Crepuscolandia
RAI
UNO“Edizione
speciale,ultimissime dal set di New Moon!”
RAI
DUE“Interrompiamo
le trasmissioni per segnalare ai gentili
telespettatori che l’attore Robert Pattinson sta per mangiare
un panino al
prosciutto”
RAI
TRE“Avremo
presto qui in studio Kirsten Stewart che ci racconterà
cosa si prova ad interpretare il personaggio di Bella e soprattutto ci
svelerà
i suoi gusti di gelato preferiti!”
RETE
4“Ragazzina
si butta da una scogliera, dice: volevo essere
Bella.”
CANALE
5“Halloween
sta arrivando! Compra i nuovi “denti di vampiro”
nei
migliori negozi!”
ITALIA
UNO“Jacob o
Edward? Chi sceglieresti? Partecipa al sondaggio
mandando un SMS al numero 4846624. possono partecipare anche gli
uomini.”
“No,non
può essere vero. Com’è possibile,come
può anche
lontanamente essere possibile?” pensò Emma
spegnendo il televisore,disgustata
da ciò che aveva visto. Si era addormentata
mezz’ora fa guardando un vecchio
film che lei conosceva a memoria, Scandalo
a Philadelphia e adesso si svegliava davanti a
questa…questa…anomalia.
Erano usciti tutti di senno? Era uno scherzo?
Si alzò dal divano,turbata. Si accorse che il salotto era
semi-buio per via delle tapparelle abbassate.
Guardandosi allo specchio si rese anche conto di essere talmente
sudata che i capelli le si erano appiccicati al collo e la maglietta
era
fradicia. “Calma” pensò tra se.
Andò in bagno,si rinfrescò e
pettinò,poi decise
di mangiare qualcosa. Magari appena sveglia,accaldata e ancora mezza
addormentata aveva avuto un’allucinazione. Ora era a posto e
poteva provare a
riaccendere il televisore.
Era sicura che non avrebbe trovato niente di tutto quello che
aveva visto prima.
Prese il telecomando. Guardò il pulsante. Lo premette.
“ROBERT PATTINSON DICHIARA: TRA ME E KIRSTEN NON C’
È NIENTE,
SIAMO SOLO BUO…” Il televisore si spense di nuovo.
Emma si distese sul divano. Non sapeva più cosa pensare.
Follia
totale.
Poi sentì girare le chiavi di casa nella serratura.
“Mamma!”
Sua madre entrò con le borse della spesa. Emma la
guardò bene:
non sembrava cambiata. Allora forse si stava davvero immaginando
tutto…ma
com’era possibile? Lei non conosceva neppure i nomi degli
interpreti di quel
clamoroso,famoso,chiacchierato,acclamato…assillante film.
Li aveva solamente riconosciuti vedendoli. A lei Twilight non
piaceva né dispiaceva,le era del tutto indifferente. Che
storia era quella?
“Ti aiuto,mamma”
“Grazie,cara”
Fu ben felice di pensare ad altro,almeno finchè non avesse
riacceso la tv.
Stava per dire qualcosa,quando notò la scritta su una delle
borse…anzi su tutte.
Si sarebbe aspettata i nomi dei più famosi supermercati
italiani,d’altronde sua madre cambiava spesso,ma non di certo
un nome del
genere che,pur non essendo fan sfegatata della saga
vampiresca,riconobbe
immediatamente.
ESME MARKET.
Esme Market? No. Coincidenza.
Nuovo
supermercato aperto da poco.
“Mamma,che posto è questo,questo Esme
Market?”
“Ma come che posto è,tesoro? Ci vado tutte le
settimane,piace
anche a te!”
Ora sì che Emma cominciava a sentirsi male.
“Emma,che hai? Stai bene? Tremi tutta…e senti come
sei fredda!
Non starai diventando una Cullen?!”
La borsa nella mano di Emma scivolò e cadde a terra con un
sordo
tonfo.
“Mamma,che…stai…dicendo? È
uno scherzo? Un gioco? Una
candid-camera? Beh,è ora di smettere.”
