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Autore: SophLandd    19/09/2017    3 recensioni
«Mi sei mancato.» Le parole gli escono senza preavviso, e si sorprende lui stesso.
L'ha detto in un sussurro, ma abbastanza forte da essere sentito.
Alza lo sguardo verso il ragazzino, notando come gli occhi di lui sembrino così persi e lucidi.
Ma è solo un secondo, perchè poi tornano freddi come prima.
Freddi come la morte.
«Non ti avrei mai ucciso.» Sospira l'umano, per poi uscire una volta per tutte dal loft. Derek resta in silenzio a guardare la porta, dando un pugno al tavolo di fianco.
\ Capitolo 4.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Stiles Stilinski, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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"Ain't nobody hurt you like I hurt youbut ain't nobody love you like I do."

Derek sta dormendo tranquillamente nel letto, dopo essere tornati dalla visita all'oceano. L'umano non dava segno di svegliarsi, così l'ha dovuto portare in braccio dalla macchina al letto. 

Improvvisamente sente un rumore, e si sveglia di colpo. Da quando c'è la minaccia del Nogitsune ha il sonno molto leggero, e l'udito aguzzato al massimo. Derek preme l'interruttore accanto al letto, accendendo la luce del salone. All'inizio non vede nessuno, e crede di aver sentito male, quando individua una figura accanto alla cucina. È Stiles. 
Lo sta fissando in uno strano modo.

«Stiles, non riesci a dormire?» Si preoccupa Derek, in una semplice canotta e boxer, facendo per avvicinarsi al ragazzino. 
Stiles fa un sorrisetto inquietante.

«Oh, Stiles adesso non c'è. Ritenta.» Risponde il Nogitsune, con la voce dell'umano, e Derek si blocca. Illumina qualche secondo gli occhi di blu.

«Sai che non ti farò uscire, vero?» Derek incrocia le braccia al petto, mantenendo una certa distanza dal demone. Stiles sembra contrariato.

«E come farò a creare il caos? Il caos è ciò che mi rende vivo, il caos è tutto ciò che voglio.» Fa poi un sorrisetto sadico. Derek non è sorpreso, sapendo bene che il Nogitsune si nutri del caos, e del dolore degli altri.

«Non ho paura di te.» Afferma Derek, mentre il ragazzino si avvicina a lui con passi lenti. Ma il licantropo non indietreggia, e non può non pensare a quanto Stiles sembri sexy da cattivo, con quel sorrisetto strafottente.

«Perché stai ancora appresso a questo ragazzino, Derek? Lui non ti ama.»

L'ex Alpha abbassa il capo.

«C-Cosa ne sapresti, tu? Probabilmente stai mentendo...»

Il Nogitsune alza le sopracciglia.

«Sto solo nella sua testa la maggior parte del tempo, Derek. E mi dispiace, ma lui non ti ama. Triste storia, lo so.» Fa il sarcastico, mentre il licantropo scuote la testa, non volendo crederci. Sperando stia solo dicendo cazzate. 
Il Nogitsune è ormai a pochi centimetri da Derek. Improvvisamente cambia umore, e diventa come arrabbiato, prendendo ad urlare contro il lupo:

«NON LO RIVEDRAI MAI, DEREK!» E Derek indietreggia, sapendo bene che si riferisce al vecchio Stiles. Il vero Stiles. Poi al Nogitsune escono gli artigli, e si avvicina sempre di più a Derek, probabilmente con l'intenzione di fargli del male.

«Tu sei l'unica cosa che mi impedisce di prendere il controllo completo di Stiles, Derek Hale! Sei solo un ostacolo!» Urla, e Derek comincia a pensare velocemente a cosa fare. Non può combattere contro il Nogitsune, perchè altrimenti rischierebbe di fare del male a Stiles. Deve farlo tornare, anche se senza sentimenti, ma per lo meno ancora non guidato in tutto dal Nogitsune. Insomma, deve fare in modo che il demone torni nella mente di Stiles almeno per questa notte. Improvvisamente gli viene in mente un'idea, che spera funzioni. Altrimenti verrebbe ucciso dal demone, non potendo difendersi. Derek in un secondo è accanto al letto, prendendo qualcosa da sotto il cuscino, per poi tornare di fronte al Nogitsune.

