorrise.
-Quindi...Non preoccuparti per lui-
Il Cavaliere dell'abisso rimase con il volto chinato, nascosta da tutta quella nube scura.
-Diventerà un marmocchio niente male...Te lo assicuro...Sarà proprio come il suo vecchio- Cercò di asciugarsi le lacrime, senza impedirne lo sgorgo di altre.
-Quindi tu...Tu trova un modo per guarire...Mi hai capito-? Urlò, sapendo di star dicendo una stupidaggine.
Alva era morta...E nessuno avrebbe potuto fare nulla.
L'unica cosa a cui quella creatura agognava era il poter sentire dalle labbra di suo figlio “Mamma”.
Era tutto quello che desiderava quel guscio.
-Quindi vai...VATTENE-! Urlò, con le lacrime agli occhi.
Il Cavaliere lo fissò in modo strano...Gin non poteva certo vedere il suo sguardo, ma ne era sicuro.
Lo stava guardando con uno sguardo triste.
-VATTENE VIA...Tra non molto interverranno degli Hunters per darti la caccia- Urlò   ancora.
L'essere piegò la testa di lato.
-Se vuoi davvero che Gon ti riconosca...Dovrai aspettare, capito-? Chiese in lacrime, quasi supplicandola di lasciare quel luogo.
Gin si mosse di scatto verso di lei, simulando un pugno col braccio destro.
Riuscì a strappare la melma dal piede, muovendosi.
Fu doloroso vedere il Cavaliere indietreggiare confusa...Poi l'armatura si guardò intorno, non capendo.
-VATTENE, VATTENE- Urlava l'uomo.
Il cavaliere dell'Abisso fissò Gin, poi la culla in cui piangeva Gon.
-NON HAI NULLA DA FARE QUI- Gin piangeva e le lacrime bruciavano impetuose negli occhi.
Era doloroso.
Era frustrante.
Quando il cavaliere provò a fare un altro passo verso Gin questi sprigionò il Ren con aria omicida verso la creatura.
Con un verso che di umano non aveva più nulla l'essere indietreggiò velocemente con un balzo, atterrando a quattro zampe e piegando la testa.
Gin aveva lacrime pesanti e gli occhi gonfi...Sprigionare una simile aura contro la donna che amava lo aveva ferito profondamente.
Il cavaliere soffiò, condensando il fiato davanti al proprio elmo.
L'uomo mantenne alzato il Ren per impedirle di avvicinarsi ulteriormente.
-Vattene…-
Un rumore melmoso attirò la sua attenzione.
Il cavaliere si sollevò, rimanendo immobile a quella distanza.
-S...Spe...As...Aspe…-
A quel punto gli occhi di Gin non ressero più.
Si accasciò sulle ginocchia mentre osservava e udiva il cavaliere pronunciare quei rantoli spaventosi.
Probabilmente la poca umanità rimasta in lei si stata sbriciolando lentamente.
“Alva...”
L'uomo si prese la testa tra le mani, liberando un urlo straziante che avvolse l'intera clinica abbandonata.
-Aspe….tt...o...Aspe...tto...As...Aspe...tto-
Gin piangeva e urlava, sbatteva i pugni contro al pavimento di ceramica, insanguinandosi le nocche.



“Non ho nessuna voglia di morire...Gin”



-Aspe...tto...G...G...in-
Solo il pianto di Gon riempiva la stanza corrotta…
Il pianto e l'immenso dolore di un uomo.
Gin sollevò lo sguardo immerso nelle lacrime salate.
-ASPETTA, CAVALIERE...ASPETTA-! Urlò, con le mani chiuse a pugno rivolte verso l'alto e la schiena leggermente incurvata all'indietro.
-Asp...e...tto-
-ASPETTA-! Gridava a squarciagola.
-Asp...e...tto-!
Gin sorrise, tremando.
-Perciò...Adesso vai…-Sussurrò, osservandola e sorridendole.
Il Cavaliere abissale si osservò la mano, aprendola lentamente e guardandone le dita.
-Aspe...tto...G..i...n-.
L'Hunter chiuse gli occhi.
………………………………………………………………………………………

-Circondate l'edificio, non lasciate nemmeno un' uscita incustodita-! Urlarono le unità si soccorso, facendosi da parte per far entrare almeno una trentina di Hunters professionisti.
-Ci siamo...Presidente- Disse un Hunter, dopo aver buttato giù la porta della clinica.
Gli zoccoli di legno di Netero accompagnarono quel vuoto eco.
-Molto meglio di una noiosa riunione- Ghignò, varcando la soglia.
………………………………………………………………………………………….

Gin osservava l'enorme buco ne soffitto da cui la costellazione del Kiriko era ben visbile.
Reggeva in braccio Gon, con i piccoli vestiti ancora sporchi di melma fangosa.
Piangeva.
-Va tutto bene...Gon- Sorrise il padre, guardando il piccolo tranquillizzarsi al ritmo del cuore di Gin.
La porta dietro di lui si spalancò, rivelando un'incredibile aura a cui però il giovane non fece caso.
Il presidente si bloccò e fece vagare i suoi occhi sulla stanza putrida e lercia, terminando con il grande buco sul soffitto da cui entrava la luce lunare.
-Sembra che non la rivedremo per un po'...Eh-?
Gin sorrise, con ancora una lacrima sotto agli occhi.
-Aspetterà...Nel luogo in cui appartiene-











-Angolo autrice-

* cof cof *

Ommiodddddiiiioooo!
Manca davvero poco alla fine, sono emozionatissima XD
Credo due o tre capitoli al massimo...Santo cielo un po' mi spiace.
Comuuuuunque, spero di ricevere una vostra opinione...Significherebbe molto per me.
Alla prossima e grazie a tutti coloro e seguono e recensiscono <3
-Shinigami di fiori-
 
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > HunterxHunter / Vai alla pagina dell'autore: shinigami di fiori