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Autore: Bluereddino    13/09/2017    2 recensioni
Un cuore marcio non può essere recuperato, è destinato solo a sbriciolarsi e a divenire cenere. E il cuore di Silver era ormai marcio da tempo.
Sonic x Silver
Genere: Angst, Dark, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi | Personaggi: Knuckles the Echidna, Shadow the Hedgehog, Silver the Hedgehog, Sonic the Hedgehog
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il forte e fastidioso maestrale soffiava forte quel giorno. Tutta la città era stata colta dall'improvviso calo di temperatura di prima mattina, e nonostante ormai fosse giunto il periodo degli sbalzi termici, che si presentavano ormai dalla fine del mese di agosto, quel freddo non era stato apprezzato davvero da nessuno.
Soprattutto da Amy, che con la sua Graziella rosa e nera, faticava a procedere verso la casa dell'amico. Per capriccio personale si era imposta di non spendere quel singolo ring necessario per usufruire della circolare urbana, in modo da poterlo mettere dentro il suo barattolo dei risparmi e comprarsi la collanina in argento che da parecchio tempo desiderava; tanto, anche se glielo aveva promesso, sapeva che Sonic non avrebbe speso i suoi guadagni per una cosa, a detta sua, 'futile e nemmeno tanto carina'. Ah, i ragazzi. Non capiranno mai cosa significhi un ornamento prezioso per una giovane che vuole essere notata a tutti i costi.

Si stava pentendo di aver scelto di conservare quell'insulso ring. Il maledetto vento non sembrava voler cessare, e oltre a rendere decisamente più faticoso pedalare, era anche freddo. In cuor suo, la ragazza sperava di trovare un bel tè caldo e qualche biscotto quando sarebbe arrivata, dopo quegli sforzi disumani, a casa di Silver. 
Ripensando a tutte le possibilità, invece di fare tutta la strada in bici, quanto sarebbe stato deliziante farsi accompagnare in auto dal suo principe? Avrebbe risparmiato soldi –lei, non lui-, tempo e fatica. Ma, aimè, il riccio bianco si era espresso molto apertamente per quanto riguardava l'incontro del martedì mattina, programmato da qualche giorno: niente ragazzi, niente ragazze. Solo lui, lei, qualcosa di buono da bere e i consigli d'amore.

Per Amy era stata una vera e propria gioia venire a sapere che il suo amico aveva trovato in così poco tempo qualcuno che si confacesse alle sue piacenze. Lei, nonostante tutte le conoscenze al dì fuori del ristretto gruppo, non aveva trovato persona alcuna che potesse interessare al ragazzino, forse perché erano tutti dei ragazzi di età superiore a entrambi e sapeva che, strano ma vero, a Silver creava disagio stare con delle persone più grandi di lui. Shadow e Knuckles erano l'eccezione che conferma la regola, come si suol dire. 
Comunque non era l'unica che aveva intenzione di presentargli dei ragazzi –anche se effettivamente lui si era rifiutato di partecipare a qualsiasi incontro perché 'non saprei, non mi ispira troppo.'- e forse era stata Blaze a trovare qualcuno di suo gradimento, oppure, vi era una possibilità molto remota, ma non era da escludere neanche quella, uno dei ragazzi. Dopotutto anche loro avevano parecchie amicizie, con giovani di tutte le età.

Il termine della fatica inesorabile compiuta a causa della sua scelta poco saggia, era stato segnato dalla visione del non troppo alto edificio dai muri rovinati in cui abitava l'amico. Appoggiando il suo fidato mezzo, che probabilmente non avrebbe più toccato dopo il viaggio di ritorno, se non a primavera inoltrata, aveva premuto il pulsante bianco che attivava lo squillante suono del campanello. Il musetto dorato di Silver era apparso immediatamente, come se fosse stato appostato davanti alla porta appositamente ad aspettarla, chissà per quanto tempo. Probabilmente era davvero così.

"Ciao Silv!" lo aveva abbracciato calorosamente, affondando la testa nella pelliccia candida che fuoriusciva dal colletto slabbrato della maglietta scialba da lui indossata.

