CI SONO ANCH’IO
Io di risposte non ne ho
Mai avute e mai ne avrò,
di domande ne ho quante ne vuoi,
e tu, neanche tu mi fermerai,
neanche tu
ci riuscirai,
io non sono quel tipo di uomo
e non lo sarò mai.
Basta. Voglio
fuggire da questo mondo, buttarmi tutto alle spalle e non rivederlo mai più.
Sono stanco.
Stanco di essere solo “Ronald Weasley, l’amico idiota di Harry
Potter”.
Voglio essere,
anche solo per un giorno RON WEASLEY.
Non ci vuole
molto...
Non solo il mio
migliore amico è Harry Potter, il Bambino sopravvissuto, ma possiede
un’infinità di cose che io non potrò permettermi mai.
Non sono quel
tipo di uomo, e non lo sarò mai.
Lui
è famoso, ricco, piace alle ragazze, è un campione di Quidditch e...possiede il
cuore della ragazza che amo.
Credo di amarla. Ma non posso far altro che lasciarla andare, e se ritornerà da me,sarà mia per sempre.
Ho superato
quella fase della mia vita in cui non facevo altro che
ingelosirmi alla vista di qualcuno che la guardava come lo facevo io, anche
Harry.
Quella parte
della mia vita è archiviata. Per sempre.
E magari
riuscirò a mettere in un cassetto con un lucchetto di acciaio
il mio amore per lei.
Infondo sono
ancora giovane. E probabilmente lei non è nemmeno la
mia anima gemella.
Forse la
incontrerò tra un anno, un mese, una settimana, oggi. Chi lo sa?
Di risposte non
ne ho, ma di domande, ne ho quante ne vuoi.
Comunque, Hermione è felice. Io non molto. Ma lo
sono per lei...e per Harry.
Mi sembra
giusto...chi ruba il cuore della damigella? Il
cavaliere, l’eroe...non l’impacciato aiutante.
Non mi sono
nemmeno accorto che mi sono fermato. Dove stavo andando?
Non lo so. E
non mi interessa.
I miei piedi si
muovono sulle note del destino. Quello in serbo per me.
Canticchio una
canzone, che ho sentito da qualche parte. Forse in uno di quegli aggeggi babbani
di papà...la radia, credo si chiami così.
E’ veramente bella, molto movimentata e ora nella mia testa sento solo la
voce del cantante straniero un po’ stonato che rimbomba dentro di me.
Non so da quanto
tempo sto camminando, ma non voglio saperlo.
Mi voglio allontanare da quelle soffocanti e rumorose mura, di cui
sono prigioniero ormai da 6 anni, e lo sarò ancora per un anno.
Mi
lascio alle spalle Hogwarts, teatro di mille avventure, io e loro. Come sempre.
Non so se la rotta
è giusta o se
Mi sono perduto ed è
Troppo tardi per tornare indietro,
così meglio che io vada via, non
pensarci, è colpa mia,
questo mondo
non sarà mio.
Il cielo si sta
oscurando lentamente, inevitabilmente.
La luce del sole
sta assumendo un colore rossastro e si proietta nel
cielo, rendendo tutto rosso, rosa e arancio.
Il sole sta
scomparendo dietro Hogwarts, come vorrei farlo anch’io.
Sparire,
per una notte, e poi ritornare, più splendente e attivo che mai.
Lasciandosi alle spalle tutto quello successo il giorno prima.
Oh...mi sono
perduto ed è troppo tardi per tornare indietro.
Mi farebbero troppe domande, e non saprei cosa rispondere.
Sono così
soffocanti a volte.
E poi, dovrei
tornare nella sala comune, a vedere Harry che fissa il fuoco continuamente come
se aspettasse che Sirius facesse capolino tra le
fiamme danzanti, Hermione, che al di
sopra di uno dei suoi innumerevoli libri, lo guarda, gli occhi lucidi, di chi
si tiene dentro troppe cose, troppe.
Non voglio
vederla soffrire.
Un giorno
picchierò il mio migliore amico. Ma non per avere un
avversario in meno, ma solo per fargli capire di muoversi. Prima che lo
faccia io.
Anche se non lo farò.
Non potrò
amarla, come la amerebbe lui e non mi amerebbe come la amerei io.Ah...che confusione!
E meglio che
vada via, non pensarci.