Stiles osserva confuso cosa tiene il licantropo in mano. È una divisa. La sua divisa di lacrosse. Derek la tiene bene davanti a sè, impugnandola con forza. È un po' sbiadita, probabilmente molto vecchia. Il Nogitsune non capisce proprio cos'ha intenzione di fare il lupo.

«È la tua divisa... di lacrosse, dell'high school... forse tu non ricordi, Stiles, ma anni fa eri venuto ad assistere ad un allenamento del Branco dopo aver avuto una partita... e tu e Scott avete fatto la doccia qui al loft...» Il ragazzino continua a guardarlo senza mostrare alcun tipo di emozione. «...quando l'ho annusata, mi sono sentito meglio, come se fossi improvvisamente più rilassato. La tenevo sotto al cuscino, in modo da averla vicino la notte... e l'ho portata anche con me quando sono partito. Pensavo fosse il profumo della maglia a farmi quest'effetto...ma in realtà eri tu, Stiles. Il tuo odore, il tuo ricordo. Quando perdevo il controllo, a volte prendevo la maglia in mano...e tutto andava bene...» Il licantropo smette di parlare, osservando la reazione dell'umano. I suoi occhi nocciola sembra siano in uno strano conflitto interiore.

«So che da qualche parte ci sei tu, Stiles. Devi tornare, fallo per me!» Esclama il lupo, esasperato, tenendo sempre la maglia davanti a sè. D'un tratto il Nogitsune prende un profondo respiro, aprendo la bocca con gli occhi sbarrati, e appena la richiude Derek è sicuro che è cambiato qualcosa. Stiles fa per cadere a terra, ma il licantropo lo prende al volo. Lo fa sedere sul letto, e l'umano prende respiri profondi. È tornato, anche se non è comunque completamente in sé. Stiles guarda Derek negli occhi.

«Derek...»

«Stiles...»

«Sono la tua ancora?» La domanda coglie impreparato il licantropo, il quale trasalisce. Volta la testa da un'altra parte.

«Sì, Stiles. Sei la mia ancora, lo sei sempre stato.» Ammette, con un sospiro. Gli occhi dell'umano vacillano per un secondo.

«Posso dormire con te? Credo di aver capito sia l'unico modo per far in modo che il Nogitsune non si manifesti del tutto.» Sussurra. Il lupo resta qualche secondo in silenzio, riflettendo che in effetti sembra avere senso. Se Derek è l'unico che impedisce al Nogitsune di emergere del tutto, forse se sta in contatto con Stiles possono evitare che accada prima dello scadere del tempo...

«Certo, Stiles.»

E il ragazzino si stende sotto le coperte, con Derek che circonda con un braccio il suo corpo, stringendolo a sé.

•••

Natale è alle porte, e tutti sono sempre più preoccupati per Stiles. Nessuno lo dà a vedere apertamente, ma Isaac riesce a percepire l'agitazione e il nervosismo del suo compagno, così come Peter quello di Derek, quando l'è andato a trovare.

«Pensi di farcela?» Chiede lo zio, in piedi accanto al tavolo del loft. Derek sospira. Ultimamente ci sono diversi momenti in cui Stiles si apre con lui, che sia un sorriso, una risata inaspettata, l'umore...oppure i suoi occhi, che a volte è sicuro siano quelli del vecchio Stiles. È andato anche a vedere una partita di lacrosse del più piccolo, il quale ha giocato davvero bene, e sembrava molto contento nel vederlo. Una volta avevano anche parlato di musica, e Stiles si era molto sorpreso nel constatare che anche Derek ascoltasse i Coldplay: 'E io che pensavo che un Sourwolf come te ascoltasse solo gli ululati dei lupi!'aveva esclamato. Inoltre dormono sempre nello stesso letto, e il Nogitsune non si è più manifestato.

La maggior parte delle volte Derek si sveglia abbracciato al ragazzino, e ha una paura tremenda di abituarsi a tutto questo per poi non avere più niente...

«Lo spero.»

«Non l'hai ancora baciato, vero?» Tira ad indovinare Peter, cambiando argomento e incrociando le braccia al petto.

«No, come faccio? Per la maggior parte del tempo non è completamente lui...sto aspettando solo il momento giusto, perchè sembra che ogni volta che io ci voglia provare a lui torni in mente qualcosa e si tira indietro! Dannazione!» Si sfoga il nipote, dando un pugno al tavolo.