“Emma,dici cose senza senso…”
“IO? Io dico cose senza senso???!!!”
“Calmati,mi stai spaventando…”
“TU mi stai spaventando! La Tv mi sta
spa…”
Lo sguardo della ragazza era caduto sul tavolo della cucina sul
quale erano posati gli acquisti fatti.
Biscotti ChocoCullen. Latte Bella Mia, Torta margheRosalie,
Calzamaglie Alice, Cerotti Carlisle, Jacoborotalco, formaggio
Emmettal…
A questo punto Emma diede realmente di matto.
Cominciò a urlare.
Mai aveva avuto crisi di panico,pianto e isteria tutte messe
insieme. Fu terribile.
Corse fuori dalla cucina per correre in camera sua.
Scelta sbagliata.
Poster di Twilight. Vestiti di Twilight. Libri di Twilight.
Calendario di Twilight. Copriletto di Twilight.
Completamente impazzita cominciò a strappare i poster e
sparpagliare i vestiti.
“COS’ È!
COS’ È!”
gridava. E piangeva.
Poi il vuoto…
Una figura sfocata. Una forma del corpo. Un viso. Un viso
d’uomo.
“Chi è lei?”
“Sono il dottor Cullini, Emma. Cerca di non affaticarti, sei
svenuta”
Non c’era bisogno di ribadirlo. Emma si ricordava benissimo.
Dottor Cullini…interessante. La ragazza fece un bel respiro.
Adesso il panico era passato. Non era il caso di continuare a
disperarsi.
Doveva trovare un modo per uscire da quel mondo orribile.
Perché poteva anche
essere un mondo alternativo,no?
Di certo non era la sua vita. E lei voleva tornarci.
Il dottore chiamò sua madre dicendole che sua figlia, Emma
Nero,si era rimessa e poteva venire a riprendersela. Nero? Il suo
cognome era
Bartini.
Bisognava chiarire questa faccenda. Si girò e vide una donna
anziana accanto al suo letto. Aveva intorno ai settant’anni e
la stava
fissando.
“Sei svenuta,ragazzina? Cos’è
successo?”
Emma non sapeva che fare. Non aveva mai visto quella donna che
le rivolgeva la parola così, in modo molto sfrontato
chiamandola ragazzina.
Forse però lei sapeva il perché di tutto
quel…non sapeva nemmeno come
definirlo. Si decise che il “non dare ascolto agli
sconosciuti” era un
consiglio per bambini, e comunque la sua era una situazione
d’emergenza.
“Sono svenuta,signora,perché non capisco come sia
possibile
tutto questo. Dove siamo? Perché la gente è
ossessionata da Twilight?”
“Me lo chiedo spesso anch’io,ragazzina. Follia
completa. Ma non
conosci la storia?”
“Temo di no.”
“Un anno fa una congrega di ragazzine impazzite
assalì la sede
del governo italiana: lanciarono un messaggio alla TV dove si
dichiaravano le
fan numero uno di Twilight,che io pensavo fosse un detersivo, quindi
annunciarono che d’ora in poi avrebbero preso loro il
comando: tutti gli
abitanti avrebbero dovuto avere un nome che imitasse o ricordasse i
nomi dei
personaggi della saga, i prodotti avrebbero dovuto avere riferimenti ad
essa,così come i cartelloni per le strade. Fecero cambiare
nome alle
scuole,alle discoteche,ai cinema(nei quali si può adesso
proiettare solo
Twilight) agli ospedali e addirittura alle lavanderie. Rivoluzionarono
il
nostro paese,che già di suo non era messo granchè
bene.”
Emma era esterrefatta. Pazzesco.
“Ma…è impossibile.”
“Questo lo dici tu. Fatti un bel giretto per la
città e vedrai.”
“Uhm…lei perché è
qui?”
“Perché ho ancora un cervello.”
“Non capisco.”
“Ci sono delle guardie speciali che fanno ispezioni a
sorpresa
nelle case delle persone. Sono entrate proprio ieri nella mia e vi
hanno
trovato un libro diverso dalla saga Twilight. Lo hanno bruciato e mi
hanno
mandato qui per farmi operare al cervello. Per modificarlo. Per
rendermi folle
come loro.”
