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Autore: clarisss95    16/09/2017    0 recensioni
Missing moments sui malec della serie tv.
Il rating è verde, ma può variare nel corso dei capitoli.
1) 2x15 - Dormi insieme a me.
2) 2x20 - Come superare un litigio: a novel by Alec Lightwood.
3) 1x13 - Sentimenti che vanno, sentimenti che vengono.
4) 2x05 - Dolore.
5) 2x12 - Cosa accadde a Tokyo.
6) 2x07 - Occhi di gatto.
7) 2x06 - Il primo appuntamento.
8) 2x10 - Il filo rosso.
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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COME SUPERARE UN LITIGIO: A NOVEL BY ALEC LIGHTWOOD.

 
Questo capitolo si svolge nel mentre della 2x20.
Izzy ha spronato Alec per andare a parlare con Magnus
dopo che è stato aperto il varco di Edom da Sebastian. 






Mentre arrivava al loft di Magnus, che aveva sempre conosciuto e che non frequentava da giorni, il respiro di Alec che si era calmato sotto le belle  e dolci parole di sua sorella riprese ad aumentare. Erano giorni che non vedeva Magnus, come stava lui? Aveva cambiato pettinatura? E i suoi occhi? Dio, quanto gli mancava... l'ultima volta lo stregone non l'aveva nemmeno guardato in faccia. E Alec non aveva saputo come reagire: Magnus era la sua prima storia, il primo uomo che aveva fatto scaturire in lui una voglia irrefrenabile di baciarlo ad ogni ora ed in ogni istante. 
Alec ci stava male, inutile negarlo. Concentrava tutti i suoi sforzi nel lavoro, ma anche Magnus faceva parte di quello. Riempiva le sue giornate domandandosi cosa stesse tramando con la Regina Seelie perché lui non era stato in grado di rivelargli della spada dell'anima. Non voleva che il suo ragazzo morisse a causa sua né voleva che il suo stesso ragazzo rinunciasse a lui per stare con il suo popolo, con i Nascosti. 
Eppure Magnus aveva scelto. E la scelta non era stata lui. 
Perché era andata in quel modo? Perché se l'aveva presa così tanto? Perché Magnus non poteva capire che ciò che stava facendo Alexander aveva il solo scopo di proteggerlo? 
Ma soprattutto, si erano veramente lasciati?
Il fiato sulla bocca cominciò ad aumentare mentre bussava alla porta del suo stregone - non voleva pensare minimamente ad una loro rottura. Avevano litigato, era normale litigare, tra le coppie, l'aveva notato in uno di quei film che Magnus gli faceva sempre vedere: tranquillità, discussioni, litigi, riconciliazioni. Alec ne era sicuro: così sarebbe andata tra loro. 
Non voleva perderlo.
Quando lo stregone aprì la porta, ad Alec mancò seriamente il fiato. E gli mancò ancor di più quando Magnus, senza guardarlo negli occhi ma fingendo che non vi fosse nessuno nei paraggi, chiuse quasi la porta. 
Fu allora che lo chiamò: - Magnus. 
Quello aprì la porta  e continuando a non guardarlo, rispose: - Cosa vuoi, shadowhunters? E' per i demoni?
Alec sospirò: - C'è qualcosa che devi sapere..sulla Regina.
Lo stregone, con tutta la sua nonchalance rispose: - Oh, se mi vuoi parlare del fatto che la Regina ha stretto un accordo con Valentine...lo so già. - Fece per chiudere la porta, ma Alec lo fermò: - Aspetta - disse. Fu a quel punto che Magnus lo guardò. - Izzy ha scoperto da dove provengono i demoni.
- Oh, e tu vuoi che io lo chiuda. Ma che sorpresa! 
Alec abbassò lo sguardo, preso in contropiede. 
Magnus pensava che lo cercasse solo quando aveva bisogno di aiuto.... - Abbiamo bisogno di uno stregone - senza far caso alle proteste di Magnus, Alec continuò a parlare: - I demoni non sanno distinguere i Nascosti, gli Shadowhunters o i Mondani. Loro uccidono chiunque.
Era sicuro di aver fatto breccia nel suo stregone, dato lo sguardo. Sapeva quanto Magnus fosse interessato ai mondani, e sapeva quanto valesse la loro vita. E Alec sapeva, guardandolo, che teneva ancora a lui. 
- Chiuderò il passaggio. Ma non per te o per gli Shadowhunters, ma perché voglio salvare delle vite - disse Magus. 
Alec avrebbe voluto ringraziarlo ed esprimere il suo amore per lui, ma Magnus chiuse la porta.
Alec deglutì e si fece da parte, aspettandolo. 