Cavoli, mi sono
perso sul serio, è colpa mia.
Senso
dell’orientamento: zero.
Aspetta, quello
è il lago...
Non ci sono mai
venuto qui, strano.
Il lago è così
incantevole di sera...
Delle strane
lucciole volteggiano sulla sua superficie, disegnando dei cerchi sul pelo
dell’acqua, che va a oscurarsi.
Dei massi contornano le rive del lago, come una collana, e sembrano
essere stati poggiati lì per magia. Non me ne stupirei...
Qui tutto pare magico, anche i sentimenti.
Mi siedo su uno
di essi. Che freddo!
Alzo lo sguardo
verso l’alto. Una stella sembra brillare più delle altre. Rimango immobile a
fissarla, attirato da quella luce, che sembra essere messa lì solo per me.
E’ strano, è
isolata dalle altre.
In
mezzo al cielo, sola, mentre è circondata da numerosi mucchietti di coetanee,
come se fosse un’esclusa.
Non so se è
soltanto fantasia
O se è solo una
follia
Quella stella lontana laggiù,
però io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch’io.
Eppure c’è.
Proprio come me.
Magari potessi
raggiungerla, farle compagnia, e lei potrebbe farne a me.
Abbasso il
viso, una lucciola si è avvicinata alle mie gambe. La seguo con lo sguardo.
L’esserino si posa, su un altro
masso, che scopro essere una ragazza.
Chi ha deciso
di stare da solo come me?
La guardo. Ne
rimango incantato.
E’ seduta anche
lei su un sasso, che sembra essere molto più grande di
lei.
E’ china su sé stessa, e ha le esili braccia che le circondano
le gambe.
E’ immersa nei
pensieri. Come me.
Non si è
accorta di me.
Meglio, posso
rimanere a guardarla ancora un po’.
I suoi lunghi
capelli biondi le ricadono dolcemente sulle spalle, e mi impediscono
di vederle il volto, ma fa lo stesso.
E’ veramente
esile. Ho paura che possa volare via per un semplice soffio di vento.
Non voglio che
se ne vada.
Indossa una
maglietta color pesca a maniche corte, e un normalissimo paio di jeans.
E’ scalza. Poi
mi accorgo che le sue scarpe sono rannicchiate per terra vicino a lei.
In questi attimi
mi dimentico di tutto. Hermione, Harry, V-V-Voldemort…
Esiste solo
lei, una fata.
Improvvisamente,
alza lo sguardo ceruleo verso di me. E quando realizza chi sono arrossisce. Che carina...
Ma poi mi
accorgo di chi è lei, e arrossisco anche io.
Abbassiamo lo
sguardo contemporaneamente e un silenzio imbarazzato e decisamente
fastidioso ci piomba addosso, rendendoci estremamente volubili.
Rimaniamo così.
Poi lei parla, facendomi sussultare.
-Cosa ci fai qui?- sussurra lentamente, come se mi stesse rivelando
un segreto.
Le rispondo.
-Vuoi dire cosa
ci fai tu qui?-
La ragazza si sistema meglio sul masso e fissa le lucciole che ballano
intorno a lei, una musica solo per loro.
-io sto sempre
qui, così non mi vede nessuno.-
Strano...a
scuola non è certo una presenza anonima. Anzi, è piuttosto popolare. Ma per la
sua stramberia, che spaventa anche me.
-E tu?-
Anche io guardo davanti a me. Cosa le dico?
- E’ per Harry
e Hermione? Per tutto quello che sta accadendo?-
Mi volto verso di lei. Come fa a saperlo?
Ho sempre
nascosto tutto quello che pensavo veramente e ora li,
senza nemmeno guardarmi, a capito tutto.
Intanto, ricomincia
a parlare.
-Non ti
preoccupare, non sono un’indovina. Io non parlo molto, mi limito ad osservare
le persone, capendole. Uno sguardo vale mille parole.
Sembra una frase scontata, ma è la pura verità...-
-Uao-
E’ tutto quello
che riesco a pronunciare. Le sue parole mi hanno reso impreparato.
Credevo che avrebbe fatto qualche stupida battuta, poi sarebbe scappata
via.
Invece, eccola
qui, davanti a me, a dire che cosa ne pensa.
-Io sono così,
ma mi sembra che qui ce n’è uno che la pensa come me-
-...già-
Cavoli, sto
iniziando a parlare usando monosillabi. Ma di solito lo faccio solo quando sono
nervoso...
