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Autore: paige95    11/09/2017    1 recensioni
[Storia appartenente alla serie "Un amore incompreso"]
Ha toccato anche a me questa storia, ma fino ad oggi non avevo mai pensato di avere un altro figlio. È una grande responsabilità sia accettare che rifiutare. E poi c’è mio padre, che non credo acconsentirà tanto facilmente di macchiare la sua discendenza. Ora un nuovo pensiero mi frulla in testa e spero con il cuore di prendere la decisione più giusta.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Vegeta | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Chichi/Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Un amore incomprenso '
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Un incontro speciale
 
 
P.O.V Goku
 
Devo decisamente sbrigarmi a tornare a casa, altrimenti arriveremo tardi dai ragazzi. Oggi conosceremo Nicholas ed io sono davvero molto emozionato.
 
Per stavolta opto per il teletrasporto, anche se so che Chichi mi sgriderà. Tento la sorte.
 
Compaio in soggiorno, convinto che lei sia pronta e mi stia aspettando. Invece la trovo davanti a me, impegnata in altre attività. Non si spaventa neppure della mia improvvisa comparsa.
 
“Chichi, faremo tardi”
 
Sta passando sul pavimento quel coso, di cui io non ricordo mai il nome. Me lo avrà ripetuto almeno una decina di volte, credo si chiami aspirapolvere o qualcosa di simile. Fa un fracasso allucinante e ovviamente lei non mi sente.
 
“Chichi!”
 
Niente, non si accorge nemmeno della mia presenza.
 
Devo solo ricordare come si spegne. Ci sono, funziona con la corrente, quindi se stacco la spina, quell’aggeggio infernale dovrebbe smetterla di fare tutta questa confusione.
 
Appena la corrente cessa di alimentare l’aspirapolvere, mia moglie si volta verso di me interdetta.
 
“Ma cosa”
 
Mi guarda per un istante.
 
“Sei tu”
 
E chi doveva essere?
 
“Chichi, preparati, altrimenti arriviamo in ritardo”
 
Si avvicina a me con l’intenzione di infilare di nuovo la spina.
 
“Io non vengo”
 
Ma dico, è impazzita!?
 
Ovviamente le impedisco di rimettersi al lavoro.
 
“Goku, ti prego, non insistere. Non me la sento”
 
“Ma per quale ragione?”
 
Mi guarda dispiaciuta e triste. Si siede sul divano e fissa il pavimento sovrappensiero.
 
“Ho un brutto presentimento. Da quando Goten ha pensato di prendere in affido quel bambino, non è successo nulla di buono. Nostro figlio e Bra hanno persino divorziato ed io non voglio che ricapiti di nuovo” prende un respiro “E poi c’è Vegeta, che non credo approverà. Oggi litigheremo di nuovo, ne sono sicura e deluderemo ancora i ragazzi. E poi rischiamo davvero che un giorno dovremo separarci da Nicholas e ne soffriremo tutti”
 
È un fiume in piena e la sua voce inizia ad essere scossa dalla commozione.
 
“Chichi, rallenta” le sorrido e mi siedo accanto a lei “Non capiterà nulla di tutto questo, ok? Goten e Bra sono insieme e non hanno alcuna intenzione di separarsi di nuovo. Nessuno ci porterà via Nicholas, diventeremo la sua famiglia e lo ameremo esattamente come fosse nostro nipote. E non litigheremo, hai la mia parola”
 
Non credo di averla convinta. Forse il mio ottimismo non la rasserena più?
 
“Tesoro, non possiamo mancare. I ragazzi ci tengono”
 
“Nessuno mi toglierà dalla mente questo presentimento. È lo stesso che avevo quando tu e Gohan avete combattuto contro Cell”
 
Mi guarda spaventata ed io mi sorprendo per le sue parole.
 
Che drammaticità!
 
Le rispondo con serenità.
 
“E chi dovrebbe morire stavolta?”
 
“Goku, non scherzare”
 
Ora ho capito cosa vuole dirmi, teme che i suoi timori possano davvero realizzarsi come allora, ma stavolta non credo che qualcosa possa andare storto.
 
“Senti, Chichi, io allora ero convinto che non ne sarei uscito vivo, ma stavolta”
 
“Come??”
 
Forse era un dettaglio che avevo omesso, ma ora non mi sembra il momento di rivangare il passato.
 
“E non mi metti al corrente di queste cose?”
 
“Tesoro, è acqua passata, pensiamo ai ragazzi e al fatto che dobbiamo sbrigarci, se vogliamo arrivare puntuali”
 
È furiosa con me. Devo davvero imparare a mordermi la lingua di tanto in tanto.
 