Esattamente undici minuti dopo, Magnus uscì dal loft. 
Alec notò che non indossava i vestiti scuri che aveva portato poco prima, ma una giacca chiara che gli fasciava il petto. 
- Pensavo usassimo un portale per andare direttamente all'istituto - disse Alec, schiarendosi la voce. 
Magnus prima di rispondere gli gettò un'occhiata di sufficienza: - Sfortunatamente al momento è impossibile creare un portale. Dovremmo andare a piedi. 
Alec annuì, iniziando a camminare. 
Inutile dire che tra loro vi era imbarazzo. O meglio, dalla parte di Alec lo era. Non riusciva invece a capire Magnus, che camminava con aria da spavaldo e muoveva i passi veloci. Gli ricordava un po'...
- Ti ricordi il giorno del nostro primo appuntamento? - domandò Alec. 
Notò Magnus stranirsi: - Perché?
- Be'...eravamo più o meno nella stessa situazione di adesso.
Lo stregone si fermò un istante e Alec quasi gli andò addosso: - No - fece brusco - Non eravamo affatto nella stessa situazione. Io non ti ho mai mentito, tu si. Non mettere le cose sullo stesso piano.
Alec era confuso: - Io parlavo del fatto che anche quella sera, tornando dall'appuntamento, eravamo vicini ma distanti...
- Ah - fece Magnus, calmandosi - Tutta colpa tua.
- Perché la colpa deve essere mia? - domandò Alec, avvicinandosi. 
- Ti eri arrabbiato, o meglio, eri geloso perché...
- Non ero geloso! - protestò Alec.
Magnus lo osservò scettico: - Come ti pare, ma non potevi pretendere che io non avessi degli ex. Si, possiamo parlare quante volte vuoi dei numeri, ma....ti avevo anche detto che tu per me sei l'unica cosa che conta, Alexander. Non ti devi sentire minacciato. 
Alec annuì. Dopo aver mosso altri passi, lo disse: - Magnus, mi dispiace. 
Lo stregone alzò un dito: - Non di nuovo, Alex-
- Perché non mi ascolti mai? Cosa devo fare per cercare di farmi capire? Questa cosa mi sta dilaniando dentro, Magnus. Come faccio a superare ciò che provo per te? Io ti amo.
Alec notò Magnus inspirare dal naso: - Senti. Pensiamo ai demoni, e una volta finito questo caos, parleremo di noi. 
Alec si avvicinò a lui, prendendogli la mano. La sua mano, quanto gli era mancata.... - Me lo prometti? - gli sussurrò, vicino. Così vicino da notare nuovamente quelle sfumature verdi nei suoi occhi. 
- Alexander...dobbiamo andare - gli disse Magnus, continuando la camminata. Ma non gli lasciò la mano, e questo per Alec fu un grande passo.
- Comunque, mi hai chiamato Alexander - gli disse. 
- E' il tuo nome. 
- Ah...quindi questo vuol dire che non sono uno shadowunter qualunque...
- Non metterti strane idee in testa, Alexander - continuò Magnus - Ho detto che non lo sto facendo per te, ma per i mondani. 
Alec gli strinse la mano più forte: - Lo so. E non l'ho ancora fatto, quindi...grazie, Magnus. 



   
 
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