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Autore: Phigadelphia    16/09/2017    4 recensioni
Cinque anni dopo la fine del "Progetto Mew" le ragazze dovranno combattere al fianco di vecchie conoscenze per evitare l'incombere di una minaccia che, questa volta, potrebbe rivelarsi davvero distruttiva.
Dal Capitolo uno:
“Che diavolo ci fai qui?” Era nervosa. Doveva avere paura? Doveva combattere? Doveva essere felice? Non capiva. Lui era troppo vicino e diamine, da quando era in grado di procurarle i brividi lungo la schiena e quella confusione in testa? “Sto portando a termine una promessa che ti feci molto tempo fa Strawberry” le sussurrò all'orecchio. “E cioè?” “Ti porto con me.”
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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Capitolo 5: Il buio.


Era dannatamente presto. Il sole a mala pena si intravedeva dalle fessure delle tapparelle e Kish non trovava la forza di alzarsi dal letto. “Mi ricordate perché andiamo anche noi? Si devono allenare le MewMew, a cosa serviamo? Supporto morale?” E così dicendo mise il cuscino sulla viso, sperando di non ricevere alcuna risposta che potesse disturbare di nuovo la sua quiete. “Forza alzati, persino Tart è già in piedi.” Pie tolse via la coperta, lasciando scoperto il corpo dell’alieno che, a contatto con il freddo del primo mattino, ebbe la pelle d’oca. “Mi auguro che parteciperemo a qualche scazzottata, se non altro” Mugugnò assonnato Kish, stropicciandosi gli occhi. 

 

“Bene ragazze, è tutto chiaro?” Takuro era posizionato in alto, lasciando libero il campo di addestramento. Aveva stabilito che le ragazze si sarebbero battute contro di loro, in modo da mostrare ai soldati le loro capacità. “Iniziamo con la signorina Midorikawa e la signorina Wong, Tart a te l’onore” sorrise dall’alto della sua piattaforma il presidente. Doveva essere passato del tempo dall’ultima volta che si erano trasformate in MewMew, eppure sembravano più forti. Kish sorrise nel vederle nei loro bellissimi abitini da guerra. Erano tutte talmente provocanti. Cercò poi di lasciar scorrere via quel pensiero momentaneamente inutile e concentrarsi sulla battaglia. L’attacco acquatico della MewVerde era molto più intenso dall’ultima volta, era stato lanciato con calma da Lory, forse per paura di aver dimenticato le parole, eppure neanche uno rapido come Tart era riuscito a sfuggirle. Il “Fiocco immobilizza”, invece, era più potente e difficilmente mancava il bersaglio. Sembrava che, in quei cinque anni passati, si fossero allenate duramente. Takuro determinò chiuso l’incontro. Tart non riusciva a rialzarsi, era stato completamente bloccato. 

“Signorina Aizawa, Pie prego, è il vostro turno” Mina rimase immobile. Pie si gettò subito verso di lei con una velocità strabiliante. Ma lei si scansò, semplicemente. I suoi sensi erano molto più acuti ed era in grado di librarsi in aria con maggiore facilità rispetto a prima quasi come se… Volasse. Pie tentò nuovamente il colpo e la ragazza lo evitò nuovamente, per poi colpirlo con un calcio in pieno stomaco. “Brava colombella” rise Kish. “Non mi devi chiamare colombella, ti è chiaro?” E lì, davanti a tutti, MewMina riuscì a scagliare un doppio attacco in direzioni diverse. Fortunatamente Kish ebbe la prontezza di evitarlo, al contrario di Pie che svenne a terra, privo di sensi. 

“Strabiliante…” 

“Ok bambolina, vediamo che sai fare” Sogghignò Kish, sfoderando le sue fidate lame. Iniziò una lotta familiare, con le stesse mosse, con le armi di sempre. Ma loro non erano quelli di sempre. Kish non si sarebbe risparmiato questa volta, doveva salvare il suo popolo, di nuovo, ma adesso era pronto a farlo nel migliore dei modi. Seguì Strawberry nei suoi movimenti agili, imitandoli e poi precedendoli. Non poteva lasciargliela vinta. La sua gattina era agile, veloce e forte più che mai, ma lui era più concentrato, più motivato. Combatteva per il suo popolo e per lei. In quella danza violenta gli tornarono alla mente tutte le volte in cui aveva supplicato che lei lo seguisse, che lei seguisse il suo cuore. Lui era stato debole e si era fatto guidare dalle emozioni, ma non questa volta, non poteva farlo questa volta. Tentò un gancio sullo stomaco di MewBerry, la quale prontamente lo evitò, allontanandosi per riprendere fiato. “Kish non mi hai battuta prima e non lo farai ora!” “Scommettiamo bambolina?” e così dicendo imitò il salto felino della rossa, finendole alle spalle e, colpendola con dolcezza, la spinse per terra. 

