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ELEVEN DAYS
CAPITOLO 3
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GIORNO 4
Roma, 10:00, P.zza Navona
“Cuesta
nun è una piazza, è una campaggna,
un treàto, una fiera, un’allegria”
Acqua. Elemento vitale, ed elemento predominante qui, in questo luogo così suggestivo, magico; acqua, che si alza, che zampilla e accarezza il marmoreo bianco di queste tre costruzioni architettoniche meravigliose, in fila una di seguito all’altra, ognuna possedente una bellezza unica, particolare, ognuna che nasconde chissà che significati, con chissà che storia alle spalle…
Conan,
che seduto al tavolo di un bar al lato della piazza, ammirava e commentava col
professor Agasa la bomboniera che si trovavano di fronte, come sua abitudine si
era un po’ informato su questo luogo…
La prima fontana che si vede giù in fondo a
sinistra, - spiegava il piccolo detective al professore che pareva
molto interessato e affascinato dalle indicazioni del ragazzo – è detta Fontana
del Moro, perché raffigura un Etiope in lotta con un delfino ed è molto antica,
pare risalga alla fine del ‘500; quella di destra invece è la Fontana del
Nettuno, questo perché è dominata dalla statua del Dio dei mari, e invece
questa qui grande al centro è…
Quella grande al centro è la
Fontana dei Quattro Fiumi, dico bene piccolo?
Quella voce e quel marcato accento inglese che
si era intromesso nelle spiegazioni di Conan era ben conosciuto al professor
Agasa: finalmente era arrivata la persona che stavano aspettando!
Agasa: Oh Rooney, benvenuto! Mentre
ti aspettavamo Conan mi spiegava ciò che aveva imparato informandosi su
internet!
Rooney: Complimenti Conan! E
scusatemi se vi ho fatto aspettare…
Agasa: No, non preoccuparti… in una cornice
meravigliosa come questa è facile far volare il tempo ammirando le varie
bellezze!
Rooney: Eh già…P.zza Navona
è uno dei posti più belli di Roma…e cos’altro sai
sulla fontana centrale?
Conan: Oh beh…^^ non molto! Come ha detto lei si
chiama Fontana dei Quattro Fiumi, in quanto alla sua
base ci sono quattro statue che rappresentano il Nilo, il Gange, il Danubio e
il Rio della Plata, mentre al centro c’è l’obelisco
che rappresenta la luce solare con in cima una colomba che rappresenta lo
spirito santo!
Rooney: Bravo! Oltre ad essere già così maturo da
informarti sui luoghi che visiterai usando internet, hai anche una memoria
insolita per la tua età! Mi stupisci piccolo Conan… potresti
diventare un grande scienziato come il tuo nonnino…!
Agasa: N…non sono suo nonno… -___-
Conan: ^^;;;;
Rooney: Oh…oh scusami
Agasa! Beh, ma
che ci sarebbe di male! Alla nostra età è sempre gradito un nipotino no? ^^’
Agasa: Nel mio caso è difficile…cmq…cambiamo
discorso!
I tre ordinarono un tea freddo e con la gola fresca
Agasa si decise ad affrontare il discorso per il quale aveva chiesto questo appuntamento…
Rooney: Allora Agasa, per quale motivo mi hai
chiesto quest’incontro? Scusami se sono troppo frettoloso, ma sai… il concorso
è alle porte e devo “rifinire” ciò di cui ti ho parlato ieri…
Agasa, che fino ad allora
aveva riso e scherzato, si fece serio e, abbassando la voce e sporgendo il capo
come a cercare un’intimità fittizia col collega e Conan, prese a motivare la
sua richiesta di appuntamento…
Agasa: Vedi Rooney…in un certo senso è proprio di
questo che devo parlarti… poco fa hai detto che Conan ti sorprendeva per la sua
maturità, come se non avesse l’età che dimostra giusto…?
Rooney: Beh sì… già i turisti più grandi non si
prendono la premura di interessarsi un po’ alle bellezze del
luogo prima di giungervi, figurati un bimbo di…quanto avrà…7 anni?
Agasa: No…ne ha 17.
Rooney:
Ma dai, che cosa stai dicendo Agasa!