“No che non è acqua passata! Io ci sono stata male! E forse se mi avessi preparata, l’impatto sarebbe stato meno devastante. Sono anche rimasta incinta, Goku, ma dove avevi la testa??”
 
“Chichi, per favore, cerca di capirmi, non sto mettendo in dubbio che tu sia stata male. Mi dispiace, ho sbagliato a non dirtelo, in quel momento non ci ho davvero pensato, la mia mente era altrove e infatti pensa che te lo sto dicendo ora dopo anni. E poi non volevo neppure farti preoccupare più del dovuto. Se fossi stato razionale a quest’ora Goten non sarebbe nato e non saremmo qui a discuterne. Però non mi sembra il momento questo, ne riparleremo più tardi”
 
Riflette un attimo sulle mie parole.
 
“Ma che novità, Goku, tanto tu non rifletti mai” sbuffa rassegnata e si alza con l’intenzione di riprendere i suoi lavori “Tanto io non vengo”
 
Mi fa davvero esasperare la sua testardaggine. Ma stavolta non la vince.
 
“Chichi, se riaccendi quel coso, giuro che lo disintegro”
 
“Non oseresti”
 
“Non mettermi alla prova, cara”
 
Mi guarda stranita per la mia perseveranza.  
 
“Sono serio, l’ho sempre odiato e non darmi la scusa per toglierlo di mezzo” aspetto la sua replica, ma non arriva “Quindi ora vai a prepararti, io ti aspetto qui e in un secondo arriviamo dai ragazzi” preciso “In auto, perché non penso proprio che l’assistente sociale gradisca tecniche come il teletrasporto”
 
“Ma che ne hai fatto di mio marito?”
 
Mi scruta attentamente, quasi con diffidenza. Le sorrido.
 
“Muoviti, Chichi, che ci impieghi una vita solo a decidere cosa indossare”
 
Stavolta ero convinto che l’aspirapolvere mi arrivasse in testa e invece nulla, si è precipitata su per le scale a cambiarsi.
 
 
P.O.V Chichi
 
Forse Goku ha ragione. Intendo per i ragazzi e non di certo per non avermi detto che sarebbe morto. Ma gli do ragione che non sia il momento più opportuno per tornare sull’argomento.
 
Cerco disperatamente qualcosa da indossare, ma tanto che importa, di certo non saranno occupati ad esaminare i miei vestiti, tutti gli occhi saranno puntati su quel bambino.
 
Un altro pensiero mi inquieta e questo non l’ho confessato a mio marito. Anche io sono una terrestre come Nicholas e, per quanto ami la mia famiglia, da quando mi sono sposata con Goku, la mia vita è stata caratterizzata da infinite sofferenze. Non voglio che quel bambino viva quello che ho vissuto io. Ci ho fatto l’abitudine ormai, ma lui è piccolo, ha solo quattro anni e non saprei proprio come proteggerlo. Sono certa che Goten non si tirerebbe indietro se rilevassimo qualche minaccia, come nemmeno mio marito e lo faremmo soffrire. A Lily e Charlie non ho modo di evitarlo, ma a lui sì.
 
Sento dei passi su per le scale. Sicuramente Goku si sta stufando di aspettare.
 
“Chichi, dai, poi se corro in auto, mi sgridi” si affaccia dalla porta della camera “Ma sei ancora così?! Vuoi una mano?”
 
Si avvicina all’armadio e comincia a rovistare tra i miei vestiti. In altre circostanze mi darebbe fastidio, lui non capisce un accidente di vestiario, ma in questo momento non mi importa.
 
Tira fuori un vestito che non ricordo di avere mai indossato. Me lo porge.
 
“Questo andrà benissimo” aspetta che io lo prenda, ma non mi muovo “Però lo sforzo di metterlo lo devi fare tu, non posso fare tutto io” sorrido leggermente davanti alla sua insistenza “Chichi, so che sei preoccupata, ma andrà tutto bene” stavolta è lui a sorridermi “Anche quando sono morto contro Cell alla fine sono tornato, ricordi? Quindi se abbiamo risolto quella questione come potremmo non risolvere questa”
 
Lo guardo riflettendo sulle sue parole. Il mio sguardo scivola sui suoi vestiti, ha passato ore ad allenarsi.
 
“Tesoro, cos’ho che non va?”
 
“Non puoi venire conciato così, Goku”
 
Prendo una camicia e un paio di pantaloni dall’armadio.
 
“Chichi, stai scherzando, vero?”
 
“No, caro”
 
Glieli porgo quasi divertita.
 
