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Autore: gramieee    21/09/2017    5 recensioni
Destiel e Sabriel
Dove i fratelli Winchester incontrano i fratelli Novak durante un caso. Ed il fatto che i due siano i nipoti del prete perseguitato dal fantasma e che i quattro si ritrovino presto a dormire sotto lo stesso tetto non è certo una coincidenza.
Genere: Fluff, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Balthazar, Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Dean non sapeva che cosa Sam avesse spiegato alla polizia per calmare le acque, ma qualunque cosa gli avesse detto, aveva funzionato.   
Zaccaria era all'ospedale con Balthazar, e anche se era ridotto davvero male se la sarebbe cavata. Avevano anche fatto fuori il fantasma, quindi perché Dean continuava a sentire in peso enorme sul cuore? Castiel, ecco cos'era.  
Era come se quell'uomo avesse preso il suo cuore. O forse Dean glie l'aveva dato senza nemmeno accorgersene. Restava il fatto che era la prima volta che Dean voleva restare, che voleva restare sul serio. 
Aveva già accarezzato l'idea di portare Castiel con sé e farlo diventare un cacciatore, perché aveva l'impressione che sarebbe stato bravo, ma poi la parte più razionale di lui si dava dello stupido e aveva accantonato subito il pensiero. Non poteva lanciare come se niente fosse l'uomo che amava nella vita più pericolosa che si potesse fare. Però era impensabile anche l'idea di mollare la caccia, non dopo tutto quello che aveva fatto John per loro. 
Castiel doveva aver capito che qualcosa non andava, perché durante il viaggio di ritorno vedeva le occhiate preoccupate che gli lanciava dallo specchietto. Ma Dean non sapeva proprio cosa dirgli. 
Anche Sam e Gabriel erano silenziosi. Quando arrivarono a casa dei Novak, Sam disse che doveva sistemare le armi. Gabriel si rifugiò in cucina dicendo che il pranzo mica si preparava da solo, e così Dean rimase da solo con Cas. 
Fece per aprire la bocca, ma Cas lo zitti. "Lo so che non puoi, Dean. Lo capisco. Ma ti chiedo solo un'ultimo bacio." 
E a vederlo così triste, con gli occhi azzurri velati di lacrime e le labbra tra i denti, Dean decise che un bacio sarebbe stato troppo poco.

Dean prese la mano di Castiel e incominciò a salire le scale. Lui si lasciò guidare fino alla propria camera, e dopo che il cacciatore si fu chiuso la porta alle spalle gli prese la faccia tra le mani e gli asciugò le lacrime. 
"Cas." sussurrò, quasi come se il suo nome fosse una preghiera, e Castiel si sentì sciogliere come neve al sole. Dio solo sapeva come faceva quell'uomo a farlo sentire cosi vivo. 
Baciò Dean, e con mani impazienti incominciò a sbottonargli la camicia. Lui fece lo stesso, indietreggiando fino al letto. Quando furono nudi si buttarono sulle coperte, accarezzandosi e baciandosi. 
"Vorrei portarti con me con tutto me stesso" disse Dean sulle sue labbra, e Castiel seppe che non stava mentendo. 
"Lo so." rispose semplicemente, incominciando a baciare ogni singola lentiggine sul volto del cacciatore. 
Dean aprì la bocca per dirgli qualcosa ma poi si fermò a riflettere. Castiel lesse nei suoi occhi la domanda che voleva fargli, ovvero se avrebbe lasciato la sua famiglia e la sua casa per cacciare i mostri con lui e suo fratello. Il suo cuore gli sprofondò nel petto per la delusione quando Dean scosse la testa e riprese a baciarlo e ad accarezzarlo. 
Dopo due round del sesso migliore della sua vita, quando Dean si fu addormentato per la stanchezza, Castiel si sorprese a fissarlo e a pensare che se solo lui glie lo avesse chiesto, per Dean avrebbe rinunciato a qualsiasi cosa. 

Sam pulì gli attrezzi con molta calma.  
L'indomani lui e Dean sarebbero dovuti partire, ancora. Non era il fatto di dover sempre lasciarsi tutto alle spalle che lo disturba. No, era la solitudine.  
Dopo Jessica non c'erano state molte donne, ma aver dovuto lasciarle fuori dalla sua vita gli aveva spezzato il cuore ogni singola volta. E ora che aveva finalmente trovato il compagno perfetto doveva andarsene. 
Gabriel era in cucina, le mani che volavano da un ingrediente all'altro. Sam si prese un attimo per ammirarlo, e cercò di convincersi che quello che stava per fare era per il suo bene. "Gabe..." 
Il cuoco non alzò gli occhi. "Sam. Suppongo che quando Dean avrà finito di scopare con mio fratello ve ne andrete." 
La sua voce, di solito sempre allegra e sfottente, era di ghiaccio. Il cacciatore sentì un groppo in gola. "Si. Mi dispiace." 
Finalmente Gabriel alzò gli occhi. Erano lucidi. "Non ti aspetterò, Sam. Non lo farò. Non quando non posso sapere quando e se tornerai. E comunque a te non sembra importare cosi tanto." 
L'ultima frase fu come uno schiaffo in faccia. Sam gli andò vicino e gli prese la mano, e parlò con tutta la rabbia rabbia e la tristezza che sentiva in quel momento. "Credi davvero che io me ne voglia andare? Gabriel, sei il primo che mi fa sentire così bene da così tanto tempo. E io vorrei passare il resto della mia vita in questa casa con te, perché ti amo." 
Non appena lo disse si rese conto di quanto fosse vero. 
"E allora fammi venire con te!" urlò Gabriel, colpendo il tavolo con un pugno. "Non andartene via da me, non quando ti amo anch'io. Non lo sopporterei." disse poi sussurrando. 
Sam lo abbracciò forte e Gabriel spinse la testa contro il suo petto, come se stesse cecando di fondersi con lui. "Non posso. Ho troppa paura, le persone che amo se ne vanno sempre nel peggiore dei modi se restano vicine a me." 
Il pasticcere lasciò andare una risatina nervosa. "Te l'ho già detto, morire non mi spaventa. E poi credo di aver talento nella caccia." 
Lui non riuscì a trattenere un sorriso. "Questo è vero, te la sei cavata bene stamattina." 
Gabriel gli prese il colletto della camicia e lo tirò verso di sé per baciarlo. 