“Ma è terribile…”
“Sì,bambina mia,lo è. Ma tu scappa
finchè sei in tempo. Vattene
via ora che non c’è nessuno.”
Emma non se lo fece ripetere due volte e si alzò dal letto.
“Venga con me!”
"Oh,cara,strapazzarmi avanti e indietro non è una buona
idea,non
ho l’età. Resto qui.”
A malincuore la ragazza attraversò i corridoi vuoti
dell’ospedale Billy Black e uscì cauta.
Camminando per le strade della città Emma provava un
miscuglio
di disgusto e incredulità.
Sembrava un parco a
tema. L’asfalto della strada era nero,i
semafori alternavano i colori blu,viola e rosso, i cinema che
incontrava
avevano fuori tutti lo stesso manifesto,con la differenza che il film
poteva
essere proiettato in lingua originale con sottotitoli o senza
sottotitoli, in
giapponese, tedesco, spagnolo, francese, russo, e anche vietnamita, ma
c’era
anche la possibilità di annullare il sonoro per fare una
divertente gara di
memoria con gli spettatori che indovinavano le battute. I giornali, tra
cui il
Corriere del Crepuscolo e La Bella Informazione, riportavano solo
notizie
sull’argomento,di maggiore o minore importanza, dalle new
entry del cast al
colore della vecchia camicia a quadretti dell’attore che
interpretava una
comparsa in una scena tagliata del film.
L’abbigliamento della gente non era da meno: vestiti scuri
con i
volti dei personaggi e pettinature come loro. Emma incrociò
l’allegra
famigliola dei Ciarli, il signor Renesmi e il giovane Samuele col suo
cagnolino
Edoardo. Fermatasi in uno dei supermercati della catena Esme Market le
venne
sete e comprò una bottiglietta d’acqua minerale
BellaBeve. L’acqua era acqua di
per sé, ma era stata colorata di rosso. Pensando che una
guida della città le
facesse comodo(era talmente cambiata che la poverina non si sapeva
più
orientare) entrò in una libreria,precisamente la Quillibri.
Tralasciando che le pareti erano state tappezzate di quella che
si voleva credere pelle di lupo, Emma ebbe modo di constatare che la
libreria
era fornita di 4000 copie di Twilight, 3000 di New Moon, 2699 di
Eclipse e 3840
di Breaking Dawn. In più ci si poteva trovare Twilight:
il backstage, Il
mondo di Twilight, 100 domande su Twilight, Bedward:
un amore,una vita, oltre alla
catena di libri sulla psicologia dei personaggi Bella, Edward e
compagnia bel…e
compagnia,diciamo. Erano tutti libri scritti dalle psicopatiche
governatrici.
“Bastaaaaaa!!” gridò.
“No,mamma,ti dico di no. Oh,che belle borse della
spesa!”
“Sì,tu stai male.”
“No,mamma,tranquilla,ho solo dormito male.”
“Mmmmh…accendi la tv,dai,vediamo cosa dice il
telegiornale.”
Emma sapeva che era tutto finito, ciononostante provò un
brivido.
Accese la tv.
“Obama incontra il presidente del…”
“Urrah!!!!” non riuscì a trattenere.
“Emma,sono contenta anch’io che Obama incontri
altri uomini
politici ma non mi sembra il caso di esultare in questo
modo…”
Emma scoppiò a ridere per l’euforia. Che bello
essere di nuovo a casa.
“Esce tra pochi mesi il film New
Moon, seguito de…”diceva la giornalista.
“Uff” disse la madre della giovane “sono
proprio fissati con
questo film…"
“Oh no,credimi mamma,non sono fissati.”
“Ma ne parlano in continuazione!”
“Ma tu non lamentarti! Quando qualcosa ci infastidisce
dobbiamo
pensare che potrebbe andare peggio. Se fossero davvero fissati non parlerebbero
d’altro. Del resto,non siamo
mica a Crepuscolandia…”