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Autore: Phigadelphia    12/09/2017    1 recensioni
Cinque anni dopo la fine del "Progetto Mew" le ragazze dovranno combattere al fianco di vecchie conoscenze per evitare l'incombere di una minaccia che, questa volta, potrebbe rivelarsi davvero distruttiva.
Dal Capitolo uno:
“Che diavolo ci fai qui?” Era nervosa. Doveva avere paura? Doveva combattere? Doveva essere felice? Non capiva. Lui era troppo vicino e diamine, da quando era in grado di procurarle i brividi lungo la schiena e quella confusione in testa? “Sto portando a termine una promessa che ti feci molto tempo fa Strawberry” le sussurrò all'orecchio. “E cioè?” “Ti porto con me.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Capitolo 4: Limone e lillà.



Aveva i crampi allo stomaco. Erano quaranta minuti buoni che aspettava Mina. Non capiva come potesse passare tutto quel tempo a pettinarsi i lunghi capelli corvino. “Dai sto morendo di fame!” “Paddy un momento! Te l’ho detto: 100 colpi di spazzola. Mi servono per rilassarmi” “E a quanti sei per il momento?” “34… 35…” Iniziava a spazientirsi. Uscì dalla stanza bofonchiando un “Ci vediamo dopo”. Ne avrebbe approfittato per andare alla scoperta di quel palazzo immenso. Le ampie finestre illuminavano i corridoi bianchi. Osservò il suo orologio da polso: 19:45. Faceva buio molto tardi su quel pianeta considerando che, a quell’ora, il sole era ancora alto. Osservando fuori notò, due piani più in basso, quello che sembrava un giardino pensile e pensò di approfittare della lentezza delle sue amiche per andare a dare una rapida occhiata. C’erano alcune zone che erano state loro categoricamente vietate, sembrava temessero una contaminazione, ma si augurò che il giardino pensile non fosse una di quelle. Arrivata davanti alla porta toccò appena un piccolo pulsante grigio e davanti a lei si spalancò quello che per un attimo le parve il paradiso. C’erano piante di qualsiasi tipo, un profumo di lillà le inondò le narici e lei cercò di riempirsi i polmoni. Guardandosi intorno riconobbe qualche ciliegio, un pesco in fiore, piante di vari tipi e un tappeto di fiori gialli, sul quale si stese, socchiudendo gli occhi. “Che ci fai qui?” Aprendo lentamente gli occhi trovò Tart davanti al suo viso con lo sguardo interrogativo. “Avevo visto dal corridoio tutto questo verde e…” “E hai pensato di venire a ficcanasare, non è vero?” “Non stavo ficcanasando! Volevo solo dare un’occhiata, è bellissimo qui” Disse guardandosi intorno. Tart ebbe un colpo al cuore: era perfetta immersa in quel panorama bucolico, stesa sul prato con i capelli raccolti in una treccia spettinata e il viso rilassato e perso nei suoi pensieri. “Beh comunque non avresti dovuto spostarsi senza avvisare nessuno, avresti potuto perderti” Fece il ragazzo sedendosi vicino a lei. “Non potevo resistere e, a guardarlo ora, sono felice di non averlo fatto” “Non cambi mai eh” E così dicendo iniziò a cercare qualcosa nella sua tasca. “Volevo darti questa. Sai, ce lo eravamo promessi” Aprì il pugno e Paddy intravide una caramella con la carta gialla. Quasi le mancò il fiato. Mai avrebbe creduto che una cosa tanto banale avrebbe potuto renderla tanto felice. “Te lo sei ricordato?” Disse sorridendogli. “Certo, io mi ricordo tutto. Però dobbiamo dividerla” Tentò di spezzarla con le mani ma inutilmente. La ragazza rise sotto i baffi “Tart le caramelle non si possono spezzare, facciamo così” Tolse il rettangolo di zucchero giallo dalle mani del ragazzo e ne mise metà in bocca. “Mordi”. Tart arrossì visibilmente per via di quello che avrebbe voluto fare. Si avvicinò piano, meditando sulle conseguenze delle sue desiderate azioni. Paddy avrebbe potuto: picchiarlo, insultarlo, ucciderlo, torturarlo e, sicuramente, umiliarlo, ma lui doveva provare. Mise in bocca l’altra metà della caramella e, trattenendo il fiato, fece sfiorare appena alle sue labbra quelle della ragazza. Paddy rimase immobile ma poi, improvvisamente, chiuse gli occhi. Si lasciò trasportare da un bacio delicato e inesperto. Le loro labbra si muovevano insieme, provavano a scoprire i meccanismi segreti dell’amore, un territorio per loro ancora totalmente inesplorato. 