“Credo che starò a casa”
 
Iniziavo a preoccuparmi che stesse cambiando, ma per fortuna l’allarme è rientrato.
 
 
P.O.V Bulma
 
Sono già certa che dovrò cercare le giuste argomentazioni per convincere mio marito a venire.
 
Lo cerco nella Gravity Room, ma mi sorprendo di non trovarlo.
 
“Bulma, che fai?”
 
A quelle parole mi volto e lo trovo esattamente dietro di me, vestito di tutto punto.
 
“Vegeta! Ti si è fuso il cervello?”
 
“Preparati, Bulma, non ho voglia di arrivare in ritardo”
 
Rimango davvero sbalordita, ma non me lo faccio ripetere due volte e vado a vestirsi. Non voglio di certo che cambi idea a causa dei miei indugi.
 
 
P.O.V Bra
 
Desidero che l’incontro con Nicholas sia perfetto. Voglio davvero che facciamo una buona impressione a lui.
 
Vesto Charlie e Lily con i loro abitini più eleganti. Mia figlia ne è entusiasta, mentre Charlie un po’ meno, continua a divincolarsi e non riesco a finire di prepararlo.
 
“Dai, piccolo, ho quasi finito, però devi stare fermo, altrimenti non riesco”
 
Sento una risata sulla porta e posso anche immaginare chi possa essere l’artefice. Non lo degno nemmeno di uno sguardo e mi mostro offesa.
 
“Finiscila, Goten”
 
“Ma, tesoro, è normale che un bambino di 1 anno non voglia indossare quei vestiti” sento i suoi passi avvicinarsi “E poi, tu sei nervosa, di conseguenza lo è anche lui”
 
Mi scosta dolcemente le mani da nostro figlio e prosegue a vestire Charlie.
 
Io resto a sguardarlo dispiaciuta e preoccupata.
 
“Goten, e se oggi dovesse andare male e non approvasse l’affidamento?”
 
“Per quale ragione non dovrebbe?”
 
Mi risponde, ma non smette in quello che sta facendo.
 
“Non lo so, la nostra famiglia è talmente incasinata che temo possa trovare una qualsiasi irregolarità per non affidarci Nicholas”
 
Non ribatte. Lui è sereno. Tira su il nostro bel fagottino e lo ammira tenendolo sollevato sopra la sua testa.
 
“Avevi ragione, Bra, sta proprio bene vestito così”
 
Gli dà un bacio e lo prende in braccio. Si volta e ne dà uno anche a me.
 
“Amore, andrà tutto bene e quando torneremo a casa, avremo un altro figlio. Pensi di farcela a gestirne tre?”
 
Mi provoca con spensieratezza.
 
“Se mai quattro”
 
Pensavo cogliesse la battuta, invece mi guarda sorpreso e spaventato.
 
“Bra, non sarai”
 
“No, Goten, non sono incinta, tranquillo” ricomincia a respirare “Mi riferivo a te”
 
Mi guarda perplesso e offeso.
 
“Ma io non sono un bambino”
 
“Spesso e volentieri lo sei eccome, tesoro”
 
Gli sorrido leggermente, non sono ancora serena per l’incontro di oggi. Lui se ne accorge e si rivolge a Charlie.
 
“Piccolo, faccio sorride la mamma?” lo fa scendere dalle sue braccia per farlo stare in equilibro sulle sue gambine “Guarda, Bra” lo lascia andare e il bambino resta in piedi da solo “Visto come è diventato bravo?” alza gli occhi su di me e sorride “Bravissimo, piccolo mio, guarda la mamma come è felice” afferra la mano di nostro figlio e torna con l’attenzione su di me “Anche perché è molto più bella quando sorride”
 
Si avvia verso la porta insieme a Charlie senza nemmeno aspettarmi, ma io lo seguo davvero felice.
 
 
P.O.V Vegeta
 
L’assistente sociale è stata estremamente puntuale. È arrivata insieme a Nicholas all’ora stabilita.
 
Bra e Goten li hanno accolti cordialmente, ma percepisco tensione nell’aria.
 
Mi stupisco, quando vedo il bambino, speravo davvero fosse più simile a noi, invece non può essere scambiato nemmeno per sbaglio per mio nipote. Ha i capelli biondi e gli occhi azzurri, se mai potrebbe essere un super sayan, ma ovviamente quel pensiero lo tengo per me.
 
Quell’idiota di Karoth invece non capisce mai quando è ora di tacere.
 
“Ehy, piccolo, sembri un super sayan”
 
E si mette pure a ridere. Lo fulminiamo, ma ormai il danno è fatto.
 