Conan:
E’ vero professore, ho 17 anni. Perché il prof. Agasa
dovrebbe mentirle?!
Ma…ma
questo è…è assurdo! – rispose il professor Rooney sbigottito e incredulo, come
se aspettasse da un momento all’altro che il suo ex compagno gli svelasse che
si trattava di uno scherzo; ma così non fu, e il prof. Agasa sembrava
irremovibile da quella dichiarazione. – Hai forse inventato
una pozione che ha l’effetto contrario di quella che sto sperimentando io??
Agasa:
Ecco…questo è il punto. Io non ho inventato niente di simile, ma qualcuno l’ha
fatto! Conan, il cui vero nome è Shinichi, ha accidentalmente bevuto una
pozione della quale non conosciamo assolutamente la provenienza, e dai suoi 17
anni è diventato un bambino di 7 anni!
Rooney:
Ma…ma è una cosa incredibile, spaventosa!
Agasa:
Già…ed è per questo che, quando ieri mi hai parlato
della tua ricerca, ho visto come una luce, una speranza per il piccolo Conan di
poter ritornare Shinichi… pensi che tu possa farlo?
Il
prof. Rooney ancora quasi non credeva a quello che stava sentendo… era qualcosa
di umanamente inconcepibile! Ma fu qui che, l’orgoglio di scienziato e la
fiducia nel progresso, cancellarono completamente ogni dubbio e incredulità dal
professore inglese, che si interessò completamente
alla causa del piccolo detective;
Rooney:
A…a dire il vero come ti ho già detto ho sperimentato il farmaco solo su topi,
anche se i risultati sono piuttosto soddisfacenti, oltre l’87% delle cavie infatti, hanno riscontrato una crescita fisica permanente…perciò
il farmaco è valido…
Conan:
E lei pensa che possa funzionare anche sugli uomini? Mi risponda
professore, la prego!
Agasa:
Probabilmente un farmaco come questo sarà dannoso per gli uomini…
Rooney:
… in realtà…in realtà professore non è del tutto vero che il farmaco è stato
provato solo su topi da laboratorio… io stesso sono stato la
mia cavia!
Agasa:
Co…cosa???
Rooney:
Sì… ho messo anima e cuore in questo esperimento…così
decisi di metterci anche il corpo…
Conan:
E come andò professore…?
Il
professor Rooney cominciò a ricordare i momenti nel suo laboratorio nei quali
egli stesso si offrì per testare quella sua nuova scoperta… la voce spenta, gli
occhi bassi e i pollici che si inseguivano in un
movimento frenetico denotavano il suo nervosismo…
Rooney:
Ecco…ne bevvi una quantità minima, e dopo un paio di minuti mi sentii male ed iniziai a vomitare… passarono all’incirca
dieci minuti prima di sentirmi bene… mi guardai allo specchio e feci un balzo
indietro per l’incredulità! La mia pelle si era leggermente aggrinzita, i miei
capelli erano ancora più brizzolati…inoltre mi sembrava anche di essermi
abbassato di statura…avevo paura di rimanere così per sempre, anche se
sicuramente avrei avuto il conforto che i miei studi sono stati condotti nella
maniera migliore…
E
dopo quanto è tornato alle sue sembianze? – Conan era sempre più interessato, e
ora vedeva veramente nel professore inglese la sua unica possibilità…
Rooney:
All’incirca dopo 10 ore incominciò a farmi male la testa, ed un’ora dopo questi
primi sintomi ripresi le mie sembianze… per scrupolo mi feci
delle analisi… tutto era nella norma. E non fu questa
l’unica volta in cui assunsi quel farmaco…
Agasa:
Davvero? E cosa successe nelle volte dopo?
Rooney:
Il farmaco giorno dopo giorno veniva perfezionato, e,
ad adesso, con la stessa quantità di prodotto si resta più grandi per circa 20
ore…; infatti provai anche a prendere una dose maggiore di farmaco, per
aumentare la durata dell’effetto…ma questo non accadde, perché ad aumentare non
fu il tempo in cui si rimaneva invecchiati, bensì… la quantità di anni che si
invecchiava!
Conan:
Ho capito…! Con una piccola dose si cresce supponiamo
di 2 anni, mentre con una dose maggiore, di 7-8 anni…
Rooney:
Già… è così.