- E credo che
tu sia qui perché cerchi tranquillità, fuggire da quel mondo maligno in cui viviamo, rifugiarsi in se stessi, e rimanere a guardare le
stelle, che sembrano essere lì apposta per te...-
Non è stato facile perché
Nessun altro a parte me
Ha creduto, però ora so
Che tu vedi quel che vedo io,
il tuo mondo è come il mio,
e hai guardato nell’uomo
che sono e sarò.
La guardo
sbalordito, senza dire niente.
Il mondo che
vedo io, lo vede anche lei.
Sa come sono,
magari sa anche che uomo sarò nel futuro.
Lei si gira verso di me e sorride.
-Cosa c’è,
credevi che fossi solo una stupida lunatica? Non pensare all’aspetto...anche
perché per stasera, voglio essere me stessa, in tutto e per tutto-
- Sembriamo
essere invitati allo stesso party...-
mi accorgo che è un’affermazione un po’ stupida,
ma il suo volto triste mi ha portato a dire qualcosa di esageratamente frivolo.
Ride. Rido anche io.
Butta il capo
all’indietro e i capelli fluttuano per poco nell’aria,
illuminando lo sfondo che fa da cornice alla sua figura.
Sembra un fiore
candido appena sbocciato, a cui nessuno non ci fa caso, troppo occupati dei
loro problemi.
-Lo sai, hai
veramente ragione- continuo.- Anche io voglio scappare
da tutto quello che sta accadendo-
Avrei voluto
dire “Potremmo darcela a gambe insieme”. Ma insomma, lei è...lei. L’ho sempre
presa in giro, insieme ai miei amici e non me ne è mai
importato più di tanto di lei.
Eppure adesso
che siamo da soli, sento che voglio rimanere qui, a sentire la sua voce ancora
per molto tempo, senza stancarmi mai.
Il silenzio è
sceso nuovamente tra noi, ma molto più dolcemente.
Inoltre, non sono imbarazzato. Anzi, sono a mio agio, per ora.
Il silenzio è
ovattato, ed è quasi tenero come la sua voce.
Ma una voce, la
sua voce, si fece spazio nella serenità di quel momento.
-Pensi ancora
ai cervelli?-
La guardo,
inarcando un sopracciglio, poi ricordo.
-Si, ma niente
per me è più orribile dei ragni-
...le ho rivelato che ho paura dei ragni...
-Anche a me
fanno schifo, ma mi sono davvero preoccupata per te, sembrava fossi ammattito d
brutto... come un Ricciocorno Schiattoso...ma
per favore non dirmi che non esiste, perché so che non mi credete...-
Il suo volto
diventa più rosato del solido. Mi posiziono meglio sul
masso, per osservarla.
-non avevo
intenzione di dire niente...grazie per esserti preoccupata...infondo, di questi
tempi, sfogarsi come un matto non fa poi così male!-
La sua risata è
cristallina. Oddio, ma cosa vado a pensare!
-Come vedi, la penso come te, tutti mi credono matta, solo perché
non voglio mostrare come sono veramente..-
Si porta velocemente le mani intorno alla
bocca e mi guarda peccaminosa.
Stavolta tocca
a me ridere.
-Cosa c’è? Non
mi hai mica confessato di aver ucciso qualcuno!-
Tra le dita vedo spuntare un timido sorriso. Lentamente, fa ricadere le
braccia lungo i fianchi, e poggia le mani sopra la
pietra fredda, rabbrividendo.
Si gira verso di me, e vedo che i suoi
occhi azzurri sono lucidi.
Intorno a noi,
la foresta e il lago sembrano restare in religioso
silenzio solo per noi, per l’atmosfera che si è creata.
La piovra
gigante fa smuovere di tanto in tanto la superficie dell’altra e in lontananza
si sentono i suoi borbottii.
Le lucciole
continuano a danzare intorno alla mia interlocutrice, come se solo lei
possedesse l’aria per farle sopravvivere.
Intanto, lei è
tornata trai suoi pensieri, come al solito.
Noto che, dopo tutto, porta lo stesso la collana di tappi di Burrobirra.
-Scusa, ma come
mai porti sempre quella collana?-
-Oh, questa.-
Prende la
catenina tra le dita sottile e guardandola, sorride.