Gabriel incontrò Dean per caso nel corridoio. Stava andando in camera per prendere un ricettario quando lo vide uscire dalla camera di Castiel con solo una vestaglia addosso. 
"Hey Dean-o. Dove vai di bello?" 
"Gabe. Devo andare a pisciare, se permetti." 
Dean cercò di superarlo, ma lui afferrò per il polso. "Verrò con voi." disse Gabriel. 
Dean si bloccò do colpo. "Cosa?" 
"Non lascerò Sam, e lui non lascerà me. Non riesco a capire come entrambi possiate essere cosi convinti di non poter amare nessuno."  
"Quando tua madre muore bruciata davanti ai tuoi occhi, tuo padre viene posseduto da un demone e la tua ragazza muore per colpa tua allora non puoi pensare altrimenti." quando Dean si girò a guardarlo, aveva gli occhi rossi e stanchi. 
Gabriel sospirò. "Non ho mai visto mio fratello così felice in tutta la sua vita. Quando è con te sembra un'altra persona, e non voglio che ritorni com'era prima." 
"Ma lui non mi ha mai detto di voler venire con noi, e anche tu sbagli a volerlo fare. La vita di un cacciatore comporta solo solitudine, amici morti e motel schifosi." disse Dean, eppure la sua espressione si era fatta insicura. "Cas merita di meglio." 
"Certo che merita di meglio, e non te l'ha mai detto perché aspettava che glie lo chiedessi tu, idiota. Non vuole seguirti se tu non lo vuoi con te." 
Dean gli fece un cenno con la testa, poi riluttante tornò verso la camera di Castiel. Si chiuse le porta alle spalle, e Gabriel non riuscì a trattenersi. Andò di soppiatto vicino alla camera e appoggiò un orecchio sul buco della serratura, giusto in tempo per sentire Dean che chiamava dolcemente il nome di suo fratello. 
"Che c'è, Dean." rispose l'altro con la voce roca per il sonno. 
Ci fu un rumore umidiccio, probabilmente un bacio, e poi Dean parlò ancora. "Gabriel verrà con me e Sammy." Castiel fece un piccolo "Oh" pieno di tristezza e a Gabriel si spezzò il cuore. "Volevo chiederti... Lo so che non è corretto da parte mia farti questa domanda, lo so che sono egoista perché ti chiederei di rinunciare a tutto quello che hai per me, ma... Cas, vorrei che tu venissi con me." 
"Dean. Io per te andrei anche in capo al mondo." disse piano Castiel. Calò il silenzio e Gabriel cercò di vedere dalla serratura che cosa stava succedendo, ma poi vide la mano di Dean sul sedere di suo fratello e decise che non voleva spingersi oltre.
Quando si tirò su in piedi si trovò davanti Balthazar che lo guardava. "Che cavolo stai facendo, Gabe?" 
Gabriel ignorò la sua domanda e sorrise. "Cas ed io ce ne andiamo per un po'." 
"Andate con loro, vero? Sapevo che sarebbe finita cosi da quando vi siete guardati tutti in faccia in cucina il primo giorno." Balthazar sospirò. "Beh, almeno visto che Michael lavora tutto il tempo, avrò la casa per me fino all'arrivo degli altri."
"Suppongo di si." 
"E dovrete tornare a casa per le feste. Sai come diventa Anna a Natale." 
"Sarà fatto!" urlò Gabriel, saltellando giù per le scale. 
Sam era in cucina, dove l'aveva lasciato. "Cas viene?" disse non appena lo vide. Gabriel gli fece un cenno positivo, poi gli mise le braccia al collo e si alzò in punta di piedi. Gli diede un bacio profondo e si strofinò contro di lui. 
"Credo che ora sia il nostro turno di divertirci. Fammi vedere cosa sai fare, Sasquash." 
Sam scoppiò a ridere, e intanto lo sollevò per i fianchi per metterlo sopra il tavolo. "Sono tutto tuo." 


The End. (forse)
   
 
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