Agasa:
E credi di poter riuscire ad aumentare la durata dell’effetto?
Rooney:
A dire il vero è da un po’ di tempo che avevo abbandonato questo proposito… ma
questa faccenda del piccolo Conan mi ha veramente incuriosito,
il mio spirito scientifico si sente risvegliato! Avevo pensato di proporre alla
commissione per il concorso il mio esperimento sulle
cavie animali, ma adesso… adesso se riuscissi a risolvere il problema di Conan…
avrei la vittoria sicura, e potrei diventare uno scienziato di fama mondiale!!
Se…se
lei riuscisse a rendere duraturo l’effetto del
farmaco… le prometto che io sarò lieto di fare da suo “esempio” al concorso di
scienze! – mormorò serio Conan. Anche se era una cosa
piuttosto imprudente, per lui che aveva per tutto questo tempo nascosto la sua
vera identità, era così contento ed eccitato al pensiero di tornare Shinichi,
che volle essere per una volta egoista…
Agasa: Co…Conan…
Rooney: Conan! Ho deciso di aiutarti! Da oggi pomeriggio
concentrerò le mie ricerche in quel senso notte e giorno, sperando di fare in
tempo per il concorso! E adesso, per celebrare questa
collaborazione, consentitemi di offrirvi il pranzo!
Agasa
e Conan accettarono l’invito del professore e, con il tintinnare dei bicchieri
di champagne, sancirono il loro patto.
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Roma, ore 18:35, Via Condotti
Anche
questo pomeriggio, Ran aveva deciso di trascorrerlo tra le vetrine e i negozi
di via Condotti… finito di pranzare infatti, si era
andata a riposare un po’ in camera, poi dopo una bella doccia rinfrescante, si
preparò per fare i suoi primi acquisti romani; Infatti il giorno prima assieme
a Conan, nonostante avesse notato tante cose che le piacevano, non si fermò
molto in nessuno dei negozi e quindi non ebbe il tempo di provare nessun abito
o di scegliere qualche borsetta o qualche altro “prezioso souvenir” di suo
gradimento; questo perché non voleva che il piccolo Conan che l’accompagnava
potesse annoiarsi troppo; in quel senso si spiegava anche il fatto che fosse
voluta andare al Disney Store!
Sperava di fare una cosa gradita a Conan, anche se questi non sembrava
particolarmente contento…
Era
per questo che oggi aveva deciso di rimandare tutte le visite a musei e
monumenti che si era programmata..! Oggi, doveva
essere tutto per lei e per le lussuose boutique di Via
Condotti!
La
cosa che la rallegrava di più era soprattutto il fatto che potesse comperare vestiti di marca a prezzi che, per lei come per
tutti i giapponesi, sembravano stracciati!
Ora,
era già da qualche minuto che si trovava ferma di fronte alla vetrina di una
gioielleria… il bagliore del girocollo che stava ammirando si specchiava nei
suoi occhi sognanti come fa il sole nell’acqua di
mare… era veramente bello, un gioiello di gran classe! Forse troppa per lei,
pensò Ran… , quel girocollo se lo potevano permettere
solo principesse, regine e imperatrici…non certo una semplice studentessa; ed
anche per lei il suo prezzo era davvero elevato!
Mentre la ragazza si perdeva in questi pensieri, sentì una mano appoggiarsi
sulla sua spalla…!
Ebbe
come una strana sensazione, che qualcosa di emozionante
stesse per succedere…alzò lentamente lo sguardo, che finora null’altro aveva
visto fuori che il prezioso collier, e di riflesso dalla vetrina cercò di
intravedere chi l’avesse toccata… era la sagoma di un ragazzo, un ragazzo
conosciuto… pochi secondi e Ran rimase senza fiato! I suoi occhi si fecero
umidi e lucidi e un profondo senso di calore la pervase in tutto il corpo…
senza voltarsi e fissando l’immagine riflessa del ragazzo che si trovava alle
sue spalle, con la voce rubata dall’emozione, riuscì ad emettere un semplice
nome, che sulle sue labbra suonava sempre così dolce…
-
Shi…Shinichi…!!!
FINE CAPITOLO 3