“Questo incontro è di Kish” Determinò Takuro, facendo segno ai guerrieri di seguirlo nel laboratorio. 

“Come hai…” “Mi sono allenato molto micetta” Sorrise lui aiutandola a rialzarsi. 

“Ragazze siete sorprendenti, i vostri livelli di potenza sono aumentati a dismisura durante il combattimento, sono molto sorpreso. Signorina Momomiya, cosa le è accaduto?” Kish si sentì lusingato nel vedere Strawberry così in difficoltà. Aveva usato la sua tecnica più forte con lei, ed era riuscito a batterla. Non che il presidente avesse proprio ammesso il trasferimento delle immagini e dei pensieri durante la lotta, ma lui non aveva mai rispettato le regole, prima tra tutti quella che vietava di innamorarsi del nemico. 

 

 

“Adesso mi spieghi come hai fatto” “Basta micetta, sei assillante” Disse lui girandosi improvvisamente, trovandosi faccia a faccia con il volto arrossato della ragazza. “Non ti è piaciuto il mio regalo per te?” “Mi spieghi perché mi hai fatto vedere tutte quelle scene di noi due durante la lotta?” “Per ricordarti che tu sei mia, Strawberry” “Adesso basta Kish…” La rossa non fece in tempo a finire la frase che l’alieno la mise spalle al muro. Kish sapeva bene che i suoi sensi da gatta le dicevano che era in trappola e lui non poteva chiedere di meglio perché, in fondo, lei aveva sempre saputo di essere in trappola, aveva sempre saputo di essere un po sua. “Mettiamola così Strawberry, io ti dico che sei mia e tu non mi credi, bene. Non credevi neanche che sarei riuscito a portarti qui e invece guardati ora. Ci apparteniamo e tu questo lo sai”. Strawberry rimase spiazzata. Non sapeva cosa pensare, cosa dire. Sapeva solo che avrebbe dovuto allontanarlo e andarsene indignata, eppure non ce la faceva. Lui era così vicino e la guardava in quel modo spaventosamente possessivo. Aveva tutte le molecole del suo corpo in fibrillazione. Il gatto dentro di lei continuava ad urlare di allontanarsi. Urlava mentre gli occhi di lui legavano quelli di lei. Urlava mentre il viso dell’alieno si faceva più vicino. Urlava mentre le loro labbra stavano per sfiorarsi, dopo di che più nulla. In lei regnò il silenzio e la pace. Kish, dal canto suo, non riusciva più a respirare tanto era il tempo che aveva atteso quel bacio. Lei era maturata nel corso del tempo, le sue labbra si muovevano sicure, così come le sue mani quando lui iniziò a baciarle il collo assaporando ogni lembo di pelle scoperto dalla sua camicetta. “Kish io… devo… parlarti” Trovava delizioso il modo in cui tentasse di mantenere un pudico contegno, eppure non gli aveva bloccato la mano quando, salda, aveva stretto la sua coscia sull’orlo della gonna. “Può aspettare micetta, rimandiamo a dopo” E così dicendo aveva affondato di nuovo le labbra sul suo collo che sapeva di mirtilli. Sapeva di essere un piacere perverso per lei, eppure niente lo avrebbe potuto rendere più felice. 

“MewMew, Capitano Pie, soldati Kish e Tart, recarsi immediatamente nella sala grande” 

 

“Diamine” mugugnò appena l’alieno, allontanandosi un poco dal collo della ragazza. “Cosa succede adesso?” 

 

Si radunarono tutti nella sala, con aria interrogativa. “Cosa succede?” Domandò confuso Pie. Improvvisamente un rumore assordante li costrinse a portarsi le mani alle orecchie. “Che cosa diavolo è?” Strawberry tentava di muoversi, ma quel rumore era così assordante, acuto e ad ogni suo passo peggiorava. Piegandosi sul pavimento iniziò a provare un po di sollievo. Tentò di resistere con tutta se stessa, ma era impossibile. In poco tempo seguì gli altri in un sonno pesante, buio, ma silenzioso. 

Nella mente di ognuno si faceva spazio una voce, una voce profonda e terribilmente fredda. Una voce seria che sembrava sapere la verità assoluta. 