«Capisco, nipote. Io adesso devo andare, ho un appuntamento!» Si dirige verso la porta del loft Peter, lasciando il nipote ai suoi problemi. Derek alza un sopracciglio.

«E con chi? Con la tua mano?» Fa il sarcastico Derek. Sa che suo zio risulta essere attraente a molte donne e uomini, ma gli è sempre sembrato il tipo da una botta e via, senza impegni. Per lo meno non si ricorda l'ultima relazione seria dello zio, sempre se l'abbia mai avuta. Peter, prima di andarsene dal loft, guarda Derek con un sorrisetto.

«Con Melissa.» E scompare alla vista del licantropo, che compatisce il povero Scott, che dovrà aver a che fare più di lui con tutto ciò.

•••

Stiles corre per i boschi, nonostante si stia facendo buio. È Natale, ma suo padre lavora, come sempre. Stiles crede resti in stazione soprattutto per l'assenza di Claudia, che in una festività come questa si sente più che mai. Di solito Stiles passa questa giornata in casa, da solo, oppure si vede con Scott. Melissa deve restare in ospedale. Ma l'Alpha ormai passa il Natale con Isaac, e Stiles è rimasto da solo. Continua a correre, quando arriva ad un pendio, di cui non riesce a vedere il fondo.

Probabilmente sotto ci sono massi appuntiti, o il vecchio letto di un ruscello. Porta i piedi al limite, sporgendosi leggermente. 
La pioggia gli cade addosso con un rumore sordo, ma è come se non se ne rendesse conto.

Sta davvero tutto per finire? Questo è l'unico modo per eliminare il Nogitsune, anche se significherebbe eliminare pure se stesso? Forse sì, forse davvero non c'è altra speranza.

•••

Derek sente il campanello suonare, e si dirige verso la porta. Non capisce chi possa essere, e appena la apre corruccia lo sguardo. Davanti a lui c'è Stiles, completamente bagnato, che sembra aver corso chissà quanto. 
Non lo aspettava, anche perchè credeva passasse il Natale con lo Sceriffo, e che al massimo tornasse per la notte. Il lupo non fa neanche in tempo ad aprire bocca, che ci pensa il ragazzino:

«Stavo...stavo per buttarmi da una specie di pendio, pensavo...pensavo fosse l'unica soluzione...quando ho ripensato alle tue parole, Derek. Sul fatto che non finirà male, che farai di tutto per salvarmi...io-io mi fido di te, Derek. Credo in te.» Parla tutto d'un fiato, con le ciocche di capelli che gli ricadono bagnate sulla fronte. Gli occhi di un nocciola spento. Derek sbatte le palpebre, cercando di assimilare il tutto.

«Derek?? Chi è?» Esclama una voce femminile all'interno de loft, e Stiles strabuzza gli occhi.

«Oddio, scusa, io...» Biascica, dovendo immaginarsi che Derek avrebbe trovato compagnia per quella giornata.

«Stiles, sono venuti a cena Peter e Cora...unisciti a noi.» Gli spiega Derek, per poi invitarlo ad entrare, sospendendo il discorso a più tardi.

«È Stiles?? Stiles, vieni!!!» Urla Cora, mentre il ragazzino entra titubante. Lo zio e la sorella sono già seduti al tavolo del loft. C'è un buon odorino di pollo arrosto per la casa, e Stiles si ritrova ad avere molta fame.

«Uh, Stiles, che piacere rivederti.» Lo saluta Peter, con quel solito sguardo malizioso. Derek gli ringhia sommessamente, anche se sa bene che lo zio lo fa per scherzare, visto che adesso sta anche uscendo con Melissa.

«Ah, Peter, fai del male alla mamma di Scott e libererò il Nogitsune contro di te!» Scherza Stiles, con un tono però abbastanza serio, mentre sale le scale del loft per andare a togliersi gli abiti bagnati. Peter rabbrividisce, non osando rispondere.

«Hai bisogno di una mano?» Domanda Derek. Il ragazzino scuote la testa.

«No...tranquillo, so bene dove si trovano i tuoi vestiti.» Risponde, visto che gliene avrà rubati almeno una decina, per poi restituirglieli giusto la metà. Appena il ragazzino scompare gli sguardi di Cora e Peter si posano sull'ex Alpha.

«Dobbiamo andarcene, nipote?»