Mentre nell’aria si respirava profumo d’estate e di lillà i due ragazzi si guardavano con occhi diversi, conoscevano l’amore e assaporavano il loro primo bacio al gusto di limone. 

 

 

“E quando cominceremo con l’addestramento?” Strawberry guardava fisso Takuro, aspettando una risposta. “Domani, di buon mattino. Credo che prima o poi vogliate tornare a casa, no?” Le ragazze sorrisero al pensiero di casa. Erano passati appena due giorni e già sembrava un’altra vita. Avevano abbandonato di nuovo la quiete delle loro giornate per combattere, questa volta al fianco degli alieni. Paddy pensò che fosse un circolo vizioso e, guardando Tart, sperò che non finisse mai. “Inoltre direi che è il momento della sorpresa!” Sorrise felice il Presidente come se fosse dedicata a lui, più che alle ragazze. “Di cosa si tratta?” Domandò Lory educatamente seduta sul divano, vicino a Pie. “Abbiamo pensato che vi avrebbe fatto piacere parlare con i vostri amici” E così dicendo accese il grande computer, attivando una chiamata. Tutto d’un tratto lo schermo si illuminò, mostrando una massa di capelli biondi e degli occhi azzurri che scrutavano la telecamera “Ci siamo Kyle!”. Ryan sorrise, allontanando un po la sedia dalla sua scrivania, per poi essere raggiunto dal cuoco. “Ragazzi!” Paddy si sentì rasserenata. Quei due, per quanto misteriosi e tenebrosi potessero essere, le avevano sempre ispirato tanta fiducia. “Ragazze! Come ve la state passando? Vi trattano bene?” Il biondo sembrava più sereno e allegro del solito, Paddy ipotizzò che fosse dovuto ad una vittoria ottenuta durante uno dei suoi allenamenti di boxe. “Si, stiamo benissimo” sorrise di Rimando Mina. “Abbiamo un piccola sorpresa per voi, sapete chi è appena tornata?”Chiese sornione Kyle. Si udirono dei passi di sottofondo e poi una figura comparve sullo schermo. I capelli viola le ricadevano morbidi sulle spalle, la corporatura alta e snella catturava l’attenzione anche attraverso un’immagine un po sgranata, gli occhi profondi e sicuri puntati verso di loro. In sei mesi Pam era diventata, se possibile, ancora più affascinante.  “Ragazze, siete partite senza di me?” Sorrise alle sue compagne d’avventura, le quali ricambiarono mandandole baci e squittendo il suo nome. “Sei riuscita a vincere il tuo Oscar?” Chiese Mina con voce sognante. “Non ne ho idea, sono dovuta rientrare subito in Giappone” “E perché mai?” “Il Presidente ha fatto delle grandi scoperte ragazze e non possiamo non andare a fondo in questa faccenda” Disse tutto d’un tratto serio Ryan. “Quindi vuol dire che…” “Ci serviranno due o tre giorni, ma comunque si, stiamo arrivando”



Ciao a tutte! Sono tornata con questo capitolo breve e totalmente dedicato a PaddyxTart. L'idea originale era di farlo un po più lungo ma ho pensato che questa coppia così tenera ha pochi momenti soltanto per loro e quindi, in occasione del loro primo bacio, ho pensato di regalargliene uno io. Ovviamente sta per arrivare anche Pam, non avrei mai potuto lasciarla fuori! Adesso inizieranno i giochi e i problemi! 
Ringrazio tutti per le recensioni e per aver messo questa storia tra i preferiti! A presto.

-Milla.


 

   
 
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