"Ehi Amy!" aveva ribattuto restituendo l'amichevole stretta. Una volta separati, le aveva fatto strada verso la cucina, che fungeva anche da sala da pranzo, e aveva allontanato una sedia dal tavolo, facendole cenno di sedersi.

"Sei gelida." Aveva osservato mentre lei si aggiustava i capelli con le mani, chioma completamente arruffata a causa della corrente esterna.

"Non ti puoi nemmeno immaginare che vento idiota che c'è oggi."

"Si, ho notato." Aveva risposto lui sospirando, lasciando che qualche secondo di silenzio facesse sentire alla ragazza i costanti boati che provocava quell'aria ogni volta che si infrangeva su porte e finestre. "Che ne dici di qualcosa di caldo? Ho tisane e tè, se per te può andare bene. Altrimenti caffè, ma quello l'ho fatto da un po', sarà sicuramente già freddo."

"Un tè andrà più che bene, grazie." Aveva sussurrato lei inarcandosi sul tavolo e poggiando la testa fra le braccia, correntemente poste sulla scura superficie lignea.

"Arriva subito!" si era piegato sotto il lavabo per recuperare una teiera in acciaio e dopo averla riempita di acqua, aveva acceso i fornelli. Posta sul fuoco, aveva oltrepassato la ragazza, che lo guardava in attesa di ottenere la sua attenzione, e prendendo da uno sportello tangente al frigo diverse scatole, le aveva sistemate disordinatamente sulla tavola davanti all'amica.

"Scegli quello che preferisci!" aveva sorriso contento. Ogni scatola, non più lunga di quindici centimetri, aveva una colorazione diversa, in maniera tale da distinguere i diversi tipi di tè. La ragazzina dal pelo rosa aveva preso in mano quella più scura, di un blu cobalto, sollevandola e porgendola all'altro.

"Vada per qualcosa di classico."

"Il mio preferito!" aveva ridacchiato lui, estraendo una bustina di Earl Grey Tea dal suo interno e ponendo nuovamente al suo posto ogni confezione.

"Bene" aveva iniziato lei, una volta che anche il ragazzo aveva preso posto. "Su, sentiamo cosa hai da raccontarmi!"

"Ok, allora... per dirlo in breve, forse ho trovato la mia anima gemella. E penso di piacergli almeno un pochino." Aveva risposto eccitato.

"Sei serio?!" aveva gridato lei contenta "Chi è?!"

"Ehi, non corriamo!" aveva balbettato lui sorridendo "Non sono sicuro che tu lo conosca."

"Dai, spara." Aveva provato ancora. Doveva essere un abitante di qualche pianeta lontano, se lei non era sua conoscenza. Era più o meno amica di tutti i ragazzi e ragazze dell'università, ma anche di molti altri: chi frequentava i millemila bar in cui lei andava a farsi servire quasi ogni giorno, i ragazzi della squadra di atletica -che frequentava solo per tentare di intravvedere le cosce perfettamente toniche di Sonic mentre correva, con tutto il sudore che gli faceva brillare il pelo come se fosse coperto di lustrini- gli amici delle sue compagne di vita e qualche conoscenza anche da parte di Knuckles e Shadow, quindi ragazzi parecchio più grandi e molti di cui militari. E questi ultimi le avevano fatto pensare davvero tante volte quanto sarebbe stato nobile da parte del 'principe blu' andare a lavorare con il riccio bicolore –a cui presto si sarebbe unito anche Tails- solo per vederlo vestito in uniforme. Quale visione afrodisiaca?! Era difficile resistere a Shadow, che personalmente non aveva mai attizzato troppo le sue fantasie dipinte di azzurro, con quella divisa del reparto dell'Intelligence che ne metteva in risalto le forme rigide e virili, figuriamoci accostare quell'abito al viso angelico di Sonic!

"Uh uh! Sarà una sorpresa." Aveva ribattuto lui ponendo un indice davanti alla bocca. Dopo essersi ripresa dai suoi pensieri che ormai rasentavano il perverso, aveva risposto portando le mani avanti:

"Ok, va bene. Però se fai così non sono sicura di riuscire ad aiutarti." Aggiungendo un innocente "Cosa ti costa dirmelo?".