«No, tranquilli. Parleremo prima di andare a letto.» Li tranquillizza Derek, per poi sedersi accanto a Peter.

«È davvero cresciuto tanto dall'ultima volta che l'ho visto, e anche bene devo dire.» Commenta Cora, tagliando il pollo per tutti, e andando a togliere le patate dal forno.

«Lo so.» Sospira Derek.

«Non è completamente lui, vero?» Sussurra Peter, in modo che lo sentano solo lui e Cora.

«Non del tutto, ma per la maggior parte sì.»

Cora guarda il fratello leggermente confusa.

«Come fai a capirlo, Derek?»

«Dai suoi comportamenti, dai suoi occhi, se riesco a percepire le sue emozioni...e non so, a volte lo so e basta.„

«Voi due ragazzi avete una connessione davvero forte.» Mormora Peter, con Cora che annuisce. Derek prima aveva infatti sentito anche della tristezza in Stiles, ma non potrebbe mai dire se Stiles prova amore oppure no. L'amore è un sentimento, e i licantropi possono percepire solo le emozioni.

«Ti invidio Derek, si vede che t'importa così tanto di lui. Che hai trovato l'amore della tua vita.» Parla Cora, portando le patate arrosto in tavola. Derek abbassa lo sguardo.

«Io...non so se è la mia soulmate, in realtà.» Non sa se Stiles lo ama davvero, e il ragazzino dovrà dimostrarlo riuscendo a sconfiggere il Nogitsune. Stiles fa la sua comparsa sulle scale, e tutti si girano a guardarlo. Si è asciugato velocemente i capelli, che sono tutti ribelli, e si è messo una maglia bordeux di Derek, con sempre dei suoi jeans neri. Gli stanno leggermente grandi, ma Derek lo trova fin troppo sexy, soprattutto con quei capelli.

«Smettila di scopartelo con lo sguardo, Derek.» Lo ammonisce Cora, con un sussurro. Il fratello la guarda male un attimo, per poi tornare ad ammirare il ragazzino. Stiles si mette seduto davanti a Derek, e i due non riescono a non smettersi di guardarsi neanche mentre mangiano. Intanto Cora e Peter aprono una conversazione, con lo zio che non può non mettere in imbarazzo i due almeno per quella sera:

«Stiles, quindi dormi ogni notte qua, uh? Ma nel letto di Derek o nei suoi pantaloni, esattamente?»

«Derek, ma il rigonfiamento nei tuoi pantaloni non è un'erezione...vero?»

«Ah, Derek! Smettila di bere dalla bottiglietta come se stessi facendo un pompino!»

Ovviamente Derek minacciava di fare fuori lo zio ogni volta, ringhiando quasi tutta la cena, mentre Stiles rideva, trovando Peter davvero spassoso. Inoltre anche Cora si aggiunge allo zio:

«Stiles, sei così carino con i vestiti di Derek!»

«Ohw, siete adorabili!»

«Stiles, lo sai che Derek quando era piccolo...»

Derek pensa proprio di voler uccidere i suoi cari parenti, ma, vedendo come Stiles emana felicità, ci ripensa. Gli occhi nocciola dell'umano s'incatenano di nuovo a quelli verdi di Derek, e increspa le labbra in un piccolo sorriso. Per fortuna la cena finisce presto, così possono passare ai regali.

«Prima i miei!!» Esclama Cora, afferrando due pacchi dal divano, per porgerli rispettivamente a Peter e Derek.

«Il mio è più grande!» Parla Peter, facendo la linguaccia a Derek, come un bambino. Peter ha ricevuto un set di maglie a V, tanto per aggiungerne altre, mentre Derek una nuova giacca di pelle, ma molto più bella e apparentemente costosa delle altre.

«Cora, ne ha già troppe!» Ridacchia Stiles, mentre il mannaro ringrazia la sorella.

«Ora invece i miei.» Decide Peter, prendendo anche lui un pacco e una bustina. Cora apre la bustina, trovando un biglietto per...una spa costosissima e con diversi massaggi erotici fatti da gran pezzi di uomini. Almeno così si é espresso a riguardo Peter. Cora arrossisce, tossendo leggermente. Derek guarda indeciso il suo pacco.