 

“Lory, lieto di averti qui” “E tu chi sei?” “Sono qualcuno che ci tiene a te” “Non capisco…” “Voglio avvisarti sirenetta, stai attenta a ciò che prova il tuo cuore, non so se questa volta riusciresti a reggerlo” “Di cosa stai parlando?” “Insomma, non è facile essere considerata sempre quella debole, quella impacciata e timida. Tu sei sempre disposta ad aiutare tutti e loro di rimando cosa fanno? Non cambi mai, la tua storia si ripete, proprio come quando hai conosciuto le ragazze della squadra, ti ricordi? Ti hanno difeso dalle tue vecchie amiche e questo perché lo sapevano che tu non sai badare a te stessa, non sai dire di no” “Non è così” “Invece sì. Quando arriverà Pam vedrai” “Pam?” “Non dirmi che non ci hai pensato. Hai sempre avuto paura che Pie potesse nutrire dei sentimenti per Pam, te li ricordi i loro sguardi durante i primi combattimenti? Intensi, passionali. E se dovesse accadere tu cosa farai? Niente, perché hai troppa paura di importi.”

 

 

“Che sta succedendo?” Avrebbe voluto agitare i pugni, ma si sentiva immobile in quel momento, sospesa nel buio. “Paddy calmati, ci sono io” “E chi sei?” “Un amico che è qui per aiutarti” “Non ho bisogno di essere aiutata, voglio uscire di qui” “Ne hai bisogno eccome, invece. Guardati, continuano a trascinarti nelle peggiori situazioni senza chiedere mai il tuo permesso, continuano a pensare di poterti manovrare a loro piacimento solo perché sei la più piccola del gruppo.” “Sono mie amiche! Non lo farebbero mai” “Eppure continuano a farlo. Pensaci: se hanno dei problemi non ti considerano mai come fonte di soluzione. Ti hanno considerata solo quando dovevano gestire qualcosa di davvero grande e ti hanno scelta per puro caso.” “Non è stato un caso!” “E invece sì, casualmente il tuo DNA andava bene in quel momento e neanche lì hanno chiesto il tuo parere. Per loro tu non sei all’altezza. Le fai ridere, ti considerano socievole ma sappi che, in un’altra situazione, mai avrebbero stretto amicizia con te.”

 

 

“Signorina Aizawa, è un piacere” “Vorrei poter dire lo stesso, lei è?” “La voce della verità” “Certo, si faccia vedere, ho proprio voglia di provare la forza del mio attacco!” E così dicendo tentò di scoccare la freccia ma era immobile, immersa nel buio e senza alcuna via di uscita. “Non è necessario scaldarsi, non le si addice. Eppure lei sarebbe stata una brillante leader” “Cosa significa?” “Oh andiamo, si rilassi, io sono dalla sua parte. Voglio dire, lei ha sempre delle idee ottime, è ferma, riflessiva, sicura, brillante eppure il caso vuole che quei due abbiano scelto la più sempliciotta, immagino quanto questo debba darle fastidio.” “Basta! Sono i miei amici” “Certo, io critico solo alcune loro decisioni in campo lavorativo e amoroso” Colpo al cuore. “Non dica nulla ne tantomeno provi a negare, lo so. Shirogane è da un po che non le è indifferente eh? Sareste proprio una bella coppia, se solo lui non amasse ancora la ragazza che la supera in tutto”

 

“Strawberry è un privilegio averti qui” Chi sei? Fatti vedere” “Calmati, non c’è bisogno di alterarsi. Sono dalla tua parte.” “Strano modo di dimostrarlo” “Non essere giudicante, dopo quello che è accaduto oggi non sei nella condizione di farlo” “Com…” “Io so tutto. Immagina che delusione sarebbe per le tue amiche sapere quello che è successo oggi. E pensa se qualcuna dovesse dirlo a Mark, a Kyle e Ryan e immagina quando Kish verrà a sapere la verità.” “Sistemerò tutto” “Certo, spiegalo a loro. Come farai ad ammettere che la leader delle paladine che hanno salvato due mondi è insicura su ogni aspetto che riguarda la sua vita? Come fare a dire loro che sei una persona tanto instabile?” 




Sono tornata! Allora ormai siamo vicini alla scoperta della MewMew "Cattiva". Sono stata molto curiosa di leggere le vostre ipotesi ma non vedo l'ora di farvi vedere di chi si tratta! Ci vediamo con il prossimo capitolo, grazie mille per tutte le vostre recensioni, a presto!
 
-Milla.
   
 
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