"Secondo me si può fare comunque." Aveva ribattuto lui con un pizzico di beffardia "Me la posso cavare da solo, per quanto riguarda come comportarmi. Però ho bisogno di una ragazza chic come te, perché ho bisogno di qualche consiglio per come presentarmi; sappiamo entrambi che non sono il ragazzo più decoroso di Mobius. Sai, ho un appuntamento con lui questa sera!"

"Oh, ma è grandioso! Quindi c'è già feeling tra voi! Ma da quando vi frequentate?". Eppure, nonostante la sua presenza con il gruppo si fosse ridotta a non molto più di tre ore alla settimana –tra esami imminenti e altre compagnie con cui aveva argomenti 'davvero troppo importanti da trattare' non aveva avuto troppo tempo per stare con loro- non aveva mai notato il ragazzino con qualcuno al di fuori dei tre amici e Blaze.

"Non troppo tempo... il primo vero incontro lo abbiamo avuto sabato. È stato divertentissimo!"

"Wow! Quindi ti ha chiesto di frequentarlo dopo una sola giornata insieme? Pazzesco, si è cotto molto in fretta!". Ma certo, sabato! Blaze non era in casa perché anche lei doveva uscire con il suo supersegreto ragazzo, o così aveva detto quando le aveva proposto di fare un salto al festival, quindi forse Silver era riuscito a farlo sgattaiolare in casa senza essere notato!

"Ecco..." aveva ribattuto il ragazzo facendo combaciare gli indici "Diciamo che in realtà non so se vuole uscire perché gli interesso in quel senso. Si, è interessato a me, ma più che altro vorrebbe aiutarmi a correggere il mio problema, sai, quando penso troppo e mi incanto."

"Oh beh." Lo aveva rassicurato lei con un caloroso sorriso e ponendo una mano sulla sua spalla. "È pur sempre un buon inizio, no?"

"Già." Pareva non voler assolutamente sollecitare particolari riguardanti la mistica vicenda grazie alla quale aveva iniziato a provare il forte interesse per quel mobiano x, o più semplicemente far almeno minimamente intravvedere tra le parole qualche indizio per rivelarne l'identità, per un motivo probabilmente non serio, celata.

Alzatosi in piedi, Silver era andato a controllare l'acqua sui fornelli: era bollente. Portandola al centro della tavola, e mettendo sotto un panno per evitare eventuali danni al legno del tavolo, aveva inserito le bustine, lasciandole in infusione.

"Che genere di consigli vuoi che ti dia?" aveva chiesto Amy, aspettando ancora una volta che l'amico finisse ogni azione. Stava iniziando a credere che se, come aveva detto lui, non conoscenza il ragazzo, forse era qualcuno di poco raccomandabile, o al contrario ingenuo e magari poco piacente. Sarebbe stato un motivo valido per non volerne parlare. 

"Beh, ho ritrovato una scatola con dei vecchi vestiti di mio fratello e li posso indossare, visto che finalmente mi stanno. Solo che sono abiti di più di dieci anni fa, e non so cosa può essere considerato recuperabile e cosa no." aveva risposto pensieroso, mentre, frugando in un armadietto posto al lato del lavabo, cercava due tazzine da tè non troppo impolverate da dover essere necessariamente lavate sul momento. Eccole, bianche con dei raffinati disegni color pervinca su una piccola porzione della superficie.

"Oh, ottimo!" aveva ribattuto lei "Sei fortunato ad aver avuto un fratello maggiore da cui recuperare almeno qualche maglietta; vorrei averla avuta io, una sorella più grande, così magari non dovrei spendere sempre tutti i miei risparmi per cose che alla fine non si rivelano per niente efficaci con Sonic."

"Nah, non è bello avere un fratello maggiore, te lo assicuro. Soprattutto le lui è più intelligente e furbo di te. I tuoi genitori ti mettono decisamente da parte o, come è capitato a me, vogliono che tu sia la sua perfetta fotocopia."

"Che ne sai, magari a lui non importava dell'opinione dei genitori e ti voleva bene comunque.".