«Ho paura di quello che può esserci dentro.» Ammette, mentre Stiles allunga il collo curioso. Infatti, appena lo apre cascano a terra una decina di preservativi e due lubrificanti. Il moro diventa ancora più rosso della sorella, mandando delle occhiataccie omicide allo zio, dovendosi aspettare qualcosa di simile. Stiles sta invece cercando invano di non immaginare il licantropo che usa quelle cose.

«Non c'è di chè!» Ghigna Peter, soddisfatto, nonostante nessuno l'avesse ringraziato. Poi Derek va a prendere anche lui i suoi regali, che però sono tre... Stiles l'osserva mentre gli porge un pacchetto. L'umano lo apre, sorpreso, senza sapere cosa dire. Trova una sorta di bracciale in pelle nera.

«È un bracciale magico, Stiles. Grazie a questo puoi metterti in contatto con qualsiasi persona tu voglia...basta toccare il bracciale e pensare intensamente a qualcuno, e potrai parlarci, come se l'altro sentisse la tua voce nelle proprie orecchie. E ovviamente sentirai subito tutto ciò che l'altro dice.» Gli spiega, e Stiles non sa proprio cosa dire.

«Io....grazie, è un regalo bellissimo.» È veramente figo il potere del bracciale, e si rifugia in bagno mentre Derek va da Peter e Cora per i loro regali. Vuole provare subito se il bracciale funziona, così se lo indossa al polso, toccandoselo. Poi pensa intensamente a Scott, e dopo qualche secondo comincia a sentire dei rumori. 
Allora funziona! Avvicina ancora di più l'orecchio al bracciale, per sentire meglio le voci...

«Oh, sì, Isaac! Così!» 

Stiles sobbalza. «Merda!» Esclama, cercando in qualche modo di interrompere il contatto.

«Scott, chi ha parlato!?» Questo che parla è il riccio. Stiles esce immediatamente dal bagno, tornando in salone.

«Derek, come diavolo faccio a stoppare questo coso!!» Esclama, mentre i tre licantropi gli rivolgono lo sguardo.

«Stiles?! Stiles, sei tu??» Parla Scott, mai stato così confuso.

«Perchè, Stiles?» Vuole sapere Derek.

«Ho appena beccato Scott e Isaac darci dentro!» Mentre lo urla assume una faccia scandalizzata, e a quel punto scoppiano tutti a ridere, tranne Isaac e Scott, i quali non ci stanno capendo proprio niente.

«Basta che chiami la persona con il nome completo.» Ridacchia l'ex Alpha, mentre uno Stiles frettoloso urla 'Scott McCall'. Peter e Cora d'un tratto capiscono che forse è meglio tornare a casa propria, anche perchè si sta facendo tardi, così se ne vanno via, lasciando Stiles e Derek da soli.

Appena la porta si chiude Derek volta le spalle al ragazzino, irrigidendo i muscoli.

«Derek? Che succede?» Domanda Stiles, notando il repentino cambio d'umore del moro. Il licantropo chiude le mani a pugno, girandosi verso l'umano. Stiles nei suoi occhi legge rabbia e delusione.

«Ti volevi suicidare, Stiles?»

«Io...pensavo fosse l'unica soluzione e...»

«E non hai pensato a me?» Alza il tono della voce, avvicinandosi a lui. «A come poi avrei fatto senza di te? Non ci hai pensato?» Se lo ritrova a pochi centimetri, e abbassa il volto.

«Scusa, Derek...ma è grazie alla tue parole se mi sono fermato, te l'ho detto...so che mi salverai...» Sussurra, buttandosi fra le braccia del licantropo, stringendolo in un forte abbraccio, come per dirgli 'io non me ne vado'. Derek chiude gli occhi, ricambiando la presa.

«Certo che ti salverò, ragazzino.» Sussurra, quando Stiles dopo diversi secondi si stacca dall'abbraccio.

«Anch'io ho un regalo per te, ma l'ho scordato a casa... non pensavo di venire qua così presto.»

Derek corruccia lo sguardo.

«E di cosa si tratta?»

Stiles accenna un sorriso.

«Mio padre, se ti ricordi, per il mio compleanno mi aveva regalato due biglietti per il concerto dei Coldplay...ecco, vorrei che venissi tu con me, Derek.»

Il licantropo sorride a sua volta.

«Con piacere, Stiles.»

E, stanchi, si mettono sotto le coperte. Stiles, automaticamente, poggia il capo sul petto di Derek, il quale lo stringe a sè. Ed entrambi si addormentano.

   
 
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