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Autore: Korin no Ronin    20/09/2017    1 recensioni
E' la prima volta che mi avventuro a scrivere di un film, mi sento come se camminassi sulle uova.
Un paio di precisazioni: Jack vive da secoli, quindi, per me, non è un ragazzino, e secondo, per quanto riguarda Sandy è tutta colpa di Pinterest ( ma anche mia) ;P
****
Il soldato si diresse verso il confine di quel mondo minuscolo stringendo le dita attorno alle sue. Si fermò un paio di passi prima dell'oscurità. Allentò la stretta per prendere il viso del ragazzo fra le mani.
“Promettimi di non cadere mai nell'illusione in cui si cullano gli umani. Esiste ciò che è bene e ciò che è male, niente di intermedio. Il grigio è bianco già corrotto, il nero non può essere diverso da ciò che è.”
Genere: Generale, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: I Cinque Guardiani, Jack Frost, Kozmotis 'Pitch' Pitchiner, Pitch
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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Le ombre si trattennero,vorticando, accanto al loro signore.
L'Uomo Nero era immobile, con lo sguardo fisso su di loro e il volto indurito per la tensione.
Jack chiuse gli occhi qualche istante, cacciando il ricordo di Kozmotis nel luogo più remoto della sua mente. Poco distante le renne grattavano il terreno con gli zoccoli, impazienti, e il battito frenetico delle ali riempiva l'aria.
Sandman avanzò di un passo, ponendosi deliberatamente davanti agli altri.
Pitch sogghignò. L'Uomo dei Sogni, che combatteva con le sue stesse armi, era il Guardiano verso cui covava il rancore maggiore.
I corsieri emersero dal buio, ma non superarono il loro padrone.
Fu allora che Sandy diede l'ordine di attacco. Migliaia di fate presero quota all'unisono, mescolate ad altrettanti uccelli dorati, e poi scesero in picchiata verso la massa oscura, cominciando a disperderla. Jack si incantò guardarli. Fate e martin pescatori volavano in stormo come se formassero un solo corpo, come gli storni al tramonto. Sul momento le creature oscure parvero confuse, ma reagirono in fretta e cominciarono a lottare ad armi pari, lasciando le loro forme possenti per crearne di nuove e più maneggevoli.
Pitch, di nuovo non si mosse. Quando li vide ancora concentrati su di lui rise piano e incrociò le braccia sul petto, come se attendesse qualcosa.
Furono colti alle spalle, in silenzio, senza alcun preavviso. Il buio li travolse con forza, come un'onda, e vennero dispersi in un attimo.
Jack avvertì i denti dei fearlings affondare nella pelle scoperta. Dopo qualche attimo di panico, ritrovò abbastanza lucidità per richiamare il suo potere e segnare il loro destino. Con un moto di ribrezzo se li staccò di dosso e li fece a pezzi. Attorno a lui si raccolsero altre creature ma non si fece intimorire. Brandì il bastone e partì all'attacco.

 

 