L’assistente sociale rimane interdetta e si rivolge ai ragazzi.
 
“Chi è il super sayan?”
 
Mia moglie si affretta a chiarire.
 
“Un amico” le sorride e cerca disperatamente di cambiare discorso, focalizzando l’attenzione sul bambino “Allora, Nicholas. Io sono Bulma. Ti posso offrire una caramella?”
 
Gliela porge e aspetta che lui la venga a prendere. Il bambino la guarda intimorito e solo dopo parecchi secondi si stacca dall’assistente e si avvicina a mia moglie.
 
Lei sorride a Nicholas e finalmente lui si fida e prende lentamente la caramella dalle sue mani. Gli fa una carezza sulla testa.
 
“Sei proprio un bravo bambino, sai?”
 
Tutti guardiamo Bulma e, conoscendola, avrà già in mente qualcos’altro.
 
“Nicholas ora ti presento tutti, ok? Ti va?”
 
Lui le fa un lieve cenno con il capo.
 
Si voltano verso me ed io mi sento davvero in soggezione. Bulma non fa caso alla mia reazione e ricomincia a parlare con il bambino.
 
“Quell’uomo laggiù è Vegeta, mio marito. Però non far caso che è sempre imbronciato, in fondo ha un cuore d’oro e sono certa che andrete molto d’accordo”
 
Mi sorride ed io non so cosa ribattere. Il bambino mi guarda, forse spera in una mia reazione.
 
“Ciao, Nicholas”
 
Non so cos’altro dire. Per fortuna Bulma è già passata oltre.
 
“Lei è Chichi”
 
La mia consuocera non si avvicina a loro, ha un atteggiamento strano, ma li guarda con tenerezza e giurerei di cogliere un velo di compassione.
 
Nemmeno Bulma capisce la reazione della sua amica, ma le fa cenno di avvicinarsi. Chichi si avvia lentamente verso di loro.
 
“Ciao, Nicholas”
 
Si sta commovendo, è particolarmente triste. Se non è in grado di capirla suo marito, io non ho proprio alcuna speranza.
 
Bulma riesce perfettamente a gestire la situazione e prosegue con le presentazioni.
 
“E poi c’è Goku”
 
Lo indica con un sorriso, ma lui è in grado di presentarsi anche da solo. Si avvicina a Nicholas e spero tanto che stavolta rifletta prima di parlare.
 
“Ciao, piccolo” non potrebbe essere più dolce e cordiale, lo prende per mano delicatamente - vuole dargli la possibilità di tirarsi indietro e di negare quel contatto se non è di suo gradimento - e lo conduce da Bra e Goten “Ti presento le persone più importanti. Loro sono mio figlio e sua moglie. E ci sono anche Lily e Charlie, i loro figli”
 
Nicholas li guarda, ma mia figlia non tarda a prendere la parola.
 
“Siamo così felici di conoscerti e spero che tu sia felice di conoscere noi”
 
Il bambino posa gli occhi su Lily e finalmente parla.
 
“Ciao” le sorride “Vuoi giocare con me?”
 
Mia nipote ricambia quel sorriso, lo prende per mano, strappandolo da Karoth. Lo strascina su per le scale e noi li osserviamo, finché non scompaiono ai nostri occhi.
 
Finalmente l’assistente prende la parola e si rivolge a mio genero.
 
“Credo che Nicholas sia in buone mani”
 
Goten la guarda sorpreso, ma commosso al solo pensiero di quello che la donna gli stia cercando di dire.
 
“Questo significa che resta con noi?”
 
“Certamente” gli sorride “Solo qualche documento da firmare e il bambino sarà dato a voi in affido. Ovviamente non stiamo parlando di adozione, quindi il tempo potrebbe essere limitato”
 
Che significa che il tempo è limitato? No, un attimo, è possibile che ci venga portato via un giorno? Questa incertezza mi inquieta e non riesco a trattenermi.
 
“È possibile che qualcuno ci venga a prendere Nicholas?”
 
Tutti si voltano verso di me stupiti. Ma non guardatemi così, so anche io che non è da me, dato che non lo volevo nemmeno questo nipote, ma un conto è rifiutarlo, un altro è conoscerlo, prendersi cura di lui e poi vederselo strappare via.
 
“Purtroppo sì, il bambino ha ancora la madre e, se un giorno sarà in grado di occuparsi di lui, ha il diritto di riavere il figlio sotto la sua custodia. Nel caso invece quella donna rinunci a lui, allora darà a Nicholas la possibilità di essere adottato” si volta verso i ragazzi “e a quel punto sarà vostro figlio a tutti gli effetti”
 
Non mi piace per niente questa situazione. Proprio per niente.
 