"Credimi, no." aveva risposto appoggiando le due porcellane e in seguito osservando attentamente il minuscolo logo impresso nel piccolo pezzetto di carta che pendeva dalla bocca della teiera, chiusa. Si, sua mamma faceva sempre quel delizioso tè e tutti i membri della famiglia, alle cinque e mezzo, puntualmente erano riuniti a tavola, a consumare la calda bevanda e sgranocchiare qualche biscottino al burro. Ricordava che, quando era piccolo, era sua nonna a rimuovere l'involucro di plastica che avvolgeva la scatola rossa contenente i frollini. Poi li spartiva, lasciando ai due fratelli quelli con le gocce di cioccolato...

"Fregatene, l'importante è che i vestiti siano buoni."

"Anche tu bevevi il tè con i tuoi, da piccola?" aveva chiesto Silver, ancora intento a scrutare il quadratino che oscillava quasi impercettibilmente a destra a sinistra.

"Come mai questa domanda? Comunque no, qualche volta mamma me lo preparava, ma il più delle volte ero io stessa a farlo. I miei hanno sempre lavorato, per quanto io riesca a ricordarmi. Non abbiamo mai passato troppo tempo insieme."

"Mh, si. Ti capisco." Aveva affermato, lo sguardo ancora fisso "Anche i miei non erano troppo presenti in casa, la mattina. Passavo la maggior parte del tempo con Venice e, fintanto che era viva, mia nonna. Proprio in questa casa, seduti a questo tavolo. I pastelli sparsi nelle scatole, le merendine, le sue storie. Buono, il brodo che preparava, era..."
Voltandosi verso la ragazza, la quale lo stava squadrando alquanto confusa, aveva balbettato un debole "Sto uscendo fuori tema."

"Un po'."

"Ma se eri così sola, con chi passavi il tempo?"

"Oh, a volte ero semplicemente abbandonata a me stessa, ma spesso stavo con le babysitter e con il mio unico vero amico." Notando l'espressione di Silver, che pareva agognare informazioni, aveva concluso "Sonic."

"OH! Quindi vi conoscete davvero da tanto tempo!"

"Si, ci frequentiamo da sempre. Lui, ed i suoi due gemelli."

"Ha due gemelli?"

"Si, Sonia e Manic. Non te ne ha mai parlato?"

Facendo mente locale, si era ricordato del fatto che il riccio blu li avesse nominati durante il festival, ma riferendosi a loro come fratelli. Avrebbe dovuto informarsi a proposito di questi due ragazzi, magari potevano essergli anche utili.

"Oh, ora ricordo." Aveva riso. "Posso farti una domanda?"

"Sono qua per questo." Aveva risposto, seguendo con lo sguardo le mani dell'amico, che erano andate a sollevare la teiera per versare il caldo tè.

"Se tu e lui vi conoscete da così tanto..." aveva preso un bel respiro. Doveva sembrare più disinvolto possibile "Come mai non sei mai riuscita a conquistarlo?"

"Sonic non è facile. Non si accontenta mai." Aveva risposto sorridendo tristemente. "Non ascolta mai il cuore, a meno che non trovi il giusto compromesso con il cervello."

"Mi sembrava molto più impulsivo..." aveva borbottato il giovane.

"Se non sei di suo gusto, ci mette davvero poco a fartelo capire. In questo senso si, è molto impulsivo. Come mai ti interessa sapere?"

"Mah, curiosità. Sei una ragazza carina, non capisco perché dovrebbe evitarti così."

"Siamo solo amici. Purtroppo. Forse non capirà mai cosa significhi lui per me." Aveva risposto malinconicamente, prendendo un sorso della bevanda, non troppo calda, ma che comunque aveva dovuto trangugiare piano per evitare di ustionarsi la gola.

"M-mi dispiace... e se dovesse mettersi con qualcun altro?"

"No problem, prima o poi sarà mio." Aveva ridacchiato "Scherzo, voglio solo il meglio per lui. Soffriró tanto, ma se lo renderà felice... dovrò solo abituarmi." Silver aveva sentito un brivido che gli aveva percosso l'intero corpo. E se anche per lui Sonic riservava lo stesso fato? 
"Beh, che genere di vestiti ti ha lasciato tuo fratello?"

"Hai sentito? Non sarai mai abbastanza per lui. Perché dovrebbe scegliere un debole e insulso ragazzino come te?"

 
   
 
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