Pitch colpiva senza risparmiarsi ma il suo avversario era diventato molto più sfuggente dell'ultima volta; non sarebbe stato facile soffocarlo sotto il peso delle tenebre.
Sandman avanzò lateralmente, senza perderlo di vista.
-Lo sai che non serve a nulla.- disse l'Uomo Nero
ll Signore degli Incubi raccolse il buio attorno alle proprie mani.
-Io e te siamo indispensabili; se, oltre ad essere bugiardo, non fossi anche tanto stupido e cocciuto ti saresti già unito a me.-
L'uomo dorato scrollò le spalle. Pitch reagì in modo inaspettato; furibondo strinse la solida oscurità tra le dita, facendola contorcere come se fosse in preda a degli spasmi.
-Parlami!- tuonò.
Sandy aggrottò le sopracciglia: il loro nemico non si era mai sentito punto sul vivo da quell'inezia. Immaginò che risentisse ancora dell'influsso degli umani, ma, purtroppo, non abbastanza perché potesse cogliere delle falle nella sua guardia.
-Non ho da dirti niente che tu già non sappia.- ribatté -Le nostre nature sono opposte, non ho intenzione di rinunciare alla mia.-
L'oscurità riprese a scorrere liberamente.
-Perché vi ostinate a proteggere quelle creature? Hai visto cosa creano, hai visto cosa fanno con la tua sabbia.-
L'Uomo dei sogni si irrigidì. Il fatto che troppi desiderassero di sognare un incubo lo disgustava dal profondo, ma non credeva che il suo avversario si fosse curato di un simile particolare.
-Sono imperfetti.- ammise -Ma la maggior parte desidera il mio oro. Non rinuncerò per così poco.-
D'un tratto sorrise, con l'intenzione di infastidirlo.
-Lo desideri perfino tu, in fondo.-
Pitch ghignò.
- Io, come loro, desidero corromperlo.-
Il Guardiano scosse la testa.
- Se non ci fossero sogni te ne andresti, come hai già fatto migliaia di volte. Se tutti gli universi ti appartenessero, alla fine ti ripiegheresti su te stesso e ti lasceresti sbranare da tutto quello che hai costruito.-
L'uomo oscuro proruppe in una risata.
- Immagini quanti di voi mi hanno detto le stesse cose? -
Sandy mosse le fruste e arretrò di un passo.
- So quanti mondi hai divorato. Li conosco tutti, dal primo all'ultimo.-
-Quindi, perché qui dovrebbe essere diverso?-
Sandman finse di non conoscere la risposta, e scrollò le spalle.
-I sognatori sono testardi, dovresti averlo imparato.-
Pitch rise. Ai suoi piedi si raccolse un'orda di fearlings, pronta a fronteggiare l'esercito radunato a difesa dell'altro.
-Ti lascerò in balia dei miei incubi fino a che avrai perso ogni bagliore.-
-Provaci.-
Stavolta il buio attaccò per primo. Il suo signore, al di là dell'eterna strafottenza che mostrava, tradiva un certo nervosismo nel modo di guidarlo. L'Uomo dei Sogni immaginò che fosse a causa delle singole battaglie che si svolgevano lontano da lì.
Un colpo superò la sua guardia, e il Guardiano cadde rovinosamente sulla schiena. La massa scura lo schiacciò sotto il suo peso.
L'Uomo Nero si ravviò l'abito con un gesto meccanico, quindi si accucciò al suo fianco.
Il prigioniero aveva il volto contratto, ma non si sognò nemmeno di distogliere lo sguardo dal suo.
Il Signore degli Incubi rise in modo sommesso.
-Siete così disperatamente privi di giudizio.- commentò.
Tese la mano e poggiò la punta delle dita sul viso dell'altro, facendolo sussultare.
-Sciocchi e insolenti; non mi sorprende che il tuo pupillo abbia preso delle brutte abitudini.-
Sandy avvertì nella sua voce una sfumatura che gli era nota. Incurante della situazione in cui si trovava, rise.
- E' gelosia, questa? - lo provocò.
L'Uomo Nero si chinò un poco.
-Sì. Un'altra delle cose che avrò il piacere di farti scontare.-
-Non ne hai motivo.-
-Il modo in cui si affida a te è una ragione più che sufficiente.-
Il prigioniero sospirò.
-Sei ottuso, Pitch.- mormorò.
L'altro non gli rispose, distratto da ciò che, poco distante, sembrava essere un tuono. Il signore delle tenebre riconobbe il suono che accompagnava Aster e si preparò ad attaccare. Il luogo in cui si trovavano venne inondato dalla luce artificiale di una squadra di uova. Il Pooka avanzava dietro di loro, accompagnato da altri soldati. Era malconcio e furente. Si scagliò contro il suo nemico non appena lo vide.
Sandy poté solo lanciare occhiate ansiose su quanto gli era concesso di vedere. Non appena l'oscurità allentò la presa, l'Uomo dei Sogni richiamò la sua sabbia. La fece scorrere sotto il terreno, perché passasse inosservata e poi, quando ne ebbe l'occasione, immobilizzò le caviglie del loro avversario.
Coniglio non perse l'occasione e lo colpì con tutta la forza che aveva in corpo, poi, come nulla fosse, andò ad aiutare il compagno.
Sandy gli strinse la mano sul braccio per ringraziarlo, quindi, con un sospiro profondo, raggiunse il re degli incubi. Si inginocchiò accanto a lui, ma fu Aster che lo tirò a sedere, offrendogli il corpo come sostegno.
Pitch, stordito e senza fiato, gli gettò uno sguardo accusatorio.
-Disonesto.- bisbigliò.
-E' vero.-
Sandy chiuse gli occhi qualche istante.
-Scusami.- sussurrò.
Gli poggiò una mano sul petto e, lentamente, essa vi affondò. Il respiro del prigioniero accelerò. Con cautela, il Guardiano allargò le dita e lasciò che la sabbia scorresse nel corpo dell'altro.
Pitch urlò. Frustrazione, rabbia, dolore e paura eruppero dalle sue labbra in un solo grido, che durò fino a che ebbe fiato, quindi si accasciò, inerte, contro Coniglio.
Sandman, invece, rimase immobile per alcuni, interminabili, minuti quindi ritirò le dita. Tremavano.
Il Pooka adagiò il suo avversario con inusuale gentilezza, poi, insieme all'altro Guardiano, lasciò che uno sparuto gruppo di fearlings si rifugiasse sotto di lui e lo portasse con sé nelle profondità della terra.
Una volta soli, Aster circondò le spalle del compagno e lasciò che, aggrappato ad un suo braccio, sfogasse tutto il dolore che aveva provato toccando il cuore oscuro di Pitch.

  
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