 
P.O.V Goten
 
Nonostante le notizie, non propriamente rassicuranti, che abbiamo ricevuto dall’assistente sociale, non possiamo mostrarci in apprensione davanti al bambino.
 
Siamo tornati a casa e Lily non smette di raccontare a Nicholas dettagli sulla nostra vita. Quella scena mi rasserena leggermente. Il bambino è un po’ in soggezione per il nuovo ambiente. Prendo l’iniziativa e gli propongo di mostrargli la sua cameretta. Lui accetta e mi dà la mano.
 
Saliamo le scale e ci fermiamo sulla porta.
 
“Vedi, tesoro, questa è la tua cameretta. Ti piace?”
 
Aspetto una sua reazione, ma il bambino continua ad esaminare ogni angolo della stanza senza fiatare. Non mi sorprendo, da quando è con noi, non ha detto molte parole. Provo a proseguire.
 
“Manca ancora qualche dettaglio, perché non sapevamo che saresti rimasto con noi così presto, ma ti prometto che sarà bellissima”
 
Gli sorrido e attendo con ansia di sapere la sua opinione.
 
Mi guarda e mi abbraccia improvvisamente. Anche io lo abbraccio, ma non può che toccare la mia sensibilità questo gesto.
 
“Deduco che ti piaccia, vero piccolo?”
 
Mi sorride.
 
“Bene, ne sono felice”
 
Mi sciolgo dall’abbraccio e scendiamo di nuovo in soggiorno. Corre a giocare con Lily e Charlie ed io raggiungo mia moglie in cucina. Sta preparando la cena e mi avvicino a lei.
 
“Goten, com’è andata?”
 
“Gli piace la camera”
 
Mi sorride, ma so che nota un velo di malinconia negli occhi.
 
“La madre non ce lo porterà via. Sono certa che quella donna voglia che suo figlio sia felice”
 
“E credi che con noi lo sarà?”
 
Alza lo sguardo su di me.
 
“Dopo oggi non ho davvero più dubbi. Perché inizi ad averli tu?”
 
Non le rispondo a parole, ma con un bacio sulla guancia.
 
 
 
 
Non sembra che Nicholas abbia fatto fatica ad addormentarsi nella sua nuova stanzetta.
 
Però all’alba sentiamo un pianto disperato che ci sveglia. Io e mia moglie facciamo mente locale e ci rendiamo conto che proviene dalla camera di Nicholas. Ci affrettiamo.
 
Mi siedo accanto a lui ed inizio ad accarezzargli il viso e i capelli.
 
“È sudato, credo abbia avuto un incubo”
 
Non apre gli occhi, ma continua a piangere.
 
“Nicholas, non piangere, ci siamo noi adesso. Non ti succede nulla”
 
Bra si siede dall’altra parte del letto e valuta le condizioni del bambino.
 
“Dobbiamo cambiargli questi vestiti bagnati”
 
Si alza e prende da un cassetto un pigiama pulito. Ritorna accanto al letto e mi chiede di sollevarlo delicatamente.
 
Finito di cambiarlo, mia moglie lo prende in braccio, lasciandomi interdetto. Il bambino piange ancora, ma è un po’ più tranquillo.
 
“Bra, che fai?”
 
“Lo faccio dormire qualche ora con noi, così si calma”
 
Lo fa accomodare sulla sua spalla e gli dà un grosso bacio sulla testa.
 
Arrivati nella nostra camera, lo adagia delicatamente in mezzo a noi ed inizia ad accarezzarlo. Dopo pochi minuti Nicholas si addormenta e Bra gli asciuga le lacrime dalle guance.
 
Io sono davvero preoccupato, pare che la situazione sia più complessa del previsto. Mia moglie mi guarda ed anche stavolta legge la mia espressione.
 
“È normale, Goten, che abbia degli incubi con tutto quello che ha dovuto vivere” mi sorride “Ma vedrai che con noi si sentirà amato e starà meglio”
 
L’ascolto e lo guardo dormire.
 
“Bra, se vuoi, chiamo Trunks e gli dico che oggi non vado al lavoro. Nicholas ha bisogno di attenzioni e con tutto quello che hai da fare, potresti non farcela da sola”
 
“Vai al lavoro tranquillo, me la caverò benissimo. Tu accompagna Lily a scuola, al resto penso io”
 
No che non sto tranquillo. Non pensavo di certo che sarebbe stato semplice, ma ora nuove preoccupazioni affollano la mia mente e spero tanto che non diventino nuovi problemi da affrontare.
 
 
Continua…
   
 
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