Derek cammina svelto sul marciapiede, mentre fissa la lista di oggetti che Peter gli ha praticamente ordinato di acquistare. Sorseggia il suo caffè e con la coda dell'occhio presta attenzione per evitare di scontrarsi con qualche passante. Capisce che la tecnica non è molto efficace quando qualcuno gli sbatte addosso, scaraventando il suo caffè a terra.
 
"Che diamine" Derek solleva lo sguardo "Stiles!"
"Derek! Ti ho rovesciato tutto il caffè", quasi urla agitando le mani in aria.
 
"Non c'è problema" Gli sorride per tranquillizzarlo. Il ragazzino si agita sempre troppo per i suoi gusti.
 
"sì che c'è: te lo ricompro, vieni" 
 
Non ha neppure il tempo di capire cosa stia accadendo, che Stiles ha già trascinato entrambi davanti alla cassa di una piccola caffetteria lì vicino.
 
"Cosa prendete cari?" Chiede una donna sulla sessantina dall'aria gentile. Berta recita il cartellino appuntato sulla sua divisa.
 
Derek risponde alla domanda prima che Stiles possa aprire bocca. 
 
"Un caffè nero lungo, zucchero a parte, e per lui cappuccino alla zucca"
Stiles lo guarda allibito e forse un po’ sospettoso. Come se ci fosse qualcosa di male a ricordare il cappuccino preferito di un amico.
 
"Come fai a sapere cosa volevo prendere? Leggi anche nel pensiero? Oddio, chi sa quante figuracce ho fatto"
 
Derek non può evitare di alzare gli occhi al cielo.
 
"stai scherzando? Sono anni che ogni autunno mi tocca ascoltarti mentre tessi le lodi del cappuccino alla zucca"
 
Stiles si schiaffa una mano in fronte.
"Giusto. È che non pensavo ascoltassi realmente ciò che dico"
"Io ascolto sempre ciò che dici,  anche se a volte potrei farne davvero a meno"
 
L’altro gli scocca un'occhiataccia.
 
"Tipico di te dire una cosa gentile, seguita da una cattiveria"
 
"Ecco a voi cari” Berta li interrompe, sorridente “sono 4 dollari. Vi offro anche una ciambella, perché siete una bellissima coppia e perché tu sei troppo magro" dice poi, indicando Stiles.
 
Derek si sente arrossire di colpo all’insinuazione e con un'occhiata veloce si accorge che anche il figlio dello sceriffo è nelle sue stesse condizioni.
 
"Non siamo una coppia" spiega alla signora, allungando i soldi sul bancone.
"e io non sono troppo magro, ho solo i vestiti larghi, guardi" 
 
Il ragazzo solleva la maglia per mostrare alla donna gli addominali, inaspettatamente ben scolpiti.
 
"Stiles!!! Non posso crederci, copriti " 
" ma io.."
"Andiamoci a sedere. Forza!" 
 
Lo trascina per un polso, mentre questi borbotta imprecazioni contro la vecchia impertinente, cara nonnina un corno.
Si siedono all'unico tavolo libero all'angolo della sala. Il tavolo preferito di Stiles. E anche questa è un’informazione che non sa come sia potuta rimanere nella sua testa così a lungo.
 
"Ehi ma dovevo essere io ad offrirti il caffè" 
"Taci ragazzino" 
"Ora ti riconosco sacco di pulci, prima eri tutto sorrisi, mi ero preoccupato" 
"Sai, non sono sempre nervoso. Per lo più è una cosa che succede quando tu sei in giro"
"Quale onore. Beh, mi fa piacere che tu non sia sempre imbronciato"
 
Derek osserva l'altro prendere un sorso del suo latte e fare un verso osceno di apprezzamento. E si sorprende a pensare che potrebbe passare ore ed ore a guardarlo.
 
Si abbandonano ad un confortante silenzio, purtroppo subito interrotto dal suono del cellulare di Derek.
 
"è Peter, devo rispondere" 
 
Telefonata in corso:
 
-nipote dove sei?
- sono in centro, sto tornando
- hai preso tutto quello che ti ho chiesto?
-non ti comprerò dei pantaloncini da ciclista solo per sopportarti mentre ti aggiri per casa tutto il giorno, vantandoti delle tue grazie
 
Stiles inizia a ridere sguaiatamente, facendosi persino venire le lacrime agli occhi
 
-con chi sei Derek?
-non ti riguarda
- appuntamento galante?
- non essere ridicolo
 
"Praticamente è come chiedergli di non respirare" si intromette Stiles. Mai che il ragazzino riesca a tener chiusa la boccaccia.
 
- uh è Stiles! Decisamente un incontro romantico. Vi lascio, non ci date troppo dentro 
-ti ammazzo
-non sarai così acido dopo il sesso
-sto attaccando, Peter 
- non dimenticare i pantaloncini, e i preservativi!
- ma che preservativi, siamo in una caffetteria 
- Derek, non ti ho detto mica di scopartelo su un tavolo, davanti a dieci persone. Un po’ di romanticismo, sei mio nipote diamine!
-e non passa giorno in cui non mi maledica per questo 
-anche io ti voglio bene Derek. Salutami il piccolo
-ti ho detto che non devi chiamarlo così. È l’ultimo avvertimento
 
L’unica risposta che riceve è il suono della linea del telefono che cade.
 
“non ci credo: mi ha chiuso il telefono in faccia”
"Tuo zio è da brividi"
"Non me ne parlare"
"Ed inopportuno: ha davvero insinuato che noi stessimo facendo sesso? Cioè che faremo sesso? Che vorremmo,  si, che oh, hai capito"
 
"Spero proprio che non lo facciate qui. Sarebbe piuttosto inopportuno"
 
Derek quasi ha un infarto sentendo accanto a sé la voce dell'anziana cassiera.
 
“Non volevo spaventarvi cari. Gradite altro caffè?"
"No signora, grazie"
 
La donna lo ignora e riempie le loro tazze
 
"Sai, giovanotto" dice rivolgendosi a Stiles "dovresti convincere il tuo fidanzato ad indossare abiti meno attillati. Attira troppe occhiate interessate" 
Derek avvampa all'istante.
 
"Non stiamo insieme signora"
"Beh dovreste. Sareste una bellissima coppia”
“Con tutto il rispetto, signora, non credo che ..”
 “Ricordate che le persone adulte come me sono sagge e hanno quasi sempre ragione. Ascoltate la vecchia Berta"
 
E detto questo la donna si allontana, con fare solenne di chi ha appena rivelato un'assoluta verità 
 
"Questa storia sta iniziando ad essere stancante"
"Non me ne parlare"
 
NDA
Salve a tutti! Ecco l’aggiornamento. Come vedete, la storia va presa per quello che è: una stupidaggine scritta per divertimento. Alla prossima!