Ha
un bel sorriso, e alla luce degli insetti sembrano risplendere di luce propria.
Comincia il suo
racconto e mi sporgo in avanti per ascoltarla meglio.
Parla a voce
bassa e devo sedermi su un masso più vicino a lei, per
sentirla.
-Sai,
ho una sorella più grande, che adoravo, da piccola era il mio unico punto di
riferimento del mondo femminile. Era come una mamma.
Mi ricordo che
lei portava sempre questa collana, perché aveva un significato speciale per
lei. Poi, prima di andarsene, me la regalò-
Ero troppo
curioso. Le domando a bruciapelo:-Perché parli al
passato?-
Una lacrima
solitaria le solca il viso sottile, che non si preoccupa di asciugare.
Ti potranno dire che
Non può esistere
Niente che non si
tocca o si conta
O si compra perché
Chi è deserto non vuole che qualcosa
fiorisca in te.
-Lei...è andata
via. Diceva che con noi si sentiva soffocata, che non ci sopportava.
Aveva bisogno
di libertà di seguire i suoi ideali, il suo futuro. E’ scappata.
Ma prima di
abbandonarci per sempre, ci scaraventò addosso delle confessioni che non avrei
mai creduto potessero dalle sue labbra.
Ci disse che ci
aveva sempre odiato, che noi non la meritavamo, che eravamo un terreno arido,
in cui non poteva crescere niente di sano...- Un singhiozzo le attraversa tutto
il corpo, ma continua:
- Sono cinque
anni che non la vedo, non so più dove sia. Mio padre
si rabbuia ogni volta che parlo di lei, accidentalmente.
E’ una cosa
orribile. Lei diceva che solo in lei poteva sorgere qualcosa di buono, che non
capiva come aveva fatto a nascere da due persone inutili come mia mamma e mio papà-
Ormai le
lacrime le scendono lungo il viso copiose ed era
scossa da singhiozzi.
Mi sento di
dirle una frase che ho sentito una volta da mia madre al colmo della
disperazione, riguardo a Percy.
-Chi è deserto
non vuole che qualcosa fiorisca in te...-
Lei alza lo
sguardo verso di me e...sorride.
Devo dirglielo.
Lei si è aperta con me, e io devo ricambiare.
Lei si è fidata
di me, lo farò anche io.
Le racconto di Percy, di tutto quello che ha fato a tutti noi.
Le dico come la penso e vedo che lei annuisce, senza staccare
il suo sguardo cristallino da me.
Mentre parlo,
le mie mani si stringono a pugno e inizio a tremare di rabbia. Mi sfogo con
lei, come non l’ho mai fatto con nessuno.
Alcune lacrime
scendono timidamente mentre altre, più colleriche, le superano.
Finita la
storia di mio fratello, non mi fermo.
Le parlo di Harry, Hermione, Ginny, Malfoy e lei ascolta,
commentando ogni tanto, cosa che ho apprezzato più di tutto.
Pian piano, i
massi in cui ci sediamo sono sempre più vicini e
legati tra loro, come noi.
Sono felice,
anche se il mio volto non è asciutto.
Ho trovato
qualcuno che sa tacere lasciarmi
sfogare, e parlare nel momento giusto.
Non ci avevo
mai fatto caso.
Che lei è come me.
E so che non è una fantasia
Non è stata una follia quella stella la vedi
anche tu,
perciò io la seguo e adesso so
che io la raggiungerò
perché al mondo
ci sono anch’io.
Quello che vede
lei, lo vedo anche io, attraverso occhi, che sono dello stesso colore, azzurri.
Mi sento
meglio.
Con una mano
l’aiuto ad alzarsi e le sorriso, poi le indico il cielo con il capo, verso la
stella che è ancora lì, che ci illumina i volti un po’
accaldati per le lacrime versate questa notte.
Lei ride. Non mi importa perché.
Voglio sempre
vederla sorridere, mi piace.
Seguirò sempre
quella stella, come seguirò Luna, che ora sarà la mia Luna.
La
raggiungerò, perché lei sa, come solo noi due lo sappiamo, che al mondo...
Ci sono
anch’io.
Finita!!! Spero che vi sia piaciuta e poi...io adoro Ron e Luna!!!
Sono dolcissimi!!!
Vi prego di
recensire...ne sarei contentissima!!!
Un bacio a
tutti voi